Capitolo 8: Lost every hope.

Temari correva veloce per la strada principale di Konoha. Pensava a lui, al suo viso e al dolore provato quando quel giorno gaara le aveva detto che il suo unico grande amore era morto…

Flashback

Suna.
Un ragazzo dai capelli rossi entrò nella stanza di una ragazza bionda.
Sudato, si appoggiò alla testiera del letto di lei.
“temari.”
Nessuna risposta.
“temari.”
“Mmmgh.”
“Su Temari, svegliati.”
“uffa Gaara,che vuoi?”
“Temari, promettimi che non farai pazzie.”
Una calda lacrima cadde dal volto del giovane.
Gaara, piange?
“ehi, che è successo?”
“Temari… lui…”
“Chi? Cosa è successo Gaara?”
“Sasuke…”
La bionda ebbe un tuffo al cuore.
“Cosa è successo a sasuke-kun?”
“E’ morto.”
Temari ebbe un mezzo mancamento.
“E’ morto Temari. Stamattina, all’alba.”
La ragazza scoppiò in lacrime. Piangeva, piangeva e piangeva. Gaara avrebbe voluto che fosse tutto un incubo. Quello che ormai considerava un amico, morto e la persona a cui voleva più bene, stava piangendo e optando per il suicidio.
Il ragazzo strinse a sé quella ragazza.
“Calmati Temari.”
“c… come f-fai ad essere cos calmo? IO MI CHIEDO, COME CAZZO FAI?”
“Tu pensi che non me ne freghi nulla, vero temari?”
“A questo punto, sì.”
Gaara la strinse ancora di più.
“Piccolina, ora stai calma. Domani andiamo a Konoha, così potremo salutarlo, ok?”
“V-va bene.”
La bionda strinse a sua volta Gaara.
“Gaara?”
“Sì?”
“Promettimi che non mi lascerai mai.”
“Te lo prometto, piccola.”
Fine flashback

Assorta nei suoi pensieri, Temari andò a sbattere contro un ragazzo.
Chiese scusa gentilmente e riprese a correre. Niente e nessuno l’avrebbe fermata, doveva dire a sasuke quanto lo amava ed era determinata a riuscirci, a qualsiasi costo.
Si fermò proprio davanti alla porta dell’appartamento del gruppo 7.
“Eccomi sasuke.”
Aprì la porta. Una donna scendeva le scale. Salutò educatamente. Riprese a correre, si bloccò sul pianerottolo.
Tsunade?
Quella donna di prima era Tsunade?
A questo pensiero aprì la porta con un colpo secco, facendola sbattere.
Panico.
Il letto vuoto e le lenzuola sporche di sangue.
“No.”
Temari cadde a terra, abbandonandosi al pianto.
Un ragazzo moro uscì dal bagno, aiutato dalle stampelle, si avvicinò a lei.
“Temari, che c’è?”
la ragazza alzò lo sguardo. Quel viso bellissimo che l’aveva ammaliata, quel corpo perfetto solcato da profonde ferite che la facevano star male ancora di più.
“Sasuke? Sasuke, sei vivo!”
Temari abbracciò il giovane che sbilanciato dal peso della ragazza di Suna cadde a terra.
“ehi, calmati.”
“Ho avuto una paura! Ho visto tsunade qui fuori, il letto vuoto e le lenzuola sporche si sangue…”
Il moro sorrise.
Temari lo liberò dalla sua stretta.
“sasuke, io… ti devo dire una cosa…”
Sasuke si rialzò da terra nascondendo, una smorfia di dolore, poi si sedette sul letto, accanto a lei.
“E’ da tanto tempo che aspetto di dirtelo, adesso credo che sia il momento giusto…”
Fece una breve pausa, seguita da un sospiro.
“…io ti amo, sasuke.”
Il moro abbassò lo sguardo.
“Temari…”
“No! Non dire nulla, tu e Sakura state insieme ed io non voglio essere un problema per voi due. Volevo solo togliermi un peso. Spero che questo non influisca sulla nostra amicizia.”.
Sasuke le sorrise.
“Stai tranquilla Temari.”
Lei si avvicinò pericolosamente.
Venti centimetri, sempre di meno, tre centimetri, due, uno…
“No, temari. Non posso farlo.”
Lei arrossì violentemente.
“S-scusami Sasuke, sono una sciocca.”
Temari scappò in lacrime ma venne trattenuta da lui.
“ehi, calmati.”
La ragazza lo fissò.
Si lasciò andare e lo abbracciò.
“Scusami, è solo che sono così confusa…”
“Non importa. Sbagliamo tutti, no?”
“Grazie Sasuke. Sei un amico. Sakura è fortunata.”
Il moro, sorrise di nuovo e la lasciò andare, lei si diresse verso la porta.
In quel momento sakura irruppe nella stanza.
Si buttò su Sasuke.
“Amore, non indovinerai mai cos’è successo…”
Il Ragazzo la guardò con sguardo interrogativo.
“sono in ritardo di sei settimane… SONO INCINTA SASUKE!”
Il ragazzo era allibito.
“C-cosa?”
“Avremo un bambino, insieme. Ho già parlato con i miei. Staremo a casa tua.”
Il moro ebbe un mezzo svenimento.
Mio Dio, Sakura incinta? Avremo un bambino?
Sasuke scattò come una molla.
“Sìììììììììììììììììììììììììììì!!!!!!!!!”
Il ragazzo abbracciò Sakura e la baciò.
“Piccola mia.”
Lei gli buttò le braccia al collo.
“Sarà una bellissima femmina.”
“Davvero?”
“Tsunade mi ha fatto le analisi …”
“Allora, hai già pensato ad un nome?”
“ che ne dici di Kiomi?” (Ta-dah! Sorpresa alla mia tesora! Nd me)
“Penso sia un bellissimo nome.”
“Allora vada per Kiomi?”
“Vada per Kiomi.”
Temari se ne stava in disparte. Quella notizia le era arrivata come un pugno nello stomaco.
Adesso aveva perso ogni speranza.
La ragazza uscì lasciando la coppia a gioire nella desolazione di quella stanza triste e tetra illuminata solo dal raggio del loro amore.
I due ragazzi erano al settimo cielo.
“Amore, avremo una famiglia, un nuovo Uchiha.” Disse sakura, appoggiandosi alla spalla sana di lui.
“Sembra incredibile, vero?”
“Già. Spero che sia così per sempre.”
Sasuke allungò il collo per baciarla.
“Vedrai che sarà così.”