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Autore: Franky93    22/05/2011    2 recensioni
Due fratelli mossi da puro spirito di avventura, una giovane spadaccina in cerca di sfide e una misteriosa ragazza dal passato altrettanto misterioso... questi quattro ragazzi, seppur animati da sogni e ambizioni diverse, mirano ad un unico obbiettivo: navigare per la Rotta Maggiore con il solo scopo di far avverare questi sogni (ed eventualmente conquistare bottini di ogni genere) e dimostrare che tutto è possibile, se ci si crede davvero [Personaggi originali]
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Wild Felis Chronicles'
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Cap.30:
Per divenire più forti

-Allora, siete pronti per la prossima fase?- domandò l’eremita.

-Più o meno…- disse Alex, con la faccia piena di punture –Non mi sono ancora ripreso dall’esperienza con le api-


-E io da quella con le capre- aggiunse Andross massaggiandosi il sederino ancora dolorante.


-Oh, ma andiamo… che volete che siano delle cose semplici come mungere una capretta o fregare un po’ di miele alle api? Certo, sono state imprese dolorose, ma almeno sono sicuro che avete sicuramente imparato qualcosa da ciò, dico bene?-


-In effetti… io ho imparato ad essere più agile, anche se poi quelle dannate a strisce mi hanno punto comunque-


-Ed io a farmi più furbo e cauto in caso di situazioni simili-


-In più, volete forse farmi credere che esercizi più “normali” come i dieci giri intorno al lago o gli addominali in equilibrio sui rami degli alberi non vi hanno fatto bene?-


-Ma no, certo che no, signor maestro-


-Solo che dovevi considerare quanto era largo il lago… voglio dire, a momenti a correre troppo vicini sui bordi ci cascavamo dentro-


-Se non altro ho avuto i miei motivi per sceglierlo, ovvero quello non solo di farvi aumentare la resistenza fisica, ma anche a farvi sviluppare un buon senso dell’equilibrio, e visto che siamo in tema, la parte di allenamento dei prossimi mesi sarà incentrata sulle strategie nei vari tipi di combattimento-


-In poche parole, ci stai dicendo che dovremo anche studiare?-


-Il tanto che basta per stare sempre un passo avanti al nemico-


-Posso chiederle una cosa, maestro eremita?-


-Dimmi, Alex-


-Vede, io non sono uno a cui piace tanto leggere come mio fratello, e di solito se mi fermo troppo a pensare mi fa male la testa…-


-Non preoccuparti, avevo già intuito che tu sei un bimbetto che apprende più col corpo che con la mente, perciò se a te sta bene puoi anche ripetere gli esercizi di tre mesi fa-


-Ok, ma prima vorrei chiederle un’altra cosa-


-Cioè?-


-Se riesco a migliorare ancora, in cambio mi darà quella sciarpa che porta sempre al collo? Mi piace tantissimo-


-Oh, intendi la mia kefiah?-


-Sì, proprio quella-


-Se proprio ci tieni, sarà tua, ma SOLO se concluderete il periodo di allenamento con il sottoscritto. D’accordo?-


-Certo-


Passarono così gli ultimi mesi di quel primo anno di allenamenti, e guidati sempre sotto l’occhio attento dell’eremita Loneheart, i due fratelli miglioravano a vista d’occhio, ma tuttavia non sembravano ancora soddisfatti dei risultati, cosa che li spinse, la notte prima dell’inizio del secondo anno di pratica, a consultarsi tra loro.

-E un anno è già passato…- notò Andross, fissando con fare pensieroso il soffitto della camera da letto.

-Già…- aggiunse Alex –Non male come inizio, vero? Sento che se continueremo per questa linea diventeremo imbattibili-


-Probabile… però non sappiamo se una volta che faremo il nostro viaggio saremo all’altezza dei nemici che affronteremo-


-Mai dire mai, fratellone. Sono certo che alla fine di tutto questo saremo dei ragazzi nuovi e dei pirati fantastici-


-Se è per questo sono d’accordo anch’io. Chissà cosa ci aspetta in questo secondo anno, sono proprio curioso. Tu non lo sei?-


-Zzzz…-


“Incredibile, si è già addormentato… Eh eh eh, sei proprio degno di essere mio fratello minore… sei imprevedibile”


***

-Dunque, miei giovani allievi, a partire da oggi e per tutto l’anno dovrete semplicemente ripassare tutto ciò che avete imparato l’anno scorso e migliorare i punti dove siete ancora carenti. Certo, apparentemente è una cavolata, ma dato che questa cosa varrà anche per l’anno prossimo, vorrei che vi impegnaste in modo da essere pronti per il mio personalissimo esame di valutazione-

-Esame? Non dovremo mica studiare?- intervenne Alex.


-Ma no, non credo. Vorrà solo metterci alla prova in qualche modo per controllare se abbiamo fatto progressi- ipotizzò Andross.


-Indovinato. Prima però di lasciarvi a questo “ripasso”, voglio ricordarvi che per diventare forti non vi basterà la sola forza bruta, ma dovrete anche sapere come usarla al meglio a seconda delle occasioni che vi si presenteranno davanti. Tutto chiaro?-


-Cristallino, maestro eremita- risposero all’unisono i due.


-Perfetto, allora via con il secondo anno!-


Annunciato questo, i due ragazzi cominciarono ad allenarsi, con la sola differenza che ora il numero degli esercizi era raddoppiato, e di conseguenza anche se li svolgevano in tempi minori, la stanchezza si faceva comunque sentire a fine giornata, spingendoli ad andare a letto molto presto e a fare ogni volta una colazione molto sostanziosa per recuperare le energie perse.

-Cavoli, certo che ne hanno di appetito- notò Edward.

-Che vuoi farci, caro- aggiunse Diana –Si vede che a furia di allenarsi così tanto stanno sviluppando un metabolismo incredibile-


-Oltre che parecchia resistenza- intervenne Duncan, osservando i due rifocillarsi con gusto –Allenarsi con me non significa solo imparare a menare le mani, ma anche a irrobustirsi sia di corpo che di spirito. In più, se hanno assunto questo ritmo vuole dire che sono davvero determinati ad andare fino in fondo-


Infatti, mese dopo mese sia Alex che Andross avevano raggiunto risultati a dir poco incredibili. Entrambi erano diventati agili e sciolti nei movimenti al punto di alternare sia corsa che acrobazie, così come erano divenuti così forti da rompere la pietra a mani nude. Inutile dire che sia il secondo che il terzo anno, grazie ai loro ritmi, erano passati quasi come se niente fosse. Ora però, ai due fratelli toccava la sfida più difficile di tutte: la prova dell’Eremita.

-Beh, ragazzi… sinceramente non so che dirvi…- esordì lui, passandosi una mano tra i capelli –Vi ho insegnato tutto ciò che mi è stato possibile insegnarvi, e di conseguenza questo sarà il nostro ultimo giorno come maestro e allievi- proseguì -In questi tre anni siete cresciuti, avete imparato un sacco di cose nuove, non vi siete mai tirati indietro. Ora, per fare in modo che questi tre anni non siano stati sprecati, voglio che mi sfidiate un‘ultima volta-

-Sfidarla?- esclamò uno sbigottito Alex –Non dirà sul serio-

-Meglio non contraddirlo, fratellino- lo riprese Andross, notando sul volto del Loneheart uno sguardo molto serio –Ho paura che voglia davvero combattere con noi- aggiunse, preparandosi alla lotta.


-Dici? Ma anche se accettassimo potrebbe finire come l’altra volta-


-Devo ricordarti che a quel tempo eravamo dei pivelli? Ora abbiamo più esperienza e siamo molto più forti. Vedrai che se tutto andrà secondo i miei piani, forse avremo qualche possibilità di vittoria-


-E se invece improvvisassimo?-


Purtroppo, il discorso dovette chiudersi prematuramente, dato che l’eremita, spiccando un lungo balzo in alto (ed eventualmente facendo attenzione che nessuno nei paraggi guardasse sotto il kilt) era arrivato già davanti a loro, pronto a colpire uno dei due con il suo pugno chiuso… o al meno era quello che voleva far credere, dato che quel pugno aveva invece colpito il terreno sotto di lui, provocando una crepa che si espanse fino a farlo esplodere in tanti piccoli pezzi aprendo un grosso cratere, nel mentre l’urto generatosi sbalzava via i due.

-Oh… mio… Dio…- disse un Andross quasi pietrificato da ciò che aveva appena visto –Mai vista una cosa del genere-

-Sono d’accordo…- aggiunse Alex, notando il cratere lasciato dal pugno dell’Eremita –Nemmeno impegnandoci a fondo potremmo emulare una roba come quella-


-Parole sante, mio giovane allievo- ribatté l’interessato, pulendosi dalla polvere che si era posata su di lui –Anche perché io possiedo un potere unico nel suo genere…-


-E da cosa deriverebbe quel potere?- domandò Andross.

-Semplicemente da un Frutto del Diavolo che mangiai tempo fa durante uno dei miei viaggi, il Kura Kura-

-Gura Gura? Vuol dire che sei una sorta di vibrazione vivente?-


-Errato, piccolo Alex…- si limitò a rispondere Duncan, raccogliendo un sasso da terra, comprimendolo poi nelle mani e infine polverizzandolo del tutto –Il mio potere consiste nel rompere i legami chimici di qualsiasi materiale con cui entro in contatto, causandone così la disintegrazione totale indipendentemente dalla durezza e dalla resistenza di quello stesso materiale-


-In poche parole, siamo nei guai, non è vero?-


-Esatto, Andross. Ma adesso basta con le chiacchiere, si comincia!-

Detto questo, l’Eremita ripartì alla carica contro i due fratelli, i quali non sapendo come comportarsi con un avversario così pericoloso, impiegarono sulla difensiva riparandosi dietro un masso, che sfortunatamente si frantumò una volta colpito dal pugno del rosso. Volendo fare un tentativo, Alex caricò una testata contro di lui, ottenendo solo l’essere preso di peso e poi sbattuto a terra. Andross invece, approfittando della distrazione da parte del fratello, prese la rincorsa e poi saltò verso il rosso cercando di colpirlo con un calcio a gambe unite diretto all’addome. Vedendolo arrivare, Duncan non si scompose, ma lo evitò agilmente spostandosi di lato e lo afferrò per le gambe, usandolo infine come “martello” per colpire Alex, che in quel momento si stava rialzando.

-Proprio come pensavo… passano gli anni, passano i mesi, ma voi due restate sempre i soliti, anche se devo dire che con la vostra piccola strategia avete già fatto un miglioramento-

Prendendo quell’osservazione come una provocazione, i due non risposero, ma dopo essersi scambiati un piccolo sguardo di intesa, si strinsero brevemente la mano e poi tornarono alla carica con un assalto in doppio, anche se questo venne fermato un istante dopo dallo stesso eremita, che non mancò di colpirli all’addome con i suoi “pugni distruttori”, i quali sebbene non ebbero l’effetto di lasciargli un buco in corpo (come aveva immaginato Alex), si rivelarono tremendamente potenti, al punto che entrambi ebbero come la sensazione che le loro ossa andassero in frantumi.

-AAAAAH!- urlarono insieme, atterrando malamente al suolo.

-Niente male come mossa, eh?- disse il rosso con tono fiero.


-Porcaccia di una… per poco non svenivo- imprecò Andross.


-Fratellone, temo di stare per andare incontro ad una… come si chiama… “commissione cereale”?- aggiunse Alex, mentre i suoi occhi giravano da una parte all’altra delle orbite


-Vorrai dire “commozione cerebrale”-


-Sì, proprio quella…-


-Meglio se te la tieni, per il momento, perché se non troviamo una via d’uscita alla svelta, questo ci massacra-


-Ma è troppo forte per noi, non lo batteremo mai!-


-E allora? Cosa importa se ci riusciremo o no? L’importante, almeno per noi, è continuare a tentare fino alla fine-


Impressionato da quelle parole, Alex sembrò ritrovare la motivazione, e una volta rialzatosi insieme al fratello, si scagliò nuovamente contro l’Eremita, anche se invano. Infatti, per il resto della lotta, non importava quante volte i due McWilde si rialzassero, il loro maestro riusciva sempre e comunque a colpirli, atterrarli e abbatterli, senza che i due riuscissero a portare a segno un solo attacco. Ad un certo punto però, il rosso notò che quei due non si erano ancora arresi, e se pur malconci per le botte subìte, erano ancora in piedi. Di fronte a quella cieca determinazione, Duncan sorrise, e dopo essersi avvicinato ai ragazzi, aprì le braccia davanti a loro e, con gran sorpresa, li abbracciò.

-Uh?-

-Ma cosa…?-


-Devo farvi i miei complimenti, ragazzi… avete superato la prova. Per tutta la durata di questo combattimento vi siete dimostrati degni di essere miei allievi, capendo la più importante delle lezioni: il vero segreto per diventare forti non sta tanto nel far mostra di quante abilità si ha appreso, ma quanto nel confidare in esse e nella costanza di non arrendersi mai-


-In poche parole… abbiamo vinto?-


-Esatto… non tanto nel senso fisico del termine, ma avete vinto-


***

-Perciò, ora hai intenzione di partire?- domandò Andross.

-Sì, diciamo che grazie a voi mi è ritornata la voglia di riprendere a fare il pirata ancora per un po’- rispose il rosso, per poi togliersi la kefiah e porgerla ad Alex –Tieni… ora la mia kefiah fortunata è tua. È un regalo molto importante, perciò abbine cura-


-Lo farò senz’altro, signor eremita, promesso- disse il ragazzetto, stringendo a sé il capo d’abbigliamento.


-Perfetto, allora direi che posso andare. Ci vediamo ragazzi, statemi bene e ricordatevi ciò che vi ho insegnato, mi raccomando-


-E una volta che l’Eremita partì per mare, io e Alex passammo gli ultimi anni sulla nostra isola ad allenarci…-

-Ma non prima di aver mangiato i Frutti del Diavolo che il maestro ci aveva lasciato come dono davanti casa nostra-

-Wow… che bella storia…- commentò Anis.

-Concordo, molto bella- aggiunse Bobo.

-A me ha commosso molto…- disse Kym con le lacrime agli occhi.

-Però, avete trascorso un’infanzia incredibile- proferì infine Marty.

-Perché ne avevi forse qualche dubbio? Nya ah ah ah ah-

Fine Cap. 30

Nota: Letteralmente, il nome del Frutto del Diavolo mangiato dall’Eremita nasce dalla pronuncia giapponese della parola onomatopeica “Crash”, e dato il fatto che “Kura” e “Gura” suonano quasi uguali (foneticamente parlando) è quasi naturale che Alex mal interpreti il nome del Frutto, scambiandolo per quello di Barbabianca, i cui poteri sono molto differenti.
   
 
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