Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: _Nemi_97_    21/05/2011    4 recensioni
Questa è la mia seconda storia che pubblico, ma a differenza della prima è una fan fiction! Spero che vi sia di gradimento!
[Era ufficiale: Io odiavo Akito Hayama!]
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9 :)

 

[…]

Uscii dalla stanza di Fuka, e subito dopo incontrai gli occhi di Akito.
 
-Allora? Come è andata?-
 
-Benino, ha detto che aveva sbagliato a trattarmi così ma aveva paura che prima o poi mi sarei allontanata da lei..-
 
Dissi in poche parole, alla fine il concetto che mi aveva voluto fare capire era quello.
 
-E..?-
 
-“E…” cosa?-
 
-Non penso che sia finita qui la vostra conversazione.-
 
-Vuoi sapere proprio tutto eh?-
 
Mi annuii, e io mi sedetti di fianco a lui sul divano. Li raccontai del fatto che in quei giorni mi vedeva così vicina ad Alex che aveva paura che ormai avesse preso il suo posto, del problema dei suoi genitori che volevano farla tornare da loro, e poi dell’ultima sua domanda.
 
-Che ti ha chiesto?-
 
-Non sono fatti che ti riguardano, cose personali!-
 
Risposi, un po’ arrossita. Mi guardò con un sorrisino che non mi piaceva per niente, e il quale voleva significare solo una cosa: solletico ai fianchi.
 
-Tanto non cedo!-
 
Li feci la linguaccia. Mi guardò con aria di sfida.
 
-Sai cosa ti faccio, vero?-
 
-Si che lo so-
 
-Se proprio non vuoi dirmelo!-
 
Mi fece sdraiare quasi con forza sul divano iniziando a torturarmi i fianchi con le mani che si muovevano freneticamente procurandomi un gran e fastidioso solletico. Iniziai a ridere come una matta, cercando di liberarmi.
 
-No dai fermo per favore Aki!-
 
Lo scongiurai di fermarsi, ma lui non accennò a smetterla. Quando ero ormai all’estremo, pronunciai la domanda che mi aveva fatto Fuka ansimando. Lui si bloccò di colpo, guardandomi sorpreso.
 
-Cosa?-
 
-Mi ha chiesto – presi un po’ d’aria – se Alex mi piaceva!-
 
Ripetei, ritornando al mio respiro normale. Continuò ad osservarmi, e capii che voleva sapere la mia risposta.
 
-Ah, no, quella non te la dico!-
 
Non spostò i suoi occhi da me, iniziavo a sentirvi a disagio. Sbottai un “e va bene” sbuffando.
 
-Ho risposto che è carino con me.. e che.. penso che me ne potrei.. innamorare..-
 
Ammisi, cautamente.
 
-Ah.. ok-
 
-ok?-
 
Ripetei, un po’ frastornata. Battei le palpebre per pochi secondi, e quando riaprii gli occhi mi accorsi che Akito era scomparso. Sentii sbattere violentemente la porta d’ingresso. Dalla sua reazione, riuscii a capire che la mia risposta l’aveva.. infastidito?!
 
○ ● ○ ● ○
 
“-…penso che me ne potrei… innamorare..-“
 
Quelle parole, da lei pronunciate, mi avevano fatto male, tanto, troppo male. Non riuscivo a credere che lei potesse essere di qualcuno che non sia io. Non riuscivo a credere che avesse incontrato un ragazzo così perfetto da farmi uscire per sempre dal suo cuore. Ormai mi vedeva come un amico, e forse era giusto così. Però non ero contento, non lo ero per niente!

“Sei tu che l’hai rifiutata, ricordi? Che te la sei fatta scappare senza controbattere, uccidendola. Lei ti amava, Akito, ti amava.”

Ecco, ora arrivava anche il mio cervello contro di me. Sbattei con violenza la porta, uscendo da casa.
 
-Dannazione!-
 
Tirai un pugno al muro, non importandomi del fatto che ora la mano si era arrossata e che c’erano piccole fuoriuscite di sangue. In quel momento avrei voluto tanto picchiare quel damerino. La sola idea che quei due potessero mettersi insieme.. nemmeno ci volevo pensare! Feci un gran respiro. Dovevo parlare, sfogare tutto quello che avevo dentro, si era quello che dovevo fare. Mi avviai a passo veloce verso casa di Marco, il mio migliore amico nonché mio peggior nemico nonché fratello della mia “ragazza”. La nostra amicizia è basata su un rapporto odio-amore: in un momento lo potrei amare (non in quel senso! Sono ancora etero!), in un altro lo vorrei strozzare con le mie stesse mani. Bussai violentemente alla porta di casa Carelli, e poco dopo mi aprii una donna sulla 50ina, con lunghi capelli castani e occhi verdi. La madre di Marco, ovviamente.
 
-Oh Akito! Sei tu! Entra pure, sei venuto per Alice suppongo!-
 
-Veramente per Marco, signora.. è in casa?-
 
Chiesi cordialmente, cercando di fare un finto sorriso: all’interno, altro che bene, stavo messo molto male.
 
-Oh scusami allora.. Certo, Marco è in camera sua, sali pure-
 
-Grazie mille.-
 
Salii le scale in un batter d’occhio, ed entrai velocemente nella stanza del mio amico, facendolo sobbalzare.
 
-Vaffanculo Akito, la prossima volta avvisa!-
 
-Grazie del “vaffanculo” e ti devo parlare, seriamente.-
 
Mi guardò, il mio sguardo era un misto di serietà e tristezza. Fece un sospiro, e si sedette di fronte a me sul divano.
 
-Che è successo? Hai litigato di nuovo con mia sorella?-
 
Scossi la testa.
 
-E cos’altro può ess…-
 
Si blocca guardandomi. Ha capito qual è il mio problema.
 
-Va bene.. parla.-
 
Sono riluttante se farlo a meno, non perché non volessi, ma in caso in casa c’era anche Alice e
involontariamente sentisse tutto.
 
-Puoi parlare tranquillo, lei è a casa di un’amica e torna sul tardi.-
 
Mi rilasso, e apro bocca. Inizio a raccontarli tutto, dall’inizio alla fine.
 
-E poi.. ha detto che li piace..e mi sono sentito il mondo crollare addosso e una voglia irrefrenabile di
picchiare quel tipo-
 
L’ultima parte la sussurrai appena.
 
-Lo sai che dato che sei il fidanzato di mia sorella in questo preciso istante ti dovrei spaccare la faccia?-
 
Mi rispose, guardandomi con occhi che non riuscii ad identificare bene: avevano un mix di rabbia, frustrazione, comprensione. Gli annuii. In fondo me lo meritavo. Cosa me ne fregava che a Sana li piaceva un altro? Io una ragazza ce l’avevo già!
 
-Akito, tu sei geloso-
 
-G-Geloso?-
 
-Proprio così. Tu ami ancora Rossana.-
 
-Cosa cavolo dici?! E’ impossibile! A parte che sono già impegnato!-
 
Ribattei ancora io. Poi iniziai a pensare sulle parole di Marco e.. “Cazzo sono davvero geloso..”
 
-Che posso fare, Mà?-
 
Gli chiesi, confuso più che mai. Un consiglio non può guastare di certo.
 
-Cacchio che situazione.. come fratello di Alice ti dovrei dire giuro che se la fai soffrire non vedrai l’alba del
giorno nuovo, ma come tuo migliore amico… vai da lei e dille ciò che realmente provi.-
 
Mi accennò un sorriso.
 
-Non voglio far soffrire nessuno..-
 
-Akì per na fiata nun pensa’ all’autrhi e pensa a tie stessu! Se tie vuei Sana e ami iggia non fatte scrupoli e conquistala*!-
 
Mi rispose in dialetto leccese, dove abitavano i suoi nonni dove ne faceva ogni anno le vacanze. Partendo dal presupposto che non ci avevo capito un tubo di quello appena detto, capii solo che aveva il suo appoggio su tutto quello che avrei fatto.
 
-Arigatoo, sei un amico Marco!-
 
-Prego!-
 
Mi fece l’occhiolino. Tutto d’un tratto la porta della camera si aprii ed entrò la madre di Marco.
 
-Akito, ti va di cenare con noi stasera? Non accetto rifiuti!-
 
-Bè, non ho molta scelta.. quindi accetto volentieri signora!-
 
-Puoi chiamarmi Laura giovanotto!-
 
-D’accordo sign.. Laura.-
 
Dopo una decina minuti venimmo chiamati per la cena, e scendemmo. C’era un buon profumo. Ci sedemmo a tavolo, e salutai il padre con una specie di inchino.
 
[…]
 
Addentai l’ultima forchettata di spaghetti alla carbonara, e lo dovevo ammettere, era da tempo che non assaggiavo una pasta così buona! Anche perché sia Sana che Fuka sono un disastro in cucina! L’ultima
stavano per dare fuoco alla casa essendosi scordate il padellino dell’acqua sopra il gas. Mi scappò un sorrisino ricordandomi la faccia buffissima che aveva Sana. E aveva persino promesso che non avrebbe mai più toccato fornelli in vita sua. Ma grazie a me, almeno le cose principali, come la pasta e una fettina, è riuscita a imparare a cucinare. Mi dovrebbero fare santo!
 
-Sono a casaa!-
 
Una voce squillante entrò dalla porta d’ingresso. Si videro già in lontananza i capelli castani di Alice, che appena mi vide rimase sorpresa.
 
-Ehi..-
 
Le dissi dolcemente, anche se con lo sguardo un po’ contrariato del fratello. La ragazza si avvicinò a me sedendosi di fianco. Di certo non potevamo baciarci davanti al padre, a quanto ne so era abbastanza contro il fatto che la sua figliola si fosse fidanzato. Finimmo di cenare, e io mi alzai da tavolo.
 
-Grazie mille per l’ottima cena, ma ora devo tornare a casa. Non posso trattenermi più di tanto.-
 
-Grazie a te per la tua compagnia!-
 
Mi avviai verso l’uscita seguito da Alice e Marco.
 
-Ringrazia ancora i tuoi Marco.-
 
-Vabbene.. e mi raccomando.. quella cosa! A presto!-
 
-Quella cosa.. cosa?-
 
-Scuola!-
 
Dissi io veloce. Balla. Marco entrò pochi minuti dopo perché sua madre l’aveva chiamato. Rimanevamo solo io e Alice.
 
-Allora, ciao..-
 
Dissi, abbozzandole un sorriso. Non doveva assolutamente sapere cosa avevo detto a Marco.
 
-Nemmeno un bacio?-
 
Mi chiese, quasi offesa. Mi girai verso di lei lasciandole un dolce bacio a fior di labbra. Per non farle sospettare niente.
 
-Ci vediamo domani.-
 
Mi annuii, dando vita a un sorriso. Lungo la strada per tornare a casa mi arrivò un messaggio. Marco.
Non illuderla.
Lo so, non merita di soffrire.. Non lo meritava per niente. Dopotutto, anche con le sue paranoie e la sua ossesiva gelosia, non aveva mai fatto niente di male. Ma in che casino mi ero cacciato?
 
 
 
--------------
*Akito per una volta non pensare agli altri e pensa a te stesso! Se tu vuoi Sana e la ami non farti scrupoli e conquistala!
 
 
Ed sono ancoraaa quaaaa, eh giààà:D
Ciao a tuttiiiiiii ^^
Sto euforica, non chiedetemi il perché xD No, non mi sono ne drogata ne ubriacata se pensate quello!xD
Ok, ritorno alla storia u.u
Come vedete, Akito inizia a svegliarsi finalmente! Si è accorto che non può permettere ad un altro ragazzo di rubarli Sana. Come andrà a finire? Dovrete aspettare qualche altri capitoli ù.ù
Spero intanto che questo cappy vi piaccia!
E tornerò a postare il più presto possibile, giuro.
Grazie a tutti quelli che recensiscono, leggono, hanno messo tra le seguite e le preferite questa storia.
Un bacionissimoo,
Vostra Nemii! 

 

  
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