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Autore: Valentina Viglione    22/05/2011    8 recensioni
Apro leggermente un occhio per vedere che la luce dalla finestra mi sta colpendo in pieno viso…grandioso! Dormivo così bene! Uff…cerco di nascondere il mio viso dal sole immergendomi nel morbido cuscino. Che bello, non mi sembrava che il cuscino fosse così caldo…che avesse il profumo…il profumo? Ma questo non è un cuscino. Apro di scatto gli occhi trovandomi il viso di Edward a pochi centimetri dal mio, oddio, mi ero dimenticata che avevamo dormito insieme e non mi ricordavo nemmeno che ci fossimo addormentati così vicini. E’ il mio migliore amico, ma mi basterebbe un qualunque movimento e potremmo…baciarci….
Ma cosa dico? Io ed Edward siamo amici. Punto
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Because i love you...

 

Capitolo 16°

Sono un idiota

 

 

 

 

 

 

Un idiota. Ecco cosa sono.

Perché devo sempre trovarmi in queste situazioni? C’erano posti molto sicuri e di sicuro molto più  indicati di quello: l’aula di  arte dove non entra mai nessuno, la bidelleria, l’aula di teatro…. E invece no! Quell’oca di Jessica doveva proprio decidere di farlo nel bagno delle ragazze!

Perché? Solo perché sosteneva che non lo aveva mai fatto li e trovava la situazioni eccitante… ma io dico… eccitante? Cosa ci trova di eccitante nel farlo in un bagno? Addosso a quel muro sudicio in un posto che puzza di disinfettante e di pipi!

Certo, non dovrei far tante storie, in fondo l’ho fatto in posti peggiori, posti stretti, posti bagnati… ma non nel bagno delle ragazze. Non nel posto in cui c’è più rischio di essere visti.

Tutti possono benissimo immaginare cosa facciamo, alcuni ci hanno anche beccati.

Ma c’è una persona che non doveva vedermi così.

Bella.

Lei non avrebbe dovuto vedermi così!

 

Anche se lei sapeva benissimo quello che facevo con  più della metà delle ragazze della scuola, non mi aveva mai visto in quelle situazioni, ero sempre stato attento. Fino ad oggi.

Ed era colpa di Jessica.

Oh certo anche io potevo impormi un po’ di più, non mi aveva mica minacciato con una pistola di fare sesso nel bagno! Ma Dio! Era stata una cosa di al massimo 5 minuti! Come potevo sospettare che in quel piccolo lasso di tempo avrei dato spettacolo!

 

Bella non doveva vedermi così. Era la mia migliore amica, l’unica che mi conosceva da sempre tra i nostri amici, l’unica con cui mi divertivo anche soltanto parlando, l’unica che guardava oltre il mio aspetto.

L’unica.

L’unica ragazza, oltre a mia sorella naturalmente, che non avevo portato a letto.

Non merita di essere trattata così, come un oggetto. Così come io tratto tutte. Ma non sono certo io ad obbligarle, anzi, il più delle volte sono loro a farsi avanti fin troppo spudoratamente, come Jessica. L’hanno scorso era una brava ragazza, anche se un po’ anonima, era una ragazza piuttosto solitaria, abbastanza brava a scuola con poche amiche e nessun ragazzo.

Questo però era l’anno scorso. Non so cos’era successo durante l’estate. Qualcuno doveva averla rapita e averle fatto il lavaggio del cervello facendola diventare stupida, sfacciata…un’altra persona. Quasi non l’avevo notata quando era ancora “normale”. Invece appena era entrata a scuola, il primo giorno del nuovo anno, con la minigonna rosa  e la maglia scollata si era fatta notare subito. Anche troppo.

 

Perché era cambiata così? Così di colpo?

Un giorno anche la mia Bella si sarebbe trasformata in un clone di Jessica?

 

Provai a immaginarmela.

No

Non Bella.

Lei non aveva bisogno di cambiare per farsi notare. Anche se indossava semplici jeans, scarpe un po’ rovinate da ginnastica e i suoi inseparabili felponi, riusciva a far girare la testa ai ragazzi, forse anche a troppi.

Mike ne era un esempio. Ci provava con lei da quando l’aveva conosciuta, nonostante nel frattempo si desse da fare con altre ragazze con cui era molto più facile arrivare al sodo. Per fortuna non era mai stato guardato da Bella, e quindi non ha mai assaggiato la punizione suprema di Edward Cullen.

Bella è la mia migliore amica, è normale che io cerchi di proteggerla da tipi come Mike. Da tipi come me….

No.

Io non ero come Mike, io non ingannavo nessuno. Non promettevo a nessuna delle mie “conquiste” amore eterno, storie serie e stupidate varie. E’ ugualmente una cosa sbagliata quella che facevo io, anche se nessuno dei ragazzi della mia età l’avrebbe considerata simile, anzi avrebbe detto che ero un grande e che facevo sempre centro! Ma non ero così insensibile e ottuso, lo sapevo che sbagliavo, ma nonostante tutto… era difficile smettere.

Non dico a nessuna di amarla solo per portarla a letto, tutte capiscono che dopo quella volta, molto probabilmente verranno sostituite. 

Questa cosa però Jessica, non l’ha ancora capita.

  

Sono un idiota, perché ho preso le conclusioni sbagliate senza ascoltare il parere di Bella

Sono un idiota perché le ho detto cose che non si meritava, cose completamente false.

Cose che non avrei mai dovuto dire e nemmeno pensare di dire.

Ed è per questo che penso proprio di essermelo meritato quello schiaffo.

Non mi ha fatto poi tutto questo male, ma il male più grande me lo ha fatto vedere con quanta rabbia e voglia di farmi male me lo abbia scagliato Bella. Non eravamo mai arrivati alle mani, non eravamo mai arrivati a litigi seri.

 

Sono un idiota, perché  invece di andare nella sua camera a chiederle subito scusa, come vorrei, sono sul mio letto, mezzo nudo, con le cuffie alle orecchie a farmi una marea di seghe mentali da più di 2 ore.

E’ da una settimana che provo a parlarle per vedere se è ancora sul piede di guerra, e direi che dal  suo mutismo e dalle sue rare risposte a monosillabi, posso intuire che non sia disposta a passare sopra alla situazione.

Dai forza, alzati! Bussa alla sua porta e chiedile scusa non è poi così difficile!

Eh, è facile a parole. Nonostante tutto però sono ancora nella stessa posizione di prima.

Ok, appena finisce la canzone lo faccio. Spero.

Alzo il volume dell’ ipod con la canzone dei Lifehouse “all that im asking for”. (http://www.youtube.com/watch?v=vFCiTXdBJvI) Non ha caso una delle canzoni preferite di Bella, che mi aveva obbligato a inserirla nella mia playlist così che ogni volta che voleva ascoltarla non dovesse per forza tirare fuori il suo cellulare.

In fondo, quello che era mio era suo, e quello che era suo era mio, anche se il più delle volte ero io a prestarle le cose e non il contrario. Una delle poche cose che mi prestava erano i libri, e non i suoi adorati classici tutti belli rovinati a furia di rileggerli che mi faceva a malapena toccare, ma i libri di scuola. Metà del mio scaffale dei libri dell’università era occupato dai suoi.

Negli ultimi giorni li ho sfogliati un po’, stavo cercando come un cretino qualche scritta o qualche disegno che poteva aver fatto durante le lezioni. Magari qualche “Edward Cullen ti odio!” fatto durante la settimana o magari un “ Ti voglio bene Ed”. E invece niente, avevo solo trovato qualche conversazione illeggibile tra lei e Alice che si lamentavano per quanto era noiosa la lezione.

In quella settimana non avevo proprio un cazzo da fare.

E intanto la canzone stava  finendo, accidenti!

Cosa le dirò? Cercherò di fare come se non fosse niente oppure andrò subito al dunque?

Mi farà entrare? Mh… conoscendola potrebbe anche far finta di non sentirmi e quindi non aprirmi.

 

Ecco le ultime note.

Ok.

Prendo un sospiro profondo e con una spinta mi metto seduto.

E mi blocco.

Ecco lo sapevo che dovevo andare prima a parlarle.

Ora invece lei è già davanti alla porta socchiusa che mi fissa.

Magari sta aspettando che le dica qualcosa. E invece rimango in silenzio come una baccalà.

Non essere ancora più idiota di quanto tu non sia già! Fai qualcosa cazzo!

Dopo aver fatto per un minuto buono la statua vivente, mi tolgo velocemente le cuffie dalle orecchie e mi alzo.

Bella non mi guarda più, sembra che dun tratto il pavimento della mia camera sia diventato molto interessante.

Io invece la guardo, anzi la squadro per bene.

Come dicevo già prima, è splendida anche con la tuta. Questo conferma tutto il mio bel discorsetto di prima. Pantaloni della tuta e canottiera bianca, i capelli un po’ spettinati e l’aria di una persona che non ha  dormito poi molto negli ultimi giorni.

Mi accorgo che se non dirò io  qualcosa per rompere il ghiaccio rimarremo così tutto il giorno.

Lei a fissare il pavimento, io a fissare lei.

In fondo il primo passo lo ha fatto lei venendo qui, quindi vuol dire che vuole parlare. Ora tocca a me però.

 

<< Ehi >> 

Come inizio non c’è male.

Bella sentendomi parlare rialza lo sguardo il tempo sufficiente a dirmi << Ciao >> poi riabbassa lo sguardo. Sembra…arrossita?

Poi mi ricordo che sono senza maglietta. E’ per questo che è arrossita? Impossibile, mi ha già visto un sacco di volte così.

Sospiro.

<< Emh..Allora… come stai? >> le chiedo non sapendo come continuare la conversazione. Mi metto anche le mani in tasca per evitare di torturarmele dal nervoso.

<< Io bene >>

Sospiro.

<< Bella senti mi di- >>

<< In realtà ero venuta per chiederti se avevi il mio libro di biologia >> dice velocemente interrompendomi.

Ah…

<< Oh certo, a-aspetta che guardo >> dico avvicinandomi allo scaffale, il suo libro di biologia è in bella mostra davanti a me, ma non volendo farmi scappare l’occasione  faccio finta di cercarlo controllando a uno a uno ogni titolo.

<< Quindi… ti senti pronta per l’esame di domani? >>

<< No >> wow facciamo passi da gigante con le risposte.

<< Ah e come mai? Non hai ripassato? >>

<< E come faccio? Hai tu il mio libro >> mi risponde alzando un sopracciglio e mettendosi a braccia conserte.

<< Ah già, hai ragione >> dico sentendomi più stupido che mai. Cambia discorso cambia discorso!

<< Come sempre >> dice ironica.

Bene, se scherza vuol dire che non è poi così arrabbiata no?

Il piccolo sorriso che le era spuntato in viso se ne va subito.<< Allora questo libro? >>

<< Lo sto cercando >>

Sento che si avvicina per aiutarmi a cercare, stando comunque a distanza di sicurezza.

Passa con gli occhi su ogni fila dello scaffale per poi fermarsi a guardarmi storto.

<< Credo che tu abbia bisogno di fare una visita oculistica … è proprio davanti a te >> dice con aria da sapientona.

Faccio finta di essere sorpreso, prendo il libro e glielo porgo.

<< Grazie >> dice velocemente dirigendosi verso la porta.

<< Bella aspetta >> la fermo prima che se ne vada.

<< Dimmi >> dice girandosi. Si sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Com’è bella..

<< Senti...Dobbiamo parlare >>

Mi guarda un po’ sorpresa dall’iniziativa poi annuisce con la testa come se si autoconvincesse.

<< Si lo penso anch’io >> dice sospirando

<< Magari dopo facciamo una passeggiata…non so…andiamo al parco e parliamo un po’ >>

<< Te l'ho detto, devo studiare oggi non posso >> dice sbuffando come se mi dimenticassi di una cosa ovvia.

<< ah è vero... ok allora ...un'altra volta >> dico un pò incerto

<< Sisi Ok, ora vado...ciao >> Dice già con un piede fuori dalla stanza

<< Buon..Buono studio allora >> gli dico un secondo prima che esca dalla mia stanza chiudendo velocemente la porta.

 

Sei. un. coglione.

mi dico dandomi una sberla sulla fronte e ributtandomi sul letto.

Ho sprecato un'occasione per parlarle....

   
 
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