Ecco a voi il primo capitolo... Tratta dell'amore di Bella per sua figlia... Spero tocchi il vostro lato materno,per me questa storia è molto importante. Un bacione

Capitolo 1
 
Bella Pov
 
<< Mamma! >> La dolce voce di mia figlia mi ridestò dai miei pensieri in cui come al solito mi ero persa.
<< A cosa pensi? >> La sua era una curiosità innata,lo avevo capito sin da quando aveva cominciato a camminare poiché si era aggirata spavalda per tutte le stanze dell’orfanotrofio aprendo ogni singola porta,mobile o cassetto che le si era parato davanti.
<< A nulla d’importante tesoro.. >> Mi rabbuiai… Parlarne non era la cosa che preferivo di più… Ogni volta che ci pensavo mi si chiudeva lo stomaco in una morsa e gli occhi diventavano inevitabilmente lucidi…
Beth mi si avvicinò in silenzio e mi circondò con le sue piccole braccia… Mi tenne stretta per alcuni minuti quasi per trasmettermi tutta la sua forza e il suo amore…
Elisabeth con la sua nascita aveva dato luce alla mia vita… Ricordo perfettamente la prima ecografia,e anche l’ultima,quella in cui seppi che era una femminuccia… Ricordo la sua venuta al mondo,il suo primo urletto,la prima volta che l’avevo tenuta tra le braccia… Un calore immenso si era propagato per il mio corpo partendo dal mio cuore sul quale era poggiata la sua fragile testolina.
Ricordo la sua prima parola,un “Ma-ma” appena pronunciato attorno ai sei mesi,il suo primo compleanno,la prima volta che si era alzata in piedi aggrappandosi a una sedia e aveva camminato con lentezza.
<< Betty vieni a giocare con noi? >> Marco,un bambino la chiamò,ma lei mi guardò dritto negli occhi e io non potei fare a meno di dirle:<< Amore che aspetti? Vai a giocare! >> Lei non se lo fece ripetere e corse dai suoi amici,felice.
Era fin troppo matura per la sua età,in fondo aveva compiuto quattro anni da soli due mesi… Si preoccupava sempre per me,e si concedeva di comportarsi da bambina solo quando si accertava che io stessi bene… Era una piccola grande donna… La mia piccola grande donna.
La osservai correre da un lato all’altro del giardino,facendo rimbalzare i riccioli neri e facendo propagare la sua risata cristallina per tutto il parco e ancora una volta mi resi conto che lei era tutta la mia felicità.