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Autore: Ulisse85    24/05/2011    7 recensioni
Dopo la duna sulla quale erano saliti, e su cui li aveva appena raggiunti Chiara, c'era una scogliera rocciosa, che sembrava scolpita con un'arma affilata per le linee nette, definite, quasi violente che tagliavano il paesaggio e delimitavano mare e orizzonte.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mara e Sebastiano si svegliarono lentamente dal torpore del sonno. “Seba vai a vedere che succede....”

 

“E' solo Rufus che abbaia...”

 

“Tu vai a vedere dai...” insistette Mara

 

“.. nel caso esco col giornale” rispose in tono vendicativo il marito che se ne sarebbe restato volentieri a letto.

 

Affacciato alla finestra del primo piano notò che dalla finestra parallela dell'altra metà del villino c'era Cinzia che guardava nel loro giardino e, dopo aver strizzato gli occhi, capì cosa gli stava indicando: Rufus era sparito!

 

Sebastiano non fece in tempo a biascicare qualche insulto al meticcio che Marco fece irruzione in camera loro: “E' qui Veronica?”

 

“Marco che dici? Stai calmo...” Mara era spaventata e perplessa dal panico del ragazzo: non era da lui.

 

“Veronica è qui o no?”

 

“Ma che tono è questo?! Tua sorella sarà in camera sua! Perchè dovrebbe essere qui?” Sebastiano era urtato dal tono del figlio, dalla strana domanda su sua figlia così come dalla sparizione del cane.. insomma da tutte quegli avvenimenti che lo avevano distolto dal sonno dei giusti.

 

“Ho guardato in camera sua.... non c'era... Rufus è scappato... e Veronica nn c'è... “

 

Troppe informazioni tutte insieme per i genitori, che in un attimo accantonarono la faccenda del cane e ogni velleità di riposo notturno: la loro piccola era sparita?

 

Sebastiano usci dalla camera correndo verso la stanza di Veronica che era subito dopo quella di Marco, vicino le scale per scendere al piano terra. La bambina non c'era... cominciò ad accendere tutte le luci e a chiamarla. Mara dopo aver stretto a sé Marco e avergli chiesto se pensava di sapere dove fosse o se avevano litigato, di fronte ai dinieghi decisi del figlio decise di scendere ad aiutare Sebastiano a cercarla. Non si accorse di quanto fosse diventato bianco e cereo Marco, attribuendo la reazione alla preoccupazione per la sorellina.

Il marito era già al piano di sotto a controllare in cucina, in sala da pranzo... forse Veronica è al bagno...

 

Sentirono bussare alla porta. Mara e Sebastiano andarono ad aprire speranzosi.

 

Era Cinzia. Da sola.

 

“Tutto bene? Ho visto che Rufus è sparito e ho sentito tutti questi rumori... “

 

“Veronica: non si trova.” il tono di Mara cominciava a passare da preoccupato a spaventato

 

Sebastiano commentò la constatazione della moglie portandosi le mani al viso e poi passandosele tra i capelli corti e scomposti dal risveglio traumatico.

 

“Forse è in giardino … vi do una mano a cercarla...” Cinzia senza fare troppe domande inutili andò a svegliare il marito e cominciarono a chiamare la ragazzina girando per il giardino con alcune torce di emergenza che avevano trovato in corridoio.

Giacomo notò che Marco e Chiara non erano con loro ma stavano discutendo animatamente in un angolo e andò a recuperarli per farli partecipare alle ricerche.

I due ragazzi sapevano già, purtroppo, dove potesse essere Veronica e sentivano che se Rufus era scappato in quel modo poteva essere solo per inseguirla. Ormai erano passati più di 30 minuti da quando il ragazzo aveva visto il cane correre via dal cortile ed era cosciente che non si potesse perdere altro tempo.

 

“Ragazzi so che siete preoccupati ma dovete darci una mano a cercare Veronica.. ok?” disse Giacomo raggiungendoli

Marco colse l'occasione al volo: “si.. hai ragione... io e Chiara guarderemo qui intorno se magari è andata a giocare con Rufus vicino la casa”

“Ok ma non allontanatevi troppo... e portatevi questa – aggiunse passando loro una delle potenti torce – e soprattutto non andate verso gli scogli, che prima c'era una brutta nebbia e rischiate di farvi male.. ok?”

I due ragazzi fecero cenno di si meccanicamente e intanto che Giacomo tornava a cercare la bimba insieme a Cinzia, si avviarono velocemente e senza dare nell'occhio verso dove sapevano che era Veronica.

 

 

“Mara stai calma... ti prego.. sarà sicuramente qui intorno a giocare...”

 

“No.. no.. le deve essere successo qualcosa!!! Cinzia, la mia bambina ha paura del buio!!! non uscirebbe di notte.. le deve essere successo qualcosa di brutto..” la madre dopo quasi un'ora di ricerche intorno alla casa stava cominciando a dare di matto “e Marco dove è andato.. Marco???”

 

“Marco è con Chiara gli ho dato una torcia... staranno cercando Veronica qui intorno dove magari giocano di solito...” la rassicurò Giacomo.

 

Anche se la madre non era molto convinta fece cenno che andava bene.

Sebastiano la strinse a sé cercando di frenare i propri pensieri per organizzare meglio le ricerche. Sapeva che Veronica era una peste e una combina-guai da sempre ma due cose la confortavano: era una fifona, quindi sicuramente non si era avventurata in niente di pericoloso da sola e inoltre era una zona tranquilla e non c'erano segni di effrazione in casa, quindi non c'era stato nessun intruso a rapirla... almeno spero... in fondo questa è una zona tranquilla.

 

Chiara e Marco correvano attraverso la notte l'uno accanto all'altro sfruttando il rumore della risacca e i bagliori della luna riflessi sul mare opaco per essere sicuri di stare andando dritti.

La luce della torcia illuminava qualche metro davanti a loro ritagliando un pensiero dal nero della notte, rubando una speranza al denso buio che li circondava.

Chiara correva seminando dietro di se goccioloni di lacrime per l'ansia e la preoccupazione per Veronica... sono io che le ho concesso di venire, se non fosse mai andata alla casa.. se la signora non la avesse sfiorata... se io...

 

Marco era concentrato solo sulla corsa, pieno di rabbia e di paura per la sorellina piccola. Si sforzava di non pensare, di non sperare, di non temere.

Non aveva in bocca il sapore di un buon presentimento. Gli sembrava che la notte fosse sospesa e che il mondo osservasse cinico l'avvenire di un dramma, quasi ostentando una certa sufficienza verso le loro paure e il loro dolore, irriso e denigrato dallo splendore asettico delle stelle che facevano capolino tra le rade nuvole.

 

Più correvano e si avvicinavano alla casa, più la notte si faceva umida e corposa, calda e dolente come il sangue da una ferita appena aperta. La luce della torcia proiettata davanti a loro cominciò a fendere una lieve nebbia. Erano in prossimità della casa.

 

Senza smettere di correre guardò l'orologio e vide che era passata quasi un'ora e mezza da quando Rufus era scattato via dal cortile ma se Veronica non era uscita tanto prima forse erano in tempo.. sua sorella era piccola e lenta... e loro due stavano correndo come matti... forse è ancora... ancora.. Marco si rifiutò di continuare il proprio pensiero: sperare che Veronica fosse ancora viva implicava la possibilità opposta. Non sua sorella, non Veronica.

 

“Marco lo sentì? - Chiara trafelata riuscì a parlare senza smettere di correre – lo senti? Questo è...”

 

“Rufus... si lo sento ringhiare.... RUFUSSSSSSSS” Marco cominciò ad urlare tutta la rabbia che aveva dentro.

 

Arrivarono in cima alla duna che li separava dalla casa arrampicandosi, incespicando, tagliandosi con i rovi che vi crescevano. Una volta su Marco puntò il fascio di luce da dove sentiva arrivare i versi del suo cane e così vide Veronica.

 

La sorellina camminava lentamente verso l'acqua. Aveva ormai le gambe immerse fino alle cosce.

Rufus dietro di lei cercava di trattenerla tirandola per la canottierina, per il pigiama, ma finiva sotto l'acqua nel tentativo, allora la bambina gli sfuggiva... ringhiava a qualcosa vicino a loro e cercava di trascinare la bambina a riva ma Veronica cercava di andare a largo.

 

Marco si scapicollò giù per la duna e corse verso Veronica. Chiara lo seguì rapidamente. La nebbia era fitta ma la luce della torcia li guidava e le loro grida in parte la stavano dissipando.

Arrivarono di fronte alla piccoletta. Marco la chiamò per nome ma Veronica guardava oltre lui, lanciò la torcia a Chiara e cercò di farsi riconoscere dalla sorella che però rifiutò il suo braccio cercando di continuare ad andare a largo.

Il ragazzo prese a scuoterla intanto che la marea cresceva e la corrente li spingeva sempre più vicino agli scogli.

Marco scosse la sorella tenendola per le braccia e vide due lacrime rosso sangue che scorrevano sulle sue guance. Il ragazzo si rese conto che non c'era tempo. La corrente aumentava e doveva portarla in salvo. La sollevò e andò verso riva.

 

Così fece anche Chiara con Rufus bisbigliando nelle orecchie del cane ripetuti “grazie” che il meticcio non capiva, così come non sentiva le lacrime di lei che gli cadevano sul muso già bagnato di acqua salata mista al sangue che gli usciva dalle gengive che si era ferito per liberarsi. Era contento però che fossero arrivati.

 

Arrivati sulla spiaggia Marco posò a terra Veronica che appena toccato la sabbia con i piedi e sentito le mani del fratello sul viso che scorrevano rapide in cerca di ferite e per scostare i capelli appiccicati dagli schizzi delle onde e dal sudore della piccola, tornò lentamente in sé.

Cominciò a piangere come una fontana ma non di quelle lacrime dense di sangue che avevano prima spaventato il fratello ma di un pianto sincero e pieno, denso di una grande paura appena passata ma non ancora del tutto.

 

“Ora andiamo via da qui. Torniamo a casa” Marco sollevò Veronica.

Chiara gli diede la mano e Rufus si mise accanto a loro per tornare a casa, per andare lontano da lì. Sentiva però che l'odore della nebbia sarebbe venuto con loro stavolta.

 

Quando i ragazzi rientrarono a casa trovarono tutti e quattro i loro genitori in salotto che erano appena rientrati per fare una piccola pausa dalle ricerche, cambiare le pile alle torce.

Sebastiano aveva riattaccato violentemente il telefono in faccia alla poliziotta di turno che cercavi di spiegargli che è necessario che trascorra un tempo minimo per dichiarare una persona “scomparsa” e avviare le ricerche... non per Veronica.. non per lei... non per Veronica...

 

Mara era seduta al tavolo. Il suo volto era totalmente plumbeo, gli occhi verdi solitamente dolci e pieni di vita erano vuoti, freddi come privati della loro linfa. I capelli neri le scendevano scomposti sul volto. Accanto a lei Chiara cercava di farla calmare, invitandola a bere un sorso d'acqua e accarezzandola lievemente.

Giacomo era intento a cambiare le pile alle torce e a borbottare parolacce verso l'intero mondo.

 

Quando Marco con in braccio Veronica varò la porta rimasero tutti così basiti da metterci qualche secondo prima di realizzare .

Mara scattò verso la piccola: “bambina mia... come stai.. piccola mia..” riempiva Veronica di baci, la abbracciava, la stringeva al proprio petto per poi scostarla e controllare che non fosse ferita.. la stringeva di nuovo e poi la sistemava...

Cinzia arrivò accanto a loro qualche secondo dopo, vedendo la bambina tutta bagnata aveva preso un telo da mare per avvolgerla e farla asciugare.

Sebastiano crollò sulla sedia per il calo di adrenalina. Rialzò lo sguardo solo per fissarlo verso Marco prima con gratitudine poi con aria interrogativa: “Dove la avete ritrovata?”

 

Il ragazzo sapeva che questa disavventura avrebbe creato la necessità di molte spiegazioni, più di quante ne volesse dare ai genitori e forse di più di quante ne avesse da offrire.

Chiara intervenne: “era nella casa dall'altro lato della baia”

 

“A fare cosa?” Mara girò gli occhi densi di paura e sollievo verso i ragazzi

 

“La signora della nebbia voleva che andassi da lei...” Veronica piagnucolò leggermente...

 

“Chi?” Sebastiano non capiva

 

“.. io non volevo ma non riuscivo a non farlo.” la bambina, sotto shock, ignorò la domanda e terminò il proprio pensiero.

 

“Chi è la signora della nebbia e che voleva da mia figlia?” il tono di Sebastiano era di rimprovero verso Marco.

 

Il ragazzo, sentendolo giusto, non replicò ma abbasso lo sguardo.

Fu di nuovo Chiara ad intervenire: “L'altro giorno abbiamo visto una casa dall'altro lato della baia, ci siamo incuriositi e ci siamo messi a guardarla ma è scesa una fitta nebbia, qualcuno ci guardava cosi siamo scappati... poi io e lui - indicò timidamente Marco – abbiamo fatto un incubo su quella casa.. allora abbiamo guardato su internet se era un posto stregato e...”

 

“.. abbiamo letto che la tizia che ci abita ha sgozzato il marito con le forbici.. perchè lei fa la sarta e il marito la tradiva.. allora lei l'ha ucciso.. però.. noi non sapevamo se ci abitava ancora o se magari era solo un incubo però non è che potevamo cercarlo su internet.. allora siamo tornati lì per scoprirlo e la signora ha sfiorato il viso a Veronica e allora.. “ la frase di Marco fu interrotta dal sibilare dello schiaffo di Mara al ragazzo.

 

“e tu hai portato mia figlia a casa di una assassina...?! ma sei matto!” La madre stava urlando, giustamente, sì ma anche per sfogare tutto l'ansia della terribile nottata.

 

“La signora col mantello blu mi ha dato la mano e ha detto di camminare nell'acqua con lei... però io avevo freddo.. mammaaa” Veronica riemerse dal proprio silenzio per poi correre in braccio alla madre.

 

Marco rimase a sguardo chino dopo lo schiaffo ricevuto dalla madre. Chiara gli teneva una mano sul braccio.

 

“Mara calmati... non è possibile quanto dicono – intervenne Giacomo, che era più pratico della zona – la signora di cui parlano è morta anni fa, conosco la storia. Hanno letto solo parte della vicenda su internet e si sono lasciati suggestionare. In quella casa ci abitava una sarta che avendo scoperto i ripetuti tradimenti del marito un giorno ha dato di matto, forse anche perchè il bastardo aveva continuato a tradirla anche allora che era in stato avanzato di gravidanza e... l'ha ucciso, è vero ma.. subito dopo si è tolta la vita. Si è recata a largo e si è lasciata affogare. In realtà non si sa se sia morta per affogamento o sbattuta contro gli scogli dalle onde.. lì c'è una corrente fortissima... il cadavere non è stato mai ritrovato. Ma il suo sangue sugli scogli si, alcune parti del suo corpo incastrato tra le rocce e il telo blu che aveva indosso quando è impazzita e si è uccisa... quindi decisamente non può essere colpa di quella signora.. una storia tragica e che fa effetto lo ammetto ma … probabilmente vi siete immaginati tutto.. anche perchè quella casa è disabitata da quel giorno di due anni fa!”

 

Marco e Chiara erano basiti dalla notizia. Non era assolutamente possibile quanto diceva Giacomo. Loro l'avevano vista. Anche il telo blu... Veronica anche l'aveva vista.. Rufus le aveva abbaiato contro..e la nebbia poi...

   
 
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