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Autore: Your guardian Angel    07/05/2011    3 recensioni
Tyler e Mark, padrone e servo. Entrambi con segreti scottanti da mantenere, entrambi legati indissolubilmente l'uno all'altro.
Inseriti nel regno della Regina Vittoria, dovranno mantenere una parvenza di normalità...
Agli occhi di chi non sa
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I

Mark e Tyler

 

 

Venezia, anno del signore 1856. 3 Settembre ore 7.56 A.M

 

 

 

 

 

« Buongiorno! »
Tyler William Fabrice Petty-FitzMaurice, marchese, borbottò il proprio disappunto per essere stato svegliato in un modo così brutale come quello di aprire le finestre: si nascose sotto il cuscino, rifiutandosi di aprire gli occhi.
Era il primogenito di una ricca famiglia inglese, uno di quei ragazzi tipicamente alti, biondi, occhi azzurri e ben piazzati – nonché doverosamente stronzi- che fanno impazzire le brave fanciulle, quelle che da sempre sono interessate agli uomini alti, belli e doverosamente ombrosi.
Peccato che Tyler non fosse esattamente interessato a quel tipo di richieste e offerte: l’unica persona che, sentimentalmente parlando, gli interessasse era quel ragazzo moro dagli occhi nocciola che stava aprendo le tende nella vana speranza di svegliarlo.
Il suo servitore.
Mark Travers era il suo esatto opposto: bello, quello si, e ingenuo come un bambino di cinque anni non avrebbe mai capito le sue avances, recependole come tali, se non dopo anni di spiegazioni.
O con un disegnino.
Per quanto potesse provarci Mark non l’avrebbe presa altrimenti che come la manifestazione di affetto di un padrone un pò troppo eccentrico. Gli era fedele, quello Tyler lo sapeva abbastanza bene, ma non capiva.
O non voleva.
E doveva ammettere che la cosa era abbastanza demotivante, ecco.
Sentì Mark esitare prima di mettersi in ginocchio sul letto e scuoterlo delicatamente: aveva delle belle mani, considerò Tyler, dolci e calde.
E dio se avrebbe voluto sentirle dappertutto.
« Tyler...Dovresti svegliarti...Ti aspettano! »
La regina Vittoria aveva sempre tenuto in alta considerazione la possibilità di essere in buoni rapporti con i regni europei: ed era stato così che Tyler, se pur giovanissimo era uno degli ambasciatori della regina!, si era ritrovato a partire per Venezia dove avrebbe dovuto incontrare l'ambasciatore austriaco.
Sbuffando il biondo trasse fuori la testa dal cuscino, guardando il suo servitore indeciso se prenderlo a ceffoni oppure sbatterlo contro il muro per giochi che non erano propriamente casti.
Alla fine optò per alzarsi e sbuffare, sbadigliando come un bambino svegliato troppo presto dalla mamma.
Conosceva abbastanza bene Mark per avergli dato il permesso di dargli del tu: aveva la sua età, nato il suo stesso giorno tra parentesi, ed era il ragazzo che gli piaceva. Tutte ottime motivazioni per dargli quel permesso che - Tyler lo sapeva benissimo - doveva usare solo nel privato.
Sarebbe stato inaccettabile per chiunque una tale famigliarità tra servo e padrone.
Ma...
Mark era il solo dei suoi servi che conoscesse il segreto della famiglia Petty-FitzMaurice. Un segreto che solo i nobili e la regina stessa conoscevano.
Mentre si alzava - dopo una lauta colazione che Mark si era premurato di portargli a letto- e si vestiva dietro il paravento pensò a tutte le volte in cui il suo servo si era premurato di curarlo dopo una battaglia particolarmente cruenta contro un angelo nero.
Perchè si, i nobili di tutta Inghilterra sapevano dell'esistenza degli Angeli Neri, una schiera di demoni al servizio di Lucifero. Nella famiglia reale la capacità di vedere questi demoni era ereditaria, mentre fra i nobili era una cosa meno genetica.
E Tyler era stato ''scelto'' da quella capacità di riuscire a vedere gli Angeli e combatterli. Per cui era entrato, giovanissimo, a fare parte dell'ordine dei Cacciatori instituito dalla Casa Reale d'Inghilterra sin dal 1000 dopo Cristo.
Sapeva bene che non avrebbe mai potuto mostrare alla luce del sole i suoi sentimenti per Mark: le leggi della regina lo vietavano e secondariamente avrebbe solo ottenuto un inutile e indesiderato scandalo.
Finito di vestirsi Tyler uscì da dietro il paravento, consentendo a Mark di allacciargli per bene i polsini e di pettinargli i capelli. Inoltre il biondino allacciò sul proprio collo una collana d'oro con lo stemma di famiglia che si premurò di nascondere sotto la camicia.
« Tuo padre ha spedito una lettera questa mattina.» disse Mark, continuando a rimanere concentrato sui suoi capelli.
« Pare che tua madre stia meglio... A quanto pare la febbre le è scesa e già può sedersi e cucire.»
Mark era stato adottato da piccolissimo, ed era figlio di una cugina dei suoi genitori adottivi: Tyler sapeva bene che in fondo il suo servitore era stato sempre un pò geloso del legame che lo univa ai suoi genitori e invidioso perchè mentre i Petty-FitzMaurice potevano vantare una famiglia unita e compatta lui non aveva mai conosciuto sua madre o suo padre.
Anche se portava molto rispetto ai genitori adottivi.
Il marchese venne strappato dai suoi pensieri dallo stesso Mark che gli porgeva l'anello con lo stemma di famiglia: Tyler l'infilò al dito, pensieroso.
« Andiamo.» fece seccamente, girando i tacchi. Mark lo precedette per aprirgli la porta e poi uscire dopo di lui, chiudendosela alle spalle.
Si diressero nella stanza da pranzo, dove Tyler si sedette per fare colazione.
Sotto lo sguardo del suo servo.
Tutto come ogni mattina insomma.

Quella mattina, però, Tyler volle fare un giro in gondola, incredibile ma vero, non l'aveva mai provata fino a quel momento, portandosi dietro solo l'inseparabile Mark.
Mark che stava tentando, senza troppo successo, di salire sulla gondola: Tyler vi si era già accomodato, mentre il gondoliere osservava poco convinto quello straniero tentare di non cadere in acqua nel maldestro tentativo di salire sulla barca.
« Se continui a esitare finiremo tutti in acqua.» disse con un sorriso mal celato il biondino, alzando un sopracciglio.
Mark sbuffò, guardandolo male.
« Ma è difficile!» piagnucolò con un'aria così dannatamente somigliate a quella di un bimbo teneramente imbronciato da far venire voglia a Tyler di spupazzarselo per bene.
Il biondino esplose in una risata, ma la sua allegria potè durare davvero poco. Infatti Mark aveva messo il piede in fallo e un'oscillazione particolarmente poderosa della barca lo fece cadere in avanti, proprio fra le braccia del suo signore.
Tyler lo afferrò in tempo, stringendoselo al petto: una sensazione di pace gli avvolse il cuore, facendolo instantaneamente sorridere.
Mark...
Era un imbranato, sempre imbronciato e lamentoso. Però cavolo...
Quanto era tenero...
Il servo alzò gli occhi, fissandolo timidamente, un leggero rossore a colorargli le guance pallide.
« Ahem...Signore?»
E aveva degli occhi così belli. Espressivi, da cerbiatto abbandonato dalla madre. Lo facevano sciogliere, avrebbe fatto di tutto per quegli occhi.
Davvero di tutto.
« Si, Mark?» gli sussurrò praticamente all'orecchio. Il tono basso e seducente che usava per sedurre le serve.
Ma Mark non era solo un servo.
Mark... Era il suo migliore amico, quello che quando il suo padrone faceva un incubo si addormentava nella sua stanza senza che il padroncino glielo chiedesse.
Il suo unico amore, la sua unica famiglia.
Poteva il tutto essere dentro una sola persona?
Perchè Mark era un agglomerato di cose. Il mondo di Tyler, il calore di un abbraccio fraterno, di uno sguardo complice.
Il suo servo fremette.
E abbassò lo sguardo.
« Può lasciarmi...» disse alla fine, con tono così basso e dimesso che Tyler dovette avvicinarsi per sentire.
Anche se un pò riluttante lo lasciò andare, rivolgendosi al gondoliere che li stava guardando con un'espressione talmente stupita da non essere riproducibile nemmeno dal più abile dei pittori.
« Beh? Che c'è non...»
Un boato.
Un urlo.
Tyler scattò in piedi, riconoscendo il campanello di allarme che i suoi sensi - allenati dagli anni- gli stavano dando: lanciò una semplice occhiata a Mark, serio in volto come forse nessuno lo aveva mai visto.
« Rimani qui. Torno subito.» gli promise, scendendo abilmente dalla barca per correre via.


Angolo dell' pazza sclerata autrice:

Com'è andata la settiamana ragazzuoli? Io ammetto di stare crollando di sonno XD
Troppi compiti, troppe cose da fare!
Estate, ma quando arrivi?
Sognando l'estate, comunque, vi lascio questo capitolo, nella speranza che qualche anima pia lo consideri degno di nota e rispondo alle vostre recensioni:


 Shane00  : mi dispiace deludere le tue rosee aspettative ma il medaglione è semplicemente un segno distintivo per il povero Marlìk XD Vivianne era una di famiglia nobile che...Basta, non dico altro u.u Spero che ti piaccia questo nuovo capitolo^^

 valerio93 : tanto lo so che tu e le recensioni sensate camminate a due milioni di km di distanza XD Tranquillo, ti voglio bene anche così. Beh grazie per i complimenti, si spera che continuerà a piacerti XD

 Se7f : ti ringrazio, sei molto gentile XD E come dice il mio manga preferito '' Non esistono le coincidenze, esiste solo l'inevitabile'' Ahah non ci badare dico cose senza senso mi piace mettere citazioni a caso!

 Orazio il Furetto : Lasciando stare il nick (XD) Lasciando stare anche il fatto che hai promesso di stuprare selvaggiamente Tyler solo perchè fa di secondo nome ( e sottolineo quel secondo nome) William XD
Visto che l'ho continuata come storia? u.u Sono figosissima :P


Ciao alla prossima!
E ricordate...
La vodka fa bene alla salute, ma bevete moderatamente. E lasciate tante recensioni!





aAEE riccE  

  
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