Capitolo undicesimo.
-Posso
lasciarti qui, oppure domani dovrò sentirmi in colpa per
aver fatto ammazzare
un cavaliere e mettere in galera un principe?-
Jared
abbassò lo sguardo, imbarazzato: Tomo lo stava trattando
come un bambino.
Ma il
ragazzo non gli diede il tempo di formulare una risposta che
continuò, addolcendo
il tono di voce, stavolta:
-Jar,
amico, non so cosa ti sia preso, e sinceramente non ti ho mai visto
così
arrabbiato ma...sono sicuro che tu abbia avuto i tuoi buoni motivi per
comportarti in quel modo.-
Buoni motivi?
Ma se
non
riusciva nemmeno a elaborare qualcosa di razionale nella sua testa,
figuriamoci
a trovare dei buoni motivi.
E poi
ce li
aveva avuti davvero dei buoni motivi per picchiare Colin?
No.
Certo
che no.
O
almeno,
quelli che Jared cercava di propinare a se stesso non erano
assolutamente
buoni.
Ma
quelli
che invece provenivano dal cuore e silenziosamente si facevano strada
nel suo cervello
lo erano, eccome!
Scacciò
immediatamente quel pensiero.
Di
certo
non avrebbe mai ammesso che una parte di influenza in tutto
ciò, l'aveva avuta
anche la gelosia.
-Vuoi
che
chiami tuo fratello?-
-No!-
Si
sbrigò
subito a dire Jared.
-No
Tomo, e
per favore, non dirgli niente di tutto ciò. Io...io non
voglio che sappia che
suo fratello sia anche...questo.-
-Nessuno
è
perfetto, Jared, è normale non essere sempre controllati.-
-Lo
so, ma
un principe deve esserlo e...-
Cosa
avrebbe potuto dire? Sapeva che tutto ciò non aveva senso.
Lui
stesso
si stava comportando come un irresponsabile e un immaturo. Da quando
aveva
conosciuto Colin, la sua parte peggiore aveva avuto la meglio.
Francisco
aveva ragione.
Ma
sapeva
che non poteva rivelare la sua debolezza
a Shannon. Non ora che si erano ritrovati, almeno.
-Ti
prego Tomo, non dirgli niente. Ora...ora, parlerò con il
cavaliere
e sistemeremo tutto. Starò attento, non mi farò
più prendere dall'ira.
Promesso.-
Tomo
lo
guardò negli occhi.
Solo
quando
capì che era sincero, annuì.
-Okay
Jar.
Ma per qualunque cosa, io ci sono, okay?-
Il
principe
sorrise. Di un sorriso debole, ma bellissimo.
-Grazie
amico mio. Di tutto.-
****
Colin
era
ancora dentro alla locanda.
Si
passava
il ghiaccio sulla parte di labbro dove il principe lo aveva colpito in
pieno.
Almeno
una
cosa buona l'aveva fatta da quando lavorava a corte: il destro di Jared
era
stato impeccabile.
Ma
quest'ultimo non gli aveva recato alcun dolore in confronto alle parole
del
principe.
Quelle
sì,
che avevano fatto davvero male a Colin.
Jared credeva a Jonathan.
Tutto
il
loro impegno nel cercare di ottenere un rapporto decente era sfumato
appena il
conte aveva pronunciato quelle parole piene di veleno e ambizione.
Ma
solo lui
riusciva a vedere cosa si celava realmente sotto quel viso d'angelo del
conte?
Non
era
possibile. Doveva far aprire gli occhi al principe.
Ora.
Prima
che fosse troppo tardi.
Prima
che
Jared potesse cedere alle false lusinghe di quel viscido.
Prima
che
si potesse innamorare di lui.
Colin
fu
percorso contemporaneamente da due fitte: gelosia
e rabbia.
Erano
molto
diverse, ma facevano male nello stesso identico modo.
****
Si
avviò
verso l'entrata della locanda, sperando di non dover giustificare il
suo
comportamento anche alla fanciulla che aveva assistito alla discussione.
Bastava
già
dover chiedere scusa a Colin.
Fortunatamente
il cavaliere gli risparmiò l'entrata, poichè era
appena uscito e stava pulendo
la spada.
Possibile
che non abbandonasse quell'oggetto nemmeno quando c'era da pensare ad
altro?
Possibile che riuscisse ad essere così
attraente ogni volta che era concentrato a fare qualcosa?
Jared
cercò
di eliminare categoricamente il secondo pensiero.
-Immagino
che lei non ti abbia mai tradito-
Parlò
per
primo il principe. Non sapendo bene come iniziare il discorso.
Colin
alzò
gli occhi con aria dubbiosa.
Gli
aveva
dato del tu. Riuscì a
pensare solo a
questo.
-No,
intendo, la spada...deve essere importante per te. La guardi come se da
lei
dipendesse il tuo prossimo respiro. Sai, anche io ho un oggetto a cui
tengo
così tanto: i miei colori.-
Perchè
Jared gli stava dicendo quelle cose?
Voleva
farsi perdonare?
Tranquillo Jared, ti basterebbe
guardarmi negli occhi e ti perdonerei anche il più grave dei
mali.
-Io...sì,
la amo. Mi accompagna in tutto. Non riuscirei a combattere senza di
lei.-
Si
guardarono. A lungo.
Oceano
e
terra.
-Scusa.
Non...non avrei dovuto reagire in quel modo. E'...è che...-
Colin
capì
che Jared era in difficoltà, e lo interruppe.
-Scuse
accettate.-
-Come?
Ma...ma io vi ho...-
-Perchè
mi
stai dando del voi ora? Continua a
darmi del tu. Ti prego, Jared.-
L'altro
rimase in silenzio.
Il
cuore
gli prese a battere in un modo che lo spaventò a morte, ma
che gli ricordò allo
stesso tempo il sapore dolce dell'amore.
ODI ET AMO.
Quelle
parole gli piombarono nella mente e nel cuore.
E per
la
prima volta non stava combattendo con se stesso.
****
Tornarono
al castello in silenzio, galoppando uno dietro all’altro,
persi nei propri
pensieri; Colin si chiedeva cosa passasse per la mente del principe, a
cosa era
stata dovuta tutta quella rabbia, e quella gentilezza poi nel
chiedergli le sue
scuse; si rammaricava di non avergli detto di più, dopo
averlo supplicato di
non usare quel tono formale, ma era rimasto pietrificato nel vedere
l’emozione
pura e indifesa negli occhi di Jared. Questi aveva poi sorriso
timidamente e il
cervello di Colin era completamente andato in blackout. Praticamente
neanche
ricordava cosa si erano detti dopo; erano montati a cavallo, con gesti
talmente
abituali da risultare meccanici, ed ora erano immersi nella quiete. A
Colin
sarebbe piaciuto ridere, scherzare; preferiva il chiasso al silenzio,
ma
evidentemente non erano ancora pronti a una cosa del genere.
In
realtà,
si chiedeva se lo sarebbero stati mai.
Dall’altra
parte, Jared ancora non riusciva a calmare il suo cuore. Odiava
sentirsi come
una ragazzina, ma davvero, davvero, non lo faceva apposta! Era
frustrante
sentire quel maledetto organo rimbombare continuamente nella cassa
toracica,
era frustrante non sapere cosa fare, era frustrante non capire come
comportarsi
con quel cavaliere, era frustrante dover resistere
all’impulso di togliergli di
mano quella maledettissima spada e baciarlo, baciarlo fino a non aver
più
fiato, fino a quando il cuore non fosse finalmente esploso, mettendo
fine a
quell’agonia.
Temeva
che
prima o poi, sfinito, avrebbe ceduto a quell’impulso.
Si
azzardò
a guardare dietro di lui: Colin galoppava a pochi metri, per non
perderlo di
vista; guardava verso il bosco, ora, e vederlo sellare il cavallo
sobbalzando
ad ogni colpo di zoccoli, muovendo il bacino per accompagnare il gesto,
con
quell’espressione fiera, era…
…uhm,
un
tantino eccitante.
Jared
si
voltò di nuovo, spalancando gli occhi e portandosi una mano
alla bocca mentre
sentiva le guance diventare bollenti; ma magari fosse stata
l’unica cosa che
sentiva, dato che qualcosa si
stava
manifestando ai piani bassi!
Era
pur
sempre un uomo, eh, e dopo Cameron non c’era stato
più nessuno.
Ma
insomma,
era…Colin!!
-Tutto
bene, principe?-
Bjguhgfsth. Questa sarebbe stata la risposta di
Jared, se non si fosse fermato in tempo; riuscì a pigolare
un certo poco convinto, con voce
tremolante, mentre cercava disperatamente di non pensare alle cosce di
Farrell.
Farrell
che, insospettito, decise di avvicinarsi; il principe, sentendolo,
entrò
completamente in panico, e, preso alla sprovvista, gridò
improvvisamente: -CHE
NE DITE DI UNA CORSA, EH?!- , con tono quasi isterico, per poi spronare
il
cavallo ad accelerare e allontanarsi velocemente da lui.
Colin
rimase interdetto per un attimo; davvero, non sarebbe mai riuscito a
capire ciò
che passava per la testa di quel lunatico!
Ma
aveva la
sfida nel sangue, così non ci pensò due volte a
partire a tutta velocità,
cercando di raggiungere Jared.
L’aria
gli
sferzava il viso, assottigliò gli occhi per ripararli e si
godette il gusto
della rapidità; poche cose gli piacevano altrettanto, lo
faceva sentire
immensamente libero, e per Colin era fondamentale.
Viveva
al
servizio delle persone, della patria, dei signori, del re, ma non si
sentiva
incatenato a nulla, nulla sembrava avere radici stabili nel suo cuore,
a parte
Eamon.
Eppure,
era
come se la prima volta in cui i suoi occhi avevano incontrato quelli di
Jared
il principe avesse piantato un seme dentro di lui. E quel seme stava
lentamente
germogliando, stava iniziando a mettere le radici, in
prossimità della nascita
di qualcosa che ancora si celava, ancora non si lasciava capire.
Qualcosa
che, giorno dopo giorno, rendeva Colin desideroso di non andarsene, ma
di
rimanere a scoprire cosa fosse.
Forse
perché un’idea ce l’aveva già.
E, per
una
volta, nonostante tutto ciò sembrasse più grande
di lui non voleva scappare.
Jared
scese
da cavallo, sollevato dal fatto che la sua erezione si fosse un
attimino
calmata, ma ancora non poteva stare tranquillo.
-Ascolta…
Jared- lo chiamò Colin, ancora titubante
nell’usare quella confidenza; il
principe si voltò a guardarlo, cercando di nascondere alla
vista dell’altro le
proprie parti basse.
Il
cavaliere sembrava imbarazzato: -Sentite…no, senti. Hai
impegni per cena
stasera?-
-Io..no-
rispose Jared, sorpreso.
-Ti va
di
cenare con me?- chiese allora Farrell, con un sorriso gentile che
spinse il
principe a farne immediatamente uno più grande: -Certo!-
Si
lasciarono così, con la promessa di rivedersi più
tardi; Jared scappò in camera
sua e Colin rimase per un po’ come inebetito, pensando,
ancora una volta, che a
Jonathan avrebbe pensato dopo: prima, era più importante
consolidare il suo
rapporto con il principe.
****
-Mia
madre
è morta.-
-Oh..mi
dispiace tanto.-
-Anche
a me
dispiace per i tuoi genitori, non te l’ho mai detto.-
-Oh,
tranquillo, non me lo dice mai nessuno. Tutti pensano che mi sia andata
di
lusso, grazie alla loro morte...- commentò Jared con un
pizzico di amarezza;
Colin coprì una mano del principe con la sua e disse: -Io
no. Mi dispiace
davvero.-
Jared
sentì
una stretta allo stomaco e combattè ancora una volta con la
tentazione di
sporgersi e baciarlo. Avevano finito di cenare ma erano ancora seduti a
tavola,
l’uno accanto all’altro, crogiolandosi nel tepore
del caminetto acceso e dal
senso di rilassamento dovuto alla gran mangiata.
Parlando,
si sporgevano involontariamente l’uno verso
l’altro, e Jared pensava che il
viso di Colin, così vicino e illuminato dalle candele, fosse
straordinario.
-Per
quanto
riguarda tuo padre, invece?-
Farrell
fece spallucce. –Non lo so. Abbandonò me, mia
madre e le mie sorelle quando ero
ancora molto piccolo. Non ho idea di che fine abbia fatto.-
-Hai
delle
sorelle?-
Colin
sorrise. –Sì, due. Catherine ha trovato un marito
a Londra, Claudine invece
lavora a Parigi, disegna abiti. È molto brava e molto bella,
anzi, lo sono
entrambe.-
-È
genetico, per voi Farrell, evidentemente.-
Colin
sorrise, sornione: -Che intendi?-
Jared
lasciò la sua sfacciataggine uscire liberamente, una volta
tanto: -Eamon è
molto bello. E anche tu lo sei.-
Colin
ridacchiò: -Grazie. Però non credo di esser bello
nemmeno la metà di quanto lo
sei tu, Jared.-
Il
principe
arrossì lievemente, ed entrambi pensarono che sì,
okay, era strano. Stavano
forse flirtando?
In
ogni
caso, non era tanto male.
-Anche
per
me sarà una questione genetica, allora, perché
anche Shannon lo è.- commentò
Jared, orgoglioso.
-Mi
piacerebbe che tu lo conoscessi.- si lasciò sfuggire poi
improvvisamente.
Colin
lo
guardò intensamente. –Piacerebbe anche a me-
rispose, -quando vuoi.-
Un bacio, un bacio solo pensò Jared, quello
sì che mi piacerebbe ora.
Colin,
però, aveva una paura fottuta di rovinare tutto.
E se,
baciandolo, Jared si fosse ricordato della bugia di Jonathan?
Lo
sguardo
del cavaliere si oscurò, e Jared se ne preoccupò
immediatamente. Aveva forse
fatto qualcosa di sbagliato? Gli aveva guardato le labbra con troppa
insistenza? Oh, mio Dio, che vergogna.
-Che
ti
prende, Jared?- Colin lo stava guardando interrogativo, e Jared, colto
alla
sprovvista e consapevole del rossore sui suoi zigomi, rispose
–Fa caldo qui,
non ti pare?- prendendo a sventolarsi il viso con una mano.
Il
cavaliere inarcò un sopracciglio: -Siamo accanto al
caminetto, se è tuo
desiderio possiamo spostarci.-
La camera da letto?
Jared
arrossì ancora di più e si piazzò una
mano sulla fronte, sconvolto da quei
pensieri che non riusciva a controllare.
-O
forse
hai un po’ di febbre?-
La
mano di
Colin salì a spostare la sua per sentire la temperatura
della fronte di Jared,
il quale avvampò ancora di più, se possibile: si
chiedeva dove fosse andato a
finire il suo proverbiale autocontrollo, la sua innata
regalità. Non c’era più
nulla di regale in lui da quando il cavaliere era entrato nella sua
vita.
-Jared..-
perso in questi pensieri, non si era accorto di quanto lui
si fosse avvicinato. Troppo! Jared si bloccò ad
osservare il
piccolo neo che aveva sulla guancia sinistra, non ci aveva mai fatto
caso
prima. –Jared hai la febbre?- fu solo in quel momento
però, quando il principe
sentì il respiro del cavaliere sul suo viso, che perse veramente il controllo.
Successivamente
avrebbe pensato che la sfuriata alla locanda fosse stata una bazzecola,
in
confronto.
Guardò
Colin ad occhi spalancati, vide i suoi spalancarsi a loro volta ma
spostò lo
sguardo sulla sua bocca, su quelle belle labbra che,
all’improvviso, quasi
aggredì con le sue.
Jared
lo
baciò ad occhi serrati, irruento e frustrato, portando le
sue mani a stringere
il viso di Colin, che, lì per lì, non fece una
piega, troppo sorpreso anche
solo per pensare di ricambiare.
Jared
era
così.
Jared
era
una persona estremamente buona e umile, ma aveva dei limiti, come
tutti. E,
d’altra parte, come principe, era abituato ad avere tutto e
subito, anche se
spesso minimizzava la cosa. Ma Colin, Colin era una cosa diversa. Colin
era una
cosa che aveva voluto probabilmente sin dal primo giorno, anche se
aveva
nascosto il desiderio sotto coltri di diffidenza e dispetti. Ma esso
era
rimasto lì, pronto ad essere messo alla luce dalla prima
folata di vento, da
una qualsiasi mano amica che avesse tolto i veli sotto cui era stato
seppellito. Colin non era una cosa che poteva avere subito. Colin, pur
essendo
al suo servizio, era una creatura fiera e indomabile, proprio come lui.
E in un
rapporto costruito faticosamente anche il minimo errore può
costare molto caro,
e Jared temeva che il prezzo fosse troppo alto da pagare, persino per
lui.
Ma
Jared si
era stancato. Lo voleva, lo voleva troppo, ed essere stato divorato
dalla
gelosia poche ore prima per poi passare in sua compagnia la
più piacevole delle
serate lo aveva completamente destabilizzato.
Ed
ora,
vinto dai suoi istinti, finalmente baciava il cavalier Farrell.
Il
quale,
non è certo una novità, era in grado di
esercitare un autocontrollo assai
minore di quello del principe, ragion per cui cedette ben presto alle
labbra morbide
di Jared e non gli permise di staccarsi, afferrandolo per le spalle e
spingendosi contro di lui.
Jared
mugolò, non del tutto sorpreso, e accettò di buon
grado la lingua del cavaliere
che cercava la sua, mentre Colin appoggiava una mano sulla sua nuca per
approfondire meglio il contatto.
Fu un
bacio
inizialmente veloce e passionale, con il principe che cingeva il collo
del
cavaliere con le sue braccia, quasi finendogli completamente addosso;
dopo
qualche istante, in cui i pensieri tornavano a circolare liberamente
nelle loro
menti, divenne gradualmente più lento e profondo, cosa che
fece gemere
entrambi, suoni che si propagarono dall’interno delle loro
gole fino alla bocca
dell’altro.
Colin
non
voleva staccarsi.
Non
voleva,
aveva una paura irrazionale di cosa sarebbe successo.
Non
era
così ottimista da non prevedere altri guai.
NDIls&Vav:
Uh,
è già passato un mese? *si gratta la testa
sentendosi in colpa*
Come
al solito, spero che il capitolo valga l’attesa XD
Cioè,
è stato un parto, non immaginate quanto sia stato difficile
prendere la decisione di farli baciare, finalmente.
Cioè,
in realtà Vav lo voleva da secoli XD ma la perfida Ils
voleva
rimandare all’infinito; salvo poi farsi prendere da nonsocosa
due giorni fa e
buttare giù la scena incriminata.
Uhmm,
voi che ne pensate? :D
Grazie,
grazie a tutte le buone anime che leggono e a quelle che
recensiscono pure! Cioè, che persone adorabili :3
YaminonoAkuma,
Yuki_Frehley, yayachan18, katietta91, Nulla Kaulitz e jessromance (che ha
goduto come me nell’immaginare Jay che picchia Col con una
scarpa XD *highfive*
), grazie davvero per il supporto e i commenti che ci rendono davvero,
davvero
felici. Siete meravigliose fanciulle! Molto, molto più di
Alicja ♥
A
presto *^*