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Autore: soel95    24/05/2011    9 recensioni
Se la prima persona di cui Oscar si innamora veramente non fosse Fersen ma Andrè, come avrebbe reagito dopo lo scontro con il cavaliere nero?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un colpo secco della porta ci fa voltare di scatto rivelando la figura di mio padre all’ingresso con un’espressione indecifrabile sul volto, gli occhi spalancati ed una rabbia che cominciava a montargli in corpo… sia io che Andrè non abbiamo il coraggio di muovere un singolo muscolo, siamo ancora abbracciati e abbiamo entrambi le teste rivolte verso l’ingresso. Lo sguardo del generale rimane fisso su di noi per un periodo che ci pare eterno, ad uno stupore iniziale si è andato a sostituire un imbarazzo concreto per la situazione, ma soprattutto la condizione, in cui siamo stati scoperti;
 
Così com’è arrivato, mio padre arretra ripercorrendo i suoi stessi passi e si chiude la porta davanti alla faccia. Dopo minuti interminabili riprendo a respirare… ma soprattutto a ragionare; osservo Andrè e noto che è umanamente provato… era appena stato trovato mezzo nudo mentre abbracciava una contessa che a sua volta lo stringeva forte, il crimine di cui stavamo per farci carico è considerato imperdonabile e disdicevole ma nulla è paragonabile alla fantastiche emozioni provate in quei momenti, alla sensazione delle forti braccia dell’amato che ti stringono con dolcezza, forza e desiderio…
 
Come se fossi stata colpita da un fulmine, mi alzo velocemente e inizio a rivestirmi il più in fretta possibile per poter raggiungere il generale e spiegargli ciò che stava accadendo… che mi stava accadendo. Sentivo il bisogno di informarlo sui miei sentimenti, sui miei pensieri e sulle convinzioni che andavano mutando con il passare dei giorni; doveva entrare a conoscenza di ciò che mi passava per la testa…
 
‘’Certo… posso anche andare da lui tutta trafelata e con le più buone intenzioni di spiegarmi… ma è anche vero che non appena mi vedrà come minimo tenterà di sgozzarmi con la spada oppure di piantarmi una pallottola in fronte… tuttavia devo tentare… non voglio neanche pensare a cosa potrebbe fare ad Andrè…’’
 
Con questi pensieri in testa mi appresto ad aprire la porta della mia stanza dopo aver terminato di allacciarmi la camicia, ma un movimento rapido di Andrè mi blocca la mano sulla maniglia…
 
-Che cosa hai intenzione di fare Oscar?- la sua voce era rotta dalla preoccupazione… anche lui si era reso pienamente conto della situazione assurda in cui ci trovavamo
-Devo andare da mio padre a parlargli…-
-Oscar no… non lo fare… è una pazzia…-
-E’ l’unica cosa che possiamo fare Andrè, per il mio bene… ma soprattutto per il tuo…- comprendo perfettamente i tuoi sentimenti, il tuo desiderio di proteggermi è pari al mio di difendere te… eppure sono convinta che non tutto sia perduto, che possiamo ancora riuscire a spiegare la situazione  Francois de Jaryeres
-Oscar…-
-Ti prego… abbi fiducia in me…- per infonderti fiducia mi sporgo quel tanto che basta a far combaciare le nostre labbra e il trasporto di poco fa ritorna alla luce coinvolgendoci come se non ci fossimo mai mossi da quel letto… come se stessimo ancora per fare l’amore;
 
Mi allontano da lui e lo osservo attentamente mentre tengo la mano posata sulla sua guancia prima di allontanarmi da lui per andare a discutere con mio padre;
 
Percorro a passo spedito i corridoi della casa… le mie gambe si muovono da sole perché la mia mente sa già dove queste devono condurmi. Ogni volta che il generale è arrabbiato o preoccupato, si reca sempre nello studio per poter riflettere senza essere interrotto o condizionato da alcun che; raggiungo in breve tempo la grande porta oltre la quale so trovarsi  mio padre ma nell’istante in cui sto per aprirla… un attimo di confusione e preoccupazione mi invade bloccandomi sul posto ed impedendomi di procedere oltre;
 
‘’Coraggio Oscar… non dovevi entrare per spiegarti con lui? Non avrai paura vero…?
Non ho alcun timore… è solo che mi preoccupo per Andrè e….
Si certo… confessa che sei intimorita perché sai perfettamente quante armi ci sono in quella sala…’’
 
Faccio un respiro profondo e dopo aver bussato con decisione tre colpi, apro lentamente la porta ed entro nello studio… scorgo subito Francois Jaryeres profondato in un’ampia poltrona di velluto rosso posta di fronte al caminetto al centro di questo; mi avvicino a lui e raccolgo tutte le mie forze prima di iniziare a parlargli…
 
-Padre…- cerco di iniziare, ma questo mio tentativo ed il mio flusso di pensieri viene bruscamente interrotto dal violento colpo che mi viene assestato al volto… mio padre è fuori di se dalla collera mentre compie questo gesto ed inizia a colpirmi con parole dure
-Sciagurata… da quanto va avanti questa storia…?- cerca invano di mantenere un tono di voce contenuto, i suoi occhi sembra che trabocchino fiamme d’odio nei mie confronti
-…- non riesco a parlare, o forse non trovo le parole adeguate da dirgli… ma questa mia mancanza, lo innervosisce ancora di più, inducendolo a riprendere in mano la conversazione
-Ti ho fatto una domanda Oscar… e pretendo una risposta….-
-I-io…- tento di ribattere, ma come prima… tutto il coraggio che mi contraddistingueva era svanito nel nulla, si era eclissato, era tramontato come il sole nel suo ciclo perpetuante
-Allora… voglio sapere quante volte sei andata a letto con il tuo attendente…- queste parole cariche di risentimento, fanno risvegliare in me l’ardore che ho sempre covato… mi fanno ritrovare finalmente tutte le capacità lessicali che mi erano venute meno negli ultimi minuti
-Nessuna padre….- ribatto convinta e senza più alcuna esitazione
-Come..?- è sorpreso dalla mia risposta, probabilmente crede che lo stia prendendo in giro… lo riesco a scorgere attraverso quegli occhi così simili ai miei…
-E’ così padre… io ed Andrè non siamo mai stati insieme…- termino di riferirgli
-Credi  che il buon Dio mi abbia privato così presto della vista e del raziocinio? …Pensi che non mi sia accorto di ciò che accadeva in quella stanza Oscar?- il tono tagliente che ha adoperato per pronunciare quest’ultima frase mi fa gelare il sangue nelle vene per un secondo… d’improvviso temo di non essere nuovamente in grado di replicare alle sue parole
-Vi posso assicurare… che ciò che vi ho appena detto è la verità… sta a voi credermi o no- il secondo schiaffo che mi colpisce è forse addirittura più forte del primo e questa volta, mi sbilancia all’indietro provocandomi una sonora caduta
-Non ti permettere mai più di rivolgerti a me con quel tono Oscar… mi sono spiegato?-
-Si… perdonatemi…- chiudo gli occhi mentre sento il rumore dei suoi passi dirigersi verso di me per poi sorpassarmi; mi volto e vedo che sta uscendo dallo studio… probabilmente vuole andare da Andrè. Questa brutta quanto probabile opzione mi fa alzare di corsa per cercare di raggiungere la mia stanza prima che lo faccia mi padre; corro più veloce che posso attraverso la villa sperando di fare in tempo…
 
Nella mia stanza Andrè sente la porta aprirsi di getto e voltata di colpo la testa vede la figura ferma sulla porta e con lo sguardo fisso sul suo di…
  
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