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Autore: Lils__L7    22/05/2011    8 recensioni
E se Lumacorno decidesse di far produrre ai suoi studenti del settimo anno una pozione che prevede un procedimento.. particolare? Dopotutto, nessun uomo sano di mente imporrebbe James Potter come compagno di pozioni di Lily Evans, no?!
E' la mia prima fic.. siate clementi! :D
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lui e lei che stanno insieme solo con la colla.'
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Seventh day.

«So bene come andrà a finire, ed i pensieri miei vanno..
io sento dentro "Puoi fidarti!", mentre la testa mia: "Non lo fare!"
Certo sei curiosa, tu nascondi l'evidenza: noi ti conosciamo,
non ti arrabbieresti tanto senza una ragione se
non fossi tanto presa dall'eroe!
»
[Ti vada o no - Hercules]



«Signorina Evans, posso domandarle come mai la sua pozione tende verso un tenero rosa caramella?».
Horace Lumacorno aveva passato in rassegna tutti i calderoni delle coppie di studenti coinvolti nel suo piano sadico e suicida nelle ultime due ore; sapeva, ovviamente, che il colore della pozione dell'Odio liquido poteva variare di persona in persona, fino a raggiungere le tinte più disgustose (come aveva potuto orgogliosamente constatare esaminando quella di Black e Piton) e per questo non si era affatto stupito di notare le peggiori sfumature di verde rancido e marrone porridge ammuffito. Quello che davvero non si sarebbe mai aspettato era di trovare un intruglio rosa pallido vagamente odoroso di erba appena tagliata nel calderone della sua alunna migliore.
La ragazza in questione rivolse al professore il suo migliore sguardo da pesce lesso; davvero, non riusciva proprio a capacitarsene. Com'era possibile che da quel miscuglio di radici puzzolenti non fosse uscito niente che trapelasse il suo tremendo odio per James Potter?!

«Io.. io proprio non lo so, professore.» rispose, «Eppure le garantisco che abbiamo seguito alla lettera le indicazioni del libro!».
«Oh non ne dubito, signorina Evans.»
replicò Lumacorno sorridendole bonario. «Sono certo che si tratta solo di un caso, probabilmente dovuto ai due giorni di pausa che vi siete dovuti prendere..».
«Giusto, come abbiamo fatto a non pensarci!» intervenne James, picchiandosi la fronte con il palmo di una mano.
«Anche se..» continuò però il professore, storcendo la bocca per l'interruzione.
«Anche se?».
«Anche se potrebbe essere che lei e il suo compagno abbiate dimenticato l'ingrediente principale della pozione, signorina Evans..».
«Cos.. quale..?» cominciò James boccheggiando.
«Impossibile, professore!» esclamò invece Lily, molto più perspicace. «Io e Potter ci odiamo.».
Fu stavolta il turno di James di rimanere turbato come il più brutto dei pesci. Dannazione.. e lui che si era illuso che sarebbe potuto cambiare qualcosa!
Lumacorno sorrise pacioso alla sua allieva preferita.
«In questo caso sono certo che i risultati si vedranno al più presto, signorina Evans!».
La campanella trillò segnando la fine delle lezioni della settimana: in un colpo di bacchetta il professore di Pozioni sgomberò l'aula dai calderoni e gli altri oggetti che i suoi studenti avevano utilizzato per quelle due ore, salutando allegramente i ragazzi che si dirigevano vociando verso l'uscita. Osservò Sirius Black lanciare di sottecchi un incantesimo all'odiato compagno dai capelli unticci, Alice Longbottom fare il verso alla bionda Christine Parkinson, e James Potter tentare l'ennesimo approccio con una quanto mai scontrosa Lily Evans, fallendo miseramente come tutte le altre volte, e aspettò che uscissero tutti per tirar fuori da una tasca del mantello le chiavi per chiudere l'aula. Ridacchiò sonoramente, facendole tintinnare.
Quel compito si stava rivelando più divertente del previsto!

«Avanti Lily, devi mangiare qualcosa!» sbuffò Alice irritata.
«Non ho fame.» rispose la rossa, incrociando le braccia come una bambina capricciosa.
«Lily, per Morgana! E' solo una pozione, e poi hai sentito Lumacorno, no? Tutto si sistemerà nei prossimi giorn..».
«Accidenti Ali, è questo il problema!» esclamò Lily stizzita, abbassando la voce ad un sussurro.
Alice le si avvicinò per permetterle di parlare senza essere ascoltata dal resto della Sala Grande e, in particolare, i quattro Malandrini, seduti a un paio di posti di distanza da loro; fece finta di nulla servendosi di patate arrosto e protese l'orecchio verso l'amica.
«Parla.».
«Io.. io..» cominciò la Caposcuola, esitante, mordicchiandosi le labbra.
«Prima che svuoti tutto il piatto di patate, per favore!».
«Io non so se odio ancora Potter!» bisbigliò Lily in fretta masticando le parole.
«CHE COS.. Ouch!» esclamò l'altra in seguito ad una gomitata ben assestata dell'amica.
«Abbassa la voce Ali!».
«Sì, scusa, scusa.. Come sarebbe a dire che non sai se lo odi più?!».
«Che.. insomma, che.. beh, che non è poi così male come sembra!» confessò la rossa.
«Solo a te James sembra male..».
«Non rendermi le cose più difficili!».
«Sarebbe a dire quindi.. che James ti piace?» sussurrò Alice, con gli occhi sgranati per la sorpresa e tutto il vassoio di patate nel piatto.
«Ma che dici!» si affrettò a rispondere Lily, agitando concitatamente le mani. «Ho solo detto che non è male.. Avanti Ali hai capito! E'.. è.. simpatico!».
«E te ne sei accorta adesso?».
«Ricordami perchè ti rivolgo ancora la parola, dannazione!».
«Perchè sono la tua migliore amica!».
«Ne dubito!» esclamò Lily, alzandosi da tavola e facendo per lasciare la tavolata rosso-oro.
«Dove stai andando?» le domandò Alice.
«A schiarirmi le idee!» rispose lei, incamminandosi verso l'uscita della Sala Grande.
Alice rimase a fissarla mentre andava via, scuotendo la testa rassegnata. Non lo ammetterà mai..
«Ehi Alice!» la chiamò James brandendo una forchetta. «Due cose: dove sta andando Lily?».
«Davvero non lo so!» rispose la biondina, alzando le spalle.
«Ah, ok.. e..» replicò lui, perplesso. «Le patate le mangi proprio tutte?».

A giudicare dal brontolio lamentoso del suo stomaco doveva essere pressappoco ora di cena
, ma non aveva alcuna voglia di alzarsi dal letto e uscire dal dormitorio. E se l'avesse incontrato? Era stata sgarbata con lui per tutto il giorno, dopo una settimana in cui si era trattenuta dall'urlargli contro i suoi soliti insulti. Che cosa le era successo? Possibile che quei pochi giorni di vicinanza le avessero fatto cambiare opinione su di lui?
Era vero, era cambiato: non era più lo sbruffone degli anni prima - sebbene rimanesse ancora il solito boccinofilo egocentrico - e spesso riusciva ad esserle persino molto simpatico con le sue battute; riusciva a farla ridere con la sua semplicità e più di una volta si era mostrato gentile e premuroso con lei. Simpatia e gentilezza: potevano bastare solo quelle due qualità appena scoperte nel suo ex peggior nemico per rovesciare completamente il loro rapporto?
E se alla fine anche lei fosse caduta nella trappola di James Potter?
Lo sapevano tutti nella scuola: lei era l'unica che non si era arresa al mitico Cercatore, lei era il premio più ambito, il Boccino più prezios..
«Oh Godric, il Boccino!» esclamò tra le lenzuola, affondando la testa nel cuscino.
Ecco che cosa aveva voluto dire il giorno prima con quella stupida mossa alla partita e con quella frase banale e scontata alla sua irritante festicciola! Ma certo, lei era il Boccino dorato tanto sfuggente che lui ricercava da anni, l'unica partita che ancora non era riuscito a vincere! Ah ma se era quello che desiderava, faceva meglio a mettersi il cuore in pace! Certo, era carino, divertente e tanto tenero, ma lei non poteva permettersi di farsi prendere in giro!
Anche se.., bisbigliò maligna una vocina nella sua testa.
Anche se, cosa?! E' solo un approfittatore, vuoi che mi tratti come ha fatto con la Johnson?
E se invece facesse sul serio, con te? E' più di un anno che non cerca
compagnia da altre ragazze, ti dimostra continuamente che ci tiene a te, fa di tutto per farti stare bene..
Lily si rigirò sul letto, fino a ritrovarsi a pancia all'aria. Tutti quei pensieri le avevano fatto aumentare a dismisura la fame.. e poi, per il momento il problema ancora non si poneva: a lei Potter non piaceva affatto!
Si alzò, dando uno sguardo all'orologio che portava al polso; troppo tardi per andare a cena in Sala Grande, oramai anzi stavano sicuramente cominciando a tornare tutti nelle Sale Comuni. Decise di andare a fare un giretto nelle cucine: per una volta, che male c'era?
Uscì velocemente dal dormitorio e attraversò il buco del ritratto della Signora Grassa sperando di non incontrare nessuno, dirigendosi verso le cucine con passo felpato. Una volta che fu sulle scale che portavano nei sotterranei, però, cominciò a sentire un leggero vociare proveniente dalla direzione in cui si stava dirigendo; si appiattì dietro una colonna augurandosi che il suo stomaco non brontolasse proprio in quel momento, e tese l'orecchio in ascolto.
«Non capisco ancora come fai a farti amare da tutte le elfe, Ramoso!».
«Merito dei miei deliziosi occhi dolci, Pete, ancora non l'hai capito?».
«Abbassa la voce stupida renna!».
«Razza di cane pulcioso puzzolente, come osi?! Io sono un magnifico cervo!».
«In tutto e per tutto Ramoso: infatti hai anche un gran bel paio di corna!».
«Brutto..!».
Si sentì un tonfo seguito da una serie di schiamazzi e risate; Lily trattenne il fiato. Dannazione, ma proprio i Malandrini doveva beccare?! E.. che ci facevano lì?
«Sbrigatevi, ragazzi! La fame da lupo è passata, tutto il resto no!».
Lily sentì altre risate seguire alla frase pronunciata dalla voce di Remus, ma non capì la battuta. Si premette una mano sulla pancia per zittire il brontolìo che ne proveniva e si sporse leggermente per osservare la scena: James era saltato in groppa a Sirius che cercava di scrollarselo di dosso ben poco elegantemente, come un cane bagnato che si agita per asciugarsi, mentre Peter divertito dalla scenetta teneva tra le mani il Mantello dell'Invisibilità; Remus, ridacchiando scuotendo la testa, precedeva i tre incitandoli a camminare più in fretta. James, scendendo dalla schiena di Sirius, si voltò improvvisamente indietro costringendo Lily a nascondersi in fretta e furia dietro una tenda provvidenziale, per poi rigirarsi lentamente e rincamminarsi dietro gli altri.
I quattro scesero velocemente le scale fino all'ingresso del castello; poi, Peter coprì alla meno peggio tutti e quattro col Mantello, e uno di loro aprì il pesante portone cercando di non fare troppo rumore.
Completamente dimentica della fame che l'aveva spinta fin lì, Lily decise di seguire le punte delle scarpe di Sirius (troppo alto per essere coperto per bene) e scoprire dove andavano: accidenti, Potter era Caposcuola e Remus il più responsabile del gruppo! Che cosa avevano in mente?!
La rossa afferrò la maniglia del portone e la tirò piano verso di sé, aprendola quanto bastava per farla passare; uscì fuori rimpiangendo il suo pesante mantello o quantomeno la sua sciarpa di lana, fermandosi solo per un attimo a contemplare la luna piena quasi alta nel cielo, circondata da un meraviglioso manto di stelle.
Si riscosse scuotendo la testa, e impiegò una buona manciata di secondi a ritrovare i piedi di Black nel buio.
Vanno verso la Foresta Proibita, pensò. Ma sono completamente andati?!
Decisa a non fargliela passare liscia, si diresse a passo di marcia verso il limitare della Foresta; non era tuttavia neanche arrivata a metà strada che un fruscìo tra gli alberi e i cespugli la fece trasalire e fermare.
«Che diavolo..».
Rimase immobile ad aspettare, fin quando la cosa che aveva prodotto il rumore non uscì allo scoperto, zampettando lentamente verso di lei.
«Ma che..!» bisbigliò sorpresa, riconoscendo la figura elegante e fiera di un cervo.
L'animale trotterellò intorno a lei a muso basso, inspirando il suo profumo di fragole; era grande e bello, di un marrone dorato che riluceva sotto la luna, con un maestoso paio di corna e due tenerissimi occhi nocciola. Fece una strana smorfia col muso, qualcosa tra uno sternuto e una pernacchia, e tirò fuori la lingua per leccarle una mano.
«Ehi!» rise Lily, ritraendo la mano e accarezzandolo tra le orecchie.
Il cervo le si strusciò contro contento per un paio di minuti, fino a che un lancinante lamento proveniente dai meandri della Foresta non fece sobbalzare entrambi.
«Merlino!» sussurrò la rossa spaventata. Doveva trovare James, Remus e gli altri due prima che la cosa si facesse pericolosa!
Il cervo abbassò la testa quanto bastava per riuscire a spingerla senza farle male con le corna, e cominciò a farla avanzare a ritroso sulla strada che aveva percorso fuori dal castello.
«Aspetta, aspetta!» disse Lily, prendendogli la testa tra le mani nel tentativo di fermarlo. Il cervo emise un suono molto simile a uno sbuffo. «Devo andare a cercare degli amici, non posso tornare dentro adesso!».
L'animale scalpitò battendo forte le zampe per terra, cominciando ad agitarsi. Un altro lamento squarciò il cielo: era molto più vicino di prima.
«Smettila di spingermi, devo trovare Potter!» riprese lei, cercando di liberarsi dalla spinta del cervo che ormai era riuscito a farla tornare a pochi passi dal portone del castello. «Avanti, lasciam.. ehi!».
Lily si asciugò con veemenza la faccia che il cervo le aveva leccato.
«Come ti salta in mente!».
All'improvviso il lamento tornò a farsi sentire, accompagnato dall'abbaiare di quello che Lily pensò fosse un cane; e a giudicare dal rumore che i due versi produssero, dovevano essere arrivati al limitare della Foresta.
La Caposcuola rabbrividì, schiacciata tra il portone d'ingresso e il cervo. Spostò lo sguardo verso dei cespugli che si stavano agitando con forza, aspettando di vedere che cosa sarebbe comparso, mentre l'animale continuava a fare pressione su di lei, uggiolando, affinchè entrasse nel castello.
Dai cespugli emersero due grosse sagome che si mossero veloci verso di loro; una doveva appartenere all'animale che aveva abbaiato, e in effetti somigliava ad un enorme cane nero, di quelli che la professoressa Cooman chiamava Grami. L'altro invece era più simile ad un orso e correva svelto su due zampe, ululando ferocemente.
Lily aprì la bocca per gridare, ma non riuscì ad emettere alcun suono. Illuminato dalla luce della luna, vide l'animale per quello che era davvero: un lupo mannaro.
Di scatto spalancò la porta d'ingresso al castello ed entrò, spostandosi per far passare anche il cervo. Ma quello, abbassando il capo come in segno di saluto, galoppò verso il mostro e in un balzo gli saltò sopra, facendolo cadere a terra.
«NO!» urlò Lily, stendendo una mano verso la scena che aveva di fronte, convinta che il lupo avrebbe sbranato il cervo.
Al contrario tuttavia, i due animali si rotolarono l'uno sopra l'altro come se fosse un gioco, senza però risparmiarsi zampate e calci; il grosso cane nero si unì a loro, latrando vivacemente.
Rimase a fissarli per almeno cinque minuti, finchè non avvertì qualcosa che le si muoveva lungo una gamba; terrorizzata, spostò lo sguardo sui suoi piedi e vide un grosso topo grigio che zampettava sulle sue scarpe.
Era definitivamente troppo per lei. Improvvisamente perse i sensi, e cadde sul freddo pavimento del castello.
Il topo ai suoi piedi spinse il portone con forza e lo chiuse, dopo aver agitato la coda in segno di saluto verso i tre animali che si rincorrevano sulla strada per la Foresta.
Peter Minus si trasformò da grosso topo a ragazzo cicciottello; sbuffò sonoramente, e, caricatasi la rossa in braccio, si diresse silenziosamente verso la Sala Comune dei Grifondoro: quella sera, per lui, era finita.


Ciao a tutti! *si copre la testa con un libro mooolto spesso per evitare le bastonate*
Lo so, lo so, sono vergognosa :S una settimana per un capitolo così banale.. E non ho neanche scuse (a parte, ormai, la solita della scuola, uff!)!! Chiedo quindi umilmente perdono :(
Ne approfitto poi per ri-ringraziare le persone che hanno recensito il capitolo precedente, davvero, mi riempite di felicità *_____*, non so proprio che dire!!
Spero di non avervi deluso con questo capitoletto di fine-prima-settimana.. Dannazione, cosa succederà "domani"?? Lo scopriremo nella prossima puntata (presto spero xD)!
Bacioni!,
L7!


  
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