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Autore: Laura Anita Winchester    22/05/2011    1 recensioni
Silente l'ha scelta come cavia.
Lei conosce già quel mondo. Lei sa come andrà a finire la storia. Come finirà lo scontro tra bene e male.
Ma qualcosa la spingerà a rimanere in quel mondo magico.
PS la storia comprende il seguito "Ti fidi di me?" e altri capitoli aggiuntivi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Cosa hai detto, moccioso? – chiesi mentre tornavo sui miei passi a fronteggiare Draco.

Lui sorrise beffardo – Che sei tu quella immatura.

- Come osi? – dissi, prima di tirargli un altro ceffone.

Draco però aveva previsto tutto e bloccò il mio braccio, tirandomi a se e dandomi un bacio veloce sulle labbra.
Lo spinsi via guardandolo con disprezzo.
Mi voltai senza dire nulla e oltrepassai Piton, diretta in un luogo qualsiasi del giardino.
Piton si avvicinò a Draco e sentii solo un tono fitto e veloce, in modo da impedire al ragazzo di ribattere.
Mi sedetti sul terreno umido dalla rugiada e cercai di ragionare.
Era uno stupido.
Lo odiavo.
Aveva detto che ero immatura.
Mi mentiva sui suoi sentimenti.
Ma mi aveva baciata.
Alzai lo sguardo e vidi Draco entrare nella casa, mentre Piton si dirigeva verso di me.
Si inginocchiò – Ti senti bene?
Scossi la testa – Ho una confusione totale nel cervello. Perché è entrato? – chiesi, indicando con la testa la casa.
Piton sospirò – So che sei confusa e ho pensato che forse testare l’amortentia su voi due potrebbe risolvere il problema e poi Draco non può tornare a casa dopo quello che è successo.
Scossi la testa – La trovo un idea stupida, quella dell’amortentia.
Piton sospirò – Lo penso anche io, ma non potete vivere in questo stato sotto lo stesso tetto.
Alzai lo sguardo – Me ne vado io. Se provassimo l’amortentia rischieremmo soltanto di complicare le cose.
Piton mi posò una mano sulla spalla – Facciamo così, visto che mancano pochi giorni al rientro a scuola, rimanete entrambi qui senza amortentia. Cercate di non litigare, magari le cose si sistemeranno da sole.

- E dove lo facciamo dormire? – chiesi, ricordandomi che nella casa vi erano solo due camere.

- Nella stanza degli ospiti. Se per te non è un problema dormirai con me – disse abbassando lo sguardo.

Sospirai – Va bene.
Ci alzammo e ci dirigemmo verso la casa.
Trovammo Draco in cucina, che si guardava attorno.

- E quindi? – chiese.

Incrociai le braccia – E quindi per questi due giorni che rimangono potrai stare qui, la tua camera è quella degli ospiti.

- E tu dove dormirai? – chiese.

Arrossi e distolsi lo sguardo – Non sono affari tuoi.
Il suo sguardo si posò su Piton – Dormi con lui vero?
Lo fissai – E anche se fosse?
Lui alzo le spalle e riprese la sua esplorazione.
Mi sedetti su una sedia e iniziai a leggere il giornale.

- E questa che cos’è? – chiese Draco, dopo aver aperto l’armadietto che conteneva la pozione preparata la sera precedente.

Piton si avvicinò a Draco – E’ una pozione che ho preparato per Anita. Per i suoi incubi.
Lo sguardo di Draco si spostò su di me – Mi ero dimenticato di quelli.
Alzai lo sguardo – Ovvio.
Lui chiuse lo sportello e mi guardò – Ora non mi incolpare pure di quello. Sei stata tu a irritare il mangiamorte.
Posai il giornale sul tavolo e sorrisi – Hai le allucinazioni? Non mi sembra di averti dato la colpa di quello che è successo.

- Con il tono che hai usato, a me sembra proprio di si.

Sospirai – Dio quanto siamo patetici, sembriamo due bambini dell’asilo.
Draco si sedette – Hai ragione.
Sorrisi – Senti facciamo così, evitiamo di ucciderci a vicenda almeno per questi due giorni così le pozioni di Piton si salvano.
Draco scoppiò a ridere – Perché dovremmo ucciderci?
Alzai le spalle – A te non viene spontaneo, io, invece, ho un istinto omicida verso le persone che mi fanno un torto.
Draco sorrise – Beh, allora devo fare attenzione.
Sorrisi – Sarà meglio.

- Bene, adesso che entrambi state discutendo come persone felici e mature potete ordinare la mia cantina – disse Piton.

Lo guardai a bocca aperta – Stai scherzando vero?
Lui mi fissò – No, è il prezzo se volete rimanere qui.
Ci alzammo entrambi e strascicando i piedi a terra dirigendoci verso la cantina.
Iniziai a tirare fuori i vari contenitori da un armadio, mentre Draco se ne occupava di un altro.
Dopo qualche minuto mi accorsi che si era fermato e che mi osservava.
Continuai a lavorare fingendo di non notarlo.
Lentamente la sua mano si avvicinò al mio viso e non appena vi fu contatto il mio cuore aumentò i battiti.

- Ti fa male? – chiese, solleticando con la punta delle dita la ferita che si stava rimarginando sul mio volto.

Sospirai – Sinceramente, quando mi sono ferita ero occupata da troppi sentimenti da poterne sentire il dolore e vale lo stesso per ora.
Lui abbassò la mano e riprese a ordinare il suo scaffale.
Ripresi fiato e cercai uno straccio per pulire dalla polvere le ampolle.
Ne presi una, per rimetterla apposto, e lessi l’etichetta.
Amortentia.
Guardai Draco, che non si era accorto che ero ferma.
Lo guardai muoversi per qualche secondo.
Lo sguardo attento su ogni nome di ogni singola pozione.
Posai nuovamente lo sguardo sull’ampolla.
Potevo tranquillamente togliere il tappo in sughero.
Non sarebbe stato difficile farlo fare anche a Draco.
Bastava dirgli semplicemente che quella ampolla aveva un odore strano e lui sicuramente nella curiosità ci sarebbe cascato.
Bastava così poco. 

angolo autrice
qui continua la discussione tra Draco e Anita, discussione che poi porterà sicuramente a qualcosa di buono =)
   
 
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