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Autore: Hikari93    16/05/2011    9 recensioni
E fu un lampo.
Un attimo in cui si sentì stupida e infantile...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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-Siamo noi la tua nuova famiglia-
 
 

-Itachi!- Il bimbo dagli occhi e capelli neri come quelli del padre si voltò di scatto, come se la voce della madre rappresentasse una specie di campanello d’allarme. Probabilmente il che era dovuto ai rimproveri, più o meno frequenti, da parte di Sasuke, il quale non ammetteva perdite di tempo nemmeno da suo figlio: quando ordinava, il bimbo doveva ubbidire. -Tesoro su, vieni qui da mamma.- Disse Sakura, dolcemente.
Itachi aveva imparato da poco a camminare nonostante avesse quasi due anni. Questo ritardo era stato provocato da problemi, fortunatamente risolti per il meglio, che aveva avuto nel corso della sua breve esistenza.
Il piccolo alzò le manine puntandole in avanti e, a passetti decisi, cominciò a muoversi per raggiungere chi l’aveva chiamato. Più il moro si avvicinava e più la donna si allontanava, tant’è che, imperterrito, questi prese ad aumentare la velocità con cui si spostava finchè, suo malgrado, non cadde a terra, iniziando a frignare.
Sakura, dispiaciuta per essersi distratta più del dovuto, allungò subito le braccia in avanti al fine di recuperarlo dal pavimento e di coccolarlo, affinché smettesse di piangere. Ma fu prontamente fermata dall’Uchiha maggiore.
-Smetterà da solo.- Disse, freddo.
Sakura lo guardò, interdetta, facendo per replicare. Ma ancora una volta la mano dell’Uchiha fu più veloce a dirigersi davanti alla sua bocca: -Deve imparare a fare da solo.- Continuò, gelido, l’altro.
-E’ troppo piccolo per farlo!- Ribatté allora l’Haruno, opponendosi al comando di Sasuke. Non poteva credere a ciò che stava sentendo. Era inammissibile che un padre si comportasse così.
-Ma noi non ci saremo sempre.- Ammise il moro, con una punta di malinconia nel suo tono, il quale di solito era sempre composto e sicuro.
-Non pensare al peggio!- Urlò, afferrando il bambino da terra e cominciando a cullarlo, sussurrandogli dolci parole di conforto. Nel mentre, però, rifletteva su quanto era appena accaduto con suo marito, rimuginando sull’ultima frase che aveva pronunciato: le rimbombava nella mente, quasi se volesse sfondarle i timpani. La sentiva forte, molto più potente di come l’aveva espressa.
E fu un lampo.
Un attimo in cui si sentì stupida e infantile. Capii la nota malinconica nella voce di Sasuke e sapeva di essere stata un’insensibile. Sebbene fosse passato tanto tempo da quando era accaduto, come poteva anche solo supporre che suo marito si sarebbe tolto quel peso dalla coscienza? Aveva perso la sua famiglia da piccolo, quando non sapeva minimamente badare a sé stesso: si era sentito la terra mancare sotto ai piedi all’improvviso, perciò voleva che Itachi crescesse in un modo diverso. Non gli augurava di passare quello che aveva sopportato lui. Ma chi lo avrebbe sperato? Non lo si desidera nemmeno per il più acerrimo nemico.
Capito il suo errore, dunque, la donna si voltò, trovandosi davanti le spalle dell’Uchiha, perso a fissare fuori dalla finestra. Avrebbe voluto scusarsi, ammettere di essere stata un’idiota, ma non sapeva quali parole usare. Però non era il caso di perdere troppo tempo.
-Sasuke…- Provò, timidamente. L’Uchiha non si voltò, restando immobile nella sua posizione. –Scusami, Sasuke.- Aggiunse semplicemente.
Immaginò che il moro avrebbe voluto piangere, come, forse, aveva desiderato anche in passato, ma che il suo stupido orgoglio da Uchiha gli impedisse di far uscire tutte le lacrime che, testardamente aveva sempre represso.
-Sasuke.- Riprese Sakura, in riposta al silenzio del marito. -Io e Itachi Siamo noi la tua nuova famiglia.- Così dicendo appoggiò il piccolo, che ormai tra le braccia confortevoli della mamma, aveva trovato ristoro, sulle spalle di Sasuke e lei dimostrò a fatti, per quanto era nelle sue possibilità,  quello che aveva espresso con le parole. Infatti lo abbracciò alle spalle, cercando di trasmettergli tutto il suo amore e la sua vicinanza. Poi lo voltò e azzerò le distanze tra di loro.
Furono attimi intensi.
Quando si staccarono il glaciale Sasuke si avvicinò all’orecchio dell’Haruno, sussurrandole un dolce, per quanto possa essere dolce Sasuke Uchiha, grazie.
Il piccolo di famiglia, intanto, rideva entusiasta, battendo le manine.



 



 
 
 
Mah… non ho niente da dire.
Sapete quando vi viene la voglia di scrivere, scrivere, scrivere? Ecco.
Questa può essere considerata con un seguito di: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=674616&i=1
 
Spero di non avervi delusi! >.<  

   
 
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