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Autore: Franky93    13/05/2011    2 recensioni
Due fratelli mossi da puro spirito di avventura, una giovane spadaccina in cerca di sfide e una misteriosa ragazza dal passato altrettanto misterioso... questi quattro ragazzi, seppur animati da sogni e ambizioni diverse, mirano ad un unico obbiettivo: navigare per la Rotta Maggiore con il solo scopo di far avverare questi sogni (ed eventualmente conquistare bottini di ogni genere) e dimostrare che tutto è possibile, se ci si crede davvero [Personaggi originali]
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Wild Felis Chronicles'
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Cap.28:
L’Eremita delle Highlands

Il mattino seguente, armato di coraggio e buona volontà, Andross si era incamminato per gli altopiani dell’isola allo scopo di raggiungere il luogo dove viveva il tanto decantato Eremita, e con sua sorpresa, anche Alex era venuto con lui, nonostante il fratello maggiore gli avesse raccomandato più volte di restarsene a casa. Inutile dire che il cammino fu molto lungo del previsto, dato che Andross cercò in ogni modo di allontanarsi dal fratellino, col risultato che quest’ultimo insisteva e continuava sempre a comunque a seguirlo.

-Senti, te lo dico per l’ultima volta: tornatene-a-casa!-

-E io ti ripeto: col-cavolo-che-ti-lascio-solo-


-Ma non capisci che non voglio che tu mi sia d’impiccio? Se voglio battere l’Eremita, voglio farlo da solo-


-Sì, come no, secondo me quello là neanche accetterà la tua sfida-


-Vedrai che saprò come convincerlo, stanne certo-


-E come farai, sentiamo?-


-Semplice, appena me lo ritroverò davanti lo distrarrò con una scusa e poi lo colpirò non appena abbasserà la guardia-


-Oh, è carina come tattica, ma secondo me non suona come qualcosa di molto leale, sai?- intervenne una voce misteriosa.


Sentendola attentamente, i due bambini si guardarono intorno per capire da dove provenisse la voce, e voltando lo sguardo su una collinetta nei paraggi, videro seduto su di essa un uomo coperto da capo a piedi da una cappa color verde scuro, il quale li osservava incuriosito.

-Sei per caso tu “l’Eremita delle Highlands”?- domandò Andross.

-In carne e ossa, bimbo- rispose l’interpellato –A cosa devo l’onore di questa visita nel mio territorio? Cosa volete da me?-

-Vede, signor Eremita, il fatto è che mio fratello è venuto fin qui per poterla sfidare e diventarmi il più forte dell’isola- spiegò Alex.


-Sfidarmi? Ya ah ah ah ah ah… questa è proprio bella. Ne ho sentite di storielle divertenti, ma questa le batte tutte-


-Prendila pure a ridere, eremita da due soldi, ma sappi che io non sono mai stato più serio in vita mia- replicò Andross, evidentemente offeso e disturbato dalle risate dell’uomo.


-Certo, certo… in ogni caso, non penso accetterò, dato che uno come me non perde tempo prezioso con dei bimbetti come voi-


-Quindi non lotterà con mio fratello?-


-Esatto, anche perché se lo colpissi troppo forte, potrei fargli così male che gli aprirei la testa in due… o forse anche in quattro-


-Sarà, ma io vorrei comunque correre questo rischio, se a te ovviamente non dispiace…-


Sentendo quelle parole, l’eremita si alzò in piedi e si tolse la cappa di dosso, rivelando un giovane uomo dai capelli rossi, i profondi occhi verdi e un abbigliamento costituito da un kilt, una camicia blu, una kefiah bianconera al collo e dei comuni sandali. Lo sguardo che aveva era una via di mezzo tra il sicuro di sé e il curioso, e anche se sinceramente parlando non se la sentiva così tanto di alzare le mani su qualcuno più giovane di lui, forse era meglio se per il momento assecondava il desiderio del ragazzo, giusto per vedere che cosa sarebbe successo. Infatti, come fece cenno ad Andross di venire avanti per fare la prima mossa, il ragazzino non ci pensò due volte a correre spedito verso di lui, pronto a saltargli addosso… anche se poi quel tentativo andò a vuoto quando l’eremita stesso lo prese e lo fece rotolare giù dalla collinetta, prendendo in pieno anche il povero Alex, intento a fare da spettatore.

-Ohi, ohi, ohi, che botta- si lamentò il fratello minore.

-Non dirlo a me, mi gira la testa- aggiunse il maggiore, vedendo letteralmente le stelle girare intorno a lui.

-E questo era solo l’inizio- lo canzonò il rosso –Se vuoi battermi dovrai pensare a molto più che semplici assalti a testa bassa-


Subito dopo essersi ripreso, Andross tentò un’altra volta di attaccare l’uomo, ma questi si limitò semplicemente a ripetere la stessa tattica di prima. Ciò fece adirare molto il ragazzino, e convinto anche Alex, si lanciò insieme a lui una terza volta, ma con gran sorpresa, il rosso li prese entrambi e li mise K.O. facendogli cozzare le teste tra di loro. O meglio, solo Alex finì subito K.O., mentre Andross non volle ancora cedere e continuò con la sua tattica nella speranza di poter far stancare l’avversario, e in effetti l’eremita, stanco di tutto ciò, lo afferrò per una gamba e lo atterrò quasi malamente per terra, per poi fulminarlo con uno sguardo dall’aria parecchio intimidatoria, ma così tanto che Andross si era ritrovato con le lacrime agli occhi e i pantaloni “bagnati” dalla paura

-E quindi…? Tutto qui quello che sai fare?- disse l’uomo.

-E-ecco, io…- provò a rispondere il ragazzo, ancora scosso.


-Dimmi la verità, non ti sei mai impegnato in uno scontro serio come questo, non è vero?-


-Se le piccole risse che faccio con quel debole di mio fratello si considerano scontri seri… penso proprio di no, signore-


-Umpf, lo immaginavo… sai, non è la prima volta che mi capita di incontrare dei tipi come te?-


-“Tipi come me”? In che senso?-


-Nel senso di gente che arriva da me fiduciosa della propria forza e pronta a sfidarmi, ma che alla fine non si dimostrano così forti-


-Strano, io pensavo che essere forti significasse tanto… vuoi forse che mi stavo sbagliando?-


-Non del tutto, piccolo… vedi, ciò che conta per diventare forti come me non è mostrarsi superiori e pretendere di essere imbattibili, ma saper dimostrare di essere umili sia a sé stessi che agli altri. E poi, ad essere sincero, quando mi hai attaccato insieme a tuo fratello non mi è sembrato così “debole”… certo, sicuramente avrà ancora molto da imparare sul piano fisico, ma in quanto a determinazione sembrava molto fiducioso nel poterti aiutare a battermi, anche se alla fine non è stato così, Ya ah ah ah ah-


Ascoltando il discorso del rosso fino alla fine, Andros si sentì strano, come se ciò che avesse fatto fino ad ora fosse stato sbagliato, se non incredibilmente sbagliato, sia nei confronti del fratello che considerava una palla al piede che nei confronti dei genitori e dei vari abitanti dell’isola che lo vedevano sempre come una testa calda e un bambino arrogante e fin troppo spaccone per la sua età. Però come non compatirlo, quel povero bambino, che fin da piccolo era convinto in un ideale di forza che non guardava in faccia nessuno?

-Sai… credo di doverti delle scuse- disse con tono dispiaciuto, per poi voltare lo sguardo verso il fratellino ancora svenuto –Forse avrei dovuto rifletterci bene prima di venire a sfidarti così stupidamente-

-Non preoccuparti… tutti noi facciamo errori, è nella natura umana-


-Ma è da fin da quando è nato che considero male Alex, sia per il fatto che a volte fa stupidate e altre volte si comporta come un bambino piagnucoloso… e se un giorno arrivasse ad odiarmi?-


-Naaah, non mi sembra il tipo che serba rancore. Non se l’è neanche presa quando gli sei venuto addosso, Ya ah ah… ma se in ogni caso vuoi metterti il cuore in pace, prova a parlare con lui una volta tornati a casa… magari potreste conoscere cose di voi che neanche immaginavate da sapere-

-Uhm.. pensandoci bene potrebbe essere una cosa interessante… e magari potrei anche iniziare a vedere il suo impegno negli allenamenti sotto una luce un po’ più positiva… dici che farò bene?-

-Se fai delle premesse simili, di sicuro otterrai buoni risultati-


-Capisco… beh, è stato un piacere parlare con te, ma ora è meglio se torno a casa… è quasi ora di pranzo e non vorrei far attendere troppo i miei genitori, altrimenti si preoccuperanno- concluse il ragazzo, prendendo Alex in spalla


-Vai pure, ragazzo, e spera che sia tutto squisito, mi raccomando-


-Mia madre cucina sempre cose buone, eh eh eh. Ci vediamo!-


E una volta congedatosi dall’eremita, Andross ritornò a casa, e dopo un bagno rilassante, un pranzo sostanzioso e un dettagliato racconto ai genitori su ciò che era successo, il ragazzo passò il resto del pomeriggio in maniera abbastanza serena, cominciando anche a dedicare le sue attenzioni al fratellino, che nonostante l’iniziale sorpresa, fu davvero felice nel vedere il fratellone comportarsi in modo così gentile.

-Cavoli… non pensavo di doverlo dire, ma…-

-“Ma”?-


-Ci crederesti se ti dicessi che nonostante tutto, per me sei il fratellone più bravo del mondo?-


-Eh? Non… non credo di aver capito bene-


-Ma sì, tutta questa gentilezza, il tuo prenderti cura di me dopo tanto tempo passato solo ad urlarmi dietro… adoro quando fai così-


-Sul serio? Cioè, non mi odi neanche un po’ per quelle cose che ho sempre detto su di te?-


-No, perché ripensandoci, in parte avevi ragione a dire che se non mi impegno sul serio potresti lasciarmi indietro-


-Alex…-


-In ogni caso, sappi che non ho intenzione di cedere, e sono sicuro che in giorno riuscirò ad avvicinarmi, almeno in parte, al tuo livello-


-Come proposito è bello ma… hai già qualche idea su come fare?-

-Certo che sì, e penso di aver già pensato a chi potrebbe allenarci-

-Davvero? E chi?-


-Non è ovvio? Chiederemo aiuto al signor Eremita, Nya ah ah ah-


Fine Cap.28
   
 
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