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Autore: Tem_93    17/05/2011    6 recensioni
“Chi disprezza compra, Noah” gli ripeteva sempre sua madre quando era piccolo. Cavolo, perché sua mamma alla fine doveva sempre aver ragione. La prima volta che gliel’aveva detto era stato quando non voleva mangiare i waffle perché diceva che gli facevano schifo. Ora non viveva senza waffle. La seconda volta gliel’aveva detto perché da piccolo aveva affermato, alquanto convinto, che a lui non piacevano le “femmine”, perché giocavano con le bambole e piangevano sempre. Ora, bè ora la cosa era decisamente cambiata. La terza volta gliel’aveva detto quando lei gli aveva proposto di sposare un’ebrea, una come quella Rachel Berry che andava a scuola con lui,e Noah aveva risposto che piuttosto di sposare una tipa del genere preferiva rimare scapolo. Ora avrebbe rinunciato ai waffle e a molto altro per poter mettere il nome Puckerman a Rachel.
[Future long-fic; Noah centric]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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4.Sweet old Breadstix
 
-Ti vuoi svegliare Brit??-brontolò il ragazzo puntellandole con l’indice la schiena. Lei mugugnò qualcosa rotolando sul letto più lontana possibile da lui.
-Santana si arrabbierà- le disse avvicinandosi e stuzzicandola ancora.
-Anche tu sei ancora a letto- bonfichiò lei tirandosi la coperta fin sopra alla testa.
-Ma io sono qui solo per svegliarti. Sono anche già vestito- le rispose lui.
Santana entrò nella camera da letto guardandoli storti.
-Puck, possibile che tu non riesca mai a svegliarla?!- si lamentò spingendolo giù dal suo letto e scoprendo la bionda. Brittany si lamentò della luce mentre Noah uscì dalla stanza.
La bionda aprì leggermente un occhio, giusto per individuare la figura di Santana, poi le buttò le braccia al collo e la tirò a se, costringendola a sdraiarsi.
-Brit, alza il tuo amabile culetto e vestiti- le intimò, ma l’altre prese a baciarle il collo senza ascoltarla. Santana ridacchiò infilando poi le mani sotto la canottiera della ragazza, facendogliela sfilare. Brittany spalancò gli occhietti e le sorrise maliziosamente. Santana si staccò prendendo la canottiera, poi si alzò e la ripose sulla sedia.
-Bene, ora sei sveglia e puoi vestirti- le sorrise cominciando a cercarle qualcosa da indossare. Brittany spalancò la bocca per poi corrucciare le labbra.
-Sei cattiva. Scordati i miei sweet lady kisses- brontolò alzandosi controvoglia e afferrando il vestito che le porgeva la moglie. Santana sorrise per poi afferrarla per i fianchi.
-Di cosa mi dovrei scordare?- le sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Smettetela di fare porcate e muovetevi. Siamo già in ritardo di venti minuti!- le rimproverò Puck sorridendo. Santana gli fece una linguaccia, poi stampò un bacio fugace sulla bocca della compagna. Brittany si lamentò e poi riuscì finalmente a vestirsi.

Dopo una decina di minuti erano in macchina, pronti a partire. Come sempre era Noah a guidare, ma quella che dava ordini era come al solito Santana.
Come tutti i primi week end del mese, eccetto quando c’erano urgenze al lavoro, erano diretti a Lima.
Lima era la loro casa ed amavano tornarci. Rivedevano la famiglia e i vecchi amici, era sempre rallegrante lasciare un po’ New York per l’Ohio.
Arrivarono per l’una e, dopo aver accompagnato le amiche a casa Pierce, Noah si diresse verso la propria.

Parcheggiò la macchina nel cortile ed entrò sorridente.
-Mamma, sono a casa- esclamò cercando la donna. Sua madre scese le scale gioiosamente e andò ad abbracciare il figlio. Si guardò un po’ intorno, come se cercasse qualcosa.
-Kate?- domandò incerta.
-E’ malata ed è rimasta a casa con sua sorella. Ti saluta e non vede l’ora di vederti- le riferì abbracciandola nuovamente. Lei alzò le sopracciglia contrariata.
-Certo certo, tutto bene Noah?- gli chiese interessata. Lui annuì sollevando le spalle. Vide poi scendere la sorella dalle scale tutta di corsa. Corrucciò immediatamente le sopracciglia guardandola storta. Lei lo abbracciò frettolosamente, baciandogli la guancia.
-Ciao fratellone, io esco!-trillò sorridente dirigendosi verso la porta.
-Momento momento momento- farfugliò lui prendendola per un polso –pensi di uscire vestita così?- le domandò guardandola dall’alto al basso. Indossava una canottiera alquanto scollata con un paio di shorts. Lei si sventolò i capelli lisci e lunghi annuendo. Lui scosse la testa.
-Naah, vatti a cambiare- le disse indicandole le scale. Lei scoppiò in una fresca risata.
-Sono maggiorenne Noah e faccio kick boxing. Non ti preoccupare –lo rasserenò dandogli un buffetto sul petto.
-Non me la racconti giusta. Sono quasi convinto che tu abbia otto anni- borbottò lui fingendosi serio. Lei ridacchiò ed uscì.
Così passò il pomeriggio con la madre, a raccontarle delle ultime settimane ascoltando poi quello che lei aveva da dirgli.


La sera, come faceva sempre, andò dal caro vecchio Breadstix.

Quando entrò adocchiò quelle due pazze delle sue coinquiline sedute al loro tavolo usuale mentre parlottavano allegramente.
-Non mi libererò mai di voi- sbuffò sedendosi al tavolo.
-Sì tranquillo, prima o poi ti ucciderò- gli sorrise Santana spintonandolo leggermente.   
-Guarda guarda chi vedo, il trio di matti- cinguettò Quinn entrando dalla porta seguita da Sam.
-Detto da te Fabrey, è un complimento- disse Santana sistemandosi i capelli.
-Quinn e Sammy Evans!- trillò Brittany tutta contenta correndo incontro agli amici. Quinn l’accolse tra le braccia, aspettandosi di essere travolta dall’altra bionda.
-Hey Puck- sorrise Sam all’amico facendo poi scontrare i loro pugni come sempre.
I due ragazzi si sedettero al tavolo ridendo.
-Throuty Mouth ti ho portato un regalo- disse Santana porgendo un pacchettino al ragazzo biondi sedutole di fronte.
-Scommetto che è un burro cacao- sospirò lui sorridendo.
-Bè cosa vuoi che ti regali!- sbuffò lei alzando le spalle mentre lui scartava il burro cacao al mango.
-Devo riconoscerti però che sono sempre gusti diversi- rise.
-Bè, se faccio una cosa la faccio bene- scherzò la latina.
-Altrimenti obblighi altri a farla-borbottò Noah guardandola male.
-Zitto Puckerman- sibilò lei facendogli poi la linguaccia.
-Ho buone notizie ragazzi- squillò Quinn solare.
-No, un altro figlio no Fabrey. Non potrei sopportare un altro piccolo Evans. Le precauzioni- sbottò Santana contro Sam che ridacchiava scuotendo la testa. Quinn fece roteare gli occhi cercando di non badare alle frecciatine dell’amica.
Puck rise alla battuta della latina.
Sam e Quinn avevano due figli, due maschietti entrambi biondi e vivaci.
La prima volta che Quinn era rimasta incinta, Sam era andato dal migliore amico tutto preoccupato. Aveva paura di turbare Noah, di ricordargli il passato. Ovviamente Noah gli aveva ordinato di non fare il cretino, che era una notizia meravigliosa. L’unica che l’aveva smontato era stata Santana che aveva ridacchiato sul fatto che fosse in arrivo una “piccola cernia”.
Noah pensava spesso a Beth, era impossibile dimenticarla, era assurdo anche solo credere di farlo. Una volta ogni tanto andava a trovarla, si sedeva su una panchina, restando fuori da scuola e aspettando che lei uscisse e corresse incontro a Shelby tutta sorridente. Non si era mai presentato alla bambina, se non quando aveva qualche mese. Non intendeva intromettersi nella sua vita, turbarla e toglierle quel bel sorriso, non ne aveva il diritto. Aveva fatto una scelta in passato, una di quelle che non puoi cambiare, e ora non poteva pretendere il contrario.
Di certo non aveva motivo di essere turbato sapendo che Quinn aspettava un mini Evans.
-Dave e Kurt sono in città da due giorni- esclamò radiosa –e stasera verranno qui!-.
-Quello scimmione di Dave!- sbottò la mora- appena arriva mi sente, poteva avvertire- borbottò corrucciando le sopracciglia.
-In teoria volevo farti una sorpresa Lopez, ma a quanto pare nessuno qui riesce a tenere la bocca chiusa- brontolò Dave alle loro spalle. Santana si voltò sorridendo.
-Davey- squillò Brittany allegra. La bionda guardò poi la moglie con uno sguardo d’intesa, ridacchiarono e si avvicinarono all’uomo che s’irrigidì, spaventato.
Velocemente poi diedero un bacio sulle guance dell’amico, Santana sula sinistra e Brittany sulla destra, sghignazzando.
-Questa è la cosa più disgustosa che vi abbai mai visto fare-si lamentò con una smorfia il ragazzo, imbarazzato mentre gli amici scoppiarono in una fragorosa risata.
-Anche tu mi sei mancato bestione- lo canzonò Santana tirandogli un leggero pugno sul braccio.
-Dovresti smetterla di fare la bulla alla tua età- sbuffò lui sedendosi al tavolo.
-Io non vedo Kurt- notò Sam cercandolo con lo sguardo fuori dal locale.
-Avete litigato?- domandò preoccupata Quinn, ma Dave scosse la testa.
-E dove hai messo la tua fatina, allora?- chiese Puck corrucciando le sopracciglia.
-Fatina un corno. E’ in fase strega cattiva, piuttosto ed è rimasto a ideare i suoi piani malvagi- borbottò Karosfky incrociando le braccia al petto.
Santana scoppiò a ridere – sarà un matrimonio divertentissimo- commentò mentre Dave la guardava storto.
-E scommetto che tu non possa decidere nulla- ridacchiò Noah.
-Io non posso nemmeno immaginare una cosa simile che quello tenta alla mia vita. Probabilmente ora mi ha sentito e tra poco sarò morto- spiegò il ragazzo, scuotendo sconsolato la testa mentre gli altri ridacchiavano.
Puck notò Sam irrigidirsi al suo fianco spalancando gli occhi, non capendo seguì la traiettoria del suo sguardo.
-Ragazzi non ci credo. Qualcuno mi pizzichi perché mi sembra un sogno- cinguettò Rachel entusiasta sulla porta. Con un sorriso enorme si avvicinò di corsa al loro tavolo. I ragazzi si voltarono verso di lei sorridendo. Ovviamente a parte Puck che era attonito e Santana che fece una smorfia. Quinn si alzò per stringere l’amica.
-Berry, sono anni che non ci si vede- esclamò mentre l’altra rideva. Rachel costrinse ad abbracciarla Sam, Dave e Brittany. Era eccitata come una bambina a cui regalano un pony. Santana, la quale faceva finta di nulla, si ritrovò l’attrice di fianco con un sorriso preoccupante.
-Santana, mi sei mancata anche tu- le sussurrò abbassandosi per abbracciarla.
-Quante volte Berry ti devo ripetere che certe cose prima di farle devi avvisare. Prenderò un infarto prima o poi- borbottò, cercando di essere il più carina possibile.
-Anche le tue frecciatine mi mancavano. Nessuno sarà mai al tuo livello- si complimentò Rachel ancora sorridente.
-Io l’ho sempre detto- disse l’ispanica aprendo le braccia.
-Dottore- trillò Rachel avvicinandosi a Noah. Con una mano lo invitò ad alzarsi per poi stringersi a lui come aveva fatto con gli altri. Puck sorrise abbracciandola forte tanto da farla lamentare.
-Ma non ti hanno spiegato che i dottori curano la gente, non fanno loro male- borbottò la ragazza spintonandolo leggermente.
-Devo aver saltato quella lezione- la derise lui ridacchiando, si voltò poi, fulminato dallo sguardo assassino di Santana.
-Com’è che una star come te è qui a Breadstix?- domandò Sam giocando con una ciocca dei capelli di Quinn.
-Sono in pausa e lo sarò fino alla fine dell’estate- rispose serena Rachel ordinando poi qualcosa da mangiare.
-Ma ditemi di voi!- esclamò interessata, squadrando gli amici- sarà serata gossip- mormorò entusiasta.
Brittany vedendo che nessuno rispondeva decise di parlare a nome di tutti, dopotutto lei adorava le chiacchiere.
-Io e San purtroppo viviamo ancora con Noah. Abbiamo tentato di cacciarlo più volte, di chiuderlo fuori dalla porta, di cambiare la serratura ma non c’è nulla da fare- sospirò a bionda suscitando le risate degli altri.
-Voi cosa avevate fatto?- domandò allibito Noah.
-Puck, sei l’unico che non lo sapeva e il solo tanto imbecille da non accorgersene e spaccare due chiavi a vuoto- lo canzonò Santana tra gli sguardi divertiti degli altri.
-Anche tu Brit però, certe cose non si sbandierano in questo modo- la rimproverò scherzosa Santana
-Poi Quinn e Sammy hanno due bambini. Sono più simpatici di loro, io li adoro- ammise annuendo- mentre Davey è tipo supergay come Kurt e a breve si sposeranno- la informò sbattendo le ciglia chiare.
-Ma senti da che pulpito..- mugugnò Dave. Rachel rise di gusto al breve riassunto della bionda.
-E mentre Noah è un buffo dottore – Puck la guardò storto lanciandole addosso un pezzi di un grissino  mentre lei sghignazzò –voi cosa fate?- chiese curiosa.
-San è un avvocato- rispose velocemente Brittany
-Delle cause perse- commentò Dave
-Ma come primo lavoro fa la despota- si aggiunse Puck. Entrambi ricevettero un calcio dalla latina spazientita.
-Ah già, è anche una bulla- precisò Karofsky.
-Confermo- disse Sam mentre Quinn annuiva. Rachel rise ancora.
-Adesso la racconto io che voi non siete capaci- prese la parola l’ispanica mettendo gli altri a tacere.
-Vedi- sussurrò Puck a Rachel alzando gli occhi.
-Puckerman ti ricordo che non ti ho mai castrato, ma che non è detto che non lo farò a breve- lo minacciò divertendo tutti.
-Dicevamo, io sono un avvocato mentre Testa Vuota è un dottore. Britts è una modella ma prima o poi la convincerò a smettere perché ci sono troppo guardoni- borbottò – Throuty Mouth fa un lavoro inutile direi.. ah sì l’astronomo, ma cosi ti puoi aspettare da uno del genere. Io gli avevo proposto di farsi prendere in un acquario come specie protetta e unica, ma non mi vuole ascoltare- alzò le spalle mentre partirono le risate dei ragazzi, esclusa quella di Sam che bonfichiava qualcosa.
-Miss Fabrey è un’arredatrice e mi par strano che non abbia voluto arredare anche casa tua perché rompe sempre tutti in modo allucinante. La nostra casa anno sì, anno no è sottosopra perché quella deve provare qualche nuova combinazione o mobile e noi siamo le infelici cavie. Ah già, non conosci le due trotine, perché la nostra Lucy non contenta di aver messo al mondo un piccolo Evans, ha avuto la bella idea di ripetersi- fece una smorfia alzando gli occhi al cielo.
Quinn si sporse leggermente verso Rachel che sembrava alquanto interessata e divertita.
-Santana non è cambiata di una virgola, è sempre la stronza senza peli sulla lingua- affermò ghignando alla latina.
-Dave è un architetto e vive con Kurt a Parigi. E’ il solito maleducato che non si fa mai sentire e non viene mai a trovarci con la scusa che è a qualche ora da casa nostra. Kurt lavora per il Vogue francese, anche se in questo momento è abbastanza impegnato a progettare secondo per secondo l’imminente matrimonio. Quel giorno chiuderò Dave in casa nostra solo per vedere Hummel inviperirsi- sghignazzò.
-Causeresti la terza guerra mondiale probabilmente- sussurrò il ragazzo.
-Che altro?- Santana corrucciò le labbra pensando- ah sì, Puck ha una ragazza fissa da ben due anni, se non lo sapevi. Si chiama Kate e lavora con Brit. Nonostante stia con lui è anche abbastanza intelligente, di ciò proprio non me ne capacito. Probabilmente appena capirà quello che sta facendo lo mollerà. Lo farà quando gli chiederà di sposarlo. Pensandoci bene spero però che non se ne accorga perché potremmo liberarci di lui- concluse la latina sorridendo contenta.
-Tu, chiama Kate e falle la richiesta. Per l’anello e la cena dille che ci penserete poi- ordinò puntando il dito verso Noah. Gli altri risero.
A Noah parve di vedere però il volto di Rachel tendersi e la sua espressione irrigidirsi.
-E tu Rach?- domandò Brit puntando il mento sulle mani –con Jesse come va?- i suoi occhietti si riempirono di interesse.
-Abbiamo litigato e ora è in Europa. Nulla di serio, sistemeremo- mormorò solo, in risposta. Non pareva affatto turbata, come se non le interessasse granché .
Passarono così la serata a raccontarsi delle ultime novità, a ridere e scherzare come un tempo.
-Grazie di tutto, ragazzi- esclamò Rachel infilandosi la giacchetta leggera –è stata una delle serate migliori da tempo- sorrise.
-Sei a piedi?- chiese Quinn, come preoccupata. Rachel annuì afferrando la borsa.
-Ti accompagniamo a casa- le propose Sam, facendo per alzarsi.
-Non ti preoccupare, posso andare da sola. Sono grande e so difendermi- sorrise, chiudendo le palpebre e puntando i pugni sui fianchi, tipico di Rachel Berry.
-Ma figurati- disse Quinn.
-Ma che l’accompagni Puckeman… non sta facendo nulla- suggerì Dave nascondendo un sorrisino divertito. Puck e Santana lo guardarono accigliati.
-Perché tu cosa staresti facendo?- borbottò Puck chiudendo gli occhi a fessura.
-Su, non rompere e portala a casa- tagliò corto Dave. Puck vide Santana guardarlo malissimo, ma si alzò e prese la giacca.
-Su Berry, ti porto a nanna – sussurrò infilandosi l’indumento mentre Rachel sorrideva.
-Devi tornare a prenderci Puckerman!- gli urlò Santana mentre i due uscivano.


Noha lo tradusse immediatamente come un “non provare nemmeno a pensare di fermarti a casa di Rachel per più di dieci minuti”.

Come salirono in macchina la ragazza incominciò a sistemare la radio, probabilmente per trovare qualcosa di cantabile.
-Bè Noah, dopo anni e anni, ci si rivede in giro di pochi giorni- interruppe il silenzio lei.
-Già, sto accarezzando l’idea che tu mi stia pedinando Berry-la guardò assottigliando lo sguardo.
-No, mi hai scoperta! Cavoli, dovevo stare più attenta!- esclamò battendosi una mano sulla fronte facendo sorridere entrambi.
-Noto che la tua pazzia non è stata messa da parte con i tuoi maglioncini con le renne, ma che la porti sempre dietro!- disse il ragazzo guardandola un momento.
-Accidenti, i miei maglioncini! Sono a casa di sicuro, li devo cercare- farfugliò ridendo, mentre ancora cercava una canzone passabile.
 
I wish that I had Jessie’s girl 
Where can I find a woman like that? 


Appena Puck sentì i versi di Springfield cambiò stazione con una smorfia.
Rachel sicuramente se ne accorse perchè si ammutolì.
Noah si maledì mentalmente.
Ok, Jessie’s Girl non l’avrebbe voluta ascoltare per vari motivi, ma toglierla in quel modo era proprio da idioti. Se Rachel avesse avuto qualche dubbio, con quel gesto aveva chiarito varie cose.
Perché quando c’era lei non riusciva mai a fare la cosa più sensata?
Fortunatamente arrivarono nel vialetto di casa Berry e parcheggiarono. Rachel aprì la portiera e ringraziò il ragazzo. Attese ancora un momento seduta con lo sguardo puntato su di lui.
-Mi sei mancato Noah- bisbigliò per poi sporgersi e lasciargli un bacio sulla guancia.
Noah non capì se era l’intenzione di Rachel; seppe solo che quel bacio era più vicino alla sua bocca che alla sua gota.
 
***
 
Che parto lungo e difficile per ‘sto capitolo -.-‘
Non doveva essere così, avevo pensato al prossimo, però alla fine è venuto fuori ciò.
Tra l’altro è anche più lungo …
Curiosità:
-Il capitolo sta poco sul Puckleberry e un po’ mi dispiace, però mi piaceva dar voce anche ad altri personaggi.
-Mi piace vedere Puck come fratellone geloso :)
 
Va bene, ho finito. Spero di essere più veloce con il prossimo, ma non assicuro nulla perché sono abbastanza impegnata ;)
 
Spero non ci siano troppi errori e ringrazio di cuore chi mi segue e prende la briga di recensire <3
Besos, Miky
  
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