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Autore: LisaAngius    21/05/2011    7 recensioni
Una maledizione ha colpito la famiglia Malfoy da secoli..e se hermione potesse spezzarla?
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13:Confessione

 

Di nuovo Draco e Hermione si erano addormentati dopo aver passato la notte a riflettere sulla domanda posta da Hermione. Ma non erano arrivate  a nulla e alla fine si erano Di addormentati.

Draco non aveva visioni inviate da Elisabet ma anche lui, in quel momento stava avendo un sonno molto ma molto agitato:

 

Quattro persone vestite di nero incombevano su una figura  che giaceva a terra tremante

L’uomo piangeva inginocchiato a terra.

“Lasciatemi andare vi prego”

Una risata isterica ruppe il silenzio.

“No, no, no…i cattivi bambini vanno puniti!”. Cantilenò la donna davanti a lui

L’uomo gemette cominciando a tremare, mentre la donna alzava la bacchetta

“Crucio!”

Il ragazzino biondo al centro del gruppo chiuse gli occhi.

Basta! Non ce le faceva veramente più! Che senso aveva poi tutto quel dolore?

Le urla dell’uomo gli invasero la testa facendogli rischiare di impazzire.

Resistette a stento alla tentazione di mettersi le mani nelle orecchie come un bambino per non sentirle più.

Che aveva fatto poi di male quell’uomo? Aveva solo preso a lavorare un ragazzo  che veniva dal mondo babbano. Ma in fondo che male c’era se era un buon lavoratore?

Era quasi sconvolgente per lui porsi quella domanda. In fondo aveva sempre pensato che i mezzosangue e chi li frequentava meritassero solo il peggio. Ma ora che si era trovato faccia a faccia con “il peggio” si chiedeva se davvero essere nato da non maghi o frequentare gente nata da non maghi meritasse una tale punizione.

Un gemito dall’armadio al suo fianco lo fece tremare

Un bambino

No quello no!

Si schiarì rumorosamente la voce, fece finta di sbraitare contro l’uomo ma fu inutile.

Sua zia sentì il pianto dall’armadio

“Oooh che cosa abbiamo lì?”. esultò allegra

Dentro c’erano un bambino, una donna e una ragazzina.

Merda, pensò Draco, perché quel maledetto uomo non aveva un Armadio Svantore

“Bel bottino ridacchiò Dolov”

“Il Signore Oscuro ci ha ordinato solo di punire quell’uomo…”

Sua zia e gli altri risero

“Beh è quello che intendiamo fare!”. Fece Donlov

Non aveva intenzione di arrendersi all’idea di non fare nulla. almeno la ragazzina e il bambino li voleva salvare

“Cristo sono solo dei bambini?”

“E allora?”. Abbaiò sua zia “Non fare lo smidollato!”

Strinse istintivamente la bacchetta. Gli altri non se ne accorsero, tanto che per un minuto si concesse il piacere di immaginare di poter magari duellare con sua zia e gli altri. Ma la realtà era molto diversa. Lui non era mica Potter, lui non poteva semplicemente duellare con i Mangiamorte cattivi e fare l’eroe della situazione. Oh certo poteva provarci, e chissà se la fortuna lo avesse assistito magari avrebbe pure salvato quelle persone.

Ma quale prezzo gli avrebbe fatto pagare il Signore Oscuro

Il biondino si svegliò con un urlo. Si guardò lentamente attorno cercando di  convincersi che era tutto apposto, che non era in quella dannata casa ma in camera sua. E non era manco solo

Infatti..

“Draco che hai?”

Hermione gli stava stringendo il braccio guardandolo con apprensione. Perfetto! Non c’era che dire lui si che sapeva come fare star bene le persone che gli stavano attorno. Già Hermione era preoccupata ci mancava solamente lui a fare il matto

“Nulla piccola, ho avuto un incubo”

Era lo stesso incubo che faceva da mesi, ormai lo conosceva a memoria. Stranamente, da quando dormiva con Hermione non lo aveva più fatto, forse la compagnia di un’altra persona serviva da calmante.

Ma quello che era successo quella sera, il rischio di ripetere quell’esperienza era stato troppo. Sapeva che stavolta quel sogno sarebbe tornato a tormentarlo.

Hermione lo guardò perplessa. La sua spiegazione non l’avevano tranquillizzata molto a dire il vero.  Aveva la sensazione che non si trattasse di un semplice incubo. Ma allora che cosa era?

Le tornò in mente il primo giorno che erano stati a Malfoy Mannor e un’ipotesi si fece largo nella sua mente.

Che l’incubo di quella sera avesse a che fare con quello che era successo quel giorno quando lei lo aveva chiamato assassino?

Si stese incrociando le mani dietro la nuca, osservandolo con la coda dell’occhio

“Draco?”

“Si?”

“Non avevamo un patto noi?”

La guardò perplesso

“Che patto?”

Il ghigno della fanciulla non prometteva nulla di buono

“Come non ricordi?

Mmh meglio correre ai ripari

“Ehm…no…non ricordo…”

La ragazza sorrise malefica

“Ci siamo messi d’accordo che io ti avrei rivelato il mio tormento e tu mi avresti rivelato il tuo”

Draco sospirò. Aveva cominciato a sospettare che lei si riferisse a quello

“Che cosa vuoi che ti dica?”

“Raccontami perché ti sei ribellato a Voldemort…”

La guardò un attimo in silenzio. Poteva confidarsi? Chissà forse gli avrebbe fatto bene parlarne. Non si era mai confidato con nessuno apparte Silente. E Hermione era brava a dare consigli e a capire gli altri

“Ecco era da un pezzo che fare il Mangiamorte non mi entusiasmava, sai quando me ne parlava mio padre sembrava così…non lo so, la gente che ti teme, il potere…”

“Ma non era così esattamente, vero?”

Lui scosse la tesa, fissava il soffito, sdraiato al suo fianco

“No, vedi forse a chi piacciono certe cose quella vita può andar bene. Ma io non sono così, non mi piace vedere la gente torturata..sembra affascinante letto in un libro di magia oscura ma visto..quando senti le loro urla, li vedi soffrire..io ho sempre creduto che i babbani, quelli come te fossero inferiori…ma quando urlano fanno male come un purosangue..mi capisci?”

Lei annuì lentamente. Non era molto bravo a esprimere sentimenti ma aveva capito benissimo lo stesso cosa cercava di dirle

“Ma..cosa ti ha fatto definitivamente decidere che avresti cambiato vita?”

“Mmh ecco…è stata una missione..ci hanno mandato a distruggere un negozio per punire il proprietario che aveva assunto un mezzosangue..ma non avevo idea che lui vivesse sopra la casa…con la moglie, la figlia poco più grande di noi e il figlioletto…avrà avuto si e no tre anni…”

Hermione portò una mano alla bocca orripilata. Immaginava già il seguito

“Li hanno uccisi..la moglie, il piccolo e la ragazza..il piccolo ha avuto la fine migliore, lo hanno ucciso in fretta..le altre due…”. Scosse la testa “Hanno lasciato vivo solo lui. Così poteva “trarre giovamento dalla lezione..io…io avrei voluto fare qualcosa ma..ho avuto paura..e sono stato lì..loro urlavano, chiedevano pietà…quell’uomo mi implorava con lo sguardo di aiutarlo ma non ho fatto nulla…sono stato lì a guardare”

Una mano calda e piccola strinse la sua

“Draco che altro avresti potuto fare? Se ti fossi messa in mezzo rischiavi di farti ammazzare insieme alla tua famiglia..”

“Sono stato lì a guardarli morire..”

“Non era colpa tua”

Lui la guardò negli occhi

“D-davvero lo pensi?”

Lei annuì con vigore. Certo solo qualche tempo prima avrebbe detto che era un debole, che avrebbe dovuto mettersi in mezzo a costo della vita. Ma ora vedeva che non era così semplice. Ora si rendeva conto che non si poteva sempre fare gli eroi

“Si, lo penso”

Lui si sentì per la prima volta speranzoso. Non era così orribile come persona forse

“Draco mi dispiace per quello che hai passato”

Sorrise timidamente

“Beh a me dispiace di quello che io ti ho fatto passare”

“Oh acqua passata, siamo in tregua no?”

“Si, siamo in tregua”

Si guardarono un attimo sorridendosi

 

La figura che li osservava sorrise. Quanto erano teneri quei due! Oh si erano i due di cui aveva bisogno!

  
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