Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: ___CASYeSILVI___    31/05/2011    5 recensioni
È la mia prima storia, spero vi piaccia.
-Casy-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Misunderstanding.

Sebastian: "Mentre lavo i piatti avverto una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse osservando.
Alzo il viso indispettito e incrocio il suo sguardo. Dura, però, solo un attimo: lui arrossisce immediatamente a contatto con il mio sguardo e volta subito la testa verso Elizabeth. Sorrido.
Sono contento nel pensare che, nonostante oggi sia una giornata così strana, il mio Bocchan è arrossito di nuovo vedendomi solamente. Sento dentro di me ben delineato l’istinto di correre da lui e abbracciarlo forte, ma so che non posso farlo. Ricomincio a lavare i piatti, ma sono distratto: nella mia testa c’è solo l’immagine del Signorino con le gote leggermente arrossate.
Ho deciso, andrò da lui!
Penso a quale scusa usare per presentarmi lì da loro. La prima e unica che mi viene in mente è quella di preparare il tè per il mio Bocchan e per… quell’altra. Metto l’acqua sul fuoco e apro la credenza.
Resto fermo qualche secondo indeciso su quale prendere; ma poi deciso per uno di quei tè più pregiati. Chiudo gli occhi immaginando il Signorino bere e poi sorridermi.
Finisco in fretta di prepararlo per versarlo poi in un servizio di tazzine e teiera in porcellana con ricami dipinti a mano. Poggio tutto su un vassoio e mi dirigo in fretta verso la stanza in cui stanno parlando in mio Bocchan e la sua… fidanzata. Nella fretta scordo di bussare e apro la porta.
«Signorini, ecco a voi il t-» avevo parlato tutto d’un fiato, ma mi blocco e sbarro gli occhi: Ciel è a terra e tiene Elizabeth per le spalle sopra di sé, forse la sta abbracciando. Lei ha le mani sulla sua testa, sicuramente lo sta accarezzando.
Appena smetto di parlare vedo Ciel voltarsi di scatto verso di me, e i nostri sguardi ancora una volta si incrociano. Stavolta è diverso. Sono io ad abbassare il volto e a distogliere lo sguardo dal suo.
«S-scusate… ripasserò dopo» dico a forza e vado via chiudendomi la porta alle spalle.
Che stupido sono, come ho potuto pensare di piacergli?! È quella la sua ragazza… non lo sono di certo io!
Mentre mi allontano a passi lenti e pesanti sento Ciel chiamarmi.
«SEBASTIAN!»
Mi fermo all’istante per andare da lui, ma l’immagine della scena a cui ho appena assistito mi balena nella mente e mi toglie ogni forza e voglia di rivederli insieme.
Ricomincio a camminare e torno in cucina. Guardo il thè che avevo preparato per lui, afferro la teiera e ne verso un po’ in una tazza tanto da riempirla per i tre quarti. Mi siedo comodamente e, gustando quel tè raffinato che avevo preparato per il mio Bocchan, lo bevo tutto… menta proveniente dalla Francia!
Mi alzo, lavo la tazza e, dopo aver preso la teiera, verso ciò che rimanete della bevanda pregiata nel lavandino. Dopo di che rimetto velocemente tutto in ordine e guardo l’orario: è quasi ora di pranzo, ma non inizio a preparare nulla dato che non credo che i Signorini vogliano mangiare.
«S-Sebastian», sollevo lo sguardo… Ciel è sulla porta della cucina.
Mi alzo immediatamente e rispondo: «Ditemi, my Lord» aspettandomi di sentire chissà che cosa di nuovo, che magari risolva tutto.
«Sto per andare a casa della mia fidanzata» e a queste parole mi irrigidisco «vienimi a prendere alle 18:00 in punto.»
«Certo, Signorino, come desiderate, vi accompagno alla porta» rispondo e, precedendolo, arrivo al portone.
Elizabeth è già lì. Non riesco a trattenermi dal guardarla con odio e… invidia.
Apro il portone e mi abbasso in un inchino. Sento i due Signorini che mi passano davanti e Ciel per un attimo indugia. D’istinto gli afferro la mano e la stringo.
«Dimmi Sebastian» dice.
«S-stavate dimenticando questa», è la prima scusa che mi viene in mente e gli appoggio una mantellina sulle spalle.
«Non si sa mai...» aggiungo.
Lui mi guarda, sembra deluso, poi dice: «Allora… ci vediamo alle 18:00»
si gira allontanandosi e, avendo raggiunto la sua fidanzata, le prende la mano.
Li osservo fino a che la carrozza su cui sono saliti non sparisce all’orizzonte.
Rientro in casa e mi preparo ad affrontare questa lunga giornata… questa lunga giornata in cui sarò tormentato dall’immagine di Ciel e di Elizabeth… questa lunga giornata senza di lui…

Le 18:00 arrivano lente, ma puntuale a quell’ora sono davanti al portone della casa di Elizabeth.
Busso. È un maggiordomo ad aprire e a parlare.
«Salve, desiderate?»
«Sono venuto a prendere il Signorino Phantomhive.»
“Mi dispiace, Signore, ma il Signorino non c’è, né oggi è mai venuto qui…»"
  
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