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Autore: sundayrose    28/05/2011    6 recensioni
"Entrai di corsa in casa e scartai frenetica il pacchetto che avevo appena comprato. Mi precipitai in bagno senza neanche togliere la giacca e attesi.
2 minuti.. era quello il tempo necessario. 2 minuti che potevano cambiarti la vita.
Mi guardai riflessa nello specchio senza avere il coraggio di appurare quello di cui ormai ero certa. Con uno sforzo enorme abbassai lo sguardo sul test e quello che vidi mi lasciò intontita per un attimo. 2 linee rosa: ero incinta,aspettavo un figlio da Harry!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Complicazioni
 
Hermione stava andando in infermeria. Non l’aveva detto ad Harry per non farlo preoccupare, ma non stava affatto bene quella mattina.
Si sentiva terribilmente stanca,come se non avesse dormito. Eppure era sicura di aver dormito come un ghiro.
La cosa strana è che si era svegliata sul pavimento della sua camera, ma non si ricordava assolutamente come ci fosse finita e cosa avesse fatto prima di cadere.
Sentiva che le sfuggiva qualcosa. C’era un momento di buio da quando era ritornata in camera la sera prima a quando si era svegliata quella mattina. Un buco nero che non riusciva a colmare e questo la preoccupò.
Trovò estremamente difficile alzarsi da terra,le forze l’avevano completamente abbandonata e fece uno sforzo enorme per mettersi in piedi. Arrivò in bagno giusto in tempo.
Man mano che il tempo passava le forze le tornarono quasi del tutto,ma continuava ad avere quella strana sensazione alla bocca dello stomaco, come se il suo sesto senso la stesse avvertendo di qualcosa. Non riusciva a scacciare l’agitazione.
Quando arrivò in infermeria si diresse subito verso l’ufficio di Madama Chips, ma si bloccò quando vide che stava parlando con qualcuno oltre il parapetto.
- Ecco, con questa pozione non dovresti avere più problemi. Se non sei abituato ai tuffi nel pensatoio gli effetti collaterali potrebbero essere molto spiacevoli. Ma a te non è andata tanto male. Devi solo prendere un goccio di questo ogni sera prima che cominci la punizione,finchè questa non sarà finita.-
- Grazie Madama Chips.-
Ron.
Detto questo lo vide superare il parapetto e dirigersi verso di lei finchè non si accorse della sua presenza e si bloccò.
Si guardarono per quelle che a lei parvero ore,ma, appena fece un passo speranzosa verso di lui,Ron la superò e uscì deciso dall’infermeria.
Hermione si voltò a guardarlo triste mentre se ne andava.
- Signorina Granger posso fare qualcosa per lei?-  Madama Chips la guardava interrogativa mentre quella sbatteva velocemente gli occhi e si ricomponeva.
- Ehm.. si. Vorrei che mi visitasse. Non mi sento molto bene stamattina e non vorrei che il bambino stesse male.-
Madama Chips la fece sistemare immediatamente su un lettino e prese la bacchetta.
- Quale dolore accusa di preciso?-
- Non si tratta di un dolore vero e proprio. Mi sento incredibilmente stanca e stamattina mi sono risvegliata sul pavimento. Devo essere svenuta ieri sera,ma non riesco minimamente a ricordarmi cosa ho fatto prima di perdere i sensi. Inoltre ho una strana agitazione addosso che non riesco a controllare. – Hermione cercò di essere più precisa possibile su quello che sentiva,ma si accorse di non riuscire a spiegarlo al meglio con le parole.
- Ora vediamo subito come sta il suo bambino.- Madama Chips puntò la bacchetta sul suo ventre tondo e si mise a recitare una strana cantilena. Una luce dorata scaturì dalla punta e illuminò completamente la pancia di Hermione.
Il processo durò un paio di minuti e quando ebbe finito ripose con molta calma la bacchetta nella veste e si sedette.
- Allora? Cosa c’è che non va?- Hermione era preoccupata.
- Oh tranquilla signorina Granger,il suo bambino sta benissimo, è forte e robusto,sta crescendo molto bene.-
Hermione fece un sospiro di sollievo, la tensione era diventata insopportabile.
- Piuttosto lei, ha avuto qualche strana malattia di recente? O ha fatto uso di qualche pozione particolare per curare suddetta malattia?- Madama Chips era curiosa e concentrata.
- Assolutamente no! Non ho avuto nessuna malattia,nemmeno un comune raffreddore.- Hermione era confusa.
- E mi dica,le è capitato altre volte di avvisare questi sintomi di stanchezza e svenimento?-
Ci pensò un attimo.
- No,questa è la prima volta.-
- Bene.- Madama Chips si alzò e andò alla finestra pensierosa.
- Ho qualcosa che non va?- Hermione non riuscì a trattenere la domanda.
Madama Chips si avvicinò lentamente e la guardò per parecchi secondi prima di rispondere.
- Effettivamente no. Ma il suo organismo è molto provato,come se si stesse riprendendo da una lunga convalescenza. Non mi fraintenda,lei sta bene ora. Ma il suo corpo ha ancora i segni di una grave patologia che sembra averla colpita, patologia non da sottovalutare e che l’ha molto debilitata. – Si fermò pensierosa. – La cosa strana però, è che non c’è nessuna traccia della patologia in sé,non riesco a capire cosa possa essere e come mai sia guarita così in fretta.-  
- Ma io stavo benissimo fino a ieri. Non ho mai accusato dolori o sintomi del genere fino a stamattina. Forse il mio corpo è affaticato per le eccessive tensioni di questi giorni. Come lei saprà non ho avuto momenti,per così dire,rilassanti.- Hermione cercava di darsi una spiegazione.
- Mh.. può essere.- Madama Chips si diresse di nuovo verso la finestra.
Ma Hermione notò che non era affatto convinta.
 
Draco si stava dirigendo alla Torre di Astronomia quando la sua attenzione venne catturata da un portone maestoso lasciato incautamente aperto: la Stanza delle Necessità.
Si chiese chi fosse l’imbecille che lo aveva lasciato spalancato,inconsapevole del fatto che chiunque avrebbe potuto entrarvi.
Draco titubò un momento,ma poi decise di entrare.
Era la stanza degli oggetti nascosti. Oggetti portati lì da decine di studenti. Oggetti che non dovevano essere trovati.
Malfoy si mise a vagare in quella immensa stanza grande come una cattedrale e fu invaso dai ricordi.  
Si ricordò di quando,due anni prima,passava quasi tutto il suo tempo lì dentro, per assolvere il piano di qualcuno più pazzo di lui.
Eccolo lì, l’Armadio Svanitore. Si ricordava perfettamente la sua ubicazione,ma allo stesso tempo voleva averla dimenticata.
Quanto tempo perso dietro ad un esaltato. Quanto tempo perso a seguire le persone sbagliate,i valori sbagliati. Ora ne stava pagando le conseguenze.
Continuò a camminare fra quelle colonne e arrivò in un punto completamente distrutto dalle fiamme. Alte macerie riempivano gran parte della stanza. L’Ardemonio di Tiger, pensò.
Quella visione gli fece venire in mente più ricordi di quanto lui potesse sopportare e scappò fuori dalla stanza.
Arrivò sulla Torre quasi correndo,ma quando aprì la porta si bloccò di colpo.
La mezzosangue stava seduta sulla finestra,lo sguardo perso nel vuoto.
- Ciao.- Draco si avvicinò cauto mentre lei girava il capo per vedere chi fosse.
- Ciao Malfoy.- la sua voce era flebile.
Mentre si avvicinava Draco notò che era pallida e i suoi occhi erano stanchi.
- Qualcosa non va?- la guardava preoccupato mentre le si sedeva vicino.
Lei fece spallucce e non disse niente. Continuava a guardare il vuoto sotto di lei.
Draco le prese il viso tra le mani e glielo girò delicatamente.
-Fammi entrare nei tuoi pensieri.-
Hermione notò che la stava guardando intensamente. I suoi occhi profondi la fecero perdere in quel mare argentato e lei vi si tuffò senza alcuna paura,felice di poter annegare.
Lo baciò come mai aveva baciato qualcuno in vita sua, con passione e disperazione.
Lui,all’inizio sorpreso,si riscosse completamente al tocco delle sue labbra e si lasciò trascinare in quel vortice, come se non avesse aspettato altro da tutta la vita.
Ma Hermione sentì una forza dentro di lei che le impose di staccarsi,di fuggire da quel mare travolgente,di tornare alla riva. Si staccò immediatamente,sorpresa per quello che era accaduto e scappò via, lasciando Draco ancora perso in quella tempesta.
 
Ron era in Sala Comune, seduto sulla solita poltrona vicino al fuoco e con la testa tra le mani. Fra qualche minuto sarebbe cominciata la punizione con la McGranitt,ma lui non aveva nessuna voglia di vedere di nuovo Harry. La sua vista gli era diventata intollerabile,non poteva guardarlo senza sentir nascere dentro di lui un risentimento che non poteva controllare. Ma,essendo della stessa Casa,era quasi impossibile non incontrarlo, a pranzo,come a lezione o anche quando andava a dormire,visto che dividevano la stessa camera.
Una parte di lui lo odiava così profondamente da essere quasi spaventato dalla forza di quel sentimento. Ma l’altra voleva tornare ai vecchi tempi,voleva perdonarlo e ricostruire con lui l’amicizia perduta. Si accorse però che la metà di lui dedita al perdono non era abbastanza forte da prevalere sull’altra. Non era ancora pronta per venir fuori.
Pensò ad Hermione. Immagini di lei si susseguirono nella sua mente come un album: la prima volta che l’aveva vista sul treno per Hogwarts;quando si era presa tutte le colpe per aver cercato il Troll al primo anno,salvando lui ed Harry; quando al secondo anno era stata pietrificata; quando l’aveva vista arrivare al Ballo del Ceppo insieme a Krum; le innumerevoli volte che avevano litigato; il suo viso distrutto alla vista di lui che baciava Lavanda; la paura folle che gli era venuta vedendola con la bacchetta puntata alla gola da Bellatrix; il loro primo bacio; il suo ingresso nella Sala Grande con il pancione.
L’ultima immagine distruggeva tutte le altre,era la miccia che le faceva bruciare e di loro rimaneva solo fumo e cenere.
Si lasciò andare quasi pesantemente sullo schienale della poltrona,ma qualcosa di duro nella tasca posteriore dei suoi pantaloni lo fece rinsavire. Lo tirò fuori e vide la boccetta che gli aveva donato Madama Chips quella mattina, se ne era completamente dimenticato.
Guardò l’orologio,mancava un quarto d’ora alla punizione. Stappò la bottiglietta e ingerì un sorso di quel liquido denso e verdastro. Il sapore era disgustoso ma non vi fece molto caso. Meglio quello della sensazione di nausea e sconvolgimento intestinale che gli aveva provocato quel maledetto pensatoio.
Si alzò diretto nell’ufficio della preside, ma prima che potesse uscire dal buco del ritratto vide questo aprirsi per far entrare una scarmigliata Ginny con le braccia piene di pesanti libri.
- Ginny, dove sei stata? Pensavo che potevamo studiare insieme questo pomeriggio,invece non ti ho trovato da nessuna parte.- Ron sperava che la sorella l’avesse aiutato a superare i M.A.G.O. , visto che non poteva contare più su Harry e Hermione.
Ginny lo guardò perplessa per un attimo. – Ehm.. si scusa sono rimasta tutto il pomeriggio in biblioteca a studiare con una mia amica di Corvonero.-
- Ah ok. Vieni ti aiuto con questi,sembrano molto pesanti.- Ron le mise una mano sul braccio per prendere i libri ma lei si scansò di colpo.
- No! Ce la faccio da sola. – E dicendo così la vide sparire su per i dormitori femminili.
Era in ritardo, accidenti! La McGranitt si sarebbe infuriata di nuovo. Arrivò alla porta del suo ufficio con il fiato corto e completamente esausto.
Bussò due volte prima di ricevere l’invito ad entrare.
- Oh signor Weasley aspettavamo solo lei.- La McGranitt era seduta alla sua scrivania intenta a visionare dei documenti.
L’ufficio di Silente era rimasto identico a quando lui era ancora preside. L’unico cambiamento era il suo ritratto nella cornice dorata.
Harry era già lì che lo aspettava, seduto ad un tavolino basso vicino il pensatoio.
- Bene, potete cominciare. – La McGranitt si alzò e porse a Ron una scatola contenente ampolle piene di ricordi.
- Non andrete via da quest’ufficio stasera se non avrete finito di catalogare tutti questi,sono stata chiara?-
- Si,professoressa.- risposero Harry e Ron all’unisono,non propriamente entusiasti visto che la scatola conteneva almeno una cinquantina di ricordi.
Si misero subito all’opera,evitando di sprecare ulteriore tempo.
Ron notò che la pozione datagli da Madama Chips faceva effetto,non aveva più quei fastidiosi sintomi della volta scorsa e ne era molto felice.
Era la decima volta che si tuffava nel pensatoio quella sera. Restò lì un paio di minuti prima di tornare indietro,ma quando ne uscì la sua faccia era sconvolta per quello che aveva visto.
 
NOTE DELL’AUTRICE:
Salve a tutti! Eccomi qui,un po’ in ritardo ma ce l’ho fatta!
Che dire di questo capitolo,le cose cominciano a chiarirsi o a complicarsi? Dipende da come lo si legge. Hihi lo so sono un po’ cattiva!
Spero vi sia piaciuto. Nonostante tutto accetto le vostre critiche qualora vogliate farmele.
Un grazie immenso a tutti voi che mi seguite! Il vostro calore è un incentivo ad andare avanti.
Al prossimo capitolo. Baci. 
  
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