La verità? La verità è semplice. Se qualcuno mi mettesse davanti alla scelta di sopravvivere
facendo però morire un'altro probabilmente deciderei di vivere, ma se qualcuno mi dicesse di morire
per puro egoismo, morirei. Essere una stronza è nella mia natura, ma nessuno lo crede perchè ormai
indosso questa maschera d'ingenuità da troppo tempo.
Tutto quello che ho fatto lo fatto per non rimanere sola e sprofondare nel baratro oscuro che mi aspetta dietro ogni angolo della mia vita. La mia maschera era perfetta: era accondiscendente, sorridente e credulona. Era forte, solare e protettiva. Si faceva carico di ogni cosa brutta e la chiudeva a chiave nel mio cuore, era una maschera che chiunque avrebbe accettato come amica.
Forse un po rude, ma pur sempre bambina.
Da qualche tempo la maschera sta iniziando a sgretolarsi, ignara di non essere realmente così ho iniziato a domandarmi chi fossi veramente: la ragazza triste e malinconica, invidiosa di tutti che piange perchè tormentata dalla solitudine, o la maschera sorridente, timida e infantile pronta a proteggere i suoi amici, anche se talvolta in modo innocente mette il piede in fallo.
 
"Ho bisogno solo di qualcuno che mi ascolti" pensò la maschera, che non riusciva a capire perchè
la porta che aveva chiuso con tanta cura si fosse riaperta così improvvisamente, "di qualcuno che mi capisca realmente".
"E se anche fosse?" incominciai.
"A che ti serve qualcuno che ti compatisce? Il suo modo di aiutarti finisce lì. Non può fare nient'altro oltre che guardarti negli occhi e nascondere il dolore con dell'acida dolcezza, dicendo -So come ti senti...-!"
"Ma..." la maschera s'interruppe, era cosciente di non poter competere con me, così carica di odio e risentimento, fragile come una bolla di sapone, e si fece da parte lasciandomi il comando.
Lasciandomi in balia di un corpo e una vita che non so gestire.
 
Se è vero che dal caos nasce una stella potete chiamarmi Sole.