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Autore: Simona_Lupin    27/05/2011    4 recensioni
Sotto il soffitto incantato di Hogwarts nasceranno nuovi e appassionanti intrecci amorosi.
Ma Lily non sa che la guerra che sembrava essersi conclusa venticinque anni prima, si sta riaprendo.
La famiglia Potter è in pericolo ed è arrivato il momento per i Malfoy di decidere da che parte stare.
E in gioco c'è anche l'amore. Quello tra Lily e Scorpius, che dovranno combattere per far trionfare i loro sentimenti.
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INCOMPIUTA.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Alla grande Joppolo. Voi mi avete capito, tesori. Vi adoro.
 

Capitolo 11

Un posto sicuro



Paura.
Gelida e spietata si faceva largo nel cuore di Lily, occupandolo in ogni sua parte, eliminando ogni altro sentimento esistente, raggelando la mente e oscurando i pensieri.
Lily tremava e piangeva, scossa da singhiozzi irrefrenabili, sulla spalla del padre che le accarezzava i capelli.
<< Papà... >> sussurrò. Non piangeva mai, ma quella lettera l'aveva sconvolta.
<< Sta succedendo ancora... >>
Harry non aveva mai visto sua figlia in quello stato.
<< Tesoro, ascoltami >> mormorò, cercando di mantenere ferma la voce. << Abbiamo già attivato un Incanto Fidelius. Non ci succederà niente, sei al sicuro >>.
Lily alzò la testa e lo osservò, con il volto rigato di lacrime che non tentava nemmeno di asciugare.
<< E' come se non fosse mai morto. Voldemort >> sussurrò.
A quel nome Harry si portò istintivamente una mano alla fronte. Ma la cicatrice non bruciava.
<< Tesoro, devi credermi. Non hai nulla di cui preoccuparti. Combatteremo. Quest'uomo è un pazzo e non ha alleati. Tutto finirà presto >>.
<< Non ha alleati?! Papà, per quanto ne sappiamo, potrebbe avere un esercito dalla sua parte! >> urlò, presa dalla frustrazione. << Ma hai ragione tu. Combatteremo >> convenne poi e si asciugò con foga le lacrime che continuavano a venir fuori.
<< Sei una ragazza forte Lils. Sono così orgoglioso di te... >>. Abbracciò la figlia, cercando di trasmetterle tutto l'affetto che provava per lei. La strinse forte a sè e gli parve che al mondo non ci fosse nulla di più bello.
Una lacrima sgorgò dai suoi brillanti occhi verdi e gli attraversò il viso stanco.
<< Porti il nome di tua nonna, Lily. Lei possedeva coraggio e amore, come te. E con queste due virtù puoi affrontare il mondo >>.
<< Sarò la degna figlia di Harry Potter. Combatterò come te, papà >>.
Si guardarono complici per qualche attimo e il loro volto si illuminò con un sorriso.
<< Parlando di cose davvero serie >> disse Harry, sorridendo << Che succede tra te e Scorpius? >> chiese, provocando il riso della figlia.
<< Ehh... Non si parla di questo a un padre! >>
<< Ho capito. Tra qualche anno troverò la targa "Potter-Malfoy" sulla porta di casa. Chi lo avrebbe mai detto?! Io e Draco parenti! >>
Scoppiarono a ridere, come non succedeva da tempo.
<< Ti voglio bene papà >> mormorò Lily, tornando seria.
<< Anch'io Lils. Davvero >>


 

*  *  *

 

Lily detestava viaggiare con la Polvere Volante. In quel turbinio di fiamme verdastre non si respirava.
Ma anche se piena di polvere e fuliggine Lily era serena, felice di essere di nuovo a casa sua.
La situazione si era calmata. Lily e Al si sentivano al sicuro.
Lei osservò la casa con affetto. La cucina era spaziosa e luminosa, calda e accogliente come sempre.
Stava scrutando ogni angolo, come se la vedesse per la prima volta, quando suo fratello James corse incontro a lei e ad Albus e li abbracciò forte.
<< Lily, Al, come state? >> chiese subito, osservandoli con quei suoi grandi occhi nocciola.
"Bene" era un parolone ma non era il caso di peggiorare la situazione.
<< Avete visto? >> domandò James entusiasta.
<< Che cosa? >> dissero Al e Lily in coro. James parve deluso.
<< Insomma, non lo avete notato? E' evidente. Guardatemi: sono diventato ancora più bello! I capelli sono perfetti, la pelle... >> cominciò a dire e i suoi fratelli scoppiarono a ridere, sollevati.
James sapeva tutto ciò che era successo ma riusciva a trasmettere il suo ottimismo e a diffondere la sua allegria in maniera straordinaria.
Dopodichè Lily si precipitò in camera sua. Doveva assolutamente scrivere a Scorpius.
Quando aprì la porta sorrise tra sè.
Le pareti erano di una delicata tonalità di giallo e vi erano appesi poster della sua squadra di Quidditch preferita: i Cannoni di Chudley.
Sul piccolo comodino di legno vi erano delle foto della sua famiglia e dei suoi amici e lei adorava addormentarsi guardandole muoversi.
Era piena zeppa di libri di vario genere, disposti ordinatamente in un'ampia libreria.
Lily corse a prendere un foglio di pergamena. Sedette sulla scrivania, intinse la penna nell'inchiostro e scrisse:

Caro Scorpius

ma non aveva idea di come continuare.
Il volto di lui si focalizzò nitido nella sua mente, perciò prese la penna e iniziò a scrivere di getto.

sono a casa mia e non tornerò ad Hogwarts, per adesso. Non immagini quello che è successo...
Spero di poterti raccontare tutto molto presto. Sappi che sono al sicuro. Spero che anche tu stia bene, non faccio che pensarti.
Quello che è successo mi ha spaventata, devo ammetterlo.
Spero di vederti presto, un forte abbraccio.

                                                                                                                   La tua,
                                                                                                                      Lily  


Posò la piuma e rilesse la lettera molte volte. Dopodichè la arrotolò e la legò alla zampetta tesa della sua Nuvola che decollò dalla finestra spalancata, librandosi in alto verso il cielo che si stava schiarendo col venire dell'alba.
Si buttò sul letto, esausta, come se avesse corso per chilometri.
Sembrava passato un secolo da quel ballo con Scorpius ma erano trascorse solo alcune ore.
Malgrado la stanchezza che si diffondeva a ondate per tutto il suo corpo non aveva voglia di dormire perché aveva la mente sovraffollata di pensieri.
Un sostenitore di Voldemort che voleva distruggere i Potter... Perché si era rivelato dopo venticinque anni dalla fine della Guerra? Dov'era, chi era e cosa aveva fatto durante quel lungo periodo? Aveva reclutato seguaci? Possedeva un esercito? Esistevano ancora dei Mangiamorte pronti a dargli man forte?
Domande su domande si accavallavano nella mente di Lily, affiorando senza tregua.
Domande a cui Lily non sapeva rispondere. E il non sapere le incuteva paura, quel sentimento che odiava, che la sua tenacia riusciva quasi sempre a tenere a bada ma che in quell'occasione era scoppiato.
Non si mosse per parecchio tempo, rimase distesa sul letto, ancora avvolta nel suo abito da sera, a guardare la stanza che si illuminava sempre più, grazie ai raggi del sole appena sorto che penetravano dall'ampia finestra.
Improvvisamente la porta fu aperta. Sua madre indugiò sulla soglia. Guardò la figlia con la testa un po' inclinata e chiese: << Posso? >>.
Lily la osservò con affetto e le sorrise. << Certo >> disse.
Ginny si chiuse la porta alle spalle e sedette ai piedi del letto.
<< Stai bene? >> domandò, lisciando le coperte del letto.
<< Adesso sì >>.
I loro sguardi si incontrarono. Erano identiche.
<< Anche tu hai affrontato una situazione del genere, mamma. Anzi, peggiore >> esordì Lily, interrompendo il silenzio. << Hai sfidato il pericolo anche quando eri più piccola di me. Sarò forte, non ti deluderò >>.
Gli occhi di sua madre divennero lucidi. << Tu non mi deluderesti nemmeno se lo volessi >> rispose.
Lily le si avvicinò e la strinse a sè. Restarono abbracciate per un po', in silenzio.
Poi Ginny disse: << Scendi per la colazione? >>
<< Mi cambio in un attimo e sono da voi >>.
Quando scese in cucina trovò la famiglia riunita.
Il padre le sorrise, non appena la vide. << James stava spiegando ad Al come tenersi la sua Megan >> disse.
<< Secondo me prima o poi lo lascia. Insomma Lils, guarda i suoi capelli, sono tutti flosci >> spiegò James, osservando con aria critica il fratello, che pareva allarmato.
<< Andiamo Al, non vorrai mica credere a quello che dice quell'idiota patentato di James? >> rise Lily.
Sedette a tavola e sentì il suo cuore farsi più leggero.
Prese un piatto e si servì di uova, bacon e pane tostato.
<< Come vanno gli esami, James? >> domandò, ficcandosi in bocca una forchettata di uova strapazzate.
<< Ho fatto un disastro in Occultamento e Travestimento. Non sono bravo a non farmi riconoscere. Tutti notano subito la mia bellezza >>.
Lily roteò gli occhi.
<< Io sono stato bocciato due volte prima di farcela >> intervenne Harry.
<< Beh, papà, tu con tutte le volte che ti sei fatto bocciare, facendo due conti, ad occhio e croce dovresti essere diventato Auror due anni fa >> commentò James, ridendo sotto i baffi. Harry gli lanciò un'occhiataccia.
Quando James, anni prima, aveva svelato la sua volontà di diventare un Auror nessuno lo aveva preso sul serio. Erano tutti convinti che avrebbe seguito le orme dello zio George, dedicandosi quindi ad un attività divertente come un negozio di scherzi.
Ma si era impegnato sin dall'anno dei G.U.F.O. per farcela e stava andando benone.
Lily notò che quando calava il silenzio tornava l'aria tetra che quella lettera aveva portato.
Stavano facendo finta di niente ma Lily era sicura che tutti i presenti in quella stanza non avevano la mente libera e senza pensieri, ma colma di domande e forse, anche di paura.
Guardò il padre, seduto di fronte a lei. Aveva l'aria stanca e preoccupata e fu questo, più di ogni altra cosa, a far capire a Lily la gravità della situazione.
Un peso parve scivolare nuovamente nel cuore di Lily.
Ripensò alla lettera del sostenitore di Voldemort e la mente andò a suo zio Fred e a Remus e Tonks e a tutti quelli che erano morti combattendo, di cui suo padre le parlava spesso.
Per la rabbia e la frustrazione iniziò a tremare e abbandonò sul piatto forchetta e coltello, che tintinnarono, attirando l'attenzione degli altri.
Suo padre posò lo sguardo su di lei, che invece lo tenne basso. << Che succede Lily? >> chiese lui, con tono pacato.
<< Niente >> borbottò Lily, per nulla convincente. Era intenta a fissarsi le scarpe. << Ehm... Se non vi dispiace, vado a riposare >> disse e, sempre senza guardare nessuno, uscì in fretta dalla cucina e si diresse in camera sua.
Non sapeva cosa le fosse preso ma tutt'a un tratto si era sentita innervosita.
Si affacciò dalla finestra. Il sole era stato oscurato da pesanti nuvole grigie.
Quel cielo era l'esatto riflesso della sua anima.
Si era sentita rincuorata, protetta ma la paura ardeva ancora dentro di lei e quella bolla di felicità era scoppiata nella stessa brusca maniera con la quale si era creata.
La porta della sua camera fu aperta di nuovo. Non si voltò a vedere chi era, lo sapeva già.
<< Parliamo >> disse la voce di suo padre.
<< Non ne ho voglia >> ribattè Lily.
<< Parliamo, Lils >> ripetè suo padre.
Lily esitò. << Ascolta, papà >> sbottò infine, voltandosi a guardarlo. << Mi passerà, sono solo nervosa per quello che è successo >>
<< Lo capisco >> convenne Harry. << La paura è una cosa normalissima >>.
<< Non per me >> obiettò lei. << Non ho mai avuto davvero paura nella mia vita. Ho sempre creduto di essere una persona forte...>>
<< Lo sei >>
<< ...Coraggiosa... >>
<< Lo sei >>
<< Non lo so papà. Mi sento vulnerabile come non mai >> mormorò.
<< Non saresti umana se non avessi paura in un momento come questo >> disse Harry, che fissava la figlia da dietro i tondi occhiali.
<< Papà >> sussurrò Lily dopo un po'.
<< Mmh? >>
<< Tu credi che dovremmo dirlo a tutti? Insomma, è un uomo pericoloso e ha detto espressamente che se non ci trova ci sarà un'altra guerra. Proprio come l'ultima volta >>.
Aveva espresso la sua preoccupazione più grande. Fissò il padre, in attesa di una risposta.
Lui parve rifletterci.
<< Dirlo al mondo, Lils? Non adesso, no. Dobbiamo aspettare >> rispose infine.
Lily annuì, convinta. Era la cosa giusta da fare.
<< Un'altra cosa >> disse Lily. << Chi è il nostro Custode Segreto? >>
<< Ron. Mio fratello Ron. E' la persona di cui più mi fido al mondo. Non ci ho riflettuto neanche un attimo >>.
Harry ripensò al suo quarto anno ad Hogwarts, quando Voldemort era tornato. Si era sentito come sua figlia, ma grazie a Ron e Hermione aveva superato ogni cosa. E questo non si poteva cancellare.







Note delle Malandrinautrici: Lettori, non ho nemmeno un nano secondo a disposizione. :( Vi lascio con un capitolo abbastanza inutile, ma dovevo farlo. Vi ringrazio MILLE E MILLE VOLTE tutti quanti che continuate a seguirmi. Non sapete il bene che mi fate.
Un enorme bacio,
Simona_Lupin ;D

   
 
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