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Autore: Writer96    27/05/2011    5 recensioni
"Lui aveva amato Hogwarts, i suoi corridoi e la Sala Comune calda con il caminetto scoppiettante, le partite di Quidditch e le uscite ad Hogsmeade.
Ma ogni viaggio verso di essa gli era sempre costato la perdita di qualcosa.
Aveva perso un gatto, un paio di libri, un impermeabile, tre galeoni e quindici falci, una Caccabomba e molte altre cose.
Ma il dannatissimo ombrello viola no."
Questa è una storia strana... dopo essermi divorata la maggior parte delle James/Lily del sito, ho deciso di scrivere questa. Una Teddy/Victoire. Che ne dite? Vi piace? Speigazioni in fondo alla storia.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era un autunno mite, quello. Di certo non assomigliava per niente al precedente. Per esempio, non pioveva e questa era di certo una gran bella novità.

Lui odiava la pioggia. Anzi, lui odiava gli ombrelli. Specialmente quello grande e violaceo di sua nonna, quello che pesavano un sacco e non serviva a niente, perché si ribaltava al primo colpo di vento.

L’anno prima c’era stata una pioggia tremenda e lui aveva dovuto fare una corsa terribile per riuscire ad arrivare alla stazione asciutto e soprattutto in orario.

Sembrava aver ripreso il 90% di sé stesso da sua madre, non c’era che dire.

Era inciampato nel suo baule, il gufo Gastòn era volato via e lui lo aveva dovuto rincorrere sotto lo sguardo stupito dei vari pendolari.
Tutto questo senza ricordarsi che era un mago.

Maggiorenne.

Inoltre, si era dovuto anche trasportare sulle spalle James, determinatissimo a strappargli quel poco di dignità che gli restava cantando come un pazzo l’inno di Hogwarts. E anche l’impermeabile.

Aveva salutato così il suo ultimo viaggio verso Hogwarts, con un James pazzamente esaltato sulle spalle e un gufo ribelle.
E un ombrello viola in mano tutto gocciolante.

Sembrava quasi che il mondo gli volesse fare uno scherzo, facendogli notare come, una volta esaurita la sua dose di Hogwarts, agli altri fosse concesso averne una con decisamente molto più zucchero.

Lui aveva amato Hogwarts, i suoi corridoi e la Sala Comune calda con il caminetto scoppiettante, le partite di Quidditch e le uscite ad Hogsmeade.

Ma ogni viaggio verso di essa gli era sempre costato la perdita di qualcosa.
Aveva perso un gatto, un paio di libri, un impermeabile, tre galeoni e quindici falci, una Caccabomba e molte altre cose.

Ma il dannatissimo ombrello viola no.

Quell’anno, invece, tutto era andato per il meglio. C’era il sole e tutta la mandria Weasley- Potter era perfettamente in orario.
Il ragazzo pensò con amarezza e malinconia a quanto gli sarebbero mancati quei viaggi in treno. Niente più discussioni sulle ultime partite di Quidditch. Niente più Api Frizzole Edizione Silenziosa prese al carrello. Niente più scherzi ai suoi amici. Niente più inseguimenti per il treno di James e Fred II. Niente più chiacchiere pacate con Neville alias professor Paciock.

Niente più auguri a sorpresa a Victoire.

Mandò giù il groppo che aveva in gola, ripensando con nostalgia alla sua migliore amica. Lei aveva un anno in meno e si sarebbe goduta Hogwarts per ancora un anno. Non l’avrebbe più aiutata a studiare per i GUFO, prendendola in giro in quanto Caposcuola. Non l’avrebbe più portata a Hogsmeade dal passaggio segreto della strega orba. Non l’avrebbe più minacciata di portarla su una scopa fin sopra alla Torre di Astronomia e di lasciarla lì in balia delle sue vertigini.

Non ci sarebbe più stata quella loro beata quotidianità.

Si chiese perché non se fosse reso conto prima. Perché non ci avesse pensato in tempo, invece che correre come un idiota scansando le persone tra il vapore del treno.

Ma sapeva già la risposta. In lui c’era quel 10% di Remus Lupin che litigava contro la maggioranza Tonksiana, facendo prevalere in qualche strana maniera il buon senso e la tranquillità.

-Hey Vic!- disse, facendola sobbalzare improvvisamente e facendole terminare in maniera alquanto brusca il suo discorso con le amiche.

- Teddy! Che c’è?- domandò, malandrina come al solito. Sapeva benissimo cosa ci fosse. Lui le voleva fare gli auguri. Ed era di nuovo in ritardo e di corsa.
Si chiese cosa si sarebbe inventato quel giorno, per sorprenderla.

-Buon compleanno!- le disse, prima di fare qualcosa della quale James Potter senior sarebbe stato molto fiero.

Le labbra di Victoire erano più morbide di quanto pensasse, questo era sicuro. E sapevano di menta.
Si chiese scioccamente come facessero delle labbra a sapere di menta: mica la gente normale andava in giro sgranocchiando rametti di menta, accidenti!

Una voce spensierata interruppe quel momento: sicuramente scegliere i momenti adatti per parlare non era la maggiore tra le capacità di James Sirius Potter....

-Che state facendo?- domandò divertito. Vic si tirò indietro e scoppiò a ridere, mentre Teddy si abbassava e si inginocchiava davanti al ragazzino.

-Compro una vocale, Jim!- rispose, dicendo la prima cosa che gli passava per la testa. Il ragazzino lo fissò per qualche istante, dopo di che corse via tutto contento. Sicuramente sarebbe corso a dirlo agli altri. E pazienza.

Del resto, Teddy Lupin non sapeva di certo che erano partite già da molto le scommesse riguardo alla sua prossima dichiarazione a Victoire Weasley.

Ma anche se lo avesse saputo, non gli sarebbe importato, perché la sua mente era troppo occupata a pensare che forse si sarebbe dovuto ricredere sul grande ombrello viola.

Perchè niente era un male se aveva lo stesso colore degli occhi della sua ragazza...




Allora, innanzitutto... salve a tutti! Qui è Writ che parla, riparandosi sotto il grande ombrello di Teddy dalla pioggia di pomodori.. Dunque, cerchiamo di scrivere qualcosa di sensato. Impossibile, lo so. La storia si ambienta durante il famoso epilogo. Mi sono presa una piccola libertà, attribuendo diciotto anni a Teddy invece che diciannove. Spero sappiate perdonarmi. Ho immaginato una situazione che sia una fusione di Tonks e Lupin e ho cercato di non essere banale. Non avendo mai letto nessuna Teddy/Vic non so come sia. Le api frizzole edizione silenziosa sono in onore di silente. Un bacione Writ
   
 
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