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Autore: soel95    19/05/2011    9 recensioni
Se la prima persona di cui Oscar si innamora veramente non fosse Fersen ma Andrè, come avrebbe reagito dopo lo scontro con il cavaliere nero?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Alzo il volto perché sento la mano della regina delicatamente posata sulla mia spalla ed i suoi passi mentre si avvicina a me…
 
-Alzate lo sguardo Oscar e non temete… voi siete stata per me l’unica persona sulla quale abbia potuto fare affidamento nei momenti tristi… sapete che non vi tradirei mai, per nessuna ragione…- dalle sue parole traspira comprensione ma allo stesso tempo, la gioia che un’amica può provare quando si trova il coraggio di aprirsi con lei sui propri sentimenti.
 
Dopotutto, era sempre l’affascinante comandante delle guardie reali Oscar Francois de Jarjeres ad aver appena affermato di essersi innamorata del suo attendente, e non certo la prima dama che passava per i corridoi della corte… un minimo di sorpresa era più che legittimo
 
-Vi ringrazio maestà… vi ringrazio dal più profondo del cuore…-
-Siete pur sempre una donna Oscar… era naturale che prima o poi anche voi vi sareste innamorata…-
-Già… avete ragione-  dico con gli occhi chiusi per la commozione del momento, eppure un candido  sorriso increspa le mie labbra senza che io lo voglia perché nella mia mente, gioisco per l’amicizia che Maria Antonietta ha dimostrato nei miei confronti. Questo mio flusso di pensieri viene improvvisamente interrotto dalla voce della regina
 
-Oscar…-
-Ditemi maestà-
-Se la cosa vi può far piacere… potete tornare a casa per oggi, non è il caso che lasciate Andrè tanto tempo da solo, a causa della ferita che ha riportato…-
-Maestà io… vi ringrazio… farò come voi suggerite- mi rialzo e dopo essermi protratta in un profondo inchino, mi dirigo tranquillamente e con animo più sereno verso la porta; mi ero tolta un peso enorme rivelando a qualcuno quello che provavo e la cosa inspiegabilmente, mi conferiva una sensazione di tranquillità che raramente avevo provato in altre occasioni…
 
Esco dalla reggia e mi dirigo alle scuderie dove hanno precedentemente condotto Cesar, lo mando al galoppo perché non vedo l’ora di essere di nuovo a casa…
 
‘’Ma a chi vuoi darla a bere?... sei contenta di ritornare prima a palazzo Jarjeres solo perché sei in trepidante attesa di rivedere Andrè, di sapere come sta…’’ mi trovo a pensare, ed effettivamente è vero.
 
Per la prima volta ho parlato con qualcuno di ciò che penso, dei miei sentimenti… questo mi ha fatto bene, però ora… sento un bisogno rinnovato di trovarmi vicino ad Andrè, di poter vedere i suoi occhi color smeraldo… di poter sentire la sua voce, di poterlo ammirare nella sua immagine perfetta…
 
Mi riscopro ad arrossire dei miei stessi pensieri, senza volerlo pian piano sto gradualmente affermando, ma soprattutto confermando, di essermi innamorata di lui; un’ulteriore passo per una presa di coscienza completa di me stessa, è stato compiuto ed io sono serena per ciò che sta accadendo… che mi sta accadendo, ma che soprattutto mi sta così profondamente cambiando. Mutano i miei pensieri, mutano le mie certezze e le mie convinzioni… tutto ciò che credevo fossero le fondamenta della mia intera esistenza, ora le riscopro esser frivole e prive di alcun valore effettivo;
 
Adesso sto alzando lentamente il capo e lascio che un tenue fasci di sole mi rischiari il volto, e con esso anche le idee. All’improvviso scorgo da lontano il nostro palazzo e una furia che non mi è mai appartenuta mi invade… nella mia mente cominciano a sovrapporsi immagini di Andrè da ragazzo, con quelle di lui maturo e accasciato sul suo letto;
 
Sono fuori di me, il mio raziocinio devo averlo dimenticato a Versailles… percorro di corsa i corridoi di casa e raggiungo tutta trafelata la porta della stanza di Andrè, sto per aprirla d’impulso quando mi fermo un secondo a riflettere… decido di ricompormi e riprendere fiato prima di assestare due colpi secchi alla porta di legno…
 
-Avanti…- sento la sua voce calma, rilassata. Entro ed ho un improvviso tuffo al cuore… Andrè si trova fuori dal letto, appoggiato al cornicione della finestra della sua camera con le mani sotto al mento, lascia che il vento gli attraversi dolcemente i capelli scompigliandoli. L’atmosfera che aleggia in questa camera è talmente distesa, da sembrare surreale…
 
-Andrè…- un sussurro mi esce dalle labbra
-Oscar… come mai sei tornata così presto?- si volta verso di me e mi guarda sorpreso non riuscendo a capacitarsi della mia presenza nella sua stanza
-Come stai Andrè?... ti fa male l’occhio?- gli chiedo per cercare di svincolarmi dalla sua precedente domanda
-No… stai tranquilla Oscar… mi sento bene- mi sta osservando con uno sguardo indagatore per cercare di intuire dai miei gesti cosa mi ha condotto a casa prima dell’orario previsto, per quale motivo ho rinunciato al mio compito per tornare indietro…
-Il dottore ha detto che non devi affaticarti, per evitare di rallentare la guarigione dell’occhio- mi avvicino a lui e accosto la schiena alla parete
-Non mi sto affaticando… volevo solo prendere una boccata d’aria… oggi è davvero una splendida giornata-
-Già…- abbasso il capo per evitare che il tuo sguardo possa incrociare il mio; ho paura che riusciresti ad intuire la battaglia che sto combattendo contro me stessa per controllarmi… per impormi quell’atteggiamento distaccato che ho sempre assunto con le persone
 
Mi osservi, capisci che ho qualcosa di diverso dal solito… del resto ci hai sempre azzeccato, tu mi conosci meglio di chiunque altro. Porti una mano sulla mia spalla ed a questo contatto inaspettato sobbalzo, non mi aspettavo un gesto simile da te…
 
-Che cos’hai Oscar? Sei strana…- mi guardi con fare apprensivo ed io non ragiono più… quel calore provocato dalla tua mano, manda in fumo il mio autocontrollo e come se mi osservassi da fuori… mi vedo avvicinarmi ad un Andrè completamente incredulo quando poso delicatamente le mie labbra sulle sue per poi scostarmi velocemente e scappare da quella stanza rifugiandomi nella mia…
 
Mi accascio sul letto cercando di far rallentare il battito del mio cuore, ma la mente ritorna costantemente al gesto incosciente che ho appena compiuto… sento ancora il sapore di Andrè sulle mie labbra e porto istintivamente le dita a contatto con esse; mi agito quando sento il rumore della porta della mia stanza che si apre e quando mi volto… smetto di respirare per un istante perché…
  
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