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Autore: valeria18    22/02/2006    5 recensioni
una fanfiction sulla coppia harry/ginny, ke io xsnalmente amoooo...è una storia particolare...1 inizio di amore tra due ragazzi...sentimenti, incomprensioni e amici sempre pronti ad aiutarti...recensite!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALLA TANA

 

Harry si fece avere qualche altra boccetta di pozione e corse via.

Dopo pochi istanti era di fronte alla Tana. Doveva trovare il coraggio di spingersi, buttarsi ad occhi chiusi in una pozzanghera...non avrebbe mai saputo quanto fosse profonda finché non ci fosse stato dentro.

Tutto ciò lo terrorizzava.

Aprì la porta ed entrò nella casa in cui avrebbe sempre desiderato vivere. Fred gli si avvicinò parlandogli di un nuovo gusto di cioccorane, inventato da lui e George qualche minuto prima.

Ma Harry non riusciva bene ad ascoltarlo. Molte altre voci si sovrapposero nelle sue orecchie, ma lui proseguì dritto su per le scale senza dar loro molta attenzione. Si ritrovò davanti alla porta della Sua camera. Sentiva quel profumo inconfondibile di lenzuola pulite provenire dall’interno: quel profumo che lei portava sempre con se lasciando una scia inebriante su Harry.

Il corridoio era buio, da sotto la porta proveniva una luce abbagliante che lo spinse ad entrare.

- Ron, quante volte ti ho detto di bussare?- disse lei.

Indossava una candida vestaglia bianca che le donava un aspetto ancora più angelico. Rivederla gli fece accapponare le spalle. Erano pochi giorni quelli che lo separavano dal loro ultimo incontro, eppure gli appariva una vita. Si ricordò di quando si chiudevano nel suo dormitorio e si mettevano a parlare per ore, senza stancarsi mai. Gli tornò quella nostalgia autentica di un amore profondo. Nato dall’anima e sfociato in uno stupido litigio. Harry non riusciva a pensare ad altro, infatti, dalla sua bocca non uscì alcuna parola. La fissava solamente cercando dentro i suoi occhi la luce di qualche tempo prima.

Ginny scrutò quello che credeva suo fratello e lo fissò perplessa.

- c’è qualcosa che non va Ron?- disse lei.

- Ron?-pensò Harry- ah si...Ron...- I suoi pensieri piombarono nella dura realtà catapultandolo in modo molto doloroso. Per la prima volta, da quando aveva assunto le sembianze di Ron, se ne rendeva davvero conto. Ora aveva davanti Ginny e doveva fare quello per cui era venuto da lei.

- Ginny, forse tempo fa avrei lasciato stare...ma oggi proprio non ce la faccio a rimanere nel dubbio. Devo tentare, devo sapere...-pronunciò lui piano.

- non ti seguo- rispose lei ancora più confusa.

- Non è semplice, e nessuno lo ha mai ipotizzato...quindi adesso devi ascoltarmi. Senza fare domande- riprese fiato e un po’ di coraggio. Poi aggiunse- ci stai?-

- va be...bene...come vuoi- Ginny lo guardava accigliata e gli fece segno di sedersi accanto a lei.

Harry accettò e si ritrovarono uno accanto all’altro solo pochi istanti dopo.

 

Ginny guardava Ron e non capiva.

-cosa vuoi dirmi?- pensò lei. Non aveva mai visto il fratello comportarsi in quel modo e cercava di capire cosa voleva comunicarle.

Le aveva detto di volerle parlare, ma solo a condizione che lei non avesse fatto alcuna domanda.

- a condizione di che?- non era da Ron pensò Ginny. Per un attimo le parve di intravedere l’insicurezza di Harry nel fratello- deve aver passato troppo tempo insieme a lui- constatò.

Poi incominciò a parlare e Ginny ne fu subito rapita. Non capiva cosa volesse dire, le sembrava tutto così assurdo. Dette da Ron, quelle cose non avevano senso. Eppure Ginny ne era affascinata, non riusciva a smettere di ascoltarlo. Le sembrava un sogno, o un incubo. Non sapeva definirlo poiché non riusciva bene a capire quale tipo di sentimento suscitasse in lei.

 

- Mi hai creduto un’opportunista, falso e meschino quando hai visto me e Cho...ma non ti è mai passato per la testa che io non volessi quel bacio? A me non piace Cho, non la amo e non mi interessa ciò che lei prova per me.

A me interessi tu Ginny. Non riesco mai a finire di parlarti in condizioni normali e ti giuro, se potessi eviterei questa situazione. Non mi piace, perché non è da me...ma è davvero l’unica occasione per dirti che...Ti Amo- disse Harry.

Ginny rimase in silenzio. Il suo cervello era offuscato da una nebbia intensa. Non riusciva a collegare parole, pensieri e sensazioni.

Harry stava impazzendo. Aveva bisogno di un qualche cenno, di parole. Aveva bisogno di chiarimenti e di tutto ciò che solo Ginny poteva dargli.

Sapeva di non doverlo fare, sapeva che era tutto sbagliato. Ma non poteva più farci niente. Si guardò le mani e notò che la pozione stava svanendo.

Ginny era ancora in silenzio.

Non riusciva più a ragionare. Il suo cervello era totalmente scollegato dal resto del corpo. Così le si avvicinò lentamente e la baciò: piano, dolcemente, come se in quel momento dovesse recuperare tutti i mesi passati. Trascorse tempo, Harry non si rese conto di quanto. Forse pochissimo, oppure un’eternità. Poi lei si staccò, come svegliandosi da un profondo e lungo sonno.

Harry era di nuovo Harry, con grandi occhi verdi che adesso brillavano della luce della sua stella.

 

Ginny era disorientata. Come se qualcuno l’avesse bendata e fatta girare su stessa più volte.

Ora davanti a se aveva quella persona che aveva visto tante volte...Harry Potter, e l’aveva appena baciata.

Le loro labbra si erano incontrate dolcemente. Harry l’aveva cinta con un braccio intorno alla vita. Lei senza accorgersene si era ritrovata a contatto con la sua bocca, avvolta da un alone di mistero e magia.

In un incontro proibito...

Ginny sapeva di non doverlo fare. Se l’era ripromesso, ma lui l’aveva colta di sorpresa. Pensò che anche Cho avrebbe potuto fare così con lui. Magari Harry non se l’aspettava e non lo aveva voluto. Ma Ginny non poteva paragonare le due situazioni.

Harry era contrario al suo bacio con Cho, Ginny invece lo aveva desiderato. Un meccanismo perverso e masochista si era innescato tra loro. Un sentimento incontrastato, più forte di tutto quello che era successo fino a quel momento. Ginny non riusciva a spiegarselo. Era entrata a far parte di un gioco di cui non accettava le regole, e non sapeva come uscirne.

Harry era arrivato al punto di doversi fingere suo fratello. No, Ginny ne era fin troppo stufa.

- scusa...non avrei dovuto- disse lui interrompendo quel silenzio.

- cosa?- rispose lei piano- non accettare il bacio di Cho? Non lasciare tutti i discorsi a metà? Non chiedermi scusa? Fingerti Ron? Baciarmi solo per istinto?- Ginny era furiosa.

- Ginny, io non avrei fatto tutto questo se tu non fossi saltata subito alle conclusioni...- disse Harry

- così sarebbe colpa mia?-urlò Ginny. Poi fece un incantesimo alle pareti per renderle silenziose, non curandosi del fatto di non poter utilizzare la magia fuori da Hogwarts.

- non ho detto questo, è solo che dovevi sapere che Cho non mi interessava e un suo bacio per me non significava nulla- rispose lui.

- come potevo farlo...gli anni precedenti ne eri totalmente innamorato...- continuò Ginny.

- ma quest’anno tu...ed io...non poteva piacermi lei quando stavo con te...-

- ah, così è solo questione di regole...non POTEVI perché eri legato a me...-

- no...non potevo perché sarei stato uno stupido a scegliere lei al tuo posto...Ginny, quello che ti ho detto prima...quando ero Ron intendo...lo provo davvero...io ti amo Ginny...non per il gusto di averti un giorno e poi basta...non per vantarmene con le altre decine di ragazzi che ti vorrebbero...ma perché non riesco a vedermi con nessun altro...non posso perderti...starei troppo male...-

Ginny rimase in silenzio. Non sapeva proprio cosa dire a quel ragazzo così imprevedibile e misterioso. Era arrabbiata con lui, ma adesso non capiva più su cosa... aveva commesso un sacco di errori, ma Ginny si rese conto che facevano parte del suo carattere. Non poteva incolparlo di essere insicuro, indeciso e leggermente folle. Perché sarebbe stato come incolparlo di essere Harry Potter. E lei l’amava proprio così com’era...anche con i suoi difetti...

Nessuno è mai stato perfetto, Harry in primo luogo....e se era così, Ginny amava l’imperfezione.

L’aria arrabbiata di Ginny, sparì e il suo volto tornò candido e puro.

 

Harry aspettava desideroso una risposta. Fissava Ginny e seguiva ogni suo respiro, ogni sua più piccola mossa.

Poi vide che il suo volto tornò sereno. La vide avvicinarsi e posare la testa sul suo petto, come una volta.

Proprio come lui le aveva scritto nella lettera...

- batte velocemente- aggiunse lei ascoltando i battiti del suo cuore.

Harry le avvolse la testa tra le sue forti braccia. Era un tipo d’abbraccio che lei amava, perché la faceva sentire protetta.

- già...devo ammetterlo...sono innamorato...- rispose lui piano. Aveva capito che Ginny non era più arrabbiata con lui.

- era da tempo che non ascoltavo questa dolce melodia...mi mancava- disse lei. Poi si staccò e lo guardò.

Quello sguardo che lui tanto amava.

- davvero sono la tua stella?- chiese lei.

- già... che brilla di una luce particolare...chiamata amore-.

 

  
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