Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: sundayrose    29/05/2011    4 recensioni
"Entrai di corsa in casa e scartai frenetica il pacchetto che avevo appena comprato. Mi precipitai in bagno senza neanche togliere la giacca e attesi.
2 minuti.. era quello il tempo necessario. 2 minuti che potevano cambiarti la vita.
Mi guardai riflessa nello specchio senza avere il coraggio di appurare quello di cui ormai ero certa. Con uno sforzo enorme abbassai lo sguardo sul test e quello che vidi mi lasciò intontita per un attimo. 2 linee rosa: ero incinta,aspettavo un figlio da Harry!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rosso sangue
 
Hermione tornò in camera di corsa. Chiuse la porta dietro di se e le si poggiò contro,cercando di riprendere fiato.
Che aveva combinato? Aveva baciato Draco,aveva baciato Draco Malfoy! Che cosa gli era passato per la testa? Lei amava Ron.
Doveva darsi una calmata,non era possibile che appena le andava qualcosa storto lei andasse in giro a baciare la gente. L’ultima volta era rimasta incinta e non voleva che questo ricapitasse.
Non era capace di affrontare i problemi da sola? Doveva per forza appoggiarsi a qualcuno? I suoi ormoni dovevano stare un pochino più tranquilli.
Però,ripensandoci,era stato bello. Era stato intenso. Era stato voluto,da tutti e due.
Possibile che Malfoy volesse baciarla? Che senso aveva? No,nessun senso. Probabilmente non si era rifiutato per non farla dispiacere. Forse pensava che se si fosse tirato indietro lei sarebbe scoppiata in una crisi di pianto e voleva evitare questo.
Ma che stava dicendo? Stava senza dubbio delirando.
Si mise una mano alla fronte per vedere se avesse la febbre,ma niente. Era fresca come una rosa.
Rosa.
Cosa ci facevano tutte quelle rose nella sua stanza?
 
Draco si girava e rigirava nel letto. Era notte fonda ma i suoi occhi si rifiutavano di chiudersi. Davanti a lui l’immagine della mezzosangue che lo baciava era indelebile. Era impressa come una gigantografia nella sua mente e nel suo cuore.
Lo aveva sorpreso. Pochi nella sua vita erano riusciti a sorprenderlo, ma lei lo aveva fatto. Con la sua passione e spontaneità lo aveva colpito,lo aveva rapito e ora era completamente suo prigioniero.
Sapeva che probabilmente quello era stato solo un episodio occasionale,forse aveva solo bisogno di aggrapparsi a qualcuno e lì,in quel momento,c’era solo lui. Ma non riusciva a smettere di sperare che lei,lì,in quel determinato momento e in quel luogo, avesse voluto solo lui,non uno qualsiasi,ma lui!
Non gli importava che fosse incinta,non gli importava che aspettasse un figlio da un altro,lui la amava. Ora ne era certo, perché avrebbe voluto che quel momento di estasi durasse in eterno. Se gliel’avesse permesso,l’avrebbe resa felice per sempre.
Quel maledetto Weasley,invece,la faceva solo stare male. Aveva visto le profonde occhiaie e il colorito pallido del suo viso, sicuramente provocate dalle tante notti insonni trascorse a pensare quel cretino! Sapeva che lei lo amava ancora,ma quel piccolo bacio gli aveva dato una speranza ed una sicurezza che non aveva prima.
L’indomani le avrebbe parlato,era deciso.
 
Harry uscì dal suo dormitorio stanco e insonnolito per le poche ore di sonno che aveva fatto. La notte scorsa la punizione si era protratta fino alle 2 del mattino,perché Ron ad un certo punto non era più riuscito a dirgli con chiarezza quello che aveva visto e dovette rivedere un medesimo ricordo più di 3 volte,facendolo esasperare a morte!
Bussò alla camera di Hermione per chiamarla e scendere a colazione con lei, ma nessun rumore si sentiva oltre la porta. Forse era già scesa,pensò.
Quando arrivò in Sala Grande, però, notò che non era al tavolo dei Grifondoro. Si sedette insospettito. Strano, lei non è una che fa tardi.
Si mise a mangiare pensieroso,quando,ad un certo punto la vide varcare dalla soglia.
La prima cosa che gli venne in mente, mentre la guardava avvicinarsi, era un fantasma. Si muoveva pianissimo ed era talmente bianca da sembrare evanescente.
- Herm!- Harry le corse incontro e la sostenne accompagnandola fino al suo posto,nel timore che potesse cadere da un momento all’altro.
Lei non sembrò accorgersene e si fece guidare tranquilla al tavolo. Aveva un fiore tra i capelli. Una rosa, talmente rossa da sembrare sangue e che contrastava ancora di più con il pallore della sua pelle.
- Herm, cos’hai? Sei pallidissima,sembri la Dama Grigia!- Harry aspettò una risposta che non venne.
- Perché non mi rispondi?- la scosse con forza,spaventato dal suo stato.
Solo allora lei sembrò riscuotersi e alzò lentamente gli occhi.
Harry notò che erano due pozzi neri senza fondo. Si spaventò a morte!
- HERM! La scosse ancora.
Hermione sbattè più volte gli occhi e alzò lo sguardo su lui.
- Ciao Harry – disse flebilmente e con un sorriso accennato. I suoi occhi erano tornati normali.
- Herm,cosa è successo,perché non rispondevi?- Harry la guardava ancora terrorizzato.
- Oh, non ti ho sentito. Non ho dormito bene stanotte e sono ancora in dormiveglia. – La sua voce era strascicata e parlava lentamente.
- Mi hai fatto spaventare a morte sembravi un fantasma!- Harry si stava lentamente calmando. Ma vide che le condizioni di Hermione erano pessime, se non parlava sembrava morta.
- Oh non essere sciocco, è solo un po’ di stanchezza tutto qui.- Dicendo così i suoi occhi si persero di nuovo nel vuoto.
- Dobbiamo andare da Madama Chips. Non mi piacciono per niente le tue condizioni. – La prese dal braccio e la fece alzare.
Ma in quel momento arrivò improvvisamente il professor Lumacorno che lo bloccò.
- Oh, Harry caro cercavo proprio te.-
- Ehm.. mi scusi professore, ma devo… - Harry voleva liberarsene e portare immediatamente Hermione in infermeria,ma il professore,con il suo solito tono gioviale lo interruppe.
- Ci vorrà un attimo Harry. Volevo solo darti questo interessantissimo libro sulle pozioni meno conosciute. Un grande pozionista come te lo apprezzerà di certo.- E gli ammiccò sorridente.
Harry, per prendere quel pesantissimo libro, lasciò il braccio di Hermione.
Non la sentì che diceva di voler tornare in camera a riposare. Non la sentì allontanarsi.
- La ringrazio professore ma ora devo proprio andare.- Ma quando si voltò Hermione era sparita.
 
Ron scendeva velocemente le scale. Doveva cercare Harry.
Aveva trascorso la notte insonne a pensare e ripensare a quello che aveva visto nel pensatoio. Quel ricordo gli era impresso nella mente.
 
L’ufficio di Silente, ma Silente probabilmente non era nemmeno mai stato in quella scuola.
Pochi ritratti c’erano in quell’ufficio,segno che pochi presidi vi erano stati.
Un uomo alto e massiccio sedeva alla scrivania. Aveva lunghi capelli e folti baffi neri,il suo sguardo era accigliato.
Qualcuno bussò alla porta e lui lo fece velocemente entrare.
- Preside Wilder,Jane Callaway è entrata di nuovo in trance. Sta dicendo un mucchio di cose,la maggior parte senza senso.- Un ragazzo basso e molto agitato parlava velocemente.
- Ti ricordi qualcuna di queste cose?- Il preside era curioso e spaventato al tempo stesso.
- Una. La ripete in continuazione, come una cantilena.-
- Avanti, mi dica.- Il preside era sulle spine.
- “Colui che avrà due volte salvato il mondo magico dovrà salvarlo una terza. Dovrà salvarlo dal sangue del suo sangue,generato non per amore, ma per tradimento.”-
 
Il ricordo finiva in questo modo, non spiegando chi fosse Jane Callaway, né che cosa le era successo. Ma Ron, appena lo vide, pensò ad Harry, ad Hermione e al loro bambino. Generato non per amore,ma per tradimento da colui che aveva salvato due volte il mondo magico.
Ma che cosa voleva dire? Che nel grembo di Hermione si nascondeva il nuovo signore oscuro?
Era andato in piena notte in biblioteca per vedere se riusciva a scoprire qualcosa di più su questa Jane Callaway. Ci mise un po’, ma alla fine trovò un intero libro su di lei. A quanto pare era stata la più grande veggente del mondo magico in quasi tremila anni. Aveva cominciato ad avere visioni dall’età di 3 anni e queste si erano sempre avverate. All’epoca del ricordo lei aveva 11 anni,era appena entrata ad Hogwarts.
Aveva appena scoperto queste cose e ora si dirigeva come un forsennato verso la Sala Grande per trovare Harry. Doveva cercarlo, doveva informarlo.
Lo vide uscire agitato dalla Sala Grande.
- Harry!- Ron lo chiamò superando gli ultimi quattro scalini con un salto.
Harry si voltò sorpreso e lo fu ancora di più quando vide che lo stava chiamando uno spaventatissimo Ron.
- Harry ti devo parlare, immediatamente! Dov’è Hermione?-
Harry ancora stupefatto ci mise un po’ a rispondere.
- Era qui un attimo fa ma ora è sparita. La stavo cercando.-
- Dobbiamo trovarla subito. E’ in pericolo!-
- Cosa?- Ma a rispondere non fu Harry.
Draco Malfoy si stava avvicinando velocemente a loro.
- Cosa vuoi Malfoy? La cosa non ti riguarda. – Ron era indispettito da quella inopportuna intromissione.
Draco non sapeva cosa dire. Quelle cose non gli riguardavano,era vero. Ma doveva lasciar perdere le antiche rivalità, doveva sapere cosa era successo ad Hermione.
- Tengo anch’io alla mezzosangue.- riuscì a dire alla fine.
- Ah si? E da quando?- Ron era sempre più furioso.
- Insomma smettetela voi due. Non mi sembra il momento giusto per litigare. Ron mi vuoi spiegare di che diavolo stai parlando?- Harry si intromise,chiudendo la discussione.
- Non c’è tempo per spiegarti ora, dobbiamo trovarla. – e dicendo così Ron si arrampicò su per le scale, diretto nella Torre di Grifondoro. Harry e Draco lo seguirono a ruota.
La Torreera vuota,tutti gli studenti erano a lezione a quell’ora,tranne loro tre.
Arrivarono di corsa fino alla stanza di Hermione. Provarono a bussare, ma niente. Provarono ad aprire, ma la porta era chiusa a chiave.
Troppo disperato per poter tentare un Alohomora, Ron cominciò a dare spallate contro il legno massiccio.
Harry e Draco,dapprima sorpresi, cominciarono subito ad aiutarlo e dopo 5 o 6 spallate la porta si aprì di botto.
La scena che si presentò davanti ai loro occhi li fece terrorizzare. La stanza era completamente coperta di sangue!
Anzi no, non era sangue. Erano petali di rosa. Migliaia e migliaia di petali di rosa,rossi come il sangue. La camera ne era totalmente invasa. Nessun colore si distingueva sotto di essi.
Al centro, sul letto a baldacchino, era adagiata Hermione,ugualmente coperta di petali.
Faceva spavento,era bianca come un lenzuolo. Sembrava morta.
Ma qualcosa rendeva ancora più spaventosa quella visione. Attorno a lei, come un guscio o uno scudo,un’aura dorata che l’avvolgeva.
Ron provò ad andare verso di lei,ma venne sbalzato indietro non appena toccò la superficie dorata.
- Ma cosa diavolo sta succedendo?-
Hermione aveva cominciato ad agitarsi nel sonno. Un forza potentissima scalciava nel suo ventre.
 
NOTE DELL’AUTRICE:
Oh mamma che capitolo! Un po’ dark a dire il vero,ma mi è piaciuto scriverlo. Spero che a voi sia piaciuto leggerlo!
Qualcosa comincia a chiarirsi? Forse, ma non tutto.
Grazie a tutti voi che seguite la storia.
Al prossimo capitolo. Baci . 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sundayrose