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Autore: tersicore150187    23/05/2011    13 recensioni
In un ipotetico sequel della terza serie, è ambientata una storia di profondo amore e di scoperta sentimenti autentici. Per una volta non ci sono cadaveri a fare da sfondo, ma corpi vivi che sentono, tremano, amano.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 2. Non posso respirare senza di te
 
Jenny percorreva la navata con uno splendido sorriso, in una nuvola di tulle e boccoli bianchi e un abito “meringa”...chi era che aveva coniato questo termine? Ah, sì. Era l'abito di Lady Diana che era stato definito così...una nuvola bianca in pieno stile anni '80.
La ragazza si guardava intorno sorridendo in modo innaturale a tutte le persone care che aveva ai lati. Era un po’ nervosa, c’era da capirla. Castle era sempre stato amante dei matrimoni, i suoi due precedenti erano stati sfarzosi e originali, anche se abbastanza intimi. Ma in quel frangente non riusciva a fare altro che guardare Kate che avanzava davanti alla sposa e sorridere. La ammirava rapito. Probabilmente non aveva mai fatto da damigella, o forse questa era un’altra delle cose che non gli aveva mai raccontato. Era perfetta, ma il suo ruolo migliore sarebbe stato un altro. Incedeva elegantemente con passi lenti e misurati, sorridendo in maniera timida, non esagerata, né nervosa, naturalissima, con il volto lievemente chinato su un lato come se volesse atteggiarsi proprio da musa ispiratrice. Sembrava una donna d’altri tempi, la sua eleganza pareva non appartenere a nessun epoca, pensò lui, poeticamente.. L’abito di Kate era un giallino chiaro, molto delicato, le donava con la pelle abbronzata e i capelli castani e in più era dello stesso colore del tailleur di Lanie, che, essendo di colore, stava particolarmente bene vestita con quei toni. Erano le damigelle, ma Lanie, dopo aver scelto il tailleur per sé, si era rifiutata che l’amica lo prendesse uguale. Erano troppo diverse, Kate non avrebbe potuto essere più splendida che in quell’abito lungo di seta e Lanie e Jenny avevano dato indicazioni alla sarta appositamente. Inoltre Kate precedeva la sposa con le nipotine di Ryan ai suo lati, mentre Lanie era entrata con il corteo già prima, al fianco di Esposito.
Castle pensò che era stato carino mettere Kate con quelle due bambine biondissime vicino, sembrava una specie di fata, una creatura magica.
Solo un dettaglio. Come dicevo l’abito era di un bellissimo colore, non era un giallo canarino, ma uno molto pallido, quasi dorato.
Già, peccato che Rick lo vedesse completamente bianco.
 
Kate se ne stava seduta con il piccolo bouquet sulle gambe ripensando alle sensazioni provate fino a qualche istante prima. Gli occhi, quegli occhi che sentiva sul suo corpo, accarezzarle il collo, le spalle velate da un sottilissimo strato di tulle morbido, la schiena…a momenti cercava di riaversi da quei pensieri, concentrandosi sulla funzione religiosa. Ma tutto quello a cui riusciva a pensare era lui. A cosa stava pensando, se la stava guardando, cosa provava dentro di sé, forse le sue stesse travolgenti emozioni. Moriva dalla voglia di girarsi indietro e guardarlo, ma sapeva che sarebbe stato l’equivalmente di alzarsi in piedi sulla sedia e gridare a tutta la chiesa “Io amo Richard Castle!”. Ogni suo piccolo gesto era come un messaggio a caratteri cubitali per tutte le persone che aveva intorno e che, per il suo bene, per il bene di entrambi, non avevano smesso per un solo istante di credere che quei due avrebbero dovuto mettersi insieme e non lasciarsi diciamo…per tutta la vita. Doveva stare attenta perfino a come respirava. Ma nell’istante in cui posò gli occhi sull’altare vide l’unica persona che non avrebbe voluto vedere appoggiare entrambe le mani al leggio e sollevare lo sguardo fin dritto nei suoi occhi.
 
“Carissimi amici” si dovette schiarire la gola, l’emozione era troppo forte “siamo qui riuniti oggi, insieme al reverendo Campbell, ministro della chiesa, per celebrare la sacra unione tra Kevin e Jennifer. Permettetemi, prima di pronunciare il solenne discorso che ho preparato, di ringraziare i miei due carissimi amici, per l’onore che mi hanno concesso, chiedendomi di parlare qui, oggi, a questa festa per loro così unica e importante. Kevin, Jenny, per quante parole io abbia scritto per gli altri nella mia vita, non mi sono mai sentito più onorato ed emozionato di oggi.”. guardò i due sposi e pronuncio un “thank you” sulle labbra. La commozione era fortissima. Tutti nella chiesa tenevano il fiato sospeso. Pensavano ai due sposi e al loro amico sull’altare, che guardava la donna che amava seduta davanti a lui, col viso immerso fra i suoi fiori.
 
“Di solito io mi comporto come un ragazzino. Faccio un sacco di sbagli, errori a volte anche gravi, perché cerco scorciatoie nella vita, che mi portino lontano dalla solitudine che a volte sento.” Rick abbassò la testa sul leggio con un’espressione triste, si vergognava, ma voleva ammettere davanti a tutti quanto lo facesse soffrire il non riuscire ad essere sempre quello che gli altri avrebbero voluto. Quello che Kate avrebbe voluto. Un uomo serio, che restasse dentro gli schemi. Uno scoglio sicuro, non un surf pazzo tra le onde. “Ma oggi, pur cercando di non abbandonare il mio lato comico che potrebbe ritornarmi utile” sorrise imbarazzato “voglio dedicarvi le mie più serie e più sincere parole sull’amore”. In qul momento alzò lo sguardo verso Kate e cercò i suoi occhi. Dovette fare una lunga pausa. Gli mancavano le parole.
 
“L’amore è la cosa più importante che esista al mondo. Non c’è qualcosa che la superi, non i soldi, non la famiglia, che dall’amore stesso nasce, badate, neanche la salute. Si può guarire dalle malattie anche grazie all’amore che si riceve. Ho visto persone morire col sorriso sulle labbra perché avevano al loro fianco la persona che amavano e che li amava a sua volta. Dall’amore nascono i figli, la seconda cosa più importante che esista al mondo. Se questi due ragazzi avranno una bambina buona, dolce, intelligente anche solo la metà di mia figlia, saranno due genitori stra-fortunati e io glielo auguro con tutto il cuore.” Mandò un bacio con la mano alla figlia e iniziò a scendere dai gradini lentamente. “Ok, non c’è bisogno che rimanga lassù per dirvi quello che voglio dire.” Mise una mano sulla spalla dello sposo, che sollevò lo sguardo verso di lui non comprendendo, un po’ curioso. “Vedete, guardatevi intorno. Girovagate con lo sguardo in tutta la chiesa…qui dentro ci sono tantissime persone che si amano. Alcune hanno trascorso tutta la loro vita insieme, altre non si sono ancora dichiarate, altre si stanno cercando e si sono mancate così tanto da non riuscire quasi a respirare per il dolore e non se lo sono mai detto, o forse lo stanno facendo.” Si voltò in maniera molto chiara in direzione di Kate e la guardò. “Molte persone morirebbero per qualcuno qui dentro.” Prese tutto il coraggio che aveva e tornò a guardare verso il suo uditorio. “Io, per esempio, sarei disposto a morire per almeno due persone che si trovano qui fra di voi…non è poco…” poi si voltò verso Martha che lo ascoltava con un enorme sorriso. “Beh, diciamo tre. Non vorrei fare un torto alla più grande attrice di tutti i tempi” e le baciò la mano galantemente. Tutti risero. Jenny iniziò a piangere. Rick andava davvero oltre le aspettative di tutti. Prese un fazzolettino di stoffa dalla sua tasca, si avvicinò alla sposa e si sedette sul gradino ai piedi della sua sedia. “Jenny, tesoro, non piangere! Non puoi, anzi non devi!” le porse divertitò il fazzoletto e continuò “Cosa può esserci di meglio per te? Hai trovato la persona che ti riempirà d’amore per tutta la vita, l’uomo che ti rimboccherà le coperte, che ti starà vicino quando avrai la febbre o peggio il mal di schiena per il pancione, l’uomo che ti regalerà diamanti per il tuo compleanno…beh…almeno per i primi anni!” Jenny rise forte tra le lacrime stringendo la mano di Rick e guardò il marito con un sorriso dolce ed emozionato. Rick continuò “Non è così Kevin?” “Ci puoi scommettere amico!”. “Ragazzi, cosa dovrei dire adesso? Che la vostra vita sarà tutta rose e fiori?” si alzò verso gli ospiti e con le braccia alzate disse “signore e signori, se c’è qualcuno qui che pensa che la vita sia tutta rose e fiori alzi la mano!”. Ancora risate. Tra tutte, quella silenziosa di Kate che gli perforò il cuore come un dardo di Cupido. “Sarei un ipocrita se vi riempissi di parole smielate e inutili. Non ricordo neanche più che cosa avevo scritto su quei dannati fogli.” Tornò a rivolgersi agli sposi “Tutto ciò che mi viene in mente in questo momento è che siete fortunati. Siete davvero fortunati oltre ogni immaginabile aspettativa. Vedere nei vostri occhi l’amore comprensivo, paziente, dolce, passionale che provate l’uno per l’altra mi riempie di commozione. Siate disposti a morire l’uno per l’altra ragazzi, chinatevi verso il basso quando l’altro non riesce a raccogliere qualcosa dal pavimento, alzatevi sulle punte dei piedi quando volete indicargli col dito quanto è lontano il cielo, siate l’uno gli occhi dell’altro, le gambe, le braccia, la forza. Aiutatevi sempre, per tutta la vita. Siate amici. Ridete! Ridete insieme ogni volta che ne avete l’occasione, ogni volta che la vita non vi regala un boccone amaro. Scherzate, tanto, sempre, anche mentre fate l’amore! Si può dire vero padre?” disse rivolto al reverendo, che alzò le braccia al cielo sconsolato, ma divertito anche lui. “Dal momento in cui avete trovato la persona che amerete per tutta la vita, da quando lo avete capito che quella persona era quella giusta, la sola, l’unica…” mentre pronunciava queste parole rivolto agli sposi Rick sentì una mano invisibile afferrargli la spalla e lentamente farlo girare proprio in direzione di Kate, che non gli riusciva a togliere gli occhi di dosso. “…da quando avete smesso di desiderare di respirare se la vostra aria non fosse stata lei…” la voce gli si spezzava in gola “…da quando riuscite a sorprendervi per quello che provate che cresce ogni giorno di più e ogni giorno credete che smetterà di crescere e non è mai così, da quando vi stupite di ogni suo gesto come se fosse il primo, da quando tutte le canzoni hanno improvvisamente senso…la vostra vita è irrimediabilmente cambiata, voi siete cambiati, non siete più le persone che eravate, come se foste nati una seconda volta. E se credete che questa sensazione di provare di più, di più e ogni giorno di più, presto svanirà, smetterà, cambierà col tempo, vi sbagliate. Siete legati da questo sentimento per tutta la vostra vita. Always.”
 
In quell’istante gli occhi di Kate si fecero vivi, come se si fosse risvegliata dal coma. In un soffio si alzò dal suo posto con le mani che le tremavano, si aggrappò alla piega della seta sulla sua gamba e uscì in fretta dalla porta laterale della chiesa sotto gli occhi di tutti.



Angolo dell'autrice:

Carissimi tutti,
voglio solo scusarmi per tutto il tempo che faccio passare tra un capitolo e l'altro. Sono in una fase un po' piena della mia vita, qualcuno di voi già lo sa.

In secondo luogo vorrei dirvi che ho deciso, dal momento che il titolo del primo capitolo era, evidentemente, un omaggio ad Hemingway, di usare per ogni capitolo una frase di un poeta. In calce vi dirò di chi si tratta.

Questa volta  è tratta dalla poesia "Senza te" di John Keats.

Infine vorrei ringraziare kateRina24 e madeitpossible per la loro squisita consulenza.

Sempre in attesa delle vostre splendide recensioni,
vi abbraccio forte.

Tersicore150187

  
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