08/05/2011
10 recensioni-CHILDREN-
Per Sakura andare a scuola non era più solo un dovere. Adesso c’era qualcos’altro per cui valeva la pena svegliarsi presto la mattina e allontanarsi dai giocattoli.
Più che qualcosa, si trattava di qualcuno: un certo Sasuke Uchiha.
Sasuke era un bambino diverso da tutti gli altri: a lui non piaceva intromettersi nelle discussioni altrui. Non era il tipo da lasciarsi trasportare dall’euforia degli altri, anzi, preferiva restare in disparte e guardare il susseguirsi degli eventi da lontano, mentre, imperterrito, svolgeva tutti i compiti assegnatigli dalla maestra. A volte anche di più.
Tutti i bambini, in particolare il biondo Naruto Uzumaki, avevano tentato di farlo partecipare ai loro giochi, ma con risultati abbastanza scadenti, tanto che il piccolo Uchiha rimaneva, spesso e volentieri, da solo, immerso nelle sue mille faccende per diventare un giovane studente modello.
Ma Sakura l’aveva visto quando gli altri erano distratti.
Aveva osservato come il bambino si lasciasse andare tra le braccia del suo fratellone, come sorridesse e diventasse, quasi magicamente, simile a tutti gli altri. Aveva scrutato, sul suo viso, un’espressione di tale felicità che sembrava non appartenergli. E allora perchè, appena varcata la soglia della porta, indossava automaticamente quella maschera di indifferenza? Perché del bimbo dolce e allegro non restava più nulla? Sakura se l’era chiesto più volte.
Ma stavolta bisognava scoprirlo. Quando si era trovata di fronte ad un interrogativo, aveva avuto l’appoggio dei suoi genitori che, pazientemente, avevano saziato la sua voglia di conoscenza. Il caso in questione, però, non avevano saputo risolverlo.
“Forse dovresti provare ad avvicinarti tu per prima. Magari è solo timido.” Le era stato consigliato.
E quindi, come sempre aveva fatto, avrebbe seguito il suggerimento.
Si avvicinò quanto bastava per osservarlo meglio, tanto da notare che stava disegnando con attenzione.
Si decise a fare la prima mossa.
-Cosa disegni?- Chiese, sorridendo. Doveva ammettere che era davvero carino con quel suo fare impacciato.
L’altro la guardò con distacco, prima di lasciarsi andare e sorridere a sua volta.
-Questo è Itachi, il mio fratellone!- Emise, mostrando contento, e soddisfatto al tempo stesso, il risultato dei suoi sforzi.
La bambina notava il cambiamento di umore del moro al sol pronunciare il nome dell’adorato parente. Suppose che doveva volergli davvero molto bene. Forse si sarebbe sentito felice anche con lei, se solo fosse riuscita a dimostrare quanto si sentiva legata a lui.
Gli era sempre interessato, perché misterioso.
Ed, adesso, cominciava a considerarlo anche grazioso.
-Sei contento quando stai insieme a lui, invece qui no!- Lo ammonì Sakura, facendo quasi l’offesa.
Sasuke girò la testa, arrossendo lievemente. Chissà che cosa gli frullava per la testa.
Però, con quell’espressione da colpevole, era ancora più bello.
E, forse per questo, forse per istinto, la piccola bambina dai capelli rosa, approfittando dell’istante in cui il moro si girava, cercando di farfugliare qualcosa, posò, dolcemente, le sue labbra su quelle di Sasuke.
D’altronde non era così che i suoi dimostravano la loro felicità?
Quando il papà faceva un regalo alla mamma, e lei ne era soddisfatta, c’era sempre quel gesto.
Sakura era sicura che, così facendo, Sasuke avrebbe capito che anche lei era contenta di stare in sua compagnia.
Vorrei sapere perché le mie storie vengono sempre uno schifo! -__-
Ma che cosa sbaglio?
Va bene, ormai quel che è fatto è fatto.
Saluti a tutti e grazie mille per aver letto! ^___^