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Autore: ornylumi    13/05/2011    1 recensioni
Di Druella Black si conoscono solo due cose: il nome, e che è la madre delle sorelle Black. Ma chi era veramente, e che cosa pensava? Questa breve storia tenta di rispondere alla domanda, descrivendo i suoi pensieri riguardo al marito e alle figlie. Fino ad un incontro particolare, che farà crollare (per un attimo) la sua dura morale di strega purosangue.
Ottava classificata al contest "Albero genealogico" indetto da MedusaNoir sul forum.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cygnus Black, Druella Black, Famiglia Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Credo che il mio gesto d’affetto più grande nei confronti delle ragazze sia stato quello di non imporre loro un matrimonio combinato. Volevo che fossero libere di scegliere quale mago purosangue sposare. Non mi hanno delusa, ma devo ammettere che, da quando sono andate via, questa casa mi sembra vuota. Il silenzio che tanto amavo si è ingigantito, e a volte mi pare quasi di non sopportarlo. La verità è che le mie figlie mi mancano. Anche quando vivevano qui, raramente passavamo del tempo insieme, ma l’idea che ci fossero bastava a darmi tranquillità.

Sono profondamente diverse, le mie ragazze. Bellatrix, la primogenita, ha un carattere forte e volitivo. È testarda, ribelle, come un tempo sono stata anch’io, ma crede nei valori della nostra famiglia. È fiera di essere una Black, e mette in pratica i suoi ideali. Ha scelto di servire colui che viene chiamato l’Oscuro Signore. Ad essere sincera, è una decisione che non ho approvato del tutto. Non che non sia orgogliosa di lei, anzi; ma è solo una ragazza, temo che si sia coinvolta in una cosa più grande di lei. Quando ho provato a farglielo notare, però, mi ha subito attaccata, rinfacciandomi di essere ipocrita. Crede che noi, io e Cygnus, non facciamo abbastanza per difendere la nostra stirpe e il nostro sangue. La verità è che non vorremmo trovarci coinvolti in una guerra magica, ma questo lei non lo comprende. Dopo quella volta ho taciuto; non sarei mai riuscita a farle cambiare idea. Mia figlia è indomabile, e sono convinta che sia meglio stare dalla sua parte piuttosto che averla come nemica.

Non ho mai capito cosa facesse, per l’Oscuro Signore. Restava per ore chiusa nella sua stanza o in quella sul retro, a preparare pozioni e strani riti di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza. A volte la spiavo; è sempre stata una brava strega, fin da bambina. Prendeva ottimi voti a scuola e non ha mai avuto un attimo di cedimento. Credevo lo facesse per noi, per non deluderci, ma poi ho capito che doveva esserci dell’altro. Non si spiegherebbe, altrimenti, quella passione che le brucia negli occhi ogni volta che compie quegli incantesimi sconosciuti. Non ha niente a che fare con suo marito, e credo nemmeno con le sue profonde convinzioni. È qualcosa di più, che non riesco a decifrare. A volte, ho paura per lei; delle altre, mi fa paura.

Narcissa è molto diversa dalla sorella, e anche da me e Cygnus. Se non l’avessi messa al mondo, dubiterei che è davvero mia figlia. Avrebbe dovuto chiamarsi Nashira, per continuare la tradizione; ma quando l’ho vista per la prima volta, così pallida, bionda e delicata come un fiore, ho capito che era speciale, come un dono del cielo. E così, le ho cambiato il nome. È stata una delle poche decisioni che ho preso da sola, senza consultare nessuno. Cygnus è rimasto sorpreso, ma non seccato.

Man mano che cresceva, la sua personalità ha continuato a stupirmi. Era una bambina docile, educata, gentile con gli ospiti e con i suoi coetanei; sembrava una principessa. E adesso sembra una regina, una perfetta padrona di casa dal sangue puro. Sono certa che sarà una buona madre.

Quello che più mi colpisce di lei, però, è il suo modo di tenere alla famiglia. Non al nostro cognome, come Bellatrix, ma a noi. A volte, quando mi vede stanca o agitata, si avvicina e mi appoggia una mano sulla spalla, con la sua innata delicatezza. Proprio io, che non sono solita elargire gesti d’affetto, ne ricevo da lei. E anche quando non lo fa, mi resta vicina; sa che la sua silenziosa presenza mi rassicura.

Sono loro, Bellatrix e Narcissa, le mie uniche figlie. Un tempo pensavo di averne una terza, ma mi sono dovuta ricredere. Ci ha traditi, ci ha rinnegati nel peggiore dei modi possibili; e questo non può, non dovrà mai avere perdono.

   
 
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