Un vasto prato verde riempiva il campo visivo di Sakura Haruno, ricordava benissimo quel luogo, vi aveva vissuto per molto tempo, Oto..casa. Le iridi smeraldinenon ci misero molto ad individuare una figura in lontananza, immobile, dritta come una statua, perfetta. La ragazza non indugiò nemmeno per un secondo, gettò a terra lo zaino che aveva in spalla, incurante, per correre incontro al ragazzo che arretrò di qualche passo all’indietro in modo da frenare il movimento di lei ed abbracciarla senza problemi, restando fermo, con gli occhi nel vuoto abbracciandola silenziosamente andandole poi ad accarezzare la testa con la mano sinistra quando lei prese a piangere sulla sua spalla, in silenzio, si sentiva in colpa Sakura, non avrebbe mai dovuto dubitare di lui, della sua lealtà, e ora proprio lei la persona che più lo ama e che vuole la sua felicità gli aveva voltato le spalle abbandonandolo, ma dopotutto era pur sempre stata soffocata da un sentimento di abbandono e solitudine che non poteva essere ignorato. Le accarezzò la schiena con tutta calma