*~*~*~*~* NdA *~*~*~*

Non ho aggiornato per un po'... maledetta influenza ^_______^

Comunque, ecco il primo capitolo incasinato... lo so che ancora non si capisce niente ma... è fatto (quasi) apposta! In fondo è un po' come si sentono Harrye Ginny... non ci hanno capito niente! XD

Quindi... ringrazio tutti quelli che hanno commentato, tutti quelli che hanno letto e anche quelli che ci hanno provato ma alla fine hanno lasciato perdere XD

Grazie mille!!!!!!

/me si inchina

Alla prossima ^_^;

*~*~*~*~* Fine NdA *~*~*~*

E così, era arrivato il giorno del ballo.

In un modo o nell' altro, Harry Potter, Ron Weasly, Hermione Granger e Ginevra Weasly erano pronti a salire sul treno che li avrebbe portati a Hogwarts, con un giorno di anticipo, ciascuno con un abito elegante nella propria valigia.

Dopo aver salutato i coniugi Weasly (quanto mai preoccupati per la sorte dei loro bambini, compresi quelli che non erano proprio loro), i quattro ragazzi presero posto in uno dei vagoni. Il treno era decisamente più deserto del solito : un po' perchè mancavano i ragazzi del primo anno, che sarebbero partiti il giorno seguente, un po' perchè non tutti gli invitati si sarebbero presentati al ballo. Un po' perchè tutti avevano paura, quell' anno.

Hermione e Ron erano andati a farsi un' idea di chi avrebbero trovato al ballo quella sera, lasciando Harry e Ginny da soli nello scompartimento.

Dopo una chiaccherata decisamente formale, entrambi i ragazzi si erano addormentati.

Quando Harry si svegliò, pensò di aver bisogno di un nuovo paio di occhiali. Tutto quello che vedeva intorno a lui era... grigio. Grigio e maledettamente confuso. Cercò di stropicciarsi gli occhi, ma inaspettatamente le sue mani non c'erano più. E se la cosa era alquanto strana in sè, in più si aggiungeva il problema delle due mani che sembravano decisamente uscire dal suo corpo, ma che evidentemente non erano sue.

Che fosse morto? Magari, mentre dormiva, Voldemort li aveva attaccati e li aveva uccisi tutti. O forse aveva ucciso solo lui.

"Harry...?"

Quella sembrava senza dubbio una voce decisamente familiare.

"Ginny?"

"Harry sei tu! Aiutami Harry... vedo tutto sfuocato e in bianco e nero!!!"

"Ah, tu almeno vedi tutto... io non riesco a spostare la testa..."

"Per forza Harry, stiamo dormendo!"

"Ma se stiamo dormendo come posso parlarti?!?"

La situazione era decisamente paradossale. I due ragazzi erano lì, in quelli che pensavano essere i loro corpi addormentati, eppure la loro coscienza era sveglia, e poteva, in qualche modo, percepire l' esterno.

"Harry... Harry ho paura."

Anche lui l' aveva. Non tanto paura per se stesso, quanto paura per Ginny. E poi lei aveva il coraggio di chiamarle fregnacce... Sospirò, mentre si concentrava sul da farsi.

"Lily!!! Lily corri non puoi capire cos'è successo!!!"

La porta grigia dello scompartimento si era aperta di colpo. Ginny e Harry sentirono le loro teste voltarsi verso quella voce femminile sconosciuta.

"Eh?"

Ginny aveva parlato. Ma non era la sua voce, e non era quello che avrebbe voluto dire.

"Lily, sbrigati! Pare che un Corvonero abbia saputo perchè quest' anno Hogwarts ha aperto con un giorno d' anticipo!"

Harry non capiva... Quella che si trovava di fronte era Ginny, non "Lily". O forse no? A guardarla meglio... con un po' di sforzo cercò di mettere a fuoco l' immagine che aveva di fronte. Quasi gli sembrava che gli esplodessero gli occhi e il cervello... E quasi gli esplose il cuore quando riuscì a vedere la persona che si trovava di fronte.

Lily.

Sua madre era lì, davanti a lui... e attorno a lei, come un' ombra confusa, la sagoma di Ginny.

Poi, buio totale.

"Harry! Ginny! Svegliatevi!!!"

La voce di Hermione, entrata di corsa nello scompartimento, fece sussultare i due ragazzi.

"Cosa....?" mormorò Ginny, massaggiandosi la testa.

"Pare che uno di Corvonero abbia scoperto qualcosa riguardo al ballo di stasera."

Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo perplesso. Non ebbero nemmeno bisogno di parlare per capire che entrambi avevano sperimentato lo strano "sogno" di poco prima.

Senza dire niente, si alzarono e uscirono nel corridoio.