Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: VigeeleBrune    01/06/2011    2 recensioni
Questa è una storia ambientata in un luogo non definito e in un tempo che richiama i nostri giorni. Mi sono ispirata a un sogno che feci quand ero piccola. Ero una bambina molto turbata e tormentata da incubi, ma questa storia mi piaceva. Non ho memoria precisa di questo sogno, ma decisi di svilupparne la base e scriverne un racconto sperando di allettare anche gli animi di altri lettori amanti del fantasy. In questa storia non ci sono Elfi, Nani o Fauni, ne si svolge in boschi fatati, ma sono presenti altre creature che sono sempre presenti nelle nostre menti: le nostre paure e il loro mondo.
"... I suoi occhi non sono visibili, un velo nero gli copre il volto ma io sento il suo sguardo penetrarmi fin nelle membra tanto da farmi cedere le ginocchia e non potermi sorreggere più. Se mai potessi vedere il suo viso, credo che ricorderebbe i petali di un fiore avvizzito che cresce nella neve d'inverno, il cui gambo, il suo corpo, è fragile e piegato, sorretto da un filo d'erba, anch'esso sopravvissuto appena al gelo."
Genere: Fantasy, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
nota dell'auore: Se ho fatto attendere le mie poche lettrici/lettori mi dispiace ^^', sono molto impegnata in questo periodo: la scuola sta finendo e io ho avuto le ultime verifiche. Prometto che ora mi impegnerò per scrivere di più e finire il mio racconto...almeno finchè non partirò... eheh



3 giorno:
Ho paura.

Piccoli problemi di... sangue:

Ester appoggiò la penna sulla scrivania. Poi, con una mano appoggiata sulla copertina e l'altra aggrappata all'estemità delle poche pagine scritte su quel diario, strappò con ardore quei fogli. Si alzò dalla sedia e si recò in soggiorno, dove c'era il caminetto. Subito lanciò i fogli nel fuoco e si fermò a fissare la danza delle fiamme che bruciavano i fogli e li laceravano lentamente, finchè non vide più alcuna lettera su quelli. Una lacrima le rigò il viso e lei corse in camera.

Ester era solita svolgere ogni domenica mattina dei "lavoretti" socialmente ultili, le piaceva la sensazione di sentirsi utile alla comunità. Quindi, come di dovere, la mattina seguente si incontrò col suo compagno di lavoro davanti alla casa di riposo della città. Il loro compito era quello di tenere compagnia agli anziani: leggere loro dei libri; ascoltare storie della loro vita passata, il più delle volte, inventate; e giocare a carte.

Dopo aver assistito la dolce signora Marichetti, notò che in fondo alla sala da thè, seduta su una poltroncina, vi scorgeva la grigia capigliatura di una signora sola e si sentì come attratta da quella. Sentiva di doversi avvicinare. La poltrona della vecchina era rivolta verso il muro, di fronte a una sedia vuota. Impossibile esaminarne il viso. Ester si appropinquò con l'intenzione di occupare la sedia vuota e fare la conoscienza della vecchia signora.
Solito approccio: un grosso sorriso stampato in faccia e mani bene in vista per assumere un aria amichevole.
Appena si sedette il sorriso stampato le scomparve.
I suoi occhi erano impietriti e la bocca socchiusa per lo stupore. Sembrava che avesse appena scorto lo sguardo della mitologica Medusa. Il fiore avvizzito che la tormentava la notte e che aveva avuto il piacere di conoscere  poche sere prima era ancora li davanti a lei.
Di nuovo il corpo era immobilizzato alla sedia e il braccio cominciò a sanguinarle. Sentì un respiro gelido sfiorarle la punta del naso. Un soffio d'aria durante una sera d' inverno.  Quando a un tratto giunse una voce al suo orecchio: << Es, che fai, te la bigi? >>. Davide, il compagno, le prese il volto con una mano e le chiuse le labbra. Mentre pronunciava quelle parole aveva un sorriso scherzoso sul volto. Poi notò il suo braccio: << Che hai fatto?! Ti sei tagliata? La solita pasticciona... vieni che ti aiuto a medicarlo >>. Possibile che non avesse visto quell'essere seduto davanti a lei? Ester era allibita. Davide la ignorava completamente , come se non ci fosse nessuna signora, nè alcuna poltrona. Le cinse le spalle e la accompagnò in infermeria. Durante il tragitto si sentiva lo sguardo della vecchia addosso. Avrebbe voluto scappare e nasconersi. Incurvò la schiena come per volerla celare allo sguardo prostrante di quella. Era esausta, non aveva fatto nulla di sfiancante ma faticava a reggersi sulle gambe.
<< Ti vedo così stanca... sicura che vada tutto bene? >>  << Si tranquillo, Davide. Grazie davvero. Sei sempre stato così premuroso nei miei confronti >>.
Si conoscevano da tanto ma non avevano mai approfondito il loro rapporto uscendo dall'obbligo del lavoro.
Ci fu un momento di silenzio tombale. Si scambiarono uno sguardo intenso. Sebbene lei avesse la mente ancora annebbiata dall'immagine di quegli occhi così glaciali
che, a quanto pareva, solo lei vedeva, si perse nelle meraviglie dei suoi occhi color verde quercia. Senza che se ne rendessero conto si erano fatti molto vicini l'un l'altro e lei riusciva a sentire il suo caldo restiro che le penetrava nelle narici e nelle labbra appena socchiuse. Completamente differente da quello percepito qualche istante prima.
Le soffici ma sottili labbra di lui si appoggiarono lentamente su quelle di lei e un dolce brivido la pervase e le risalì la schiena. Ester si rese conto che qualcuno li stava osservando sulla soglia della porta. "Ancora lei! Non ora, cazzo! Questa volta non mi farò possedere, andrò li e... mi inventerò qualcosa al momento" così pensando, Ester si scostò dal viso di Davide e andò dalla vecchina.
Lui la guardava sconcertato e anche un po' deluso. Con passo deciso, le andò incontro. Inaspettatamente però la vecchia scomparve all'improvviso ed Ester svenne di colpo.
Si risvegliò in una stanza di ospedale. Non avendo percezione del tempo passato, potevano essere trascorsi pochi minuti, poche ore o pochi giorni.  I medici le raccomandarono di mangiare tanto ferro e di stare attenta, aveva perso molto sangue nei giorni precedenti.                        

                                                                                                 


  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: VigeeleBrune