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Autore: Persychan    25/05/2011    2 recensioni
Loro sono il Veleno e la Morte, loro danzano insieme sul sangue e tra i cadaveri.
Questi sono i frammenti della loro storia, di un bambino e di un gigante e di due amanti. Questa è la storia di due assassini.
[Personaggi originali - Isaia ed Enea]
[Avventure parallele]
[Racconto della Famiglia Rivolta]
Genere: Dark, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Titolo: Cantarella e Belladonna
Personaggi: Enea/ Isaia. Personaggi della Famiglia Rivolta
Set di temi: Delta
Note: - non betata
- L’ambientazione è quella di Katekyo Hitman Reborn e in storie successive potranno comparire, sia nominati che in persona, vari personaggi della serie. Per il momento si tratta di una sorta di storia parallela ambientata nello stesso universo in contemporanea con gli avvenimenti che hanno come protagonisti Tsuna e guardiani. In fondo la famiglia Vongola è una della tante famiglie mafiose italiane.
[Per altre storie della stessa ambientazione andate qui]
- Sangue/sesso/violenza e assassini psicopatici
- Allora queste 50 frasi sono state scritte parecchio tempo fa, in concomitanza con un contest, ma sono state ora in parte sistemate e rimodernate,  oltre ad essere divise in sezioni a seconda dell'argomento o dell'anno di ambientazione.
In questo capitolo quelle dal diciottesimo anno in avanti.
 

Cantarella e Belladonna
 
Evoluzione di un assassino
(Diciotto - Fino alla Fine)
 

{Celeste, colei che fu vita. E che lo sarà sempre.}


#19 - Fratello: Isaia era per molti aspetti un fratello perfetto: era tranquillo, non urlava, faceva quello che gli si diceva di fare e soprattutto ricambiava con altrettanto affetto la sorella, ma aveva un piccolo difetto:l'aver attirato un assassino dalle dimensioni di un armadio con il nome di Enea

#10 - Sentimento: Alla fine anche Celeste - la stoica e ostile sorella - si era dovuta arrendere e ammettere che non si trattava solo di un perverso pedofilo che voleva portarle via il fratello o che, anche se fosse se stato così, il suddetto fratello ricambiava il perverso pedofilo.
 

{Isaia,  colui che è amato dalla Morte. Sarà il veleno sulle tue labbra.}

#18 - Rana: Anche se in ritardo di tre giorni - giorni di cui però non poté mai lamentarsi - alla fine Isaia riuscì ad aprire i suoi regali del suo diciottesimo compleanno e tra i vari capi di vestiario e libri trovò una rana - finta ovviamente - a cui non vi era attaccato nessun bigliettino, però quando questa prese a vibrargli in mano non ci volle molto a capire il mittente e un "Lucio" pronunciato in tono neutro fu l'unica reazione da parte di Enea, beh, questo ovviamente prima di omaggiare - e provare - il regalo.

#46 - Specchio: "So cosa voglio per Natale: uno specchio, uno specchio gigante da attaccare davanti al letto, non credi sia un'ottima idea?" ed Enea concordò.

#28 - Bandiera: Contro la parete uno stendardo, la bandiera di cui l'uomo che aveva appena smesso di contorcersi sul pavimento in preda al dolore era stato tanto fiero, bruciava insieme ai cadaveri e a tutto resto, ma ciò che Isaia notò fu solo che l'azzurro del tessuto, con la luce delle fiamme a tingerlo di rossastro, aveva esattamente lo stesso colore degli occhi di Enea.

#42 - Illuminare: Isaia aveva come la sensazione di essere ad un passo dal trono di Dio, quasi a sfiorarne le vesti, ma non gli era prostrato ai piedi, come gli aveva insegnato la dottrina, era in piedi, invece, e lo sfidava con lo sguardo simile ad un novello Lucifero e ciò accadeva mentre Enea si ergeva magnifico illuminato dagli incendi lontani, simile ad un angelo vendicatore, sulla montagna di cadaveri che lui stesso aveva innalzato.
 
#32 - Velocità: Isaia sapeva essere un torturatore lento e straziante, capace di portare ad un passo dalla morte e di trascinarti indietro migliaia di volte prima di lasciarti cadere nel baratro, ma fortunatamente - anche per i suoi collaboratori - da quando la sua vita sentimentale non era più ostacolata dall'età i suoi tempi si erano alquanto accorciati sostituiti da altri dedicati a piaceri assai meno pericolosi.

#33 - Collo: Strinse per un attimo le mani intorno al collo di Enea consapevole che avrebbe potuto ucciderlo in meno di quattro secondi per poi scendere con le labbra lungo la linea dello sterno e oltre, consapevole che così facendo avrebbe potuto ucciderlo in molto meno.

#41 - Fine: Forse perchè  era sempre stato circondato dalla morte, ma Isaia non faceva alcuna fatica ad immaginare la propria: stretto tra le braccia di Enea con  il gelo a sfiorargli i piedi e il veleno a bruciarli nelle vene con il solo rimpianto di non poter vedere il suo viso nell'attimo prima della fine.
 

  
{Enea colui che amò la Morte e costruì per lei castelli di illusioni.}

#24 - Proiettile: Tra le sue mani quella di Isaia era piccola e - dirlo parve quasi una bestemmia - fragile e i suoi occhi vacui, a cui lui stesso, con la sua Arte, ne aveva cancellato la luce, gli parevano un presagio sinistro - lui che mai aveva creduto nelle superstizioni - ma poi ogni impressione perse di importanza mentre i frammenti di quel maledetto proiettile venivano estratti e tutto si confondeva nel dolore, nel suo di dolore.


#31 - Accendere: Tra le mani di Isaia la fiamma dell'accendino baluginava simile ad un piccolo fuoco fatuo portatore di morte a cui lui avrebbe attinto senza paura.

#39 - Miseria: Solo miseri resti e nulla più, giacevano dietro di loro.

#40 - Luce: Centinaia di cadaveri giacevano al suolo attorno a loro simili ad una oscena cornice, mentre il terreno, istoriato da centinaia di arabeschi di colore scarlatto, faceva da sfondo all'unico personaggio delle sua composizione: un delicato efebo scolpito nella luce e nel carne palpitante dagli occhi scuri come i frutti della belladonna.

#20 - Profumo: L'odore dei mughetti tardivi riempiva l'aria, mentre i fiori bianchi delle dature si protendevano timidi oltre la bassa recinzione dell'aiuola, poco distante i frutti scuri e lucidi della belladonna si mostravano con fare audace nella loro pericolosa magnificenza e ai piedi della pianta, tra quelle radici sottili che d'inverno accoglievano i semi di una nuova subdola assassina, lui dormiva come il più bello e velenoso fiore di quella serra.
 
#43 - Richiesta: "No, non posso accettare, mi dispiace ma non intendo fare da cavia ai tuoi collaboratori, solo tu puoi tagliare la mia pelle e bagnarti le dita nel mio sangue, solo tu e nessun'altro."

 




E con questo anche la seconda parte è stata pubblicata, ma non credere che sia finita qui, mancano ancora parecchie frasi ~ Perchè voi volete bene a questi due psicopatici, no?
Commentate! Non vorrete far venire il cattivo umore a uno dei due, vero?

Bonus: Chiunque commenti tutti i capitoli avrà diritto a scegliere una delle cinquanta frasi e farsi scrivere una shot su tale argomento con protagonisti Isaia ed Enea. ♥

 

   
 
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