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Autore: SereILU    16/05/2011    7 recensioni
“Io…” tentò ancora di dire.
“C’è davvero bisogno di dire qualcosa?” le chiese Draco, gli occhi che brillavano.
“Forse no…” sussurrò lei, mentre la mano di Draco si poggiava sulla sua guancia accaldata.
A volte – pensò Meissa, prima che il suo cervello si spegnesse di nuovo – non c’era bisogno di parole.
Aggiunto Capitolo 22: "Il Ballo del Ceppo"
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Come sempre ormai, buona lettura!

 

CAPITOLO 13

 

SI COMINCIA!

 

 

 

La mattina del primo giorno di lezione Meissa si svegliò di buon ora. Per un attimo rimase immobile e con gli occhi chiusi a godersi quella straordinaria sensazione di benessere. Poi li aprì. Era ancora buio nel dormitorio, e non sentiva rumori provenire dal resto del castello, ma non riuscì a stare ferma un minuto di più.

Si alzò silenziosamente e si vestì. Si ammirò per un attimo nel grande specchio placcato in argento che c’era nell’angolo. Era strano vedersi con quella divisa addosso, ma in un certo senso era anche appagante. E quando riuscì a sistemare anche i suoi capelli in una coda ordinata le sue compagne iniziarono a svegliarsi.

Non voleva stare nella stessa stanza con loro, soprattutto non voleva assistere a occhiate disgustate e quindi, dopo aver dato un po’ di cibo a Calypso uscì dalla stanza e si incamminò lungo il corridoio illuminato dalle fiammelle tremolanti delle torce.

Per un attimo le tornarono in mente le parole che Draco le aveva detto il pomeriggio precedente, sul treno. Una volta arrivata e smistata non sarebbe più riuscita a nascondersi agli altri. E in effetti era così. Scoperta la sua vera identità molti avevano storto il naso, e molti di più probabilmente stavano progettando vendetta per verso di lei per quello che i suoi genitori (veri o presunti) avevano fatto. Una vendetta dolorosa probabilmente.

Raggiunse la sala comune e la superò in fretta, evitando gli sguardi dei pochi studenti già in piedi. Poi, raggiunta la sala d’ingresso si fermò. Doveva darsi una calmata prima di entrare a fare colazione. Dopotutto era inutile continuare ad evitare sguardi. Anzi, forse era più deleterio che cercare di capire le persone e magari fargli cambiare idea no?

Quindi prese due respiri profondi e si diresse verso la sala grande. Si sentiva addosso gli sguardi dei compagni ma cercò di rimanere impassibile e rilassata.

“Meissa!” una voce la fece voltare.

Hermione correva verso di lei.

“Ciao Hermione!” la salutò Meissa, felice finalmente di avere qualcuno con cui parlare.

“Com’è andata la prima nottata?” chiese Hermione mentre insieme entravano nella sala grande.

“Bene”, Meissa ci pensò su, “poteva andare peggio sai? Almeno sono arrivata viva al tavolo dei Serpeverde!”

Hermione rise.

“E nei dormitori?” chiese.

“A parte una pazza furiosa convinta che io possa portarle via il suo Draco è tutto nella norma, mi guardano tutti come se fossi una lumaca carnivora particolarmente grossa”.

Hermione la guardò perplessa per qualche secondo.

“Pazza furiosa? Draco? Vuoi dirmi che quella… va beh, che Pansy Parkinson è tornata a scuola?”

Meissa annuì.

“Già, e ieri sera ha voluto marcare il suo territorio. Ma non mi preoccupa..”

“Oh, non deve preoccuparti, è tutto fumo e niente arrosto..” convenne Hermione, “ma le altre ragazze?”

Meissa si strinse nelle spalle.

“Credo mi odino. Come ho detto non credo di piacere a nessuno… per ora” lo aggiunse come un appiglio di speranza.

Hermione sospirò.

“Anche tra i Grifondoro molti sono convinti che tu li possa uccidere nel sonno. Ma prima o poi le cose cambieranno.”

“Lo spero. Non è che mi interessi molto alla fine, però mi dispiacerebbe non farmi neanche un amico no?”

Hermione sorrise.

“Beh, sembra che Malfoy sia più che ben disposto ad essere tuo amico”.

“Malfoy? Sì Draco è apposto, ma a volte si comporta in maniera davvero strana”.

“Fossi in te non sprecherei il tempo a chiedermi il perché. È Malfoy, non hai bisogno di altre spiegazioni!”

Meissa fece per risponderle ma in quel momento le ragazze furono raggiunte da Ginny.

“Hey ciao Meissa!”

“Ciao Ginny”.

Intanto la sala grande comincia a riempirsi intorno a loro.

“Va bene ragazze, ci si vede in giro!” si scusò Meissa che poi si allontanò verso il suo tavolo. Il suo stomaco aveva cominciato a brontolare dalla fame. Raggiunse i Serpeverde e si sedette.

Era alla seconda fetta di pane tostato alla marmellata di fragole, quando Draco la raggiunse.

“Hey Lestrange, buongiorno!”

Meissa si incupì.

“Meissa” ringhiò sottovoce, “mi chiamo Meissa..”

“Come siamo scorbutiche stamattina...”

“Non è affar tuo come mi comporto la mattina..”

Draco rise.

“Sì, direi che stanotte hai dormito male..”

Meissa prese un bel respiro per calmarsi.

“Non ho dormito male”.

“Secondo me sì”

Meissa posò la fetta di pane tostato lasciata a metà e si voltò verso Draco.

“Ascolta, sto tentando di fare colazione, va bene?” sibilò.

Draco non si scompose.

“Sì, l’avevo notato..”

Meissa sospirò.

“Io invece ho passato proprio una bella nottata sai?” continuò Draco.

“E quindi?”

“Nulla, era solo per renderti partecipe no?”

Meissa di costrinse a stare calma, non sarebbe servito a nulla lanciare una bella maledizione a Draco la prima mattina di lezioni. Poi riprese a mangiare, ben decisa ad ignorarlo.

La cosa funzionò a meraviglia. O meglio, Draco aveva sempre quel sorrisetto insolente sul viso, ma almeno aveva smesso di importunarla. Pochi minuti dopo entrambi furono raggiunti dal professor Lumacorno, intento a distribuire gli orari del settimo anno.

“Signorina Lestrange!” disse, passandole il suo orario, “stamattina ha lezione con me, appena prima di pranzo, è pronta?”

“Certo professore” rispose Meissa prendendo il foglio, “non rinuncio mai alla possibilità di una bella pozione!”

Draco le lanciò un’occhiata esasperata. Lei, per tutta risposta gli lanciò un’occhiataccia.

Quando Lumacorno si fu allontanato Draco esplose.

“”Non rinuncio mai alla possibilità di una bella pozione? Ma andiamo!”

“Perché? Che ho detto di male?” commentò Meissa, posando il bicchiere vuoto sul tavolo.

“Cosa c’è di male? Era lecchinaggio bello e buono quello! Ti stavi lisciando il professore per caso?”

“Lisciarmelo? E per cosa? Sono brava in pozioni, e mi piacciono. Che c’è di male?”

Draco scosse la testa.

“Non c’è nulla da fare.. vieni proprio da un altro pianeta..”

 

Un’ora e mezza dopo Meissa si dirigeva vero l’aula di Lumacorno. Aveva passato il tempo girovagando per il castello, riuscendo a perdersi per ben due volte. A quanto pare la sua memoria fotografica funzionava solo per i testi scritti. Aveva incontrato probabilmente tutti i fantasmi della scuola; era rimasta affascinata dalla dama Grigia, ma il fantasma che più l’aveva colpita era stato quello di un uomo dallo sguardo fisso e gli abiti macchiati di sangue argenteo. Era vagamente inquietante, e quando Meissa incontrò il suo sguardo un brivido le corse lungo la schiena. Il barone sanguinario, scoprì poi, faceva questo effetto a molte persone. Pix invece era quello da evitare. Nel giro di un’ora l’aveva: inseguita urlandole contro, mandata a sbattere contro due porte sprangate, e cosa peggiore, le aveva tirato a dosso ben tre cestini della carta straccia.

Insomma, un mezzo incubo.

Quando entrò nel sotterraneo dove si tenevano le lezioni di pozioni, Meissa si sentì un po’ meglio, anche se la strana sensazione di nervosismo sembrava volerla assalire di nuovo.

Lumacorno, che stava ancora scrivendo alla lavagna gli ingredienti della pozione del giorno, la vide e le si avvicinò. Sembrava avesse le molle sotto i piedi.

“Signorina Lestrange!”

“Buongiorno professore” rispose Meissa, sedendosi vicino a Hermione e ringraziando il cielo per la sua presenza.

Rivolgendole un ultimo sorriso Lumacorno si mise dietro alla cattedra.

“Ben tornati a tutti!” cominciò con entusiasmo, “sapete tutti che questo è l’anno dei M.A.G.O. e mi sembra inutile ricordarvi tutto l’impegno necessario affinché siate in grado, a giugno, di superarli. Ricordo anche che il settimo anno questa volta sarà un po’ più affollato del solito con il ritorno di qualche studente e con anche una faccia nuova. Dico male signorina Lestrange?”

Meissa si sentì arrossire mentre tutti si voltavano a guardarla. Fortunatamente in mezzo a tutti quegli sguardi ostili ne riconobbe alcuni, anche se pochi, che la aiutarono a calmarsi.

Hermione le sorrideva anche se ogni tanto lanciava a Lumacorno un’occhiata esasperata. Poco lontano c’era anche Ginny che sorrideva, insieme ad un gruppetto di Grifondoro dagli sguardi ostili e poi certo, c’era Draco.

“Mi scusi professore..” intervenne Pansy, rompendo il silenzio, “ma come mai Meissa segue le lezioni del settimo anno e non del primo? Come fa ad avere le conoscenze per superare i M.A.G.O?”

Molti studenti annuirono scettici. Lumacorno rimase un po’ interdetto.

“Non ve l’ha raccontato lei?” chiese. Meissa scosse la testa. “Beh” continuò il professore, “non so se sono io la persona più adatta per parlarne. Signorina Lestrange?”

Meissa alzò gli occhi e sospirò.

“E va bene” disse, “ho superato gli esami dei G.U.F.O. studiando più di cinque anni di istruzione magica in circa due mesi, e visto che li ho superati, eccomi qui”.

Pansy rimase con la bocca spalancata, una posizione assai poco lusinghiera. Draco ridacchiò.

“Bene” disse Lumacorno per interrompere il silenzio, “ora, se volete, torniamo alla nostra lezione”.

L’attenzione della classe tornò a focalizzarsi sul professore e Meissa poté tornare a respirare normalmente.

“Sta tranquilla” le sussurrò Hermione, “prima o poi ci faranno l’abitudine”

 

L’ora di pozioni sembrava non voler finire mai, ma alla fine tutti gli studenti uscirono dai sotterranei, anche se in lieve stato confusionale. Infatti qualcuno, un Serpeverde dall’aria da pesce lesso, era riuscito a far esplodere il suo calderone aggiungendo troppe milze di gatto, e i fumi avevano causato vari effetti collaterali. Il ragazzo era finito in infermeria con la faccia seriamente ustionata, mentre gli altri se l’erano cavata con una bella tosse convulsa che era durata non meno di quindici minuti.

Meissa salutò Hermione e Ginny e si sedette al tavolo di Serpeverde per il pranzo. Aveva una gran fame e ripensava alla lezione appena finita. Le era sempre piaciuto preparare pozioni e aveva appreso con felicità che a scuola le sue emozioni non erano cambiate. Non fosse stato per lo spiacevole incidente col calderone esploso sarebbe stata una lezione perfetta, con la sua Pozione MenteSveglia del perfetto color Zafferano indicato dal libro. Ma non si poteva aver tutto dalla vita no? Anche se comunque Lumacorno stava per scoppiare dalla felicità..

Draco e Pansy la raggiunsero poco dopo, ed avevano tutti e due la ridarella per l’esplosione e le sue conseguenze. Meissa intanto aveva iniziato a mangiare, la mente ora alla lezione di Incantesimi di quel pomeriggio.

Dopo qualche minuto, in cui rimasero tutti in silenzio, vicino a loro si sedettero due ragazzi del quinto anno, entrambi con un aria vagamente stravolta.

“Giuro che non avrei resistito un minuto di più..” sospirò uno dei due.

L’altro annuì con aria stanca.

“Se continua così, con quello non ci arrivo ai G.U.F.O…

“Di chi state parlando?” si intromise Pansy, che aveva finalmente smesso di ridacchiare.

“Di O’Shea!” rispose il ragazzo, servendosi di pollo e patate.

“È davvero assurdo!” aggiunse l’altro, “ha voluto che gli mostrassimo tutto quello che abbiamo imparato negli ultimi cinque anni, tutti sincronizzati e in sequenza. Sono sfinito!”

Draco sghignazzò, ma Pansy cominciò a riflettere.

“Beh, non è niente male.. non ci metterei molto a convincerlo.. con le buone.. a non darci troppi compiti” disse con aria maliziosa.

Meissa sbuffò.

Pansy si voltò verso di lei, stizzita.

“Scusa?”

“Pensi che si lascerà convincere con questi mezzucci?”

Stavolta fu Pansy a sbuffare.

“Come se tu ne sapessi qualcosa delle mie tecniche di convincimento..” sibilò.

“Oh, me le immagino..” mormorò Meissa, lasciando cadere il discorso.

In realtà però, poteva immaginare bene poco. Naturalmente aveva capito benissimo a quali tecniche si stesse riferendo Pansy ma, su quell’argomento, Meissa era completamente ignorante. Non si parla delle classiche domande tipo da dove vengono i bambini? o cose del genere. La teoria non le mancava.

Era la pratica il problema. E visto che era cresciuta da sola, non c’era da stupirsene. Eppure Sole era stata efficiente anche in questo; oltre ai libri di magia non aveva mancato di procurarle libri sulla realtà che la circondava, il che andava dalla letteratura babbana, alla matematica, all’anatomia. Perciò la dinamica dei fatti non era un problema, in teoria. Ma i baci? Il sesso? Tutte cose imparate a memoria sui libri, ma mai sperimentati. Anche perché il cuscino sarebbe stato il suo unico partner.

Ma Meissa non aveva alcuna intenzione di far sapere a Pansy questa sua incredibile lacuna. E lasciò cadere il discorso anche se Pansy non sembrava volersi arrendere.

“Sì, te lo immagini.. e con chi avresti provato? Con il tuo cuscino?”

Appunto.

Meissa stava per rispondere a tono ma Draco la anticipò.

“Comunque” disse, ponendo finalmente fine alla conversazione, “fino a mercoledì non abbiamo di che preoccuparcene”

 

 

Angolo personale:

Beh su, stavolta non vi potete lamentare della lunghezza del capitolo no? XD

Comunque mi scuso in anticipo per il fatto che in questo periodo posterò più lentamente, a causa degli esami universitari che inizieranno la settimana prossima, perciò scusate! Ma comunque tranquilli, non mi fermerò!

Ora i ringraziamenti, come sempre..

 

Eclipsenow: che dirti? Grazie come sempre delle tue critiche, mi fa sempre piacere!

Sea_Black_91_lol: *w* grazie mille cara, aspetto sempre le tue recensioni! Alla prossima! E spero questo capitolo abbia risposto alle tue domande XD

Chibiusa_9: No, mi dispiace, per ora nessuna lotta tra Meissa e Pansy XD Comunque, Ian… beh, l’ho sempre adorato XD E dai, fidati un po’ di Meissa, poverina!

Satine_Faye: Sono felice che il capitolo, anche se corto ti sia piaciuto, e spero che questo nuovo riuscirà ancora nel suo intento. Comunque sì, certo che era Pansy quella che usciva dalla stanza XD Per Draco che chiede scusa, forse avrei dovuto aggiungere qualcosa tipo: “con noncuranza” ma va beh dai! Alla prossima!

 

E grazie come sempre a chi segue e legge!

SereILU

   
 
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