Questa storia non è per scopi di lucro e i personaggi
appartengono a Ryan Murphy e alla fox.
ChemicalLady: Blaine
ElfoMikey: Kurt
Capitolo secondo
Blaine
#03
Avevo deciso di non far
piani per il semplice motivo che con Kurt volevo che il discorso uscisse
naturalmente, senza forzature.
Che dire? Sono sempre
stato eccessivamente ottimista.
Pensavo che la sua
riottosità si sarebbe risolta coccolandolo di più, ma sbagliavo anche in
questo.
Avevo passato la serata a
casa sua, abbracciandolo mentre guardavamo un cartone della Disney a sua scelta
e canticchiandogli nell’orecchio le canzoni e lui mi aveva perdonato, fingendo
di aver dimenticato la discussione.
E cosa avevo ottenuto in
cambio?
Mi aveva chiuso fuori
dalla MIA macchina e mi aveva lasciato tutto la notte a bussare al finestrino
come un demente solo perché ho chiesto di affrontare l’argomento con calma….
Non si fa, Kurt!
Non avrebbe mai ceduto, di
questo iniziavo a esserne certo…. Così decisi di prendere a mia volta una
posizione: annullamento totale di tutte quelle serate passate a casa sua che
avevano come copertura la visione di Gray’s Anatomy, ma che in realtà erano
solo una buona scusa per andare avanti a limonare per ore…
Presa di posizione inutile
visto che a Kurt non pareva importare poi così tanto.
“Qui Petardo Cinese a
Scoiattolo Volante. Mi ricevi, passo?” mi voltai scocciato verso Wes che si era
affiancato a me, camminando senza guardarmi e con, calati sugli occhi a
mandorla, un paio di orrendi occhiali da sole. Era allucinante come il mio
(sempre meno) amico trovasse ogni pretesto per prendermi in giro.
“La smetti di chiamarmi
così? Le mie sopracciglia sono una parte di me…. Non puoi continuare a
denigrarle solo perché sono un po’ più spesse delle tue!”
Wes si voltò appena verso
di me “Non hai detto ‘passo’, passo”
“Mi pareva di esser stato
chiaro ieri sera: Non voglio giocare alla mafia cinese con te e David…”
“Chiamalo col suo nome in
codice! Potremmo venir intercettati, passo”
“Ma non stiamo nemmeno
parlando con delle trasmittenti!” mi
portai una mano alla fronte, deciso più che mai a fare del male fisico sia a
lui e all’altro salame che continuava imperterrito a dargli corda “Ok, ho
capito…. senti, Petardo Cinese, dì a Torroncino al Cioccolato che io,
Scoiattolo Volante, non voglio giocare alla CIA con voi due perché il problema
è serio….” Wes mi fulminò “…. Passo” aggiunsi con sospiro rassegnato.
“Ora è diventato un
problema?” chiese saccente, togliendosi gli occhiali da sole e guardandomi
mentre mi irritavo sempre di più “Ahia, Anderson, Sono passati solo una
manciata di giorni e vuoi già forzarlo?”
“Io non ho detto questo”
sbottai indispettito “Solo che mi avvilisce il fatto che non voglia nemmeno
parlarne”
“Guarda” mi disse
indicando davanti a me. Kurt se ne stava seduto su una poltrona sotto alla
vetrata, intento a guardare con interesse una rivista di moda “Vai ora e
parlargli…”
“Ma scherzi? In mezzo a
tutti?”
“Io chiudo la porta
dall’esterno, poi faccio il giorno e chiudo anche l’altra…. Così non potrà
scappare….”
-Questo è il momento
giusto…. Per parlarne-
“D’accordo, andiamo” dissi
deciso entrando nella sala delle prove. Andai diritto a sedermi nella poltrona
davanti a quella del mio ragazzo e sorrisi “Ciao!”
Lui sussultò appena, prima
di sorridermi nervoso.
Doveva aver già capito
tutto…. Ma cosa cavolo faceva?!
“Buongiorno,
Blaine….” Mi sporsi in avanti, ignorando
gli altri ragazzi, e lo baciai lievemente sulle labbra sorprendendolo un po’.
Il contatto fu breve e appena accennato, ma andava già ben oltre le nostre
normali consuetudini. Lui sorrise appena, mentre le guance prendevano colore
“Se di buon umore oggi” mormorò imbarazzato.
Io annuii “Molto! È sembra
un bel giorno se ci sei tu….” Sussurrai poi prendendogli la mano.
Ok lo ammetto, me lo stavo
un po’ arruffianando perché ero convinto che non avrebbe potuto piantarmi di
nuovo in asso, poi…
“Sei anche piuttosto
dolce” sottolineò appoggiando la rivista
sul tavolino, guardandosi attorno nervoso. Vidi con la cosa dell’occhio Wes che
stava evacuando la sala “Ma che sta succedendo?”
“Oh, non ne ho idea” dissi
disinvolto mentre lui si allentava il nodo della cravatta “Ignora Wes, credo
che stia per impazzire definitivamente…. Uno di questi giorni verrà a scuola
nudo con un fucile da precisione in mano….” Lui mi guardò preoccupato “Ma non
temere…. I cecchini lo abbatteranno prima che possa farci del male…”
“Ricapitolando…. Sei di
buon umore, dolce…. E un po’ ubriaco? Non avrai partecipato ad una festa senza
di me, vero?” chiede ironico “Di solito di diletti in pomiciate etero quando
sei brillo, e non credo che la cosa mi vada molto a genio…”
“Penso di essere ubriaco,
ma non di alcool” dissi guardandolo negli occhi “Sono ubriaco di te…”
Lui stavolta sorrise
sinceramente, mentre si sporgeva verso di me per baciarmi a sua volta “Blaine….
Sto seriamente iniziando a preoccuparmi”
“Non dovresti, Hummel. Va tutto
bene…. Tra noi le cose non potrebbero andare meglio” lui annuì lievemente,
continuando a tenere gli occhi chiari nei miei “Quindi…. Visto che le cose
vanno così bene…. Noi potremmo anche…”
Non mi fece finire perché, pur di non farmi
parlare, si attaccò alle mie labbra come una piovra ad un galeone dei pirati,
iniziando a succhiarmi la faccia.
Pensava davvero che
facendo così non avrei affrontato l’argomento?!
Insomma, rischiavo di
dimenticare le buone maniere per passare subito ai fatti!
“Kurt, aspetta…” Toglierlo
da me fu davvero una sofferenza, ma andava fatto…. “Senti io voglio riprendere
l’argomento sessualità prima di…. Tornare a…. Insomma..”
Lui mi guardò aprendo
appena gli occhi “Credi davvero che io stia cercando di toglierti i
pantaloni?!”
Io tolsi la mano dalla
sua, iniziando a fissarmi le scarpe con fare imbarazzato “No è solo che…. Io
vorrei davvero che tra noi due non ci fossero dei tabu…. Per questo è così
importante per me affrontare questo discorso, Kurt. Devi sentirti libero di parlarmi
di tutto, perché è così…. Davvero io voglio che tu” alzai gli occhi convinto di
incontrare i suoi ma non lo vidi.
Non c’era più sulla
poltrona…
“Dannazione!” sbottai
alzandomi in piedi. Com’era possibile scappare da una stanza chiusa senza che
nemmeno me ne accorgessi?
Alzai gli occhi su Wes e
vidi che fissava attonito un punto sopra alla mia testa. Appena volsi lì lo
sguardo, vidi il condotto d’areazione aperto e il mio cervello si incrinò per
un istante.
Non era possibile che…
“W-Wes?”
Lui mi guardò con gli
occhi sgranati, scuotendo piano il capo “Non ho nemmeno la forza di dirti come
ha fatto…”
Il soffitto in quella sala
dista almeno tre metri dal terreno! Non era umanamente possibile scappare
passando di lì senza provocare il minimo rumore!
“Io non posso crederci”
“Amico…. Non ci credo io
che l’ho visto” Montgomery era davvero sconvolto “Io credo che noi tre da soli
non possiamo far fronte a questo problema…. Ci servono rinforzi…”
Mi serviva una mano da
Dio, altro che…
“Forse lo repello” dissi
fissando con sguardo assente la parete della caffetteria, dove io e Wes
raggiungemmo David, Thad, Jeff, Nick e Logan qualche minuto dopo “Insomma…. Il
pensiero di fare l’amore con me lo disgusta al punto tale che preferisce
darsela a gambe….”
Il biondino davanti a me
rise, ma un’occhiata omicida collettiva lo costrinse al silenzio “Dai Blaine
non fare il melodrammatico…. Ti offriamo il nostro aiuto!”
“Ragazzi lo visto
scappare….” Disse Wes ancora incredulo “Ci serve un reparto scelto dei
Marines...”
“Noi siamo bravi”
sottolineò Nick.
“Sì, ma non siamo
preparati ad affrontare una simile emergenza”
Logan rise “Ragazzi è
Kurt…. Non è Godzilla!”
“Apprezzo moltissimo il
vostro impegno…. Ma è una cosa molto personale….” Sospirai passandomi una mano
fra i capelli “Kurt si innervosirebbe moltissimo se sapesse che ve ne ho
parlato…. E di certo non potete aiutarmi…”
Loro si guardarono
annuendo appena “In bocca al lupo Blaine, avrai bisogno di tutta la fortuna del
mondo contro Kurt…”
“Non è un mostro”
sottolineò di nuovo Logan.
Nick annuì lievemente,
scambiando un’occhiata con Jeff “Ma è molto furbo…”
Ne convenni, avevano
ragione “Mi inventerò qualcosa….”
“Si ma basta con le
ciarle” disse Wes “Le battute alla ‘sono ubriaco di te’ non reggono…. Devi
avere polso…”
“Ma non mi dar mai retta
se mi impongo…” sospirai per la millesima volta.
Qualcosa mi sarei
inventato di certo, ci voleva una situazione che lo costringesse a parlarmi
senza impedimenti….
Non mi sarebbe scappato in
eterno. O almeno credevo.
Kurt
#04
Le prove della Dalton si
erano appena concluse quel pomeriggio e i ragazzi si erano sparsi per la stanza
a chiacchierare prima di tornare a casa o nei dormitori.
Io onestamente, nonostante
avessi una comoda camera nei dormitori della Dalton, preferivo sempre andare a
casa, anche a costo di farmi un’ora di macchina ogni mattina.
Inizialmente lo facevo
perché detestavo il fatto di dividere il bagno con un’altra persona.
Stessa doccia, stesso
lavabo, stesso water… figuriamoci se poi il mio compagno di stanza fosse stato
uno di quei buzzurri camuffato da bravo ragazzo e che utilizza la doccia una
volta l’anno, come si fa con le pulizie di primavera.
Successivamente però,
pensando alla situazione di cui ero solo una povera vittima indifesa, mi ero
ritrovato a pensare che la mia decisione di non fermarmi tutte le notti scuola fosse stata davvero una grande idea.
Non che mi dispiaceva
avere Blaine vicino in ogni mio momento della giornata, ma preferivo almeno
dormire sogni tranquilli la notte, senza avere il terrore di una sua imboscata
con tanto di catene per non farmi scappare e dépliant alla mano.
C’erano, ovviamente, le
volte in cui non riuscivo a resistere al suo fascino di leader, soprattutto se
mi chiedeva di rimanere con lui, per un film o per una festa clandestina
organizzata dai Warblers, con quei ricci liberi dal gel che mi ondeggiavano
davanti come se volessero ipnotizzarmi.
Ed io devo ammetterlo, ho
un debole per i ricci di Blaine. Quando non li solidifica con qualche prodotto
chimico che proviene da chissà quale paese.
Perso nei miei più
profondi pensieri, non mi accorsi di Blaine, soddisfatto del suo ennesimo
assolo, questa volta gentilmente accompagnato dalle voci di David e Nick, che
si sedette al mio fianco, spalla contro spalla e mi schioccò un bacio sulla
guancia.
Gli sorrisi e feci
scontrare piano, la sua fronte con la mia, per poterlo osservare meglio e
lasciarmi assuefare da quel sorriso meraviglioso che mi rivolgeva ogni volta.
Amavo il suo sorriso,
seriamente. Era qualcosa in grado di farmi perdere la lucidità peggio di
qualsiasi musical della Streisand o delle canzoni di Judy Garland.
Lo baciai delicatamente
sulle labbra sorridenti e mentre lui si mosse per approfondire il contatto
senza esagerare eravamo pur sempre in pubblico, qualcuno, noto come
Jeff-mi-tingo-i-capelli-di-biondo-perché-fa-figo, s’intromise nel “discorso”
facendoci staccare.
“Siete così carini, che mi
viene voglia di riempirvi di fotografie e regalarvi cd con le colonne sonore
d’amore più strappalacrime degli ultimi cinquant’anni!” esclamò, facendo
ondeggiare il suo ciuffo biondo. Blaine gli sorrise.
“Avevi bisogno di me,
Jeff?” domandò il mio ragazzo, con tono gentile.
“Non proprio.” Rispose. “
lo so che vi ho interrotto e che probabilmente Kurt tu vuoi uccidermi, ma si
proponeva un caffè al Lima Bean, voi che ne dite? Siete dei nostri?”
E come si poteva dire di
no a un caffè? Anche l’interruzione di Jeff era passata in secondo piano.
Blaine saltò in piedi come
una molla e afferrò me e la tracolla, trascinandoci verso la porta. “Allora?”
chiese a Jeff che era rimasto fermo davanti al divano. “questo caffè?”
Ci ritrovammo in poco
tempo al Lima Bean, insieme a Jeff, Nick, David, Wes e Thad. Gli altri avevano
occupato posto, mentre io e Blaine ci occupavamo delle ordinazioni. Mi teneva
mollemente la mano, accarezzandone il dorso con il pollice. Mi piaceva da
morire ricevere quel genere di attenzione e mi faceva sentire come un grosso
gattone da coccolare.
Era bello soprattutto
quando ci sdraiavamo sul divano in casa mia, quando non c‘era nessuno nei
paraggi, e lui mi passava la mano fra i capelli e dietro il collo, per finire
lungo la schiena e… posare la mano lì.
Ed io non avevo la forza
di dire nulla perché, troppo impegnato a fare fusa, non potevo accorgermi della
sua mano plasmata sul mio sedere.
Sembrava dovesse farci il
calco su quella natica.
“Ehi?” mi richiamò Blaine,
facendo cozzare la sua spalla contro il mio braccio. “tutto bene?”
Io annuii e gli sorrisi.
“Stavo pensando a come la tua mano sia sempre impegnata a prendere le misure
sul mio sedere per farne un calco, tutte le volte che pomiciamo.” Risposi senza
pensare.
La vecchietta di fronte a
noi si girò con lentezza ed era letteralmente sconvolta.
Blaine arrossì e si scusò
debolmente con la signora che tornò a voltarsi.
“Perché non lo urli più
forte? A Westerville non ti hanno ancora sentito!” sbottò, rosso in viso,
dall’imbarazzo.
“E così è questo che fate
quando siete soli!” commentò David, avvicinandosi a noi con un sorriso
malizioso, gemello a quello di Wes, che gongolava con le mani dietro la
schiena. Blaine li fulminò con lo sguardo e avanzò di un passo.
“Non esattamente…”
borbottai, arrossendo un po’.
Poi i tre si guardarono.
Fu un’occhiata strana, ma eloquente.
Insomma non sono stupido,
sono onestamente più furbo della norma e ho un master nell’origliare le
conversazioni altrui.
Ammetto di non andarne
fierissimo, ma quando di mezzo c’è la mia incolumità, tutto è lecito.
Sapevo che quei tre…
idioti avevano inventato degli stupidi nomi in codice, non avevo indagato oltre
per salvaguardare la mia salute mentale, e che stavano aiutando Blaine nella
sua missione.
Mi era bastato mezzo
minuto di conversazione origliata, dove Jeff stava urlando alcune cose a Flint,
per capire.
Non che ci volesse un
genio comunque.
“Senti, tesoro…” iniziò ed
io deglutii mentre il nostro turno alla cassa era arrivato.
Ordinai velocemente i
sette caffè e Blaine pagò, da bravo gentiluomo. Ci spostammo verso il bancone
in attesa, mentre il mio fidanzato guardava il portafoglio vuoto, sconsolato.
“Stavi dicendo?” lo
incoraggiai, curioso di sapere come avrebbe introdotto il discorso quella
volta.
Io ero ovviamente pronto a
tutto e dopo essere fuggito nel condotto di areazione la volta precedente,
nulla mi spaventava.
“Lo sai che il caffè ha
proprietà… come dire, eccitanti?” continuò ammiccando. “forse dovremmo parlarne
sai? E potremmo anche-“
“Blaine, il caffè stimola
la diuresi. E’ scientificamente provato. Anche su mio fratello!” Ribattei
afferrando con forza il bicchiere di cartone che la cameriera aveva appena
appoggiato sul bancone. “davvero, mai bere quattro caffè di fila, quella scena
è stata la scena più divertente e penosa
che abbia mai visto!”
“Questo non vuol dire che
non possa eccitare in altri modi!” fu la sua risposta, aprendo il suo bicchiere
e afferrando tre bustine di zucchero per svuotarle dentro il contenitore
bollente. “sai credo che il sesso sia un vasto mondo di conoscenza ed esperienze
e- AH!”
L’avevo fatto.
La mia mano si era mossa
da sola e senza avere la possibilità di accorgermene avevo rovesciato il caffè
sul cappotto Burberry del mio ragazzo, un mio regalo fra parentesi. Blaine
aveva gli occhi sgratati e qualcosa mi diceva che io non dovevo essere da meno.
Mi ripresi subito e
sbattendo le ciglia più volte esclamai: “Oh Blaine! Guarda qua che disastro!”
Ero un attore nato, nulla
da ridire.
“Kurt, mi hai rovesciato
il caffè addosso.”
“Non dire sciocchezze
Honey, non l’ho mica fatto apposta!” risi istericamente e con velocità gli
tolsi il cappotto di dosso. “lo porto in lavanderia.”
-Questo è il momento
giusto per… FUGGIRE!- urlò una voce, da qualche parte nel mio cervello.
Appoggiai l’indumento su braccio
e mi chinai lievemente per baciare una guancia di Blaine, ancora attonito.
“ecco prendi il mio
caffè.” Concessi gentilmente e dopo aver salutato tutti, che avevano osservato
la scena, comodamente seduti, scivolai fuori dal locale con non calanche
sentendo Blaine che borbottava un: “a me il cappuccino non piace…”
***
Ecco a voi il secondo
capitolo! Siamo veramente felici di avere ricevuto tanti commenti positivi e
speriamo che possano aumentare *_*
Piccolo precisazione: come
ci hanno fatto notare, la storia è lievemente OOC, per quando riguarda le reazioni esagerate di Kurt alla parola “sesso”. Ci siamo divertite davvero a scrivere le
situazioni di fuga più strane!
Okay, ringraziamo le sette persone che hanno recensito
il primo capitolo **
Le cinque persone che ci hanno messo fra i preferiti e
i 19 che ci seguono **
GRAZIE MILLE, DAVVERO!
Che ne dite allora del
capitolo?^^ aspettiamo il vostro parere!!!
Alla settimana prossima!