Il freddo gela le ossa.
Sono fuori, in mezzo alla neve, e cammino.
Ma non per scaldarmi.
Vado a passo svelto, cerco di allontanarmi. So bene che non andrò a piedi a lungo, ma cominciare a guadagnare terreno è come lasciarsi indietro il passato.
Ancora qualche passo, macino la rabbia.
Non sono mai stato bravo a materializzarmi, mai - ed ora dovrò fare tutto da solo.
Forza. Le tre D.
Un giro su me stesso. E’ la volta buona che mi lascio indietro le ossa.
In un attimo sparisco, e qualcuno fissa il vuoto che ha lasciato il mio corpo.