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Autore: Nordlys    26/05/2011    1 recensioni
Alla notizia dell'arrivo in città di una nuova specie di radice di mandragora, il Grande Puffo e Quattrocchi si dirigono al villaggio degli umani per vederla con i loro occhi. Ma oltre alla radice, i due puffi scoprono che lord Balthazar ha aperto la stagione della caccia, determinato a collezionare animali vivi per i suoi esperimenti.
Tornato al villaggio, il Grande Puffo consulta il suo libro di incantesimi e giunge alla soluzione che l'unico modo per fermare i cacciatori è fare un incantesimo con la nuova radice, e l'unico modo per ottenere la radice è comprarla. Così il Grande Puffo propone ai puffi di raccogliere diamanti. La cosa disgusta parte del villaggio che si divide in tre fazioni: una seguirà il Grande Puffo nella raccolta di diamanti, una seguirà Selvaggio nella foresta, la terza fazione è Cattivus in solitario determinato a guadagnarci.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: Ufficialmente riprendo in mano 'Gli spari nella foresta'
Ho maturato questa decisione dopo un writer's block orribile e dopo aver capito che sto dando il massimo. Provando ad 'editare' questa storia mi stava uscendo uno schifo, così ho lasciato perdere con l'editing limitandomi a correggere gli errori segnalati. Per ora meglio di così non posso fare, l'unico modo per migliorare è dare sempre il massimo e non accontentarsi mai. Un capitolo a settimana e nel giro di un mese e mezzo dovrei aver concluso questa fan fiction. Devo recuperare il ritmo.

Gli spari nella foresta
Il valore delle pietre preziose

 

L'entrata della miniera aveva le dimensioni sufficienti per permettere a Birba di passare.
L'interno della miniera, illuminato dalle lanternine dei puffi appariva spazioso. Il soffitto era all'altezza del tetto della torre di guardia del villaggio, la grotta era larga come la strada nel bosco.
Capitanati dal Grande Puffo, i puffi proseguivano in fila indiana, tenendo le mani ancorate alle spalle del compagno di fronte, avanzando tra le irregolarità del suolo. Alcune gemme, parzialmente visibili, incastrate tra le rocce, riflettevano la luce delle lanterne.
I puffi si fermarono vicino alle mura, appoggiarono i loro zaini, li aprirono, tirarono fuori i picconi e cominciarono a lavorare, sotto le direttive del Grande Puffo, sbuffando ogni volta che Quattrocchi apriva bocca.

Ben presto, gli ometti blu sentirono dolori alle spalle e agli avambracci. Le mani sanguinarono.
Non erano abituati a lavorare in miniera. I lavori rallentarono.
'Coraggio, miei piccoli puffi!' cercò di incoraggiarli il Grande Puffo, sforzandosi di scavare nella roccia a velocità sostenuta 'Non dobbiamo arrenderci! Pensate agli animali della foresta!'
Uno ad uno, i puffi mollarono i picconi e si lasciarono cadere con noncuranza.
Inventore si avvicinò al provato Grande Puffo: 'Quanto credi possono puffare queste pietre?'
L'anziano guardò Inventore con un espressione confusa, la bocca appena aperta: 'Veramente…' rispose incerto '… non saprei! Gli umani puffano molto oro per pagare!'
Si udì un suono simile ad uno schiaffo. Quattrocchi si era dato una pacca sulla fronte col palmo: 'Non ci posso puffare!'
Pigrone, seduto con la schiena appoggiata alla parete, aprì la bocca a forno ed emise uno sbadiglio rumoroso. Un altro puffo, con espressione vagamente preoccupata si avvicinò al Grande Puffo: 'Non sai quanto valgono? Questo vuol dire che stiamo puffando per niente!?'
Il Grande Puffo rilassò la muscolatura e lasciò cadere il piccone: 'Avete ragione!' disse in uno sbuffo 'E' colpa mia, dovevo puffarci prima!'

I puffi mugugnarono, Quattrocchi non si fece fuggire l'occasione per fare bella figura. Raccolse il suo piccone e riprese a scavare di buona lena dicendo: 'Bisogna sempre puffare quello che dice il Grande Puffo, ed io obbedisco senza protestare!'
Uno dei puffi poco distanti da Quattrocchi stava per colpire l'occhialuto con un bastone, ma un altro lo fermò afferrandogli la spalla e facendogli l'occhiolino.
Il ticchettio del solitario piccone di Quattrocchi inondò la caverna.
Il Grande Puffo si crocchiò le dita. Stava per dire qualcosa, ma vide Quattrocchi girarsi con veemenza verso gli altri puffi, impugnando forte il suo piccone: 'Oh, insomma, ma vi date una mossa o no!?'
I puffi incrociarono le braccia e fulminarono Quattrocchi con lo sguardo. Il Grande Puffo osservò la scena senza intervenire, massaggiandosi il mento barbuto.
Quattrocchi interruppe il lavoro e mise la mano libera sul fianco: 'Non mi sembra che il Grande Puffo vi abbia detto di puffarvi!'
L'anziano sollevò gli occhi al cielo e sospirò. Quattrocchi prosegui con sicurezza: 'Si deve sempre obbedire al Grande Puffo!' e riprese il lavoro. I puffi continuarono a stargli intorno con le braccia conserte.
'Allora?' disse Quattrocchi. Uno dei puffi gli rispose per le rime: 'Non sei tu quello che dice che si deve sempre obbedire al Grande Puffo senza protestare?'
Quattrocchi spostò lo sguardo verso il gruppo dei puffi senza voltarsi a guardarli direttamente. Il puffo sorrise: 'Siccome hai tanta voglia di lavorare, LAVORA!'
L'urlo inaspettato e rabbioso fece sobbalzare Quattrocchi. Quasi il piccone gli fuggì dalle mani. Con una mossa acrobatica riuscì ad impugnarlo saldamente e riprese a scavare velocemente estraendo un grosso rubino. 'Avanti, muoversi!' disse il puffo indicando una gemma che luccicava a pochi decimetri di distanza da Quattrocchi: 'Ce ne sono altre!'
Quattrocchi corse verso il luccichio e scavò a velocità sostenuta.
La stanchezza, i dolori muscolari e le ferite sulle mani lo spinsero a rallentare: 'E voi?' disse quasi supplichevole: 'Oh!' rispose il puffo: 'Ci spiace, siamo stanchi!'
I puffi si sedettero: 'Possiamo dirigere i lavori da seduti, visto che ti sei puffato volontario per puffare il lavoro di tutti!'

> Ora basta, puffate tutti! <
Gridò il Grande Puffo arrabbiato, facendo alzare e correre tutti gli altri puffi ad afferrare i picconi e riprendere a lavorare.

Nessuno vide il ghigno soddisfatto di Quattrocchi.

* * *

Passarono molte ore. I puffi crollarono dalla fatica. Si addormentarono sul duro pavimento della grotta.

Il mattino dopo Il Grande Puffo pensò che poteva bastare, dopo aver constatato che in poche ore, lui ed i suoi piccoli puffi erano riusciti ad estrarre quasi una decina di pietre preziose. I puffi si svegliarono. Si stiracchiarono e si massaggiarono le spalle doloranti. Bofonchiarono qualcosa che suonava vagamente come: 'Oggi niente lavoro...'
Ma il Grande Puffo aveva bisogno di un ultimo favore: 'Miei piccoli puffi, aiutatemi a puffare le pietre che abbiamo raccolto in un sacco!'
'Eh?' dissero in coro i puffi, ancora assonnati. Ma obbedirono senza discutere e una volta che le pietre preziose furono chiuse nel sacco, aiutarono il Grande Puffo a spingerle fuori dalla grotta.

Quando i puffi furono fuori dalla miniera, il sole era già alto nel cielo. Il Grande Puffo chiamò la sua fedele cicogna Bianca.
La cicogna giunse dopo pochi minuti. Il Grande Puffo salì sul dorso dell'uccello e salutò i suoi piccoli puffi. Il sacco con le pietre preziose fu affidato al becco della cicogna.
Dopo un lungo viaggio sopra la foresta, il Grande Puffo vide la casa del mago Omnibus al centro di una radura. La cicogna atterrò sul davanzale di una finestra al primo piano, che dava alla stanza degli incantesimi. Omnibus miscelava un liquido in un ampolla di vetro.
Il Grande Puffo scese dalla groppa della cicogna. L'uccello appoggiò il sacco sul davanzale e volò in cima al comignolo spento.

Il lavoro di Omnibus non sembrava difficile. Appena il mago vide con la coda dell'occhio qualcosa che si muoveva sul davanzale, interruppe ciò che stava facendo, guardò in quella direzione e rivolse un sorriso al piccolo ospite: 'Oh, buongiorno Grande Puffo! Qual buon vento ti porta?'
'Nessun buon vento… ' sospirò il Grande Puffo '… purtroppo!'
Il mago si avvicinò e tese la mano per far salire l'anziano amico. Il folletto blu indicò il sacco ancora sul davanzale: 'Sono costretto a raccogliere pietre preziose!'
Omnibus non si scompose. Prese il sacchetto. Nelle sue mani sembrava poco più grande di un topolino.
Si sedette, appoggiò il Grande Puffo sul tavolo, aprì il sacco e ne rovesciò il contenuto. Prese in mano un diamante e lo osservò da vicino.
'Quanto valgono?' chiese il Grande Puffo. Omnibus appoggiò il diamante davanti al folletto blu ed incrociò le mani sul tavolo: 'Poche di queste pietre bastano per acquistare un castello!'
Il puffo rimase indifferente alla notizia. Non conosceva il valore che gli umani attribuivano a soldi e gioielli, queste cose al villaggio dei puffi erano tabù.
'Devo comprare una radice di mandragora, è importante!' disse infine l'anziano puffo. Omnibus rise sommessamente. Il Grande Puffo non si indispettì, era abbastanza anziano per capire le intenzioni che si celavano dietro le risate. Ma ebbe dei dubbi a cui Omnibus rispose subito: 'Le radici di mandragora di solito si trovano in natura, ma tu parli della nuova varietà venuta dal sud Africa!'
'Sud Africa?' pensò il Grande Puffo grattandosi il mento 'E' davvero lontana!'
'Se è per questo' proseguì Omnibus ridestando l'attenzione del puffo 'una di queste pietre basta per comprarne un intero carico, forse anche più!'
'EH?' urlò incredulo il Grande Puffo 'Una sola pietra?! E per colpa di queste il mio villaggio è diviso e metà della popolazione puffa mi odia!'
'Grande Puffo' disse Omnibus, calmo come sempre 'Non so cosa sia successo di preciso, ma il denaro non sempre porta guai! E' tutta questione di coscienza!'
Grande Puffo dovette ammettere che Omnibus aveva ragione, ma ora non c'era tempo per sentirsi feriti nell'orgoglio.
'C'è un altro problema!' disse 'Come faccio a comprare la radice di mandragora? Sono un puffo, non posso trattare con gente che è dieci volte la mia taglia!'
Ti aiuterò! Disse Omnibus, mettendo tutte le gemme del Grande Puffo nella sua borsa.

* * *

Dopo un lungo viaggio, il puffo Cattivus giunse nei pressi del castello di Lord Balthazar. Vide il ponte levatoio abbassarsi e Lord Balthazar a cavallo, accompagnato dai cacciatori e dai cani in attesa.
Cattivus corse verso il ponte levatoio e lo attraversò, seguendo Balthazar, i cacciatori ed i cani, che non si accorsero del puffino.
Quando tutti furono dentro al palazzo, il ponte levatoio fu rialzato.
Il cuore del puffino batteva forte. Poteva essere una carogna, ma era pur sempre un puffo alto tre mele e l'idea di finire tra le grinfie di Lord Balthazar non era piacevole. Inoltre l'interno del palazzo dello stregone sembrava più grande della radura che ospitava il villaggio dei puffi e soffocante al tempo stesso.
Cattivus vide Balthazar diretto verso i giardini. Tirò un sospiro di sollievo. Il suo obiettivo era la stanza del Lord. Con agili balzi salì le scale in pietra a chiocciola. Giunse nell'appartamento di Lord Balthazar. Tutto era in perfetto ordine e riccamente decorato con candele, vasi, lampadari gotici. Vide i servi lavorare senza pause per mantenere le stanze pulite.

Quando Cattivus gettò un occhiata nei corridoi, un brivido di freddo attraversò la sua schiena. Appesi alle pareti c'erano le teste di animali di grossa taglia come alci, cervi, draghi, orsi, ma anche teste di cavalli e di asini. E tra gli animali di taglia piccola figuravano cani e gatti domestici, di razze esotiche. Cattivus deglutì, immaginandosi al posto di quei cani e di quei gatti. E sapeva bene che uno dei desideri di lord Balthazar era quello di aggiungere un puffo impagliato alla sua collezione.

Cattivus finalmente giunse alla lussuosa camera da letto di Lord Balthazar e salì sul tavolo dove trovò carta e penna già pronti. Intinse la penna nel calamaio e scrisse su un foglio spesso e ruvido, sforzandosi di usare un linguaggio umano ed una grafia leggibile. Quando, con molti sforzi il puffo finì di scrivere, udì dei passi. E sentì le voci dei servi: 'Bentornato, mio signore!'
Cattivus scese dal tavolo e si nascose alla bene meglio dietro un Cornish Rex imbalsamato accanto al letto del perfido stregone. Era stanco di doversi nascondere. E in quella stanza, oltre al gatto non c'era nessun altro nascondiglio decente.

Continua...

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Il puffo Cattivus

 

Il Cornish Rex, per chi non lo sapesse, è un gatto orientale. Come forma è uguale allo sphynx ma ha una peluria corta e riccia. Penso che i gatti orientali non sono belli, però sono molto eleganti, almeno finché non ingrassano.
Avevo cercato, durate la stesura di questa storia di allentare un pò la pianificazione degli eventi sforzandomi di prendere un approccio più 'panster' verso la scrittura, ma proprio mi trovo male a scrivere senza avere un piano più che solido, perciò non lo farò più (le storie che scriverò senza piani le terrò solo per me).
Nel frattempo ho buttato giù la trama per la mia prossima Fan Fiction, cercherò di stenderne la scaletta quanto prima.
Ascoltando un po' di sano metal (sto andando a Dethkløk), riesco a scrivere più velocemente.
La parte di Quattrocchi costretto a lavorare da solo in un primo momento era stata rimossa. Alla fine ho pensato di reinserirla nella storia con le dovute modifiche (in origine il contesto era un pò diverso)

* * *

Ed ora rispondo alle recensioni

@ Reina - Meno male che ti piace la parte emozionale. E' il mio punto debole, pur essendo ciò che amo di più in una storia.

@ Macross - Grazie. Scusa il mio lungo ritardo, come spiegato nelle note finali, ho avuto un writer's block non indifferente. Balthazar è un personaggio difficoltoso da gestire, me ne sono resa conto dopo aver finito la stesura dell'intera storia.

@ Lirin Lawliet - Wow, quante recensioni!!! Innanzitutto mi fa piacere che ti piace. Pensa che il mio art block era causato dall'insoddisfazione della mia scrittura. Ne sto uscendo solo dopo il tuo aiuto, dopo aver tentato di riscrivere questa storia ottenendo un risultato deludente (con seguente rinuncia all'editing) e dopo un esame di coscienza. Il Grande Puffo è, secondo me un personaggio molto bello da gestire. Un capo saggio, pieno di esperienza ma non per questo infallibile. Spesso i guai dei puffi sono causati da un atteggiamento troppo sicuro o da una negligenza XD
Grazie per la notifica dell'errore (corro a correggere appena finisco di rispondere qui). Penso anche io, che spesso i puffi si affidano troppo al Grande puffo. Per questo ho ideato questa ribellione. Nel fumetto a volte sembra che i puffi si affidano troppo al Grande Puffo o agli eventi ed hanno pochissima indipendenza (non per nulla se cercano di uscire dai loro schemi combinano solo guai). Per scegliere chi si ribella e chi no, ho voluto rispettare il carattere di ciascun puffo. Inventore, Forzuto e Quattrocchi sono quelli che possono avere una presa di posizione più definita.
Sulla questione Birba maschio / Birba femmina sono un po' confusa a dire il vero. Nel cartone è certamente maschio, nel fumetto ho solo la versione italiana (nel volume in lingua originale Birba non c'è, quindi non ho idea se in origine era maschio o femmina). Per i 100 capitoli è un obiettivo che spero di raggiungere.
Lavorerò sull'ambientazione. Abituata a lavorare sul disegno quasi non ci penso, perché sono abituata a visualizzare tutto nella mente, soggetto e background. Ma mentre scrivo mi concentro in particolare sulla scena principale e mi dimentico di descriverne l'ambientazione. Dovrò far più attenzione.
Anche io sono ipersensibile con i gatti XD
Infatti per questo mi sento molto più trascinata dalla scena quando scrivo di gatti.

Mange takk til alle som følger meg!

  
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