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Autore: Silver_Hex    06/05/2011    0 recensioni
Alone?
{Never More}.
In questa breve long, che parla di Remus e Tonks cercherò di raccontare com'è nata la loro relazione.
Questa storia ha partecipato al contest "Titoli&Pacchetti" organizzato da Nausicaa Black sul forum di Efp, classificandosi quarta.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Alone?
{Never More.}

Soli? Mai più.



"Le vostre labbra, datemele ancora! Poi prometto, mi basterà sognarvi..."
John Keats.



La verità.


Una persona che ti ama incondizionatamente ti aiuta a ritrovare fiducia almeno in te stesso.

Di che altro abbiamo bisogno?


Il nuovo Ministro della Magia aveva disposto ulteriori misure di sicurezza, soprattutto per Hogwarts. Un gruppo di Auror fu assegnato a protezione della scuola, tra cui c’era anche Tonks.

E poi c’erano le attività dell’ordine. Poco prima dell’inizio della scuola era stata stabilita una riunione con tutti i membri.

La comparsa di Voldemort al ministero aveva portato un po’ di scompiglio, specie ai piani dei Mangiamorte. Tutti sapevano che Silente e Harry non mentivano, era di nuovo tra loro.

Questo ovviamente implicava un cambiamento delle attività dell’Ordine. C’era bisogno di spie, Severus Piton era impegnato tra i mangiamorte e a Remus fu chiesto di infiltrarsi tra i lupi mannari capitanati da Greyback.

Il destino sembrava volerli allontanare definitivamente.

Era un’operazione rischiosa, ma era l’unico che poteva farlo. Tonks voleva parlarci prima che le loro strade si dividessero per un bel po’ di tempo. E con la complicità di Molly, riuscì a trovare un po’ di privacy con lui.

«Mi fa piacere sapere che stai bene, mi spiace di non essere venuto al San Mungo» disse senza aggiungere inutili spiegazioni, dopotutto era sempre così.

«Ho l’aria di una che sta bene, Remus?» chiese arrabbiata.

Non voleva usare quel tono, ma non era riuscita a trattenersi. E quelle parole lo colpirono, tanto da fargli abbassare il capo.

«No, ma se proprio ci tieni a saperlo è stupido stare male per me» rispose lui agganciandosi il mantello.

«Nemmeno tu puoi essere così stupido, Remus Lupin, da propinarmi quest’assurda risposta» rispose lei alzando la voce. «Perché non mi dici la verità, per una volta».

«La verità?» chiese con voce stanca.

«Non pretenderai che io rinunci a te perché hai qualche anno più di me. Non trattarmi da stupida, per favore» disse questa volta con voce bassa, sull’orlo delle lacrime.

Non aveva più nemmeno la forza di gridare.

«Dora, è pericoloso e le mie non sono scuse, ma solo la descrizione della realtà» disse lui con la morte nel cuore.

«Ed io voglio cambiarla questa realtà, perché mi fa schifo» fece una pausa. «Preferirei sapere di essere stata una semplice avventura, ma non che non puoi perché hai paura per me».

«E tu sei quella che vuole la verità?» chiese avvicinandosi a lei, come sempre.

«Non ti avvicinare, lo fai sempre prima di scappare ed io sto sempre peggio» disse andando contro il suo stesso desiderio.

«Non sei l’avventura di una notte, sei straordinaria Ninfadora Tonks. Ma tu meriti di meglio, e quel meglio non sono io» disse lui con voce pacata.

«Se Sirius non fosse morto, tutto questo non sarebbe mai accaduto, non mi avresti ignorato dopo quella notte» disse lei per risposta. «Mi odi così tanto da ignorarmi?» chiese.

«Non ti odio, è stata Bellatrix a uccidere Sirius» ribatté lui severo.

«Allora dimmi perché non sei venuto al San Mungo, mi sei mancato» disse guardandolo negli occhi.

«Ho cercato un modo per dimenticare quegli attimi di felicità in cui eravamo un tutt’uno» ammise lui, prima di prenderla per mano e condurla lontano dalla Tana.

Erano fuggiti dalla Tana, e si erano smaterializzati a casa di Tonks.

Lui non disse nulla, si aggrappò a lei in cerca di un appiglio per continuare a vivere e non sprofondare.

Lei accettò di essere il porto sicuro di cui lui aveva bisogno, e forse sperava che capisse che doveva fare più affidamento su di lei.

Si ricordò quasi subito che presto ci sarebbe stata la luna piena, Remus era più istintivo, anche se cercava di metterci tutta la tenerezza di cui era capace.

Tonks era al settimo cielo, il solo sentire le sue mani lungo il corpo o la bocca che saggiava le labbra o il collo o le orecchie, le dava un senso di profonda eccitazione.

Era sempre così, l'oblio. Tutto passava in secondo piano.

Come in quell’assurda mattina.

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La biblioteca di casa Black, che stava in un piano intermedio della casa, era poco frequentato. Quel giorno non c'era davvero nessuno a parte loro due e Sirius che al momento era con Fierobecco.

Loro due invece erano avvinghiati sul divano vecchio e logoro. Avevano appena discusso, ma poco dopo si erano ritrovati uno sopra l'altra.

Avevano fatto l'amore, i loro respiri erano ancora lenti e profondi, quando Sirius ritornò in biblioteca, e li vide così. Dandosi dell'idiota e borbottando qualche parola di scuse si volatilizzò.

Questo ovviamente bastò a Remus per prendere coscienza del fatto che si era appena lasciato andare, e dato che si era ripromesso di non farlo più, ora aveva decisamente un bel problema.

L'arrivo del messaggio di Severus non diede loro tempo di pensare. Harry era corso al ministero preoccupato per Sirius, e dato che era una trappola dovevano trovarli prima dei mangiamorte.

~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~

Piangere dopo che lui se n’era andato era quasi un abitudine, ma questa volta non lo fece. Cercò di non pensare a cosa fosse appena accaduto, di farsi bastare quelle attenzioni, di non pretendere qualcosa che lui non riusciva a darle.

Sapeva che doveva farlo, aveva un lavoro da fare e in quei mesi di lontananza forzata sarebbe riuscita a trovare un motivo per continuare la sua vita.

Mandò un piccolo bigliettino a Molly per ringraziarla dell’aiuto, che ancora una volta le aveva dato, ma trattandosi di un caso disperato non era cambiato nulla.

Era ora di prepararsi, doveva andare a Hogsmeade e organizzarsi per il nuovo incarico del Ministero. Aveva chiesto lei di essere mandata fuori Londra per tutto l’anno e Kingsley, che al momento era a capo degli Auror, non aveva fatto obbiezioni.

Chi invece era molto preoccupato era Moody, che non aveva mancato di farle sapere come la pensava. Le aveva detto chiaramente che era una sciocca, e un Auror non doveva e non poteva permettersi momenti di smarrimento.

L’aveva attesa alla Testa di Porco apposta, così le aveva detto. Che cosa avrebbe fatto senza il suo mentore? Ancora una volta, con i suoi modi burberi l’aveva spinta a dare il meglio di sé, a non cedere mai.

Ninfadora Tonks non avrebbe mai ceduto, anche malandata e a pezzi avrebbe lottato fino a che avesse avuto respiro.

✎ Info & Co.

Jalilah♔ .

©Tutti i personaggi sono stati creati da J.K. Rowling.

   
 
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