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Autore: Eldur    30/05/2011    6 recensioni
James Potter era un bel ragazzo alto, per di più Cercatore di Grifondoro. Ma Lily sapeva anche che era soprattutto un irresponsabile, un prepotente. Se ne andava in giro per il castello tronfio e pieno di sé, avendo la cura di non rispettare le regole di Hogwarts.
Nessuno sarebbe mai riuscita a convincerla. Mai. James Potter non avrebbe conquistato il suo cuore.

STORIA REVISIONATA E CONCLUSA.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Mary MacDonald, Nuovo personaggio, Regulus Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 2: Concessioni


“Cooosa?!”, urlò Lily disperata.
Kate ridacchiava mentre Mary, mortificata, spiegava quello che le aveva detto James Potter.
“Stavo per andare nello scompartimento con Kate quando Potter e Black mi hanno portato con loro. Potter era tutto contento e voleva darmi un’informazione per te… così l’ho seguito”.
“Probabilmente Silente si sta divertendo”, affermò Kate convinta.
Lily era rossa in viso dalla rabbia o forse dall’imbarazzo. Avrebbe voluto protestare appena arrivata al castello, ma qualcosa le disse che sarebbe stato peggio.
“Ehm…penso che non le passerà in fretta”, sussurrò Mary a Kate che ridacchiò ancora.

*



James e Sirius stavano giocando agli scacchi magici mentre Peter li guardava emozionato e Remus leggeva, sparendo letteralmente dietro al libro.
Sirius mandò il suo cavallo contro una pedina di James, mentre gli urlava di schiacciarla e vincere. James però spostò la regina che lo spinse fuori dalla scacchiera con la lunga spada. Peter batté le mani entusiasta. Sirius sbuffò vistosamente.
“Sembra che tu faccia apposta a farmi vincere, Felpato…”, disse James, fingendo un tono serio e preoccupato. Sirius sbuffò di nuovo e mise la scacchiera, chiusa fino a formare una minuscola scatoletta, nel suo baule. Non riusciva a capire perché i pezzi della sua scacchiera preferissero farsi dare ordini da James.
“Jamie, la prossima partita la vinco io, stanne certo”, disse Sirius. James rise.
“E come hai intenzione di vincere se i tuoi pezzi non si fidano di te?”, disse divertito.
“E tu come hai intenzione di conquistare la Evans se lei ti odia e ti considera un presuntuoso?”, disse invece Sirius, cambiando argomento e cominciando a prenderci gusto. James abbozzò un sorriso.
“Lunastorta, è vero che non avrò problemi?”, chiese rivolto al ragazzo che stava leggendo di fronte a lui. Remus alzò gli occhi dal libro e annuì rivolto verso Sirius.
“Oggi Lily ha esitato quando le hai chiesto di uscire, vero?”, domandò eloquentemente. James annuì compiaciuto.
“Beh, se non altro hai avuto qualche risultato in questi lunghi anni di corteggiamento… la Evans ha esitato”, lo derise Sirius sogghignando. James lo guardò fintamente male. Poi scoppiarono tutti e due a ridere.
Nel corridoio della carrozza si cominciò a sentire un gran frastuono e James e Peter si frugarono nelle tasche per recuperare delle Falci. Infatti, poco dopo, dalla porta dello scompartimento che si aprì, apparve una donna sorridente che spingeva un carrello pieno di dolci.
“Desiderate qualcosa dal carrello, cari?”, chiese gentile.
James prese delle Bacchette Magiche alla Liquirizia e delle Cioccorane che divise con Sirius, mentre Peter comprò delle gomme Bolle Bollenti.
Quando la donna ebbe di nuovo chiuso la porta dello scompartimento, Remus si alzò e guardò fuori dal finestrino.
“Ragazzi, siamo quasi arrivati”, avvisò poi.
Chiuse il libro e lo ripose nel suo bagaglio mentre tirava fuori la divisa scolastica di Hogwarts e se la infilava al posto degli abiti babbani.
“Hai visto che i Puddlemere United hanno vinto il sedicesimo titolo nazionale quest’estate!?”, esclamò James euforico mentre anche lui si cambiava. Sirius fece una smorfia.
“Già, complimenti alla tua squadra preferita, James”, si lamentò. James sogghignò.
“Non sei divertente”, commentò Sirius.
“Ehi, Sirius, è vero che ti sei comprato una casa?”, si intromise Lunastorta. Sirius si aprì in un sorriso.
“Certo, Rem. Mio zia Alphard mi aveva lasciato un bel po’ di oro e così ho deciso di usarlo per evitare che si impolverasse”, scherzò.
“E’ una notizia fantastica, Sirius”, disse Remus.
James finì di infilarsi i pantaloni e si risedette vicino a Sirius. “Come l’avranno presa i tuoi genitori?”, chiese.
“Oh, non penso che l’abbiano presa molto bene. Se lo sanno, certo”, rispose Sirius allegramente. “E non sono neanche sicuro che siano riusciti a staccare i poster e la foto dal muro della mia camera”, sghignazzò poi, con la sua tipica risata a latrato.
“Quanti poster di Grifondoro hai attaccato?”, chiese James ridendo.
“Abbastanza”, disse Sirius con finta noncuranza mentre il treno cominciava a rallentare.
I Malandrini recuperarono le loro cose e scesero con gli altri studenti sul marciapiede stretto e buio. Proseguirono per il sentiero e salirono sulla prima carrozza vuota che trovarono.
“Pensi di riuscire ad essere un buon Caposcuola?”, chiese Lunastorta a James.
“Credo proprio di sì. Quest’anno sarà molto proficuo”, rispose convinto. Sirius ghignò.

*



Lily sedette al tavolo di Grifondoro con Mary e Kate e aspettò che i nuovi studenti fossero smistati e che Silente facesse il suo discorso di benvenuto. Era affamata.
I nuovi studenti attraversarono la Sala Grande fino ad arrivare vicino ad un cappello logoro poggiato su uno sgabello che serviva per lo Smistamento.
Il Cappello Parlante si contrasse e recitò:

Ch’io vi smisti aspettate
e di certo lo farò
nella giusta Casa finirete
ma prima di grande qualcosa dirò.
Restate nella fenice uniti
quando affronterete tre volte colui che non vedrà
ma non sentitevi più forti
perchè qualcosa dopo si fermerà.
Le quattro Case diverse sono
nella storia ognuna si è distinta
mentre in voi rinascono
e una vita darà, giusta o errata.
Forse è Grifondoro colui che vi chiama,
coraggioso e leale,
colui che la cavalleria ama,
la generosità sentirete speciale.
O forse è Tassorosso a cui appartenete,
giustizia, impegno, lealtà,
qui la pazienza è comandante
con una buona solennità.
Che dite di Corvonero invece,
saggio e sapiente,
chi sa che una buona mente c’è,
di questa Casa sarà appartenente.
E Serpeverde? Uomo astuto,
di grande onore,
con molti amici al suo seguito
nel luogo giusto saprà condurre.
Se in capo quindi mi mettete
e tutto confessate
state sicuri che saprete
che esistenza inizierete!


Tutti gli studenti applaudirono e la professoressa McGrannitt aprì la pergamena contenente i nomi di chi sarebbe stato smistato.
“Quando chiamerò il vostro nome, verrete avanti e vi siederete sullo sgabello. Io vi poggerò il cappello sulla testa e sarete smistati nelle vostre Case”, spiegò la professoressa.
C’erano quasi quindici nuovi ragazzi e Lily si ricordò quando, a undici anni, si era seduta e quel cappello aveva urlato “GRIFONDORO!”. Severus era rimasto dispiaciuto che lei non fosse finita a Serpeverde, ma neanche un anno dopo lei si era sentita sollevata per non averlo seguito.
Sì, certo, c’era da considerare che nella sua stessa Casa c’erano anche Potter e i suoi migliori amici…
Dopo che tutti i nuovi studenti si furono seduti ai rispettivi tavoli delle Case, Silente si alzò e aprì le braccia come per accoglierli tutti in un suo abbraccio.
Lily fremette di rabbia. Perché Silente aveva nominato anche Potter Caposcuola?
“Benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts! Benvenuti ai nuovi studenti e anche ai vecchi!”, disse il Preside. Poi aggiunse: “Sì, lo so che siete affamati, quindi non vi tratterrò a lungo. Buon appetito!”.
Kate esclamò: “Era ora!” e Lily rise. L’amica aveva sempre fame.
“EVANS! EHI, EVANS!”, gridò qualcuno dall’altra parte del tavolo poco dopo. Lei riconobbe immediatamente la voce.
“Cosa vuoi, Potter?”, chiese infastidita, senza neanche alzare gli occhi dal piatto. Sperava che non le facesse fare la figura dell’idiota. Di nuovo, come lo scorso anno.
“Vuoi uscire con me?”, le chiese.
“Ancora?! Ti ho detto di no!”.
Intanto Kate si godeva la scena e sembrava che anche Silente si stesse divertendo. Sirius Black non si perdeva una parola.
“Dai, Evans! Devo parlarti! Ci possiamo vedere stasera in sala comune?”, domandò speranzoso.
Lily stava già per rispondere negativamente quando Kate le si avvicinò e le sussurrò: “Dai Lily! Non ti sta chiedendo niente di male! Per una volta accontentalo, no?”. Lily alzò gli occhi al cielo.
“E va bene!”, urlò.
James sorrise come non lo aveva mai fatto. Portò una mano alla bocca e la baciò. Lily arrossì.
“Grazie, amore mio!”, disse, tornando a mangiare.
“AMORE…AMORE MIO?!”.
Kate alzò le spalle come a dire “io non c’entro niente” e Lily le afferrò la cravatta con i colori del Grifondoro.
“E’ tutta colpa tua se succede qualcosa”, le disse furiosa.
“Dai Lils, che vuoi che succeda?”, rispose lei allegramente. Lily sbuffò. Mary la guardò quasi dispiaciuta, poi sorrise a Kate.
Passarono dieci minuti e dai piatti sparì quello che era rimasto. Comparvero invece i dolci. Lily mise subito gli occhi sulla torta alla melassa, la sua preferita, e se ne tagliò una bella fetta abbondante. Mary invece preferì la torta al cioccolato. Kate, inutile dirlo, prese qualsiasi cosa si trovò davanti. Lily ridacchiò vedendola così impegnata.
Finiti i dolci, Silente si alzò di nuovo.
“Sarete tutti stanchi, quindi vi do il permesso di tornare al vostro dormitorio. Buona notte e buon inizio dell’anno!”, disse contento, battendo due volte le mani.
Lily, Mary e Kate si alzarono e seguirono la moltitudine degli altri studenti fuori dalla Sala Grande.


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Angolo dello scrittore

Ed eccoci al secondo capitolo! 
Mi rendo conto che questa storia non è una delle più serie, non preoccupatevi u.u Bah, James non demorde mai XD
La parte più difficile di questo capitolo è stata la poesia del Cappello Parlante! Ho speso tantissimo tempo per trovare tutte quelle dannatissime rime >.< xD
Beh...spero che la storia vi piaccia! Al prossimo capitolo!

 

   
 
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