Festa della mamma
Immergo con cautela il sottile pennello nel bicchierino con l’acqua.
Sono confuso, non so quale colore scegliere.
Il mio compagno di banco, invece, ha quasi terminato.
Non ha avuto nessun dubbio, lui, nello scegliere i colori per i capelli della sua mamma.
Io ne ho molti.
Stringo ancora il pennello tra le dita sottili e fingo di ricordare.
La campanella è suonata, non ho più tempo.
Il volto di mia madre è rimasto bianco come la carta su cui l’ho disegnato.
Incolore, come l’acqua che in un gesto maldestro vi ho rovesciato sopra.