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Autore: Veronique.    28/05/2011    1 recensioni
Lily Luna Potter. Scorpius Hyperion Malfoy. Due nomi, due garanzie. Un sentimento d'odio lega i due giovani. Un sentimento che forse si trasformerà. Una cosa da fare? Leggere.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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A Hogwarts le voci correvano

A Hogwarts le voci correvano. C’erano fantasmi troppo pettegoli e ragazzine del primo anno che romanzavano tutto. Soprattutto conoscendo i personaggi dei più recenti pettegolezzi.

C’era gente che sosteneva di aver sentito respiri affannosi e parole dolci passando vicino all’ufficio del custode, dove Lily e Scorpius sistemavano le schede, chi invece, giurava di aver sentito insulti e grida di odio.

Nessuna delle due si avvicinava minimamente a ciò che era realmente successo: erano stati civili. Strano da dire per i due, eppure non si erano insultati o che altro.

Le voci correvano, e loro le lasciavano correre. Non importava a nessuno dei due dei pettegolezzi, erano d’accordo almeno su questo.

 

[..]

Il giorno seguente era in programma una partita di Quidditch: Serpeverde vs Grifondoro. Una partita epica secondo il parere di molti. Era anche la prima del campionato e sarebbe stata decisiva per la stagione di quell’anno. Molti puntavano sulla rivalità Potter/Malfoy anche in quel campo. Eh si, il fratello maggiore di Lily, James Sirius, era a capo della squadra e anche lui provava un grande odio per il giovane platinato. Malfoy, come avrete certamente capito, era a capo della squadra avversaria.

James si divertiva da morire durante le partite, poteva sfogare il suo odio nei confronti del ragazzo senza farsi problemi, sarebbe tutto passato come “fallo”.

Quella mattina tutti erano già al campo, tutti meno che Malfoy, cazzo era il capitano. Essere in orario non era una cosa degna di un capitano? Ovviamente per lui no. Arrivò e la partita cominciò con le solite raccomandazioni: niente falli, niente cazzate. Lils era seduta sugli spalti ed esultava ad ogni punto della sua squadra, ma talvolta il suo sguardo cadeva sul giovane Malfoy. Ogni volta che capitava lei incontrava gli occhi color ghiaccio di lui, possibile che ogni volta anche lui guardasse lei? Certo che no. Scosse la testa e riprese a guardare la partita, cercando suo fratello con lo sguardo.

La partita finì con un netto pareggio che per James equivaleva ad una sconfitta. Odiava essere alla pari con quell’essere viscido e odioso. Non gli andava minimamente giù. Dal canto suo anche Scorpius non era per niente soddisfatto. Salì lungo le scale per arrivare alla sala comune della sua casa, si buttò su una poltrona e iniziò a pensare. A tante, troppe cose. Era esausto, tra la punizione e la partita non aveva avuto tempo di dormire, al che socchiuse gli occhi e si addormentò, tra mille pensieri. L’ultimo? Una certa rossa troppo impertinente.

 

“James! Fermati dai” urlava dall’altra parte della scuola Lily, inseguendo suo fratello. Sapeva che era furioso per la partita, ma voleva parlargli. Sfogare con lui il suo odio, la sua frustrazione “Liliaaan! Basta dai, mi sono fermato” la canzonò lei, chiamandola con il nome per intero, cosa che lei odiava, non riusciva a sopportarlo.

Lei gli tirò un pugno leggero contro il braccio muscoloso e poi andarono a sedersi sul bordo di una fontana isolata da tutti.

“Allora, cosa hai combinato questa volta sorellina?” chiese lui ridacchiando, era fiero di sua sorella, fiero che avesse messo nei guai quell’idiota.

“Mi ha insultata James e ho reagito. Mamma era furiosa, sai com’è.” Sbuffò lei, senza nascondere un sorriso soddisfatto che si rifletteva negli occhi del fratello maggiore “non riesco a sopportarlo, non so davvero come faccia Al” concluse lei, giocando con una ciocca di capelli rossi. Tra i tre Potter era l’unica ad aver ereditato i capelli rossi e gli occhi verdi. Era unica. Le piaceva esserlo.

James scosse la testa “è quello che mi chiedo dal primo anno e mi chiedo anche come facciano mamma e papà a sopportare questa cosa..parliamo di un MALFOY” disse lui marcando la voce sull’ultima parola.

Discussero sull’argomento per un paio d’ore, tempo in cui il giovane biondo si svegliò e andò a fare letteralmente i suoi porci comodi.

Dopo aver parlato con suo fratello Lils tornò nel suo dormitorio, passando prima per la sala grande. Doveva passare nello sgabuzzino a prendere la sua scopa, le era venuta voglia di volare, lontano dai suoi pensieri e dai suoi problemi.

 

Aprì la porta di legno sovrappensiero e non appena alzò lo sguardo, rimanendo senza parole. Ai suoi occhi si presentò uno spettacolo a dir poco disgustoso per il suo modesto parere. Lui, il biondo, idiota Scorpius Malfoy, con la camicia completamente aperta, intento a esplorare con accuratezza la bocca e tutto il resto di una scialba Serpeverde. Lei d’altro canto, capelli rossi, mossi. Poco più lunghi di quelli di Lils.

“Ma che..” sussurrò lei, senza parole, disgustata da tale spettacolo. Lo sguardo di Scorp era sconvolto, allarmato, quasi come se non sapesse spiegare il motivo per cui lui si trovasse li, avvinghiato a quella perfetta sconosciuta che aveva voluto sedurre, per placare i suoi bollenti spiriti.  “Che cazzo ci fai tu qui?” chiese lui, cercando di far tornare regolare il suo respiro ansimante.

Lils non rispose, si limitò a sbattere la porta cigolante dello sgabuzzino delle scope e correre via. Era disgustata, odiava se stessa perché non riusciva a spiegarsi la sua reazione. Non era normale, non era interessata a lui. Continuava a ripeterlo a se stessa mentre correva via dalla scuola, andando chissà dove.

Si fermò sulla riva del Lago Nero, furiosa, confusa. “LILY!” lei si voltò, pregando che non fosse quell’idiota che aveva visto poco prima.

Fortunatamente si trattava di Albus “che vuoi?” chiese lei leggermente scontrosa. Scosse la testa e fece un respiro, nel vedere l’espressione confusa di suo fratello “Lils ti ho vista correre via, che è successo?” chiese lui preoccupato, sedendosi accanto alla sorella minore. Lei si scostò i capelli dal volto, con lo sguardo fisso sul lago “ho visto..quell’idiota” sbuffò lei. “Avete litigato ancora?” chiese il fratello, guardando lei “No, no..era impegnato a fare altro quel porco” rispose lei, appoggiando la testa sulla spalla di lui.

“Ti ha dato fastidio Lils? Perché in questo caso..“NO, non provare a pensare nemmeno a quello! Lui non mi interessa! Mi ha fatto solamente schifo” urlò lei, cercando di convincere anche se stessa con quelle parole.

Si, le aveva dato fastidio. Nessuno lo sapeva, nessuno doveva saperlo.

Si alzò “devo andare Al, devo studiare per domani” disse lei, senza guardarlo. Non ce l’aveva con il fratello, ce l’aveva con se stessa. Non sopportava l’idea di provare dei sentimenti, sentimenti diversi dall’odio.

 

Tornò al castello, senza passare dalla sala grande dove era certa di trovare Malfoy. Si buttò sul letto, socchiudendo gli occhi. Era esausta, aveva solamente bisogno di pensare. Pensare a tutto tranne che al biondo, suo acerrimo nemico.

 

Scorp provò a fermare Lils, voleva fermarla. Ma non ce la fece, il suo corpo non rispondeva agli impulsi della sua mente. Non era ancora pronto ad esporsi così tanto. Non era pronto ad ammettere a se stesso che qualcosa, nei confronti della giovane Potter era cambiata. Non l’avrebbe mai fatto.

Guardò la ragazza che si era portato a dietro risistemarsi. Capelli rossi, poco più bassa di lui. Più giovane di lui. L’unica differenza con Lils era il fatto che questa avesse i capelli mossi, nulla di più.

Non poteva averla scelta perché somigliava alla Potter, no.

Uscì dallo sgabuzzino, iniziando a camminare per i corridoi della scuola, alla ricerca di qualcosa da fare, qualcosa per distrarsi. Era sovrappensiero e nemmeno si rese conto di essere andato addosso a qualcuno.

“SCUSA?!” riconobbe subito i toni soavi e sbuffò, esausto “Potter! Che piacere vederti dopo la partita!” ghignò lui, aveva trovato il modo per distrarsi.

“Malfoy, non tentare la mia pazienza, potrei benissimo riempirti di pugni. Dopo quello che hai fatto a mia sorella..”

Scorp alzò lo sguardo, leggermente colpito da quell’affermazione. Che lui sapesse di ciò che era accaduto poco prima? “L’hai mandata in punizione, assieme a te!” continuò. No, non sapeva nulla, grazie al cielo.

Sicuramente non l’avrebbe presa bene, per niente. E poi era sicuro, certo che a Lily avrebbe solamente disgustato quel pensiero. Eppure non riusciva a spiegarsi la reazione della giovane rossa.

“Senti, evita ok? Non è giornata. Ho appena fatto una cazzata, quindi lasciami passare e finiamola qui!” esordì Scorp. Voleva trovare lei, doveva parlarle. Da persona civile insomma.

“La fai facile eh? Per stavolta passi, la prossima volta non andrà così” esclamò il maggiore dei Potter, scostandosi per lasciarlo passare.

 

Il biondo corse nella sala grande, cercando una testolina rossa tra la grande folla. Cercò di nascondere la delusione con una smorfia, scoprendo che in realtà Lils non c’era. Non era scesa per la cena. Forse era ancora furiosa per ciò che era accaduto prima.

Andò alla guferia e scrisse un gufo alla cugina di Lily, Victoire. Vic, ho fatto una cazzata. Sono un idiota, uno dei maggiori” scrisse per poi spedire la lettera tramite il gufo di famiglia.

La risposta arrivò da li a poco, Vic era sempre veloce nelle risposte “Che hai fatto stavolta? Centra ciò di cui mi avevi parlato la scorsa volta?” chiese lei, nelle risposta.

Nel leggerla Scorp si prese il volto tra le mani, incapace di rispondere e reagire. Non sapeva come affrontare la cosa. Si limitò ad un “si..sta peggiorando”. Le scrisse anche se poteva indirizzare il gufo alla sua stanza, la temperatura fuori stava calando e non era certo intenzionato a prendersi una febbre.

Scorpius tornò nella sua stanza e iniziò a pensare, l’unica cosa che lo distrasse fu il picchiettio del gufo con la riposta. Una semplice parola “Parlale.”

Parlarle? Certo, come se fosse stato semplice, come se lei avesse voluto vederlo ancora. Lo evitava ormai, non riuscivano mai ad incrociarsi. Nemmeno alla punizione, lei andava prima rispetto a lui.

Prese un foglio “ti devo parlare, vieni alla torre di astronomia.” scrisse. Scese nella sala grande dove incrociò Al “potresti darlo a tua sorella?” chiese cercando di non farsi vedere da nessuno.

Fatto questo andò sulla torre di astronomia, aspettando e sperando che lei si presentasse.

 

Lils scese in sala grande, aspettando che Vanessa la chiamasse, in modo da evitare l’idiota. Incontrò suo fratello, che le diede il biglietto.

La sua prima reazione fu quella di strapparlo in mille pezzettini, ma d’altro canto era incuriosita da quel messaggio. Si morse il labbro inferiore, combattuta.

Decise di salire. Salì i gradini che portavano alla torre uno ad uno. Non sapeva cosa l’aspettava. Arrivò all’ultimo e alzò lo sguardo. La prima cosa che incontrò furono gli occhi ghiaccio di Scorp “sei venuta..” esclamò lui stupito, con un leggero sorriso sulle labbra.

   
 
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