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Autore: rosh    29/05/2011    1 recensioni
Questa storia parla di ragazzi come me, come voi, che conducono una normalissima vita e devono quotidianamente fare i conti con i mostri adoolescenziali.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dai vabbè, non sarà poi così male! Mi avvicino con molta cautela e scrutandola un po’ con lo sguardo le dico:
“Scusa, senti… Mica è libero?”
-S..ssii, vieni, siediti.- mi dice spostando la sedia al suo fianco e spingendo gli occhiali sul naso.
“Grazie” sforzo un sorriso, ma proprio non ci riesco! Questa è proprio una sfigata!
Dopo cinque imbarazzantissimi minuti nei quali regna il silenzio, provo ad attaccare bottone.
“Mamma mia quanti siamo… tu conosci qualcuno?”
-Ehm, sì. La mia migliore amica dovrebbe arrivare a momenti e c’è un amico di famiglia.-
PERFETTO! DANNATAMENTE PERFETTO! La  sfigata della classe ha una migliore amica, ma io no! Bella cosa proprio. La guardo con un misto di stupore e mortificazione.
“Cioè, scusa, io non… pensavo, si insomma, che tu… aspettassi qualcuno!”
Ti prego dimmi che non fa niente, non voglio fare Bubu, l’Orso Yoghi no, l’Orso Yoghi no, l’Orso Yoghi no! Ti prego! Ti prego! Ti prego!
-Ma figurati. E’ arrivata tardi, si siede dove trova posto!-
Bella filosofia di merda! E’ anche molto carina con la sua migliore amica, a quanto pare.
“No, va bè, se vuoi mi sposto” MA ANCHE NO!
-Ma sei pazza? Tranquilla!-  No, bella, io non sono pazza, ma tu in compenso sei una sfigata assurda!
“Grazie…” Ora sto zitta, giuro che sto zitta.
 
“Comunque io sono Elenora” per gli amici Elena, ma per te, brutto pezzo di idiota solo Eleonora, intesi?
-Ah, io sono Chiara. Chiara Geroldi-
Mi sforzo di sorridere. Chi cazzo ti ha chiesto anche il cognome? Mah!
 Il cellulare vibra di nuovo. Sono costretta a tirarlo fuori dalla tasca.
2 MESSAGGI:
Cip <3
Ciao amore, buon primo giorno nella N, ti penserò nella H.
Tuo
GabJ
Ilaria
Ciao splendore! Buongiorno! Buon primo giorno di scuola, ci vediamo a ricreazione.
Un bacio enorme:*
Premo il tasto sopra l’iPhone e lo spengo. Oggi ci sono solo io e queste quattro idiote delle mie compagne di classe. Mi guardo più attentamente in giro, che schifo! I ragazzi sono tutti brutti! Mi volto dietro e noto due ragazze che chiacchierano. Sembrano le più normali.
“Buongiorno ragazze!”
-Ciao!-
<>
Porgo loro la mano: “Io sono Eleonora, ma mi chiamano tutti Elena”
-Ciao Elena, Carolina-
<>
Entrambe sorridono dolcemente. Sì, queste due mi piacciono!
-Tu e la tua compagna di banco vi conoscevate gia?- dice, cercando di attirare l’attenzione del bradipo che mi hanno parcheggiato affianco. A quanto pare ha sentito, si gira e risponde:
‘No, ci siamo conosciute poco fa’
Ah, ecco. Ora risponde anche al posto mio! Mi serve l’interprete da oggi in poi.
Per tutta risposta mi sforzo a sorridere e ad annuire, il più cordialmente possibile.
<>
E che culo! Non potevo conoscere io, prima una delle due!? Che palle…
Entra un’altra ragazza alta e magra con i capelli lunghi che si dirige verso il nostro banco. Si posiziona affianco alla mia sedia e si rivolge alla sfigata:
“Chià!”
-Ciao Ale-
“Io vado a sedermi, poi parliamo dopo…”
-Mmmmh, ok!-
Ma guarda sta cafona! Come si permette a trattare così la mia sfigatissima compagna di banco. Ah, forse è la sua migliore amica. Si, però questo tono di maestrina del cazzo, dovrebbe levarselo. Mò glielo faccio vedere io.
Mi alzo e con un sorriso da ebete stampato il faccia le stringo la mano e le dico:
“Comunque piacere, Eleonora. Se hai qualche problema, riguardo ai posti, dì pure.”
Abbassa subito lo sguardo.
-Nono, nessun problema. Io sono Alessia.- Ah, ecco, così va meglio, vattene vicino al mammut, va!
Mi risiedo e guardo Chiara.
“E’ lei la tua migliore amica?”
-Sì.-
“Mi sa che si è incazzata perché non le hai tenuto il posto.”
-Pazienza, queste cole se fanno solo i neonati. Grazie.-
“Di che?”
-Per avermi difesa.-
“Mi dà fastidio quando le persone vengono sparate con questo tono e pretendono chissà che cosa. Mi dà fastidio chi mette in difficoltà gli altri. Lei l’ha fatto.”
-Purtroppo è così. –
“Non deve esserlo, sennò la prossima volta che si permette, soprattutto con me, la mando a quel paese, sta cretina!” 
  
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