Capitolo 11617,62 (in
lire) – Piani malvagi
- Harry! Harry! –
- Oh, no… - Harry stava già per tirare fuori lo spray anti-aggressione
- Harry aspetta ho una cosa importantissima da dirti! –
- Ok ma non scodinzolare quando parli con me! Mi fa un tantino schifo! –
- Harry come puoi trattarmi così? Non hai rispetto per la memoria di mio padre?? –
- Non era tuo padre! Tu non esisti cazzo! Sei il parto dell’immaginazione malata di qualcuno! –
La figlia di Sirius smise di scodinzolare e fissò Harry con occhini lacrimoni
- Oh no questo no! – mugugnò il moretto
-
Harry..
–
-
Nooo…
-
-
Sniff..
–
- Ti prego, nooooo!! –
- BWAAAAAAAAAHHH! Sei cattivo cattivo cattivo Harry non mi vuoi bene neanche un po’!!!! – pianse fino a sgolarsi
- In effetti no – confermò Harry, girando gli occhi verso la tavolata verde-argento e incrociando lo sguardo assassino di ‘qualcuno’
Tutta la Sala Grande stava guardando loro
- Harry… snifff… -
- INSOMMA, CHE VUOI??? –
- Mi ascolti un minuto? –
- Altrimenti? –
- Altrimenti vengo a fare la pipì sul tuo letto –
- Tu non ti avvicinerai al mio letto. MAI, capito?? – gridò Harry, mentre “qualcuno” lo strangolava con lo sguardo
- Ma devo dirti una cosaaaa… -
- Ok! Ok! Tutto quello che vuoi! –
- C’è un complotto di Voldemort per ucciderti, Harry –
- Va bene. Adesso dimmi qualcosa che ancora non so. –
- Alcuni studenti di Hogwarts ne sono coinvolti –
- Cosa? Dei Serpeverde? –
- No, delle ragazze della mia Casa –
- Ah cretina, ma non avevi detto studenti di Hogwarts??? –
- CATTIIIVOOO!! –
- Mii che lagna scherzavo! Mica sai chi sono? –
- Si, sono figlie di Voldemort –
- Beh mi dici tanto… chi, Sasha? –
- No, credo di no. Sai che non lo sopporta più di quanto non sopporti te. –
- Va beh, allora Ele? –
- Chi, quella? Ma non sai che ti muore dietro? –
- Ah già è vero. Rose? –
- Rose? –
- La dolce e piccola Rose – rettificò Harry
- Rose-guardami-sono-al-decimo-livello-di-Age-of-Empire? Rose-vuoi-assaggiare-i-miei-pastelli-a-cera? Non lo so, può darsi. –
- E chi altro? –
- Chi potrebbe avere qualcosa contro di te? –
- Bo… Sasha? –
- Non l’avevamo già esclusa? –
- Ah già è vero. Beh, non importa, posso anche scoprirlo da solo. Dov’è che si riuniscono? –
- Nella Camera dei Segreti – spiegò la brunetta – Ho seguito da lontano una di loro –
- Oh, no! – gemette Harry, all’idea di doversi calare giù per lo sciaquone del cesso del bagno delle ragazze per l’ennesima volta.
- Senti, se proprio non vuoi andare – intervenne Ron – possiamo aspettare che facciano loro la prima mossa! –
- Grande idea, Ron! E poi, se sarò ancora vivo, li avremo smascherati, eh? – fece notare Harry, leggermente sarcastico
Nello stesso momento, anzi, in un altro momento non meglio identificato, nella Camera dei Segreti…
- Quando colpiremo, papi? –
- Taci, troia –
- Il Lord sta pensando, bionda – le rese noto Codaliscia
- Uh. Questa me la segno sull’agenda! – esclamò la biondina
- Ho detto TACI, troia! – le urlò Voldemort
- Io so quando potremmo fare un bello scherzo a Harry – disse Rose, senza staccare gli occhi dal game boy – tra una settimana c’è il ballo, e io volevo tanto che Harry mi invitava, ma lui ha detto che sono troppo piccola e io gli ho dato un bel calcio negli stinchi, ma non mi basta! –
- Rose… amoruccio di papà… ma alle elementari non ti hanno insegnato un po’ di grammatica? – chiese il Dark Lord con voce falsamente gentile – Sai, non esiste solo il modo indicativo –
- Vuoi che non lo so? – rispose la bambina, quasi indignata
- Non si dice “volevo tanto che Harry mi invitava”, si dice “avrei tanto voluto che Harry mi invitasse, e solo per mettere del veleno nel suo punch” –
- He c’entra il veleno? – domandò lei, ingenua
- Questioni di grammatica –Voldemort liquidò il problema con un gesto vago
- L’idea di Rose non è male – considerò Lorena, la sorella brutta – Una di noi potrebbe davvero invitare Harry al ballo e, non so, avvelenarlo o attirarlo fuori con la scusa di appartarsi e… -
- Abbiamo già capito che quella non sarai tu – dedusse Codaliscia
- Già, dovrebbe farlo Dolly. – propose Voldy
- Con quel bastardo? Mai e poi mai!!! – ribattè lei
- Ti ricordo che lavoriamo per uccidere quel bastardo. Rifiuti di dare il tuo contributo? – la accusò Codaliscia
- Dolly, ti ordino di farlo! –
- Vaffanculo, stronzo! – rispose lei per le rime
- Fallo oppure giuro che ti ammazzo e mi prendo una pecora al posto tuo. Tanto, sempre Dolly è –
Codaliscia rise, servile
- Che ti ridi tu? Crucio! – Voldemort usò la maledizione senza perdono sul servo, mentre con noncuranza continuava a discutere con le figlie – Magari Potter preferirebbe davvero una pecora… -
- Bleah! – considerò Rose
- Ma papààà, Potter fa così schifo! –
- Dolly, se vuoi rimanere, devi lavorare. –
- Uffaaa… e va bene. Ma sia chiaro che è solo un pretesto per ucciderlo! –
In quel momento, nel Dormitorio Maschile del Settimo Anno di Grifondoro… [oh, come Mi piacciono le Lettere Maiuscole! NdA]
Harry si tastò la cicatrice e si accovacciò, come in preda ad un dolore atroce.
-
AAAAARGHHH!
–
- Harry! Harry! Che ti prende?? – chiesero gli amici, in coro
- AAAAAAAAAARGHHH! – ribadì Harry, muovendosi a scatti come se avesse una crisi epilettica, urtando la scacchiera e facendola cadere dal letto
Ron si alzò di scatto, precipitandosi ad aiutare l’amico, che stava per cadere a sua volta.
- Harry! Harry! –
Il moretto si calmò un po’, smise di tremare e le sue grida si affievolirono fino a sparire. Rimase accasciato sul letto, respirando lentamente.
- Harry, mio dio, che ti è successo? –
- La cicatrice… faceva male… accidenti, ragazzi, mi spiace di avervi spaventati così tanto… -
Laidamente, guardò la scacchiera a terra, i pezzi sparsi sul pavimento di pietra. La partita che stava giocando con Ron era stata brutalmente interrotta
“Così impari a mangiarmi la regina, bastardo!” si congratulò silenziosamente. E ancora una volta, benedì la sua cicatrice che gli permetteva di saltare lezioni, sviare compiti in classe e occasionalmente di tirarsi fuori da un torneo di Scacchi Magici che volgeva senza dubbio a suo sfavore…