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Autore: Aesir    15/05/2011    1 recensioni
[Aliens/Predator]
Racconto che si svolge nell'universo fantascientifico di Alien e Predator, o rispettivamente come si chiamano xenomorfi e yaut'ja.
La storia segue il film Alien vs Predator, ma va a cancellare i vari Alien seguenti.
La storia comincia con un'oscura profezia.
E' il 2012.
E gli xenomorfi... stanno arrivando...
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scena Cinque (V): L’INVASIONE
 
Whashington DC, Terra
 
“Siete sicuri di quello che dite?”.
Nella Casa Bianca il Presidente stava interrogando un gruppo di scienziati che stavano studiando quelle strane creature osservate recentemente.
Avevano condotto analisi su uno degli esseri simili ad una mano trovato morto e sostenevano di essere in possesso di un altro esemplare che dovevano assolutamente fargli vedere.
“Sì, signore- fece uno di loro- i Linguafoeda acheronsis devono essere senza dubbio alieni, voglio dire, se c’è un Paese con la tecnologia per creare delle creature così questo Paese sono gli USA, ma noi non l’abbiamo fatto… e non avremmo potuto farlo.”
“E che mi dite riguardo contaminazioni di laboratorio, o mutazioni genetiche o cose così?”
“Signore, non avevamo mai visto prima creature del genere.
Sono assolutamente uniche, non sono terrestri.
Il loro sangue è un acido potentissimo che scioglie ogni cosa, sono corazzati con ciò che pare un materiale metallico e hanno una specie di strano paio di mascelle interne.”
“E comunque, , , , ma quante specie aliene ci sono in giro?”
“Signore, non ne abbiamo idea.
Guardi, questo è un esemplare di che abbiamo catturato… al prezzo di dieci vite umane.”
All’interno di una sorta di cilindro di vetro, un drone si guardava intorno, scuotendo il lungo capo semitrasparente.
Il presidente osservò quella creatura da incubo, di colore nero, vagamente umanoide, ma per il resto quasi biomeccanico; le costole spuntavano all’esterno del suo torso e le vertebre, formano una sorta di cresta che ricordava vagamente quella dei coccodrilli, dalla sua coda.
Aveva delle lunghe mani a quattro dita in grado di lacerare il metallo: nonostante l’apparenza esile, il mostro era fortissimo.
La lunga coda frustava l’aria dietro di sé, con la punta armata dell’estesa lama ossea.
Il cranio era la cosa più spaventosa: creatura senza occhi, lo xenomorfo aveva una lunga testa curva che si estendeva all’indietro, e la sua bocca era piena di denti semitrasparenti, con un set di mascelle interne in grado di estendersi per svariati decimetri verso la preda.
Il mostro stridette
“Santa Madre di Dio! E sono quei cosi che stanno invadendo il mondo?”
“Sissignore.
Ora capisce ciò che intendiamo?”
“Certo… certo… è… ma, non è un pericolo, tenerlo lì?”
“Signore non si preoccupi, questo vetro resisterebbe ad un proiettile calibro 9”.
“Mmmh… come li avete chiamati?”
Linguafoeda acheronsis, signore.
Significa , sa il fiume che stava dinnanzi agli inferi.
“Un nome appropriato.”
Lo xenomorfo continuava ad esaminare il vetro.
Focalizzò il suo interesse su un punto apparentemente uguale agli altri.
“Cosa sta guardando?”
La creatura piegò leggermente la testa.
“Non mi piace affatto… uscite di lì!”
Con uno scatto la lingua dentata sfondò il vetro, facendo precipitare frammenti sui presenti.
“Rearrrrghhhhh!!!”
“Oddio! Sta…aaaarghh!”
“Aiuto!”
“No, lascia…arrrrrrrrrghhh!
“Shreeeeeehhhh!!!”
Lo schermo venne inondato di schizzi di sangue.
“Oh, mio Dio”.
 
Los Angeles, Terra
 
Faceva molto caldo e nella chiesa tutti sudavano abbondantemente, nonostante le pale che ronzavano sul soffitto.
Il sacerdote, un robusto nero di mezza età, era costantemente costretto ad asciugarsi la fronte con un fazzoletto.
Un frammento di carta rimase impigliato fra le rughe e il ventilatore lo fece svolazzare.
Ciò non impediva la sua predica infervorata.
“Vi dico, amici miei, che questi mostri sono demoni dell’inferno, venuti a prendersi ciò che gli spetta.
Purificate le vostre anime così da non cadere loro preda.
Così che il Signore abbia pietà di tutti noi…”
Si accorse di una cosa: la folla si era improvvisamente zittita.
Un silenzio terrificante.
Fece per riprendere la sua predica.
Un liquido gli colò sul collo.
La lingua dentata scattò in avanti.
Con un’espressione ebete sul volto, l’uomo cadde in avanti.
Come a rompere l’incantesimo, i fedeli fuggirono in preda al panico, inseguiti dai “demoni”.
Evidentemente il Signore non aveva sentito l’invocazione.
 
E i mostri cominciarono a diffondersi a macchia d’olio sulla superficie del pianeta…
Quando l’umanità si accorse della potenza del nuovo nemico era ormai troppo tardi per combatterlo.
Inizialmente si pensò di tenere facilmente sotto controllo l’invasione.
Alcuni nidi furono distrutti e gli xenomorfi uccisi.
Chi sospettava di essere infetto era subito isolato.
Squadre speciali vennero istituite in modo da poter raggiungere qualunque parte del mondo.
Per un po’ si ritenne di avere in pugno la situazione.
E ancora una volta si ingannavano, gli umani.
Pensavano, che le creature, sì feroci, non fossero in fondo altro che grosse formiche, esseri non intelligenti incapaci di eliminare un’umanità avanzata e diffusa ovunque.
I nidi cominciarono a cambiare… le uova erano nascoste in luoghi inospitali e bizzarri, i territori erano meglio difesi e comunque si fosse giunti a distruggere uno degli alveari non contenevano più di 15 uova ciascuno.
Ma aumentavano sempre di più.
Dalle regioni più periferiche iniziarono a sparire i grossi animali da pascolo e i cani da guardia… nessuno ci fece caso, inizialmente.
Infondo, a chi può interessare la scomparsa di qualche contadinotto ignorante che probabilmente si era solo rotto il collo cadendo in un fossato?
Un altro errore fatale.
Cominciarono ad essere descritti strani xenomorfi.
Le creature si diversificarono, adattandosi ai vari compiti.
E le creature ripresero la loro avanzata…
Fu istituita la legge marziale, ma non servì.
Una religione appena sorta cominciò ad adorare le creature… ma gli adepti si dispersero quando il “sommo sacerdote” venne sbranato dagli oggetti del culto.
Negli Stati Uniti il Presidente fu trascinato fuori dal suo elicottero proprio mentre si apprestava a fuggire alle Hawaii, uno dei pochi luoghi non ancora contaminati.
Nello stesso momento, le cellule terroristiche in Medio Oriente vennero cancellate per sempre dalla faccia della Terra.
Oh ironia del Fato!
Troppo tardi si comprese che gli xenomorfi non erano un semplice nemico, ma una malattia letale, per l’intero pianeta… un perfetto organismo…la loro perfezione strutturale era pari solo alla loro ostilità…creature non offuscate da coscienza, rimorsi o illusioni di moralità.
E non erano stupidi come si pensava all’inizio.
Un drone o un warrior presi singolarmente non erano molto intelligenti, è vero.
Ma le regine, il centro dei nidi, sì.
Nulla di umano poteva competere con loro.
Bombe, carri armati e altro vennero impiegati contro gli xeno.
Invano.
In una sala, posta in una zona segreta degli Stati Uniti, le armi nucleari giacevano inutilizzabili.
Coloro che ne conoscevano i comandi erano morti, e comunque gli xenomorfi avevano ricoperto, dando prova, se non di intelligenza, di una notevole astuzia e capacità di riconoscere le fonti di radiazioni,  tutte le fonti di isotopi anomali, comprese le centrali nucleari, con uno spesso strato della loro secrezione, che, come si scoprì, aveva notevoli capacità antiradioattive.
La gente seppe inoltre che in Cambolgia, in Messico e in Egitto si erano verificate strane esplosioni, enormi scie di devastazione lasciate da ordigni straordinari.
I più pensarono ad armi segrete dell’esercito, poi dimenticarono la cosa.
Non avevano più tempo per pensare a quelle cose.
La popolazione globale, dai sei miliardi che aveva raggiunto, crollò pericolosamente.
Solo pochi luoghi, isole sperdute, le vette più alte, erano al sicuro dai mostri…per ora.
Come un’enorme piovra al centro della quale stavano le regine, i mostri si diffusero ovunque… praticamente nessun habitat era loro inospitale…
UFO, complotti, teorie strampalate vennero abbandonate dinnanzi la terribile realtà.
Qualunque cosa gli umani avessero mai pensato su un’invasione aliena, questa era dieci, cento, mille volte peggio.
Era una guerra.
E l’umanità l’aveva persa.
E la Terra venne conquistata…
 
Somalia, Terra.
 
“Crrrhhh…”
Lo yaut’ja era sceso su quel pianeta per cacciare esseri umani, ma aveva trovato prede molto più appassionanti.
E doveva ammettere che quando si trovavano in un conflitto gli umani diventavano più bellicosi e determinati, altro fattore che l’aveva assai divertito.
Ora era giunto il momento di avvertire gli altri yaut’ja della sciagura capitata al pianeta.
Si immobilizzò un attimo sul tetto di una moschea mentre sotto di lui un gruppo di uomini armati veniva rapidamente massacrato da una decina di xenomorfi.
Poi, con un paio di agili balzi l’alieno raggiunse il luogo in cui era celata la sua astronave.
Partì, senza degnarsi nemmeno di attivare il camuffamento.
Tanto, si disse, ora gli umani non avevano più il tempo di stare con il naso all’insù a cercare i “carri celesti” o in qualunque altro modo chiamassero le Man’daca yaut’ja in quella parte del mondo.
Di quel mondo condannato. 
   
 
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