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Autore: TheScarfOfTheSexualPreference    31/05/2011    0 recensioni
raccolta di shots che ipotizzano vari probabili (e improbabili) incontri tra il Maghetto e il nostro Kurt.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Otherverse, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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When Harry Met Kurt.

At The Hospital
 

Era sera e tutti se ne erano già andati a casa; tutti tranne Kurt, il quale sedeva ostinato accanto al letto di suo padre. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto tornarci, ma sarebbe rimasto accanto a lui finché avesse potuto. Sospirò fissando l’orologio. Le otto meno un quarto.. era rimasto lì da quando era uscito da scuola.. circa cinque ore prima. Aveva saltato le prove del Glee.. ma non poteva importargliene di meno. Aveva trascurato suo padre a causa della musica, adesso stava trascurando la musica per suo padre. Fece un sorriso senza gioia. Era un ciclo senza fine finché non fosse stato in grado di trovare un equilibrio includendo entrambi nella sua routine regolare.. cosa che avrebbe fatto non appena suo padre si fosse rimesso in sesto.

Ma.. niente sarebbe mai tornato normale. Suo padre avrebbe dovuto iniziare a mangiare in modo più salutare, come Kurt gli ripeteva ormai da anni ma non era dell’umore adatto per dirgli “ te l’avevo detto ”. Strinse la grande mano callosa nella sua più piccola e più soffice. Non aveva intenzione di lasciar andare l’unica costante della sua vita, oltre alla moda, quella non conta.

<< Provaci un’ultima volta papà >> disse Kurt con la voce soffocata. << Io sto stringendo la tua mano, papà. Stringi la mia se ce la fai, papà; ti prego. Anche un solo movimento del dito, sarebbe abbastanza per me. >> Quando non accadde nulla Kurt sentì come una spina negli occhi e si voltò, non volendo piangere ancora prima di andarsene per tornare a casa. Si fece forza e si voltò nuovamente verso suo padre con un grande sorriso. << Sei sempre stato pigro, vero? Questa è l’ultima occasione che hai per svegliarti oggi perché se ti sveglierai dopo che me ne sarò andato, dopo la prima ora dal tuo risveglio, non ti parlerò per una settimana, è una promessa. Questo sarebbe il momento ideale per stringermi la mano o ridacchiare e dirmi che sto facendo troppo il drammat- >>

<< Bhé. Ragazzo seduto accanto al proprio padre incosciente, sei stato in qualche modo drammatico. >> un sconosciuto accento Britannico ridacchiava sulla porta, interrompendo Kurt.
Con sorprendente velocità Kurt si girò per osservare l’uomo alla porta, il quale stringeva al suo fianco un ragazzino dai capelli neri. L’uomo doveva avere poco più di vent’anni, anche lui aveva i capelli neri come quelli del ragazzino, e degli occhi verde smeraldo. Il bambino al suo fianco doveva avere circa cinque anni.

<< Cosa gli è successo? >> chiese l’uomo osservando Burt.

Kurt si rigirò verso suo padre. << Un attacco di cuore >> disse semplicemente, non sentendo alcun bisogno di essere educato nei confronti dell’estraneo.
Ci fu un rumore stridulo nel momento in cui una sedia venne spostata accanto al letto e Kurt lo sentì sedersi accanto a lui.

<< Noi siamo qui per la nonna di Teddy, anche lei ha avuto un attacco di cuore >> disse l’estraneo a Kurt. << E’ incosciente da ormai due settimane e i dottori non credono che si sveglierà. Probabilmente sarebbe meglio per lei se noi, semplicemente, la staccassimo dalle macchine, almeno sarebbe con suo marito, sua figlia e suo genero nell’aldilà. Ma lei è già anziana. Mentre tuo padre sembra un uomo nel fulcro degli anni. Io dico che si risveglierà entro la fine della settimana. Da quanto tempo è in questo stato? >>

<< Da nove giorni >> rispose Kurt. Non sapeva perché non avesse ancora detto a quell’uomo di andarsene.. ma, da una parte, lo confortava l’idea di non essere da solo all’interno dell’ospedale.
<< Bhè, allora direi che si sveglierà entro i prossimi quattro giorni >> continuò l’uomo. << Nonostante  le mie supposizioni non sono sempre esatte, spesso sono vere quando si tratta della morte della gente. Pensa che sono persino riuscito a capire per primo che Tonks, la mamma di Teddy era incinta. >>

Kurt sbuffò << Che razza di persone chiamano la loro figlia ‘‘Tonks’’ ? >>

L’uomo rise. << Tonks era il suo cognome. Il suo nome era Nymphadora e se qualcuno osava chiamarla in quel modo si beccava un bel pugno in piena faccia. Dopo la scuola è entrata a far parte delle forze dell’ordine, dicono che fosse un  buon poliziotto. Zio Remus, il papà di Teddy, d’altro canto, era uno dei migliori amici di mio padre, era un insegnante: uno dei migliori che io abbia mai avuto. Sono entrambi morti durante un attacco terroristico. >>

Kurt si ricordò di aver sentito parlare, qualche anno prima, di un attacco terroristico in Gran Bretagna. Nessun gruppo terroristico se ne era preso il ‘‘ merito ’’, ma sicuramente doveva essere stato fermato dato che non vi erano più stati attacchi dal 2 Maggio del 2006.

<< Non sono neanche state le prime persone care che ho perso durante un loro attacco. I miei genitori furono uccisi personalmente da loro perché avevano parlato contro di loro. Morirono nel 1989 quando avevo 15 mesi. In seguito persi il mio amico Cedric, sempre a causa loro, quando aveo 14 anni, lui ne aveva 17. Il mio padrino morì combattendoli un anno dopo, e il giugno seguente l’uomo al quale pensavo come ad un nonno. >> continuò l’uomo con calma. << Ma vedere Andromeda ridotta così è la cosa peggiore che mi sia capitata perché devo stare a guardarla mentre se ne va e non posso fare niente per evitarlo, per aiutarla. >> Lanciò uno sguardo all’orologio. << Ah! penso di averti disturbato abbastanza da ricordarti che non sei solo a questo mondo, nonostante ti possa sembrare così. Ora Teddy ed io dobbiamo andare. >> Si alzò e trascinò la sedia dove l’aveva presa. << Se ti va di parlare ancora, sarò nella stanza 324 durante l’ora dei visitatori e dopo andremo al “ Bel Grissino ” per cena. Ci farebbe piacere se ti unissi a noi. >>

Kurt si voltò verso l’uomo e un piccolo sorriso si distese sulle sue labbra. << Grazie. Io sono Kurt. >>

L’uomo gli sorrise e Kurt si accorse che l’altro aveva una piccola fossetta sulla guancia destra. << Harry. È stato un piacere conoscerti Kurt. Spero di rivederti presto. >> Si mise al fianco di Teddy e si girarono per uscire dalla stanza. Dopo aver oltrepassato la soglia della porta Harry lanciò a Kurt un ultimo sguardo e scomparve.

La stanza sembrava vuota dopo che Harry e Teddy se ne erano andati e Kurt lasciò andare la mano di suo padre. Doveva andarsene, l’ora di visita era terminata e cominciava a sentire i morsi della fame per la prima volta dall’attacco di cuore del padre. Prese la sua giacca dall’appendiabiti, lanciò un ultimo sguardo al padre e se ne andò.

Circa venti minuti dopo si trovava fuori da “ Il Bel Grissino ” e individuò Harry e Teddy nell’angolo del locale. Vi entrò con un po’ di esitazione.

<< Vi dispiace se mi siedo qui? >>

<< Sono contento che tu sia venuto. Ora, cosa prendi? >>




nota della traduttrice.

spero che questo capitolo vi sia piaciuto =)
fatemi sapere

Dorica
 
   
 
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