L’equazione dell’ananas
Kankuro lo sapeva. Glielo aveva anche detto, per giunta.
E lei niente. L’aveva insultato, pestato e poi, da vero genio della vendetta qual’era, gli aveva cucinato i broccoli. Per sette giorni broccoli, a pranzo e a cena.
Però niente. L’idea che quanto il fratello avesse ipotizzato potesse corrispondere a verità non l’aveva minimamente sfiorata, fino quando non si scoprì a disegnare quel ciuffo sulla sabbia. Lo fissò per qualche minuto, cercò una giustificazione; una difesa a sua discolpa, ma non ne trovò di plausibili. Il ciuffo era proprio quello, non c’era possibilità di errore.
Kankuro allora le chiese seriamente come mai un ananas la facesse sospirare tanto e lei, per tutta risposta, gli affondò un cazzotto in pieno naso.
Da quel giorno il ninja di Sunagakure no Sato decise che di lì in avanti, quando gli sarebbe venuta la brillante idea di confortare la sorella, ci avrebbe mandato Karasu.
Per chi non lo sapesse, Karasu è una della marionette a cui Kankuro riesce a far assumere il suo aspetto!
Questa è la seconda fic che scrivo, e –sebbene abbia in realtà cambiato l’ambientazione visto che l’altra riguardava HP- l’argomento principe è sempre quello. Sarà che sono fissata?