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Autore: whateverhappened    08/05/2011    5 recensioni
Cinque momenti Draco/Pansy dal punto di vista di lei.
È stato lì che è iniziato tutto. Mia madre mi disse che un uomo regala fiori ad una donna quando è innamorato di lei, immediatamente iniziai ad immaginarti come il mio principe azzurro. Fui incoraggiata dai miei genitori, persino dai tuoi, e nei miei pensieri eri già il mio fidanzato.
Terza classificata nella categoria Draco/Pansy al contest "Les enfants qui s'aiment", indetto da Gigettina.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Pansy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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V: fotografia




Sono ormai passati quattro anni dal giorno in cui mi hai lasciata.

Ti sei sposato, il tuo matrimonio era sulle prime pagine di quasi tutti i giornali magici. Eri magnifico nel tuo smoking blu, ti ho sempre detto che quel colore ti donava molto più del nero. L’abito di Astoria era estremamente pomposo, ricoperto da una quantità inimmaginabile di piume. A volte mi chiedo se sia davvero la sorella di Daphne, sono così diverse.

Anche io sono andata avanti, per quanto mi paresse impossibile quel giorno. Ho tirato fuori tutta la grinta che ero capace di recuperare e mi sono rimboccata le maniche. Ho aperto un negozio di fiori, ho dedicato ad esso ogni singolo istante della mia vita. Sono passata attraverso la diffidenza della gente, la meraviglia nello scoprire che ero in grado di fare qualcosa di buono, lo stupore per il mio lavoro e, infine, l’apprezzamento per le mie capacità. Al momento la mia è la più importante società di giardinaggio dell’Inghilterra magica, ho riabilitato il mio nome senza dover ricorrere a sotterfugi. Ho fatto tutto da sola, tutto con le mie mani.

Non avrei mai pensato di tornare a Hogwarts a testa alta, eppure è successo: il Ministero ha scelto me per allestire il castello in vista dell’insediamento del nuovo Preside dopo il pensionamento della McGranitt. Quasi non credevo a quella chiamata, effettuata da quel Percy Weasley che mi aveva sempre guardata con disprezzo.

Non è cambiata, Hogwarts. Dopo essere stata distrutta durante la Battaglia Finale, è stata ricostruita in tempo record esattamente come era prima del disastro. Persino la torre di Astronomia è al suo posto, svetta sul parco con la stessa solennità di sempre, riportandomi alla mente momenti che cerco di dimenticare.

Sono arrivata ormai da due ore ma non sono ancora riuscita ad entrare. Mi sono fermata davanti al lago, su una di quelle panchine dove ci sedevamo sempre. Stringo fra le mani un pezzo di carta ormai mezzo distrutto, una fotografia. È l’unica immagine che ci ritrae insieme, ce la scattò Daphne di sorpresa al quinto anno. Ci abbracciamo, siamo felici.

Ho distrutto tutte le altre fotografie. Ne avevo molte, attimi di vita impressi per sempre, momenti in cui eravamo talmente felici da farmi stare male una volta finito tutto. Le ho bruciate, una per una, le ho osservate contorcersi nel camino.

Me ne sono pentita.

Una volta riacquistata la lucidità un enorme senso di colpa si è fatto strada nel mio stomaco, annodandolo. Erano ricordi, la testimonianza che quella felicità era esistita realmente. Non erano mie invenzioni i baci e gli abbracci, era tutto confermato da quelle foto che avevo bruciato. Quella che ho adesso fra le mani me la regalò Daphne, da quel giorno la porto sempre con me.

Sono riuscita a superare la fase della disperazione, riesco persino a pensare a te con gioia. Riesco a guardare un’immagine in cui il nostro amore è palpabile senza scoppiare a piangere.

Tornare a Hogwarts era forse la prova finale, il segno che sono sulla buona strada per dimenticarti. Due anni fa non ci sarei riuscita, l’idea di tornare là dove era successo tutto mi distruggeva. Qui ci siamo amati, qui è finito tutto.

Eppure ora sono seduta su quella stessa panchina dove mi hai detto addio, con la coda dell’occhio riesco a scorgere l’immenso profilo del castello. Adoravo questo angolo del parco, così intimo e rassicurante da poter essere quasi chiamato “casa”. Pensavo che tornare qui sarebbe stato impossibile, troppo doloroso, ma ora che ci sono riesco a ricordare solo i momenti felici.

Non è possibile odiare Hogwarts in alcun modo, nonostante tutto quello che è successo. Uno non ama meno un luogo solo per averci sofferto, a meno che non sia stata tutta sofferenza, nient’altro che sofferenza. Ma Hogwarts non è stata solo la fine, è stata anche l’inizio di tutto, ci ha visti felici.

Un po’ come guardare la nostra fotografia ora mi fa sorridere, osservare il sole sulle torri di Hogwarts mi fa sentire di nuovo serena.


























Questa raccolta è stata scritta per il contest “Les enfants qui s’aiment”, indetto da Gigettina, dove si è classificata terza nella classifica Draco/Pansy.
Il titolo riprende l’omonima canzone dei Beatles, che ho ascoltato nella versione di Glee durante la stesura. Dato che la storia segue Draco e Pansy dall’inizio alla fine della loro storia mi sembrava ci stesse bene, inoltre riprende una parte del quarto capitolo.

A proposito di questo capitolo, forse Pansy che apre un semplice negozio di fiori può sembrare un po’ OOC rispetto alla Pansy altezzosa che siamo abituati a conoscere, ma ho questa fissa che me la fa sempre immaginare collegata a dei fiori. Non so perché. E il vestito di Astoria è volutamente brutto, sì u.u


Grammatica: 10/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione personaggi: 9,95/10
Stile e lessico: 10/10
Prompt: 5/5
Giudizio personale: 5/5
Totale: 49,95/50

Tu e le tue paure. Hai scritto delle flash/shot meravigliose. L’unica cosa per cui ti ho tolto dei punti è quel negozio di fiori, come hai detto tu leggermente OOC, ma che inserito nella raccolta diventa un finale perfetto. Un riscatto dal passato. Davvero, non saprei cosa dirti, perché hai dipinto una Pansy che sin da piccola è stata avvicinata a Draco. Il capriccio dei genitori si è trasformato in “capriccio” personale. Il titolo è azzeccato, ed è stato straziante vederli separarsi. Il dono che Draco fa a Pansy con la scusa che sia un gesto tradizionale nasconde l’importanza di lei per lui.
L’immagine del Lago Nero come castello delle fiabe può essere sinistra, ma si sposa bene con l’anima cupa della coppia. La quarta flash è stata quella che forse ho apprezzato di più. Sprizza IC da tutte le parti. Ce la vedo Pansy a dire solamente «Ciao», mentre Draco preferisce un «Addio».
Quasi dimenticavo, Astoria con un vestito pieno di piume mi ha fatto venire in mente un uccello. Ho riso troppo!
Le frasi finali sono splendide: hai saputo inserire la citazione perfettamente e ricamarci intorno un finale adatto.
Complimenti! Grazie per aver partecipato.
   
 
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