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Autore: Franky93    20/05/2011    2 recensioni
Due fratelli mossi da puro spirito di avventura, una giovane spadaccina in cerca di sfide e una misteriosa ragazza dal passato altrettanto misterioso... questi quattro ragazzi, seppur animati da sogni e ambizioni diverse, mirano ad un unico obbiettivo: navigare per la Rotta Maggiore con il solo scopo di far avverare questi sogni (ed eventualmente conquistare bottini di ogni genere) e dimostrare che tutto è possibile, se ci si crede davvero [Personaggi originali]
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Wild Felis Chronicles'
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Cap.29:
Il nuovo maestro e l’inizio della gavetta

Due giorni dopo l’incontro con quei due curiosi fratellini, l’Eremita, seduto sopra la sua solita collinetta ad ammirare il paesaggio, rifletteva su quanto era accaduto in quell’incontro, ripensando alle parole dette ad Andross e soppesando l’opportunità che forse non sarebbero bastate a fargli cambiare idea sul come essere forti. Infatti, neanche il tempo di finire il suo abituale tè del mattino che vide i due bambini avvicinarsi a lui salutandolo cordialmente.

-Buon giorno, signor eremita, come sta?- disse Alex, mostrando un sorriso allegro stampato in volto –Siamo venuti a trovarla-

-Spero non ti dispiaccia un po’ di compagnia- aggiunse Andross, sedendosi vicino a lui col fratello e porgendogli una mela –Tieni, è un piccolo dono da parte di nostra madre-


-Oh… grazie- rispose semplicemente l’uomo, sorpreso da così tanta gentilezza nei suoi confronti –Devo forse dedurre che abbiate parlato molto bene di me ai vostri genitori?-


-Sì, ma anche perché pensavamo che con questo dono potevamo convincerla a diventare nostro maestro… Ops!-


-Io… vostro maestro?-


-Bel lavoro, fratellino, ora hai rovinato tutto-


-Scusami, ma è stato più forte di me-


-Adesso quanto scommetti che non accetterà?-


-Ehi, non abbiamo alcuna garanzia che rifiuti-


-Ma neanche che accetti-


-Cos’è, vuoi litigare?-


-Se proprio vuoi…-


-Calma, calma…- li richiamò all’ordine il rosso, separandoli prima che potessero iniziare a darsele –Cos’e questa storia?-


-Vede, signor eremita…- iniziò il fratello minore –Il fatto è che io e mio fratello vorremmo che lei ci insegnasse quello che sa sull’arte del combattimento e su come diventare forti-


-Veramente è stata un’idea di Alex…- prosegui Andross -Però il punto è che uno forte come te non dovrebbe avere problemi ad allenarci per un po’ di tempo, non è vero?-


-I vostri genitori sono al corrente di questa cosa?-


-Sì- risposero all’unisono i due.


-E sono anche al corrente che uno come me non è adatto ad allevare due pulcini come voi? Voglio dire, sono un eremita ed un tempo ero anche un pirata… ho una certa reputazione da difendere-


-Di che si preoccupa, signor eremita? Noi vogliamo solo che ci faccia da maestro, non abbiamo mai parlato di convivere con lei-


-Ma chi ti dice che potreste chiedermi anche questo?-


-La prego, non abbiamo altre persone alle quali rivolgerci-


-Nemmeno vostro padre?-


-Lui è un pittore, e a parte le basi non ci ha insegnato molto-


-Ah, capisco… comunque non sono ancora convinto di accettare, anche se forse possiamo trovare un accordo-


-Accordo? Che genere di accordo?- domandò Alex.


-Aspetta e vedrai... per il momento, limitati a dirmi dove abitate, ho bisogno di disquisire un po’ con i vostri cari…-


-Non vorrai mica ucciderli, mi auguro- disse Andross.


-Affatto, devo solo chiedere loro un paio di cose-


-Questo vuol dire che ci farai da maestro?-


-Se i vostri genitori accetteranno le mie condizioni, credo di sì-


***

-Gnam, gnam… ed è per questo motivo che ho intenzione di prendermi cura dei vostri adorabili figli per un po’- disse il rosso, finendo di mangiare con gusto il cosciotto che aveva in mano.

-Capisco…- rispose il padre dei due fratelli, leggermente spiazzato nel vedere quanto fosse affamato l’eremita, che in quel momento aveva lasciato perdere il pollo per concentrarsi sul bere un’intera scodella di stufato di pecora –E quindi, signor…-


-Duncan Loneheart, ma tutti mi chiamano “L’Eremita”, e lei?-


-Edward McWilde-


-Ah, gran bel cognome… da vero abitante di Scottish Yard-


-Sì, me lo dicono in molti. Tornando però alla sua proposta…-


-Mi dica-


-Per quanto tempo ha deciso di occuparsi di loro?-


-Uhm… a occhio e croce… penso che tre anni possano bastare-


Sentendo quell’affermazione, la consorte di Edward, che in quel momento aveva appena finito di preparare una torta di mele dall’aria piuttosto invitante, in un primo momento si era come paralizzata, segno che era rimasta senza parole, ma una volta ripresasi, appoggiò il dolce sulla tavola, prese un bel respiro e…

-Tre anni!?!- esclamò –Starà scherzando, spero… non possono stare lontani da casa per così tanto!- aggiunse, ancora sorpresa.

-In effetti, mia dolce Diana…- concordò il marito –Forse tre anni sono un po’ troppi per loro, considerando che a lungo andare potrebbero avere nostalgia di casa…-


-Uh?- sentenziò l’eremita, un po’ confuso -Ma a dire il vero non ho mai detto che li avrei portati a vivere insieme a me-


-Ah, no?- domandarono all’unisono i due genitori


-No, cara la mia coppietta felice. La mia idea era sì quella di allenare i pupilli, ma a patto che voi mi concediate di vivere qui, se una bocca in più da sfamare non vi è di disturbo, Ya ah ah ah-


-Ecco… ci sarebbe una camera per gli ospiti, ma non so se…-


-Non preoccuparti, Ed, per me andrà benissimo. Ah, niente in contrario se ti chiamo “Ed”, vero?-


-No, no, si figuri. Di solito anche i miei amici mi chiamano così-


-Fiuuuu... per un momento ho temuto che mamma non accettasse le condizioni del signor eremita…- tirò un sospiro Alex.


-Già, posso essere d’accordo con te, fratellino- annuì Andross.


-Non adagiatevi già su gli allori, voi due- li interruppe l’uomo, che intanto stava incominciando a mangiare una fetta di torta che Diana gli aveva gentilmente servito su un piattino –Appena avremo finito di mangiare, cominceremo gli allenamenti da oggi stesso-


-Eh? Ma come, non facciamo neanche una pausa per il pisolino?-


-Spiacente, piccoletto, me se vorrai riposarti potrai farlo una volta che avremo finito tutto, hai la mia parola-


***

-Uhm… a quanto pare avevate ragione- disse Duncan, contemplando i due bambini già esausti –Conoscete i fondamentali, ma in fatto di tecnica siete ancora un po’ acerbi-

-Ohi, ohi, ohi… quante ne ho prese…- si lamentò il ragazzino, ancora accasciato a terra dolorante.


-E siamo appena all’inizio, pensa…- aggiunse suo fratello maggiore.


-Via, via, che sarà mai qualche pugno amichevole?-


-E ha il coraggio di chiamarlo “amichevole”? Per poco non ci rompevi le ossa, manco fossimo delle prede da cacciare!-


-Sul serio? Cavoli, e dire che mi ero pure trattenuto… comunque, spero che questi “preliminari”, se così possiamo chiamarli, vi abbiano dato una mezza idea di ciò che vi aspetta fuori da qui-


-Uh? Vuole forse dire che ci sono altri pirati forti come lei?-


-Ovvio, mio caro Alex… e ti assicuro che in 32 anni di vita ne ho visti e combattuti di tipi tosti… inoltre, ho visto cose che voi piccoletti non potete neanche lontanamente immaginare… mostri marini alti quanto una montagna, tempeste così potenti che ti spazzavano via persino i capelli dal cranio, isole di una meraviglia quasi onirica… potrei andare avanti all’infinito, ma dubito mi bastino tre anni per raccontarvi tutta una vita vissuta nella Grand Line…-


-Woooow… allora hai vissuto proprio una vita piena, non è vero?-


-Sì, Andross… direi proprio di sì. Comunque, tornando a parlare del vostro allenamento, spero non mi odierete nel dire che il mio primo giudizio su di voi è fortemente negativo. Ma non preoccupatevi, ho già in mente qualcosa che potrebbe esservi molto utile-


-E sarebbe?- domandarono insieme i due fratelli.


L’eremita non rispose, ma si limitò solamente a portare una mano sulla sacca che si era portato dietro e tirarvi fuori una piccola pergamena, che una volta srotolata si rivelò essere una lunga lista piena di incarichi ed esercizi da svolgere, cosa davanti alla quale entrambi i fratelli impallidirono vistosamente.

-Cos’è, uno scherzo?-

-Affatto, piccolo Andross… questa pergamena racchiude la prima parte del vostro allenamento. Come potete notare, gli esercizi riportati sono tutti incentrati sull’allenamento fisico, e infatti voglio che per i primi tre mesi lavoriate su questo frangente-


-Miseriaccia, sono così tanti… pensi che ce la faremo, fratellone?-


-Non ti preoccupare, se ci metteremo di impegno, sono sicuro che diventeremo molto più forti. E poi, nel caso ti serva aiuto, ricordati che puoi contare anche su di me, va bene?-


-Certo, sennò che fratello maggiore saresti se non aiutassi il minore in caso di bisogno? Nya ah ah ah ah-


E nei giorni seguenti, i due fratelli si impegnarono con tutta la loro buona volontà negli allenamenti, e incredibile ma vero, alla fine dei tre mesi soprattutto Alex sembrava essere parecchio migliorato dall’ultima volta, al punto che sia lui che il fratello parevano aver raggiunto lo stesso livello di abilità. Tuttavia, quello era solo l’inizio, e l’eremita aveva ancora molto da insegnare ai suoi due allievi.

Fine Cap.29
   
 
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