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Autore: telesette    12/05/2011    2 recensioni
Dopo aver recuperato le sue vere sembianze, grazie ad un rituale, Zelgadis è finalmente libero di condurre la sua nuova vita assieme ad Amelia. Purtroppo accade un imprevisto: un demone misterioso riesce ad oltrepassare le difese di Seillune e a rapire la principessa. Senza i suoi poteri da chimera, Zelgadis non è in grado di fermarlo e, dopo essere stato gravemente ferito, si rende tristemente conto di non essere più in grado di combattere come prima. Mentre Lina e Gourry si mettono sulle tracce del rapitore di Amelia, Zelgadis rimane solo a meditare su quello che deve fare. Improvvisamente compare Xellos...
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amelia, Personaggio originale, Un po' tutti, Xelloss Metallium, Zelgadis Greywords
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Amelia x Zelgadis'
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Sulle prime Zelgadis credette di non aver capito, tuttavia Xellos gli ripeté la domanda.

- Che cosa intendi dire ? Spiegati meglio!
- Beh, mio caro Zelgadis, tutto quello che posso dirti è che c’è di mezzo un piccolo “impiccio tra demoni”: cose che succedono naturalmente, non siamo famosi per andare d’amore e d’accordo, e qualcuno mi ha dato l’ordine di sistemare la faccenda prima possibile!
- E questo cosa c’entra ?

Gli occhi di Xellos mandarono un rapido lampo di astuzia.

- Vedi, chi ha organizzato il rapimento di Amelia è lo stesso che ha irritato i miei capi ( non posso dirti perché ovviamente, e non penso ti interessi saperlo! ); all’inizio pensavo di occuparmene di persona ma… vista la situazione, se te ne occupassi tu, mi risparmieresti una bella seccatura!
- E perché dovrei aiutarti ?!?
- Ma come - fece Xellos sorpreso. - Non volevi salvare Amelia ? Ah scusami, forse preferisci fare da solo, ti capisco…

Zelgadis strinse i denti con rabbia. Da che lo conosceva, aveva sempre odiato quel doppiogiochista di Xellos; quel suo modo di fare arrogante e insopportabile; ancora adesso non riusciva a nascondere il fastidio che provava nei suoi confronti. Tuttavia, per quanto odiasse ammetterlo, l’offerta del demone gli si presentava come l’unica speranza di poter salvare Amelia. Un tempo Zelgadis desiderava a tutti i costi recuperare il suo aspetto umano, ed era convinto che nient’altro avrebbe potuto renderlo felice… Ma la sconfitta subita e il rapimento di Amelia, senza che lui potesse impedirlo, gli riportarono alla mente le parole del Monaco Rosso: “Quel corpo che tu odi tanto ti ha reso forte!” All’inizio, vedendo come la gente reagiva al suo passaggio, fu ancora più difficile per lui accettare la sua triste condizione di chimera ( né uomo, né demone ); eppure quello stesso corpo orribile gli aveva dato forza e velocità fuori dal comune, compensando in qualche modo ciò che aveva perso nella trasformazione. Alcune volte lui stesso si ritrovò costretto ad ammettere che quel corpo mostruoso era assai utile in combattimento. Durante le loro avventure insieme poi, Lina, Gourry e Amelia fecero quello che pochi al loro posto avrebbero fatto; guardandolo con occhi amichevoli e dimostrandogli affetto e solidarietà ( soprattutto Amelia! ); per questo ogni delusione ricevuta, ogni speranza disillusa, veniva sempre in qualche modo alleviata dalla presenza e dalla sincerità di quegli amici eccezionali. Ora che aveva recuperato il suo aspetto, si sentiva completamente e tragicamente “inutile” contro qualsiasi avversario; il suo sogno si era trasformato in un incubo; in queste condizioni, non poteva sperare sconfiggere avversari tanto potenti come i demoni.

- Scusa se ti metto fretta - aggiunse Xellos, inforcando gli occhiali e mettendosi a consultare un libretto. - Ho un’agenda di appuntamenti da rispettare, e mi servirebbe subito la tua risposta…
- Puoi “veramente” restituirmi i poteri di chimera ?
- L’incantesimo che Rezo ha usato su di te era Magia Nera e, fino a prova contraria, quella materia è di nostra particolare competenza!
- E se io accetto, cosa vuoi in cambio ?
- Te l’ho detto: se sistemerai quei demoni birichini al posto mio, mi risparmierai un bel po’ di lavoro; tu riavrai i tuoi poteri e potrai salvare Amelia; mi sembra una proposta corretta, non trovi ?
- Un accidente! se io accetto la tua proposta, il rituale che mi ha permesso di ritornare umano non funzionerà una seconda volta!
- Eh già, è un bel problema in effetti - osservò Xellos, fingendosi addolorato. - Comunque nessuno ti obbliga ad accettare, la mia è semplicemente una proposta, te l’ho detto…
- Ipocrita - ribatté Zelgadis. - Sai benissimo come stanno le cose, e hai intenzione di “usarmi” per i tuoi scopi, sei un maledetto profittatore!
- Ti stupisce ? In fondo sono un demone anch’io, non pretenderai certo che vada in giro a fare beneficenza… Comunque, tagliando corto, hai deciso ?

Zelgadis fremette di collera, le dita strette nei pugni chiusi e le unghie conficcate nel palmo delle mani. Alla fine chinò il capo dolorosamente e rispose rassegnato.

- Accetto!
- Bene, allora - sorrise Xellos. - Per cominciare, dovremo fare un “giretto” nella dimensione infernale; non ci vorrà molto, dopodiché passeremo a prendere Lina e Gourry!
- Cosa ?!?
- Perché quella faccia ? Da quanto ne so, anche loro hanno interesse a liberare Amelia e, come ti ho già detto, un po’ d’aiuto in questa faccenda mi fa davvero comodo!
- Non mi riferivo a quello - puntualizzò Zelgadis. - Cosa c’entra la dimensione infernale ? Che hai in mente, brutto figlio di…
- Tzk! Tzk! Tzk! Un po’ di pazienza, vecchio mio, in fondo abbiamo appena stretto un accordo!

Così dicendo, Xellos tracciò un cerchio nell’aria con il suo bastone e, un attimo dopo, sia lui che Zelgadis scomparvero senza lasciare tracce.

***

Senza neanche rendersene conto, Zelgadis si ritrovò in un luogo completamente diverso: la dimensione infernale era come una sorta di gigantesco antro naturale, pieno di stalattiti e stalagmiti dall’aspetto minaccioso; l’ambiente era scarsamente illuminato, l’unica luce presente era quella del bastone magico di Xellos, e tutt’intorno si faceva fatica a distinguere qualcosa; l’aria era ferma e pesante, come se stesse bruciando un deposito di zolfo, Zelgadis tossì violentemente non appena quell’odore gli riempì la bocca e le narici.

- Eccoci qui - esclamò Xellos. - Niente di eccezionale, come vedi, ambiente piccolo, raccolto, confortevole…
- Falla finita, una buona volta!
- Okay, okay, non te la prendere, scherzavo!
- Si può sapere perché mi hai portato qui ?

Senza rispondere, Xellos indicò davanti a sé col bastone.

- Come ti ho già detto, non ho tutto questo tempo a disposizione… Puoi scegliere se venire con me oppure no, però ho come l’impressione che, senza poteri magici, ti troveresti in “leggera” difficoltà!

Ancora una volta Zelgadis masticò amaro, tuttavia si costrinse a seguire Xellos in silenzio. Il demone lo condusse attraverso quell’oscura galleria, finché non giunsero davanti a una porta con sopra incise delle strane iscrizioni runiche. Qui Xellos picchiò leggermente col bastone e la porta si aprì verso l’interno, con un rumore sinistro.

- Bherfy, sei in casa ?
- Bherfy ?!? - ripeté Zelgadis, perplesso.
- Oh sì, scusa! In realtà è il diminutivo di Bherfomet, non farci caso…

Improvvisamente dalla porta spalancata, in risposta alle parole di Xellos, giunse un lugubre suono gutturale, subito seguito da una voce chiara e profonda. Un attimo dopo, Zelgadis poté vedere chiaramente la sagoma di un vecchio rugoso, dall’aspetto assolutamente inquietante, venirgli incontro.

- Ma guarda un po’, che sorpresa - esclamò il vecchio, rivolto a Xellos. - Non capita spesso di vederti da queste parti, sei in vacanza per caso ?
- Eh, magari - sospirò Xellos, grattandosi la nuca. - Purtroppo per me, le ferie sono sempre troppo lontane…
- Certo, capisco!

Di colpo il vecchio si accorse di Zelgadis.

- Questo essere umano è con te ?
- Sì, naturalmente - rispose Xellos. - E’ un amico che ha bisogno di un favore!
- Io non sono tuo amico - protestò Zelgadis energicamente.

Il vecchio strinse gli occhi sospettoso, tuttavia Xellos cercò di salvare la situazione.

- Va bene, va bene, come preferisci… Allora mettiamola così: questo gentile signore qui con me ha bisogno di un favore, e tu Bherfy, sei l’unico al quale posso chiedere questo genere di cose!
- Di che si tratta, Xellos ?
- Oh, una cosuccia da niente, devi solamente ripetere su di lui un incantesimo per la chimerizzazione!
- Suppongo che tu abbia un valido motivo per chiedermi una cosa simile!
- Beh, effettivamente sì ma, come dire… è un segreto!
- D’accordo, ho capito - tagliò corto Bherfomet. - Fatti un po’ vedere, tu!

L’anziano demone osservò attentamente Zelgadis, cercando di capire come dovesse procedere in ciò che Xellos gli aveva chiesto.

- Questo corpo è stato “imbevuto” di magia nera per parecchio tempo - esclamò il vecchio. - “Pelle di golem” e “sangue di demone blu”, semplice ma efficace… Chi ha operato la trasformazione su di lui la prima volta ?
- Ti sembrerà strano, ma a volte anche gli umani sono capaci di certe cose verso i propri simili - fece Xellos ironico. - Allora, puoi ripetere lo stesso incantesimo ?
- Sì, non è una cosa complicata per noi demoni, saranno sufficienti pochi minuti!
- Molto bene, a proposito Zelgadis, stavo dimenticando un’altra cosa...
- E sarebbe ?
- Ecco, non prenderla a male ma, devo assicurarmi che rispetterai i termini dell’accordo; per questo motivo, una volta che Bherfy avrà finito il suo lavoro, io e te viaggeremo assieme per un po’!
- Stai scherzando ?!?

Ora Zelgadis era furibondo. Le sue mani afferrarono Xellos per il bavero, tuttavia il demone non si scompose, anzi sembrava persino dispiaciuto.

- A… Andiamo Zelgadis, vecchio mio… no… non c’è bisogno di arrabbiarsi: lo so di non esserti simpatico, ma non è un buon motivo per strangolarmi, no ?
- Questo è da vedersi - replicò Zelgadis tra i denti. - Conoscendoti, saresti capace di lasciarmi morire come un cane, pur di raggiungere il tuo scopo!
- Beh, certo non posso escludere l’eventualità… ma non mi sembra una cosa così grave, sono pur sempre un demone, per me è una cosa del tutto normale “tradire” qualcuno!

In quella Bherfomet, portandosi il pugno alla bocca, tossì per richiamare l’attenzione.

- Se avete finito di discutere, posso procedere ?
- Questo dipende dal nostro amico Zelgadis - fece notare Xellos, con un sorriso forzato. - A quanto ho capito, o ha dei ripensamenti oppure non si fida ( e in effetti non posso dargli torto ), lasciamolo decidere con calma!

Il momento era arrivato, oramai Zelgadis non poteva più tornare indietro. Sapeva a cosa andava incontro, tuttavia non aveva scelta: l’unico modo per salvare Amelia era tornare in possesso del suo corpo da chimera, e questa volta per sempre; così come aveva realizzato il suo antico sogno, vi stava rinunciando per il bene della persona a cui teneva di più al mondo.

- Procediamo!

Sia Xellos che Bherfomet sorrisero soddisfatti.

( continua )

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

 

   
 
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