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Autore: Martybet    23/05/2011    55 recensioni
Rilessi quel fogliettino per una ventina di volte, e ogni volta la sensazione di incompletezza e delusione si librava in me. Il mio migliore amico, la persona con la quale avevo condiviso ogni cosa dalla culla fino alla maturità si sarebbe sposato tra una settimana.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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epilogo
EPILOGO






IL MATRIMONIO DEL MIO MIGLIORE AMICO



















Di fronte a quell’altalena erano cresciuti, si erano baciati, si erano lasciati per poi ritrovarsi lì. Insieme, questa volta per sempre.
Edward l’aveva raggiunta mentre raggomitolata su se stessa ripensava alle parole che aveva sentito uscire dalla bocca dell’amato. E’ lei che voglio, voglio avere un bambino.
Pensava si stesse riferendo a Tanya. Si sbagliava, perché Bella era l’unica donna dalla quale Edward avrebbe voluto avere un figlio, una vita insieme.
Dopo averle raccontato ogni cosa, ogni menzogna, ogni parola.. si erano baciati, un bacio che aveva poco di tranquillo, di lento. Era dettato dalla disperazione e dalla consapevolezza che questa volta si sarebbero potuti appartenere per sempre.
Lei e lui, come due piccole tessere di puzzle.
Perché nonostante tutto ciò che aveva ostacolato il loro amore, nonostante le bugie.. erano lì, insieme. E questa volta lo avevano promesso. Sarebbe stato per sempre.
 
 
Era passato un anno da quel giorno, in quel momento si ritrovavano nella loro stanza. Lui era ancora dentro di lei, i loro corpi allacciati e sudati si muovevano in sincrono, mentre le loro labbra continuavano a unirsi e a sussurrarsi “ti amo.”
Bella ancora stentava a credere che tutto quello stesse succedendo davvero. Non riusciva a credere di essersi trasferita a Seattle per vivere con lui, per iniziare una vita insieme a lui.
Aveva finito la specializzazione con il massimo dei risultati, e dopo di che si era trasferita a casa di Edward. O meglio, nella loro nuova casa.
Nel momento dell’apice, quando l’orgasmo li travolse, le mani di Edward corsero a circondarle il grembo, per poi posarci un bacio, e ancora un altro.
Il ventre di Bella era gonfio, gonfio dell’amore di Edward che le aveva donato due bambini. Due gemelli.
Quando tre  mesi prima ,  seduti sul pavimento del bagno, avevano fissato quel test tanto amato quanto odiato e avevano visto la tacca diventare rossa,  lacrime di gioia avevano percorso le lacrime di entrambi.
Emozionati si erano lasciati trasportare dal loro amore, proprio lì. Sulle piastrelle del bagno.
La loro vita era ciò di più perfetto potessero desiderare.
E il giorno dopo lo sarebbe stata ancora di più.
Un matrimonio, una promessa che li avrebbe legati per l’eternità.
Qualche mese dopo il famoso giorno, Edward aveva chiesto l’annullamento del matrimonio, e anche se Tanya aveva provato a ricontattarlo e a scusarsi, niente gli avrebbe fatto cambiare idea.
Lui amava Bella, l’aveva sempre amata e non vedeva l’ora di poterlo dire di fronte a tutti.
-
 
Bella si stava guardando allo specchio. Indossava l’abito scelto rigorosamente da Alice e quando  vide per la prima volta la sua immagine riflessa sulla superficie , non riuscì a trattenere le lacrime.
Si stava sposando con Edward.  Tra poche ora sarebbe diventata la Signora Cullen,  e tra cinque mesi sarebbero nati i loro bambini.
Un maschietto e una femminuccia, così aveva detto la ginecologa la settimana scorsa.
Bella pose una mano sulla sua pancia, leggermente gonfia e un senso di assoluta pace si librò in lei.
Come se tutto quello fosse la cosa più giusta del mondo, e per lei lo era.
Tirò su con il naso e quando Alice entrò e vide il suo trucco sciolto non riuscì a non mandarla a quel paese in ben cinque lingue diverse.  La aiutò a pulirsi il mascara colato e poi l’abbracciò stretta intimandola di non riscoppiare a piangere se non avesse voluto morire prima del tempo.
 
Intanto nell’altra stanza…
 
Edward continuava a fare avanti e indietro sotto lo sguardo allibito di suo fratello Emmett.
“E se mi lasciasse all’altare? Se avesse deciso che non sono la persona giusta per lei?” Questa frase ormai la ripeteva da tre quarti d’ora, mangiandosi le mani solo al pensiero.
Ormai i “stai tranquillo” di Emmett non servivano più a calmarlo, e neppure i “Perché dovrebbe farlo? Ti ama.”
Quando ebbe paura che stesse per svenire da un momento all’altro lo fece sedere sul letto, conscio che avrebbe dovuto indire la classica predica da fratello maggiore.
“Edward.” Disse con il suo classico vocione. “Vuoi per favore stare fermo? Mi stai facendo venire nausea con tutti questi sue giù!”
“Okay.. forse sto esagerando un pochino.”
“E sti cazzi! Se questo è un pochino quando sarai agitato davvero, salterai materasso?” Lo rimbeccò allibito.
Edward annuì e iniziò a respirare profondamente, provando ad immaginare Bella in tutto il suo splendore, scendere le scale che l’avrebbero condotta da lui all’altare.
E questo pensiero bastò per farlo agitare ancora di più.
“Emm?” Lo chiamo con lo sguardo preoccupato. “Se mi metto a saltare sul materasso per sciogliere i nervi, prometti di non dirlo a nessuno?”
-
 
 
“Papà per favore, non farmi cadere.” Mormorò Bella, con la voce rotta dall’emozione un momento prima che la marcia di Wagner si diffuse nella sala.
Il suo cuore batteva forte e strinse la mano del padre ancora di più.
I tacchi le facevano male e aveva paura di cadere come al suo solito di fronte a duecento invitati, facendo la  figura da idiota patentata.
Dopo aver preso un ultimo respiro, fece il primo passo e la sua concentrazione si totalizzò solamente verso le scale, e quando riuscì a fare il primo scalino indenne, un sorriso si dipinse sul suo volto.
Raggiunta finalmente la navata , alzò lo sguardo e incontrò  quello di Edward, ancora agitato, ed emozionato come non mai.
I suoi occhi erano lucidi e le sue labbra erano piegate in un sorriso estasiato. Bella, era bellissima.
I suoi seni erano più gonfi, e la piccola pancia la rendevano ancora più meravigliosa.
La maternità,  la rendeva meravigliosa.
Una lacrima inconsciamente percorse la guancia di Bella e  in quel momento non avrebbe voluto altro che correre a gambe levate verso Edward e baciarlo intensamente.
Purtroppo il braccio del padre e il ritmo lento della marcia nuziale  glielo impedivano.
Quando finalmente Charlie posò la mano della figlia su quella di Edward, in un gesto antico  quanto il mondo, ogni cosa fu davvero al posto giusto.
I due quasi-sposi si guardarono negli occhi, e capirono che tutto ciò che avevano passato, era niente al confronto di quello che stavano vivendo.  Loro erano in un sogno, in un sogno bellissimo, e che sarebbe durato per sempre.
“Siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di Edward e Bella.” Sancì il parroco, mentre i loro sguardi ancora incatenati non riuscivano a distogliersi l’una dall’altro.
-
“Oggi è il giorno in cui la mia vita comincia. Per tutta la vita sono sempre stato solo io, un ragazzino che parla troppo. Oggi divento un uomo, oggi divento un marito, da oggi dovrò rendere conto ad un'altra persona oltre che a me, da oggi divento responsabile di te e del nostro futuro e di tutte le possibilità che il nostro matrimonio ha da offrire. Insieme, qualunque cosa accada, io sarò pronto, per qualsiasi cosa, per tutto, per affrontare la vita, per affrontare l'amore, per affrontare le possibilità e le responsabilità."  Quando Edward finì la sua promessa nessuno dei due riuscì a trattenere le lacrime né tantomeno gli ospiti in sala.
Le loro mani si strinsero , e Bella dovette schiarirsi la voce più volte prima di riuscire  parlare senza sembrare sul punto di riscoppiare in un pianto singhiozzante.
“Oggi, sposo il mio migliore amico.” E non ci fu bisogno di dire nient’altro perché Edward a discapito di tutto, del prete che lo fissò con disapprovazione, degli invitati stupiti, si lanciò su Bella e la baciò, facendola arrossire e sorridere nello stesso momento.
Perché lei stava sposando il suo migliore amico, lui era la persona con la quale aveva condiviso tutto, e con la quale avrebbe condiviso tutto.
Quando un anno e mezzo prima aveva ricevuto l’invito del suo matrimonio, si sbagliava. Non era stato altro che il modo di farli riavvicinare.
Perché quel giorno si, era il matrimonio del suo migliore amico, con un’unica, sottile, differenza.
Era anche il suo.



THE END



Probabilmente non vi aspettavate questa fine, visto che non era in programma. E' una cosa che ho deciso stamattina e sono contenta di aver preso questa decisione.. Perchè?
Perchè è così che andava conclusa e così che avevo pensato di concluderla mesi fa.
Per cui, allungarla con altre disgrazie ecct.. non era il caso :S
E' una sorpresa questo epilogo, anche perchè non l'ho fatto leggere a nessuno. Di solito ci sono sempre le mie due  predilette pre-readers, ma questa volta ci tenevo a postarlo direttamente.
Oddio, non posso credere che tra due minuti scriverò conclusa, mi si appannano gli occhi solo al pensiero.
Ma.. ogni cosa deve finire, no?
E proprio perchè non voglio abbandonarvi, ho scritto una nuova FANFICTION, di cui circa una settimana fa ho postato il prologo.
Se avete voglia di farci un salto e commentarla vi sarei infinitamente grata.

DALLA PELLE, AL CUORE



Ringrazio tutti, tutte le persone che hanno letto il matrimonio del mio migliore amico ,  ringrazio chi l'ha recensita, amata,odiata.   Vi ringrazio per aver speso un po' del vostro tempo per leggere le mie balordate, per avermi supportata quando avevo intenzione di cancellare la storia.
Siete meravigliose, dalla prima all'ultima.
Questo epilogo però  è dedicato però ad una persona importante, la persona che mi ha ispirato.. una delle mie migliori amiche.
Ti voglio un mondo di bene, Cri...  sei la migliore sorella che non ho mai avuto.

Grazie a tutte voi, ad Anto, a Eli, a Rosszocco , a Fio, a Leti, a Cloe-cleo, a Mel ..., e scusate se ho dimenticato qualcuna.
Siete state indispensabili per questa storia e davvero non so come ringraziarvi.

Se sarò ispirata, avrò voglia, tempo, probabilmente scriverò qualche extra. Quindi non  è un addio in piena regola.
Spero di rivedervi nella mia altra storia, e ancora GRAZIE di cuore a tutte.

Un bacione,
Marti.


   
 
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