Avventura
Neville fissava lo stendardo di Grifondoro: immaginava una fuga su un drago maestoso – un Ungaro Spinato, magari -, la brezza che gli scompigliava i capelli, il cuore ebbro di emozione.
Sentì una strana sensazione – viscida - scorrergli addosso, insinuarsi in lui, confonderlo. Invidia.
Istintivamente, portò una mano sul cuore dove custodiva la lettera di sua nonna.
“Sono fiera di te, nipote.” Spesso, si era chiesto se lo sarebbe stata se fosse stato lui il prescelto.
Quanto aveva desiderato essere il degno erede dei suoi genitori?
La figura di Ariana comparì nel suo quadro e Neville la seguì, chiedendosi se l’avrebbe condotto verso qualche straordinaria avventura.
104 parole