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Autore: Jay Boulders    09/05/2011    6 recensioni
Missing Moment riguardante Hermione, Ron e la presenza di Viktor Krum al matrimonio di Bill e Fleur.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Viktor Krum | Coppie: Ron/Hermione, Vicktor/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Qualcosa di grosso e argenteo arrivò dall'alto attraverso la tenda sulla pista. Aggraziata e lucente, la lince atterrò lieve in mezzo ai ballerini esterrefatti. Le teste si voltarono, i più vicini rimasero assurdamente para-lizzati a metà della danza. Poi il Patronus parlò con la voce forte e fonda di Kingsley Shacklebolt.
«Il Ministero è caduto. Scrimgeour è morto. Stanno arrivando».
Tutto era sfocato, lento. Harry e Hermione balzarono in piedi sfoderando le bacchette. Molti si erano appena resi conto che era successo qualcosa di strano e stavano ancora voltandosi verso il felino d'argento quando quello sparì. Il silenzio si propagò in gelide ondate dal punto in cui era atterrato il Patronus. Poi qualcuno urlò.
Harry e Hermione si gettarono nella folla terrorizzata. Gli invitati schiz-zavano da tutte le parti; molti si Smaterializzavano; gli incantesimi di pro-tezione attorno alla Tana si erano infranti.
«Ron!» gridò Hermione. «Ron, dove sei?»
Mentre si facevano largo per la pista, Harry vide apparire tra la folla fi-gure incappucciate e mascherate; poi scorse Lupin e Tonks, le bacchette alte, e li udì urlare «Protego!», un grido che echeggiò ovunque...
«Ron! Ron!» chiamò Hermione tra i singhiozzi. I convitati in preda al panico li urtavano e Harry le prese la mano per assicurarsi che non venis-sero separati. Vide una striscia di luce che sibilava sulle loro teste. Impos-sibile dire se fosse un incantesimo di protezione o qualcosa di più sini-stro...
Finalmente trovarono Ron, che afferrò la mano libera di Hermione. Harry la sentì vorticare su se stessa: vista e udito si spensero, l'oscurità lo sommergeva; sentiva solo la mano di Hermione mentre veniva strizzato fra spazio e tempo, lontano dalla Tana, lontano dai Mangiamorte in picchiata, lontano, forse, da Voldemort stesso...

Erano passati mesi da quel giorno, molte cose erano accadute e la battaglia finale, che si sarebbe svolta proprio ad Hogwarts, era appena iniziata.
Ed è proprio nel vecchio castello che ciò accadde..

Le zanne di Basilisco caddero con un gran fragore dalle braccia di Her-mione. Corse da Ron, lo abbracciò e lo baciò sulla bocca. Ron gettò via le zanne e il manico di scopa e rispose con tanto entusiasmo che sollevò Hermione da terra.
«Vi pare il momento?» gemette Harry debolmente. Ma quando non suc-cesse nulla, anzi Ron e Hermione si strinsero più forte e cominciarono a dondolare sul posto, alzò la voce. «Ehi! C'è una guerra là fuori!»
Ron e Hermione si separarono, ma rimasero abbracciati.
«Lo so, Harry» ribatté Ron, con l'aria di chi è appena stato colpito in te-sta da un Bolide, «quindi ora o mai più, no?»
«Sì, va bene, ma l'Horcrux?» gridò Harry. «Pensate di potervi... trattene-re finché non troviamo il diadema?»
«Sì... certo... scusa...» rispose Ron, e si mise con Hermione a raccogliere le zanne, tutte due rossi in volto.

La guerra terminò, molte erano state le vittime ma il loro sacrificio non si rivelò vano: il Signore Oscuro era finalmente stato fermato.

Tutti erano rimasti per i successivi due giorni lì, tra le macerie, piangendo sui corpi dei propri cari ed iniziando a ricostruire ciò che si poteva ancora salvare.
Non si erano parlati, nessuno lo aveva fatto. Il dolore era troppo grande.

Hermione china su una ragazza nella Sala Grande o in ciò che ne restava, tentava di cambiarle la fasciatura alla gamba.
Sentì dei passi venire verso di lei e voltandosi lo vide che la guardava insistentemente «Posso parlarti quando hai finito?».

Poco dopo si ritrovarono in uno dei grandi corridoi che circondavano il castello, poggiati contro un muretto.
«C’è qualcosa che… posso fare Ron?»
«Te la stai cavando alla grande, fai la tua parte più di chiunque altro Hermione, sei instancabile come sempre» le disse pieno di ammirazione e di orgoglio.
«Intendevo per te. Posso fare qualcosa per farti stare meglio?» specificò, sinceramente interessata.
«Si, in realtà si. E’ per questo che siamo qui, c’è qualcosa che vorrei chiederti», un cenno di assenso da parte della ragazza, lo incitò a continuare «Ricordi quello che… che mi hai detto al matrimonio di Bill?»
«Che sei affascinante in giacca e cravatta?» chiese sorridendo lei.
Ron dentro di se giurò che quello era il più bel sorriso che avesse mai visto. «Intendevo quello che hai detto dopo…» lo riprese lei «Si, mi ricordo Ronald».
«Ok, ecco volevo sapere se… si, se insomma quella cosa la pensi tutt’ora… cioè se la pensavi anche l’altro giorno mentre, sai…»
«Non capisco ciò che mi stai chiedendo» affermò seria la ragazza, guardandolo nel più totale imbarazzo nel non essere in grado di riuscire ad esprimersi.
«Vorrei sapere se quella cosa la pensavi anche quando tu… mi hai… se era solo l’attimo del momento o se… cioè non ci sarebbe niente di male se fosse stato per la… circostanza. Cioè sai, la possibilità di rimanerci secchi e tutto il resto».
Un sorriso dolce le comparve sul volto «Quindi qual è la domanda precisamente?» lo stava torturando, oh si se lo stava facendo. E vederlo in quello stato così impacciato era di una dolcezza e tenerezza disarmante.
«Hermione devo… devo farti un disegnino? Sei o no la strega più dotata della nostra era, miseriaccia!».
Non riuscì a trattenere un sospiro divertito, «Vuoi sapere se quando ti ho baciato nella stanza delle necessità è stato
un gesto istintivo e privo di valore o se è stato a testimonianza di ciò che ti avevo detto al matrimonio. Quindi in sostanza vuoi sapere se il ragazzo di cui sono innamorata sei tu», disse lei tutto d’un fiato, con estrema naturalezza e scioltezza, come stesse enunciando qualche capitolo di pozioni.
Tanta sincerità tutta insieme lo fecero diventare completamente rosso. Di certo quella non era una domanda molto usuale da fare.
«Devo metterti un voto? Ottima esposizione Signorina Granger», tentò di alleggerire la situazione.
«Non ce ne è bisogno, però se vuoi posso darti il mio di voto su di te»
«E quale sarebbe?» domandò non capendo a cosa si riferisse.
«Oltre ogni previsione, Ronald».
Il ragazzo si sentì soddisfatto, continuando a non capire per cosa, «E potrei sapere perchè?»
«Perché il ragazzo di cui sono innamorata bacia veramente bene».

   
 
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