Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: ElfoMikey    29/05/2011    13 recensioni
"Stare insieme a una persona non è sempre rose e fiori come ci raccontano i romanzi rosa o le fiabe. Forse le prime tre settimane, o ancora meno, come due giorni scarsi, possono considerarsi momenti idilliaci che vorresti durassero per sempre.
Ma spesso devi combattere contro una calamità insostenibile chiamata, nel mio caso, insistenza.
Non che Blaine fosse quel genere di persona, volgare e tutto il resto, ma da un po’ di tempo i nostri discorsi capitavano sempre lì e per lì, intendo esattamente lì."STORIA KLAINE A QUATTRO MANI! POSSIBILI SPOILER
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
steptwo

Questa storia non è per scopi di lucro e i personaggi appartengono a Ryan Murphy e alla fox.

 

 

 

 

 

 

ChemicalLady: Blaine

ElfoMikey: Kurt

 

 

 

Capitolo secondo

 

 

 

 

Blaine #03

 

Avevo deciso di non far piani per il semplice motivo che con Kurt volevo che il discorso uscisse naturalmente, senza forzature.

Che dire? Sono sempre stato eccessivamente ottimista.

Pensavo che la sua riottosità si sarebbe risolta coccolandolo di più, ma sbagliavo anche in questo.

Avevo passato la serata a casa sua, abbracciandolo mentre guardavamo un cartone della Disney a sua scelta e canticchiandogli nell’orecchio le canzoni e lui mi aveva perdonato, fingendo di aver dimenticato la discussione.

E cosa avevo ottenuto in cambio?

Mi aveva chiuso fuori dalla MIA macchina e mi aveva lasciato tutto la notte a bussare al finestrino come un demente solo perché ho chiesto di affrontare l’argomento con calma….

Non si fa, Kurt!

Non avrebbe mai ceduto, di questo iniziavo a esserne certo…. Così decisi di prendere a mia volta una posizione: annullamento totale di tutte quelle serate passate a casa sua che avevano come copertura la visione di Gray’s Anatomy, ma che in realtà erano solo una buona scusa per andare avanti a limonare per ore…

Presa di posizione inutile visto che a Kurt non pareva importare poi così tanto.

“Qui Petardo Cinese a Scoiattolo Volante. Mi ricevi, passo?” mi voltai scocciato verso Wes che si era affiancato a me, camminando senza guardarmi e con, calati sugli occhi a mandorla, un paio di orrendi occhiali da sole. Era allucinante come il mio (sempre meno) amico trovasse ogni pretesto per prendermi in giro.

“La smetti di chiamarmi così? Le mie sopracciglia sono una parte di me…. Non puoi continuare a denigrarle solo perché sono un po’ più spesse delle tue!”

Wes si voltò appena verso di me “Non hai detto ‘passo’, passo”

“Mi pareva di esser stato chiaro ieri sera: Non voglio giocare alla mafia cinese con te e David…”

“Chiamalo col suo nome in codice! Potremmo venir intercettati, passo”

“Ma non stiamo nemmeno parlando con  delle trasmittenti!” mi portai una mano alla fronte, deciso più che mai a fare del male fisico sia a lui e all’altro salame che continuava imperterrito a dargli corda “Ok, ho capito…. senti, Petardo Cinese, dì a Torroncino al Cioccolato che io, Scoiattolo Volante, non voglio giocare alla CIA con voi due perché il problema è serio….” Wes mi fulminò “…. Passo” aggiunsi con sospiro rassegnato.

“Ora è diventato un problema?” chiese saccente, togliendosi gli occhiali da sole e guardandomi mentre mi irritavo sempre di più “Ahia, Anderson, Sono passati solo una manciata di giorni e vuoi già forzarlo?”

“Io non ho detto questo” sbottai indispettito “Solo che mi avvilisce il fatto che non voglia nemmeno parlarne”

“Guarda” mi disse indicando davanti a me. Kurt se ne stava seduto su una poltrona sotto alla vetrata, intento a guardare con interesse una rivista di moda “Vai ora e parlargli…”

“Ma scherzi? In mezzo a tutti?”

“Io chiudo la porta dall’esterno, poi faccio il giorno e chiudo anche l’altra…. Così non potrà scappare….”

-Questo è il momento giusto…. Per parlarne-

“D’accordo, andiamo” dissi deciso entrando nella sala delle prove. Andai diritto a sedermi nella poltrona davanti a quella del mio ragazzo e sorrisi “Ciao!”

Lui sussultò appena, prima di sorridermi nervoso.

Doveva aver già capito tutto…. Ma cosa cavolo faceva?!

“Buongiorno, Blaine….”  Mi sporsi in avanti, ignorando gli altri ragazzi, e lo baciai lievemente sulle labbra sorprendendolo un po’. Il contatto fu breve e appena accennato, ma andava già ben oltre le nostre normali consuetudini. Lui sorrise appena, mentre le guance prendevano colore “Se di buon umore oggi” mormorò imbarazzato.

Io annuii “Molto! È sembra un bel giorno se ci sei tu….” Sussurrai poi prendendogli la mano.

Ok lo ammetto, me lo stavo un po’ arruffianando perché ero convinto che non avrebbe potuto piantarmi di nuovo in asso, poi…

“Sei anche piuttosto dolce” sottolineò  appoggiando la rivista sul tavolino, guardandosi attorno nervoso. Vidi con la cosa dell’occhio Wes che stava evacuando la sala “Ma che sta succedendo?”

“Oh, non ne ho idea” dissi disinvolto mentre lui si allentava il nodo della cravatta “Ignora Wes, credo che stia per impazzire definitivamente…. Uno di questi giorni verrà a scuola nudo con un fucile da precisione in mano….” Lui mi guardò preoccupato “Ma non temere…. I cecchini lo abbatteranno prima che possa farci del male…”

“Ricapitolando…. Sei di buon umore, dolce…. E un po’ ubriaco? Non avrai partecipato ad una festa senza di me, vero?” chiede ironico “Di solito di diletti in pomiciate etero quando sei brillo, e non credo che la cosa mi vada molto a genio…”

“Penso di essere ubriaco, ma non di alcool” dissi guardandolo negli occhi “Sono ubriaco di te…”

Lui stavolta sorrise sinceramente, mentre si sporgeva verso di me per baciarmi a sua volta “Blaine…. Sto seriamente iniziando a preoccuparmi”

“Non dovresti, Hummel. Va tutto bene…. Tra noi le cose non potrebbero andare meglio” lui annuì lievemente, continuando a tenere gli occhi chiari nei miei “Quindi…. Visto che le cose vanno così bene…. Noi potremmo anche…”

 Non mi fece finire perché, pur di non farmi parlare, si attaccò alle mie labbra come una piovra ad un galeone dei pirati, iniziando a succhiarmi la faccia.

Pensava davvero che facendo così non avrei affrontato l’argomento?!

Insomma, rischiavo di dimenticare le buone maniere per passare subito ai fatti!

“Kurt, aspetta…” Toglierlo da me fu davvero una sofferenza, ma andava fatto…. “Senti io voglio riprendere l’argomento sessualità prima di…. Tornare a…. Insomma..”

Lui mi guardò aprendo appena gli occhi “Credi davvero che io stia cercando di toglierti i pantaloni?!”

Io tolsi la mano dalla sua, iniziando a fissarmi le scarpe con fare imbarazzato “No è solo che…. Io vorrei davvero che tra noi due non ci fossero dei tabu…. Per questo è così importante per me affrontare questo discorso, Kurt. Devi sentirti libero di parlarmi di tutto, perché è così…. Davvero io voglio che tu” alzai gli occhi convinto di incontrare i suoi ma non lo vidi.

Non c’era più sulla poltrona…

“Dannazione!” sbottai alzandomi in piedi. Com’era possibile scappare da una stanza chiusa senza che nemmeno me ne accorgessi?

Alzai gli occhi su Wes e vidi che fissava attonito un punto sopra alla mia testa. Appena volsi lì lo sguardo, vidi il condotto d’areazione aperto e il mio cervello si incrinò per un istante.

Non era possibile che…

“W-Wes?”

Lui mi guardò con gli occhi sgranati, scuotendo piano il capo “Non ho nemmeno la forza di dirti come ha fatto…”

Il soffitto in quella sala dista almeno tre metri dal terreno! Non era umanamente possibile scappare passando di lì senza provocare il minimo rumore!

“Io non posso crederci”

“Amico…. Non ci credo io che l’ho visto” Montgomery era davvero sconvolto “Io credo che noi tre da soli non possiamo far fronte a questo problema…. Ci servono rinforzi…”

Mi serviva una mano da Dio, altro che…

“Forse lo repello” dissi fissando con sguardo assente la parete della caffetteria, dove io e Wes raggiungemmo David, Thad, Jeff, Nick e Logan qualche minuto dopo “Insomma…. Il pensiero di fare l’amore con me lo disgusta al punto tale che preferisce darsela a gambe….”

Il biondino davanti a me rise, ma un’occhiata omicida collettiva lo costrinse al silenzio “Dai Blaine non fare il melodrammatico…. Ti offriamo il nostro aiuto!”

“Ragazzi lo visto scappare….” Disse Wes ancora incredulo “Ci serve un reparto scelto dei Marines...”

“Noi siamo bravi” sottolineò Nick.

“Sì, ma non siamo preparati ad affrontare una simile emergenza”

Logan rise “Ragazzi è Kurt…. Non è Godzilla!”

“Apprezzo moltissimo il vostro impegno…. Ma è una cosa molto personale….” Sospirai passandomi una mano fra i capelli “Kurt si innervosirebbe moltissimo se sapesse che ve ne ho parlato…. E di certo non potete aiutarmi…”

Loro si guardarono annuendo appena “In bocca al lupo Blaine, avrai bisogno di tutta la fortuna del mondo contro Kurt…”

“Non è un mostro” sottolineò di nuovo Logan.

Nick annuì lievemente, scambiando un’occhiata con Jeff “Ma è molto furbo…”

Ne convenni, avevano ragione “Mi inventerò qualcosa….”

“Si ma basta con le ciarle” disse Wes “Le battute alla ‘sono ubriaco di te’ non reggono…. Devi avere polso…”

“Ma non mi dar mai retta se mi impongo…” sospirai per la millesima volta.

Qualcosa mi sarei inventato di certo, ci voleva una situazione che lo costringesse a parlarmi senza impedimenti….

Non mi sarebbe scappato in eterno. O almeno credevo.

 

Kurt #04

 

Le prove della Dalton si erano appena concluse quel pomeriggio e i ragazzi si erano sparsi per la stanza a chiacchierare prima di tornare a casa o nei dormitori.

Io onestamente, nonostante avessi una comoda camera nei dormitori della Dalton, preferivo sempre andare a casa, anche a costo di farmi un’ora di macchina ogni mattina.

Inizialmente lo facevo perché detestavo il fatto di dividere il bagno con un’altra persona.

Stessa doccia, stesso lavabo, stesso water… figuriamoci se poi il mio compagno di stanza fosse stato uno di quei buzzurri camuffato da bravo ragazzo e che utilizza la doccia una volta l’anno, come si fa con le pulizie di primavera.

Successivamente però, pensando alla situazione di cui ero solo una povera vittima indifesa, mi ero ritrovato a pensare che la mia decisione di non fermarmi tutte le notti  scuola fosse stata davvero una grande idea.

Non che mi dispiaceva avere Blaine vicino in ogni mio momento della giornata, ma preferivo almeno dormire sogni tranquilli la notte, senza avere il terrore di una sua imboscata con tanto di catene per non farmi scappare e dépliant alla mano.

C’erano, ovviamente, le volte in cui non riuscivo a resistere al suo fascino di leader, soprattutto se mi chiedeva di rimanere con lui, per un film o per una festa clandestina organizzata dai Warblers, con quei ricci liberi dal gel che mi ondeggiavano davanti come se volessero ipnotizzarmi.

Ed io devo ammetterlo, ho un debole per i ricci di Blaine. Quando non li solidifica con qualche prodotto chimico che proviene da chissà quale paese.

Perso nei miei più profondi pensieri, non mi accorsi di Blaine, soddisfatto del suo ennesimo assolo, questa volta gentilmente accompagnato dalle voci di David e Nick, che si sedette al mio fianco, spalla contro spalla e mi schioccò un bacio sulla guancia.

Gli sorrisi e feci scontrare piano, la sua fronte con la mia, per poterlo osservare meglio e lasciarmi assuefare da quel sorriso meraviglioso che mi rivolgeva ogni volta.

Amavo il suo sorriso, seriamente. Era qualcosa in grado di farmi perdere la lucidità peggio di qualsiasi musical della Streisand o delle canzoni di Judy Garland.

Lo baciai delicatamente sulle labbra sorridenti e mentre lui si mosse per approfondire il contatto senza esagerare eravamo pur sempre in pubblico, qualcuno, noto come Jeff-mi-tingo-i-capelli-di-biondo-perché-fa-figo, s’intromise nel “discorso” facendoci staccare.

“Siete così carini, che mi viene voglia di riempirvi di fotografie e regalarvi cd con le colonne sonore d’amore più strappalacrime degli ultimi cinquant’anni!” esclamò, facendo ondeggiare il suo ciuffo biondo. Blaine gli sorrise.

“Avevi bisogno di me, Jeff?” domandò il mio ragazzo, con tono gentile.

“Non proprio.” Rispose. “ lo so che vi ho interrotto e che probabilmente Kurt tu vuoi uccidermi, ma si proponeva un caffè al Lima Bean, voi che ne dite? Siete dei nostri?”

E come si poteva dire di no a un caffè? Anche l’interruzione di Jeff era passata in secondo piano.

Blaine saltò in piedi come una molla e afferrò me e la tracolla, trascinandoci verso la porta. “Allora?” chiese a Jeff che era rimasto fermo davanti al divano. “questo caffè?”

 

Ci ritrovammo in poco tempo al Lima Bean, insieme a Jeff, Nick, David, Wes e Thad. Gli altri avevano occupato posto, mentre io e Blaine ci occupavamo delle ordinazioni. Mi teneva mollemente la mano, accarezzandone il dorso con il pollice. Mi piaceva da morire ricevere quel genere di attenzione e mi faceva sentire come un grosso gattone da coccolare.

Era bello soprattutto quando ci sdraiavamo sul divano in casa mia, quando non c‘era nessuno nei paraggi, e lui mi passava la mano fra i capelli e dietro il collo, per finire lungo la schiena e… posare la mano lì.

Ed io non avevo la forza di dire nulla perché, troppo impegnato a fare fusa, non potevo accorgermi della sua mano plasmata sul mio sedere.

Sembrava dovesse farci il calco su quella natica.

“Ehi?” mi richiamò Blaine, facendo cozzare la sua spalla contro il mio braccio. “tutto bene?”

Io annuii e gli sorrisi. “Stavo pensando a come la tua mano sia sempre impegnata a prendere le misure sul mio sedere per farne un calco, tutte le volte che pomiciamo.” Risposi senza pensare.

La vecchietta di fronte a noi si girò con lentezza ed era letteralmente sconvolta.

Blaine arrossì e si scusò debolmente con la signora che tornò a voltarsi.

“Perché non lo urli più forte? A Westerville non ti hanno ancora sentito!” sbottò, rosso in viso, dall’imbarazzo.

“E così è questo che fate quando siete soli!” commentò David, avvicinandosi a noi con un sorriso malizioso, gemello a quello di Wes, che gongolava con le mani dietro la schiena. Blaine li fulminò con lo sguardo e avanzò di un passo.

“Non esattamente…” borbottai, arrossendo un po’.

Poi i tre si guardarono. Fu un’occhiata strana, ma eloquente.

Insomma non sono stupido, sono onestamente più furbo della norma e ho un master nell’origliare le conversazioni altrui.

Ammetto di non andarne fierissimo, ma quando di mezzo c’è la mia incolumità, tutto è lecito.

Sapevo che quei tre… idioti avevano inventato degli stupidi nomi in codice, non avevo indagato oltre per salvaguardare la mia salute mentale, e che stavano aiutando Blaine nella sua missione.

Mi era bastato mezzo minuto di conversazione origliata, dove Jeff stava urlando alcune cose a Flint, per capire.

Non che ci volesse un genio comunque.

“Senti, tesoro…” iniziò ed io deglutii mentre il nostro turno alla cassa era arrivato.

Ordinai velocemente i sette caffè e Blaine pagò, da bravo gentiluomo. Ci spostammo verso il bancone in attesa, mentre il mio fidanzato guardava il portafoglio vuoto, sconsolato.

“Stavi dicendo?” lo incoraggiai, curioso di sapere come avrebbe introdotto il discorso quella volta.

Io ero ovviamente pronto a tutto e dopo essere fuggito nel condotto di areazione la volta precedente, nulla mi spaventava.

“Lo sai che il caffè ha proprietà… come dire, eccitanti?” continuò ammiccando. “forse dovremmo parlarne sai? E potremmo anche-“

“Blaine, il caffè stimola la diuresi. E’ scientificamente provato. Anche su mio fratello!” Ribattei afferrando con forza il bicchiere di cartone che la cameriera aveva appena appoggiato sul bancone. “davvero, mai bere quattro caffè di fila, quella scena è stata la scena più  divertente e penosa che abbia mai visto!”

“Questo non vuol dire che non possa eccitare in altri modi!” fu la sua risposta, aprendo il suo bicchiere e afferrando tre bustine di zucchero per svuotarle dentro il contenitore bollente. “sai credo che il sesso sia un vasto mondo di conoscenza ed esperienze e- AH!”

L’avevo fatto.

La mia mano si era mossa da sola e senza avere la possibilità di accorgermene avevo rovesciato il caffè sul cappotto Burberry del mio ragazzo, un mio regalo fra parentesi. Blaine aveva gli occhi sgratati e qualcosa mi diceva che io non dovevo essere da meno.

Mi ripresi subito e sbattendo le ciglia più volte esclamai: “Oh Blaine! Guarda qua che disastro!”

Ero un attore nato, nulla da ridire.

“Kurt, mi hai rovesciato il caffè addosso.”

“Non dire sciocchezze Honey, non l’ho mica fatto apposta!” risi istericamente e con velocità gli tolsi il cappotto di dosso. “lo porto in lavanderia.”

-Questo è il momento giusto per… FUGGIRE!- urlò una voce, da qualche parte nel mio cervello.

Appoggiai l’indumento su braccio e mi chinai lievemente per baciare una guancia di Blaine, ancora attonito.

“ecco prendi il mio caffè.” Concessi gentilmente e dopo aver salutato tutti, che avevano osservato la scena, comodamente seduti, scivolai fuori dal locale con non calanche sentendo Blaine che borbottava un: “a me il cappuccino non piace…”

 

 

 

***

 

Ecco a voi il secondo capitolo! Siamo veramente felici di avere ricevuto tanti commenti positivi e speriamo che possano aumentare *_*

 

Piccolo precisazione: come ci hanno fatto notare, la storia è lievemente OOC, per quando riguarda  le reazioni  esagerate di Kurt alla parola “sesso”.  Ci siamo divertite davvero a scrivere le situazioni di fuga più strane!

Okay, ringraziamo le sette persone che hanno recensito il primo capitolo **

Le cinque persone che ci hanno messo fra i preferiti e i 19 che ci seguono **

GRAZIE MILLE, DAVVERO!

 

 

Che ne dite allora del capitolo?^^ aspettiamo il vostro parere!!!

Alla settimana prossima!

 

              
  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: ElfoMikey