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Autore: Lils__L7    07/05/2011    7 recensioni
E se Lumacorno decidesse di far produrre ai suoi studenti del settimo anno una pozione che prevede un procedimento.. particolare? Dopotutto, nessun uomo sano di mente imporrebbe James Potter come compagno di pozioni di Lily Evans, no?!
E' la mia prima fic.. siate clementi! :D
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lui e lei che stanno insieme solo con la colla.'
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Fifth day.

«Che or'è? Scusa, ma che or'è?!,
che non lo posso perdere l'ultimo spettacolo!
..A che ora è la fine del mondo?!»

[L.Ligabue - A che ora è la fine del mondo?!]



Quella mattina il professor Ruf era davvero sorpreso: era abituato ormai da secoli ad insegnare ad alunni dormienti o quantomeno completamente disinteressati e distratti, ma non si aspettava certo che la Caposcuola Grifondoro Lilian Evans passasse tutte e due le sue ore di Storia della Magia a scribacchiare furiosamente su un pezzo di pergamena ridacchiando malefica con la sua inseparabile compagna di banco. Che stesse architettando qualcosa ai danni di qualcuno?! No, impossibile! E' di Lily Evans che stavano parlando!
Quella stessa Lily Evans trascorse il resto della mattinata a rimuginare qualcosa tra sé e sé, non intervenendo nemmeno una volta durante le lezioni lasciando perplessi tutti i professori. Che le fosse successo qualcosa? Solo Lumacorno, impiccione e malizioso come pochi, optò per una motivazione meno preoccupante: che si fosse innamorata?!

«Allora, è tutto chiaro?».
«Chiarissimo Lils. Aspettiamo il segnale!».
Il quadro della Signora Grassa si aprì per far passare una decina di studenti dalle cravatte rosse e oro che si sparpagliarono per i corridoi per non dare nell'occhio; a coppie o a gruppetti di tre si spostarono fingendo assoluto disinteresse per l'ambiente circostante, tutti diretti verso i sotterranei.
Alice Longbottom passeggiava mano nella mano col suo ragazzo Frank Paciock, scambiando teneri sguardi con lui ad ogni angolo del castello; il ragazzo portava su una spalla uno zainetto logoro, l'aria festante di uno che stava andando a fare un picnic. Insieme scesero gli ultimi gradini della scala che portava al lungo corridoio dei sotterranei. Un paio di ragazzini vestiti di verde e argento che uscivano dalla Sala Comune delle Serpi per andare a pranzare rivolsero loro uno sguardo sprezzante prima di girare l'angolo, mormorando qualcosa di molto simile a 
«Feccia».
«Allora, amore.. domani sono otto mesi.» esordì Frank, fermandosi e poggiandole le mani sui fianchi; la sua voce riecheggiò lungo il corridoio.
Alice gli sorrise gettandogli le braccia al collo.
«Sì! Com'è volato il tempo..».
I due si persero in tenere effusioni per una manciata di minuti, durante i quali dall'esterno non volò una mosca.
«Pss, piccioncini! Ora!».
Frank si staccò immediatamente dalla sua ragazza, appiattendosi in un istante contro la porta della Sala Comune. Alice si ravviò i capelli biondi con una mano e bussò con forza contro il legno della porta.
Il ritratto si aprì e dal buco uscì Fabian Parkinson, il Serpeverde che aveva tentato di attaccare Lily; aggrottò la fronte, sorpreso di trovare lì proprio Alice.
«Che vuoi?» le chiese seccato.
«Sto cercando tua sorella, Parkinson.» rispose Alice. «Dovevamo vederci per il compito di Lumacorno ma non è ancora arrivata.».
«Dentro non c'è. Prova in Sala Grande.» ribatté quello facendo per girarsi.
«Non ci penso proprio!» lo fermò lei. «Dovrei perdere tutto il pomeriggio a cercarla secondo te? Ora vado da Lumacorno a dirgli che per colpa sua non posso svolgere il mio compito.».
«Aspetta, ehi! E' l'ultimo voto dell'anno in Pozioni, le farai prendere una T!».
«E che m'importa? E' lei che non si è presentata all'appuntamento!».
«Va bene, va bene, facciamo così, vado a cercarla io. Forse so dove trovarla. Aspetta qui!».
Fabian Parkinson squadrò con aria truce Alice, colpevole di averlo disturbato mentre si riposava per mandarlo a cercare sua sorella, neanche fosse il più infimo degli schiavi. Con uno sbuffo di disapprovazione si allontanò dal buco del ritratto e corse su per le scale, salendo i gradini due per volta.
Alice poggiò con falsa distrazione una mano sul bordo del ritratto, impedendogli di chiudersi, mettendosi a fischiettare il motivetto di una canzone Babbana che le aveva fatto conoscere una sua compagna di stanza.
«Tutti fuori!».
Quel sussurro di dubbia provenienza provocò un effetto inaspettato: il gruppo di Grifondoro che era uscito poco prima dalla loro Sala Comune sbucò fuori dagli angoli più impensati del corridoio e dalle classi vicine; Frank riemerse dal suo nascondiglio dietro la porta, strizzando l'occhio ad Alice.
«Sei stata grande!».
Lily Evans saltò fuori per ultima, accartocciando un foglio di pergamena che si era fatta prestare - con molta riluttanza di quello - da Peter Minus e porgendolo ad un ragazzo accanto a lei.
«Bene. La mappa indica che non c'è nessuno dentro. Adesso.. tutti nei dormitori degli ultimi anni!» mormorò.
Margaret Brown fu la prima ad entrare, in qualità di sorella del povero Eric che il giorno prima (come se non gli fosse bastato il trauma della colazione) era stato attaccato dai Serpeverde mentre giocava a Quidditch. Si fece strada in quella stanza verde e argento, seguita dagli altri, mentre Thomas McMillan rimaneva a fare il palo fuori dal buco del ritratto con la Mappa dei Malandrini tra le mani.
Paul Finnigan entrò nel dormitorio maschile del settimo anno insieme a Frank; i due si scambiarono un'occhiata complice e fecero per aprire gli zaini che avevano portato.
«Dove le mettiamo?» chiese il primo afferrando un paio di Caccabombe.
«Io direi sotto le lenzuola e tra i vestiti!» gli rispose l'altro, mettendosi subito all'opera per impiastricciare i bianchissimi letti della stanza..
Lily e Alice, intanto, stavano aprendo ogni boccetta che trovavano nel dormitorio femminile del loro anno per sostituirne il contenuto con quello di disgustose fiale puzzolenti che avevano rimediato da Zonko grazie alla collaborazione degli ignari Malandrini.
«Bleah!» commentò la biondina.
«Immagino che davvero non potrai più lavorare con la Parkinson, dopo che avrà usato questo sapone!» replicò la rossa scoppiando a ridere.
«Che schifo!» esclamò Alice, ridendo con lei. «Con quest'idea ti sei superata, Lily. La Caposcuola Evans che infrange ogni regola per vendicare l'affronto al suo amato!».
Lily arrossì furiosamente, dandole uno schiaffetto sul braccio.
«Alice! Come ti viene in mente!».
«Ragazzi!» esclamò Margaret dal dormitorio maschile del sesto anno. «Qui è tutto pieno di rospi parlanti! Scommetto che si divertiranno da morire a sentirli gracchiare «Sporco lurido Mezzosangue!» per tutta la notte..».
«Ehi, venite fuori!» urlò Thomas McMillan affacciandosi al buco del ritratto per richiamare i compagni. «I primi Serpeverde stanno cominciando a lasciare la Sala Grande!».
Il gruppo di Grifondoro si fiondò fuori dalla Sala Comune verde e argento preoccupandosi di non lasciare tracce. In fretta, lasciarono che il ritratto si chiudesse e si precipitarono su per le scale, dividendosi poi nei gruppetti che avevano formato all'andata dopo essersi scambiati uno sguardo complice e divertito.
Vendetta era stata fatta!

«Evans, davvero, così mi fai preoccupare!».
«Smettila Black! Non è stato niente di che..».
«L'irreprensibile Caposcuola Lilian Evans che si intrufola nel dormitorio dei Serpeverde per combinargli un bello scherzetto, me lo chiami niente di che?! Questa è la fine del mondo!».
Quella sera l'atmosfera nell'infermeria era decisamente più piacevole del giorno precedente; i ragazzi si erano ripresi e sarebbero stati dimessi la mattina successiva, per non saltare troppe lezioni. Lily era andata a trovarli per portar loro di nascosto un po' di torta al cioccolato, sapendo quanto l'apprezzassero: Sirius e Remus se ne stavano infatti ingozzando voracemente, rapiti e divertiti dal racconto della rossa; James masticava lentamente, impegnato com'era a mangiare con gli occhi la sua futura mogliettina.
«Insomma ti sei data da fare oggi, Caposcuola.» riprese Sirius, continuando a prenderla in giro. Era così innaturale per lui parlare con la Evans senza fare battute!
«Black!» lo rimbeccò lei, alzando gli occhi al cielo.
«Così però hai saltato per due giorni di fila la pozione con Jam!» continuò. «Come farete?».
«Per una volta hai ragione. Beh, l'unica soluzione sarebbe passare tutta una notte al lavoro..».
«Facciamo dopodomani?» propose James.
«NO!» intervenne Remus, lanciando un'occhiataccia all'amico. «Venerdì sera hai già da fare!».
«Ah, cosa?» chiesero insieme Lily e James, non riuscendo ad interpretare lo sguardo assassino del ragazzo.
Remus si lasciò andare sui cuscini del letto, noncurante delle briciole di torta che gli cadevano sul pigiama. Perchè si era andato a trovare un amico così stupido?! Eppure gliel'aveva detto solo qualche giorno prima che avrebbero dovuto fare i conti col suo piccolo problema peloso nel weekend!
«Devi ripassare con me, Sirius e Peter tutta la notte.».
«Ripassare? E cosa?» domandò ancora James, perplesso.
«Ramoso, ha proprio ragione il caro vecchio Lunastorta!» intervenne Sirius, utilizzando i soprannomi in modo che capisse.
James lo guardò stralunato per una manciata di secondi, come se lo vedesse per la prima volta nella sua vita. Poi, come colto da un improvviso lampo di genio, si ricordò dell'impegno.
«AH! Già, mi dispiace Evans, ma è tutto programmato da tempo. Possiamo rimandare?».
«Vedrò cosa posso fare, Potter.» rispose Lily. «Anche se ho come la sensazione che mi nascondiate qualcosa..».
«Ma ti pare, Lil? Ci sono io con loro, sono in buone mani.» le disse Remus, esibendo il suo miglior sorriso da angioletto.
«Da quando so che c'è il tuo zampino in ogni loro mossa, Rem, mi fido di meno!» ribatté lei, con una linguaccia. «A proposito, quella mappa stregata è fantastica! Ma l'avete davvero creata voi?».
«Certo Evans! Tu non sai proprio con chi stai parlando!» esclamò Sirius gonfiando il petto, fiero di sé.
Gli altri ridacchiarono.
«Con un pavone che stasera perde il consueto appuntamento con l'amichetta di turno!» intervenne Eric Brown, facendo ridere tutti gli altri.
«Dannazione, non ci avevo pensato! Speriamo non decida di andare da Peter per consolarsi, bleah..».
«Black, accidenti!» esclamò Rebecca Light dal suo letto, storcendo le labbra disgustata.
«Ehi Lily, ma dei Serpeverde che ci hanno attaccato si è saputo qualcosa?» domandò all'improvviso Eric.
«Nulla di certo, si vocifera siano in punizione per il weekend..» rispose lei incerta.
«Ben gli sta!» commentò Remus.
«Avranno il resto appena usciremo di qui!» gli fece eco Sirius.
«Black, non parlarne davanti a una Caposcuola, dovrei punirti!».
«Evans, devo ricordarti che meno di dodici ore fa sostituivi profumi con intrugli puzzolenti?».
«Non succederà più e lo sai!».
«Come no! Sposerai James e diventerai più Malandrina di noi!».
«SIRIUS!».
«Che c'è Jam?».
«Ok ok, è meglio che torni in dormitorio, qui la situazione sta degenerando!» esclamò Lily, tra le risate degli altri. «Black, eviterò di portarti altra torta se dovesse ripetersi una situazione del genere.».
«Gentilissima!» ribatté lui, ridacchiando.
«Buonanotte, Lily.».
«Buonanotte ragazzi, a domani.».
«Sogni d'oro Lily.».
«Sogni d'oro anche a te.. Potter.».
La rossa lasciò un ultimo sorriso ai ragazzi nella stanza e uscì dall'infermeria, chiudendosi piano la porta alle spalle. Madama Chips controllò rapidamente che stessero tutti a posto e spense la luce, intimando loro di fare silenzio e dormire, e tornò nel suo stanzino. Calò il silenzio: l'unico rumore era quello delle coperte che si agitavano e dei respiri regolari dei ragazzi.
«Jam?».
«Sì, Sir?».
«Tu quella scommessa non la vincerai mai!».


Povero James! xD
Ecco il quinto giorno, forse un po' cortino, ma mentre scrivevo sentivo il libro di letteratura inglese farmi tanta, tanta pressione :(.. quindi vi chiedo perdono! :)
Lasciatemi ancora ringraziare Selene Lightwood e DetectiveMary, che continuano imperterrite a seguire 'sta roba, e a Writer96 e Irezz97, le mie new entry davvero troppo gentili! :D
Alla prossima! ;D
L7!



«Ehi! Che diavolo è questa puzza infernale?!».
«Le mie lenzuola sono macchiate di Caccabomba!».

«Da dove accidenti viene questo gracchiare, per Merlino?!».

«Oh no! Il mio profumo all'ultima moda, perché puzza di pesce marcio?!»
«Anche tu puzzi di pesce marcio! Ma dove hai cenato, al porto?».
  
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